30/11/2025
🧠 Le parole lasciano il segno, sempre.
Non sono mai neutre: possono diventare carezze o macigni. Per molti riattivano ferite vissute nell’infanzia, alimentano schemi da cui è difficile uscire, alimentano gabbie interiori, confermano un copione al quale siamo stati obbligati ad aderire.
C’è chi SEMBRA farsele scivolare addosso, ma spesso restano impronte invisibili che condizionano e di cui non ci rendiamo pienamente conto. Non sappiamo quanto fragile sia chi ci ascolta e quanto quelle parole possano pesare sulla sua storia.
🔎In Psicologia:
- Frustrazione e rabbia💢: quando non si riesce a gestire un’emozione intensa, le parole dure diventano una valvola di sfogo. È un modo rapido per liberarsi della tensione, ma non risolve il problema e può ferire chi ascolta.
- Risposta fisiologica🧬: imprecazioni o parole aggressive attivano la risposta “attacco-fuga”, con rilascio di adrenalina. Questo può dare un temporaneo senso di sollievo o persino ridurre la percezione del dolore.
- Schemi interiori: spesso queste parole ripetono modelli appresi nell’infanzia (ad esempio da figure genitoriali o educative), e vengono riprodotte automaticamente nei momenti di stress.
- Scarico emotivo inefficace😖: sebbene possa sembrare che “sfogarsi” faccia bene, in realtà alimenta circoli viziosi: la persona si abitua a reagire con durezza e non impara strategie più sane di regolazione emotiva.
Prima di pronunciarle, prendiamoci qualche secondo e proviamo a immaginarle rivolte a chi amiamo: ogni parola può diventare una ferita, e questo ci aiuta a comprenderne il reale impatto.
♥️Parlare con CONSAPEVOLEZZA è già prendersi cura.🫂