31/08/2023
Psicologi che si fanno recensire dai pazienti: una riflessione sul ridicolo
Considero ridicolo che uno psicologo si faccia recensire dai propri pazienti. Per ca**tà è assolutamente una cosa carina che un paziente esprima la propria gratitudine e si profonda in lodi per il proprio benefattore ma, domandiamoci, lo psicologo ha coscienza di quello che sta succedendo quando questo succede? In seconda battuta, il concetto di transfert negativo, una delle chiavi del lavoro psicologico serio, come si sposa con tutto ciò? Voglio dire, un paziente può provare sentimenti negativi nei confronti del proprio psicologo che lo mette in difficoltà davanti a se stesso, presentificandogli la sua parte negativa, la sua Ombra e le sue potenzialità di sviluppo una volta attraversata quell'ardua strada. Il paziente e capita eccome, potrebbe reagirebbe aspramente davanti a quell'azione di chiarificazione ed andarsene sbattendo la porta. Vorrei vedere allora la recensione positiva..! Insomma gli psicologi che chiedono ( e lo fanno, ne ho la prova) recensioni (positive perchè non possono essere che altrimenti) ai propri pazienti, dovrebbero avere la buona onestà intellettuale di chiederne anche di negative. Sarebbe un modo per affinare il proprio lavoro, accrescere e verificare le ipotesi sul drop-out (la fine precoce del trattamento) e soprattutto dare anche un bel colpo di lancia al proprio narcisismo. Last but not least sarebbe anche un modo per farsi una buona risata su se stessi e tenere a bada i processi inflazionistici del proprio Io, perchè, non si sa mai, a leggere i propri pazienti che fanno recensioni idealizzanti come se si fosse un ristorante Michelin o un autorivendita autorizzata, si finisce magari anche per credersi un po' più di quello che si è. Per di più da buoni psicologi si sarebbe dovuto considerare che il transfert idealizzante, le proiezioni dell'archetipo del Salvatore sullo psicologo sono realtà che poco hanno a che fare con noi stessi. Sono proiezioni per l'appunto ossia trasferimenti di contenuti inconsci sul mio povero groppone. Sia positive che negative poco hanno a che fare essenzialmente con me. Dunque insomma, per usare un linguaggio più pratico: la recensione anche no!
Ma se proprio si volesse cavalcare l'onda del marketing in questa neoforma ma perchè non richiedere anche delle recensioni negative? Ma sì, una buona passata di recensioni negative sarebbe un bel bagno profumato di umiltà. Purtroppo, ahìnoi, si sa però che quando un paziente interrompe un trattamento tutto vuol fare tranne che perdere ancora tempo con quello psicologo che tanto non ha saputo aiutarlo e quindi ciò non è possibile che avvenga. Quindi la recensione può essere solo positiva e quindi basata per lo più su proiezioni idealizzanti. Non leggeremo mai recensioni negative e quindi via alla raccolta punti! Peccato che tutto ciò alla luce di queste considerazioni, continui a sembrarmi: ridicolo.