Maria Grazia Rubanu - Psicologa Psicoterapeuta

Maria Grazia Rubanu - Psicologa Psicoterapeuta Studio di psicologia
della dott.ssa Maria Grazia Rubanu
Via Volturno 23 - 09122 Cagliari

Lo studio di psicologia Psynerghia nasce in provincia di Cagliari dall’esperienza e dalla collaborazione di psicologhe-psicoterapeute esperte in tematiche relazionali. Dalla sinergia di diverse professionalità nasce una collaborazione che consente di operare in diversi settori e di accogliere e rispondere alle richieste di persone, famiglie, organizzazioni. Lo studio Psynerghia opera per la valorizzazione e la promozione del benessere personale e sociale. La finalità dello psicologo è quella di creare momenti di confronto e crescita dei soggetti cui si rivolge, azione che può essere culturale, sociale e personale. Lo studio di psicologia Psynerghia si propone di:

Sostenere lo sviluppo e la crescita individuale, familiare e sociale, per migliorare la qualità della vita e il benessere
Aumentare la possibilità della persona di effettuare scelte consapevoli e autonome, promuovendo l’autorealizzazione, la crescita personale e la creatività
Promuovere la consapevolezza in ogni persona dei propri reali bisogni e delle proprie risorse

Oltre all’attività clinica, presso il nostro studio proponiamo progetti di promozione del benessere e attività di informazione e formazione su diversi temi, rivolti a piccoli gruppi di persone e agli enti e alle istituzioni che ne facciano richiesta.

30/11/2025

Venticinque anni fa una giovane donna si diploma in Direzione d'orchestra, realizzando il suo sogno di bambina.
Ma quello nel quale la giovane si trova a lavorare è un mondo nel quale gli uomini sono la maggioranza e alle poche donne col suo titolo sono riservati ruoli marginali e legati a specifici eventi.
E così Gianna pensa che, per meritare quel podio che sembra fatto solo per gli uomini, deve assomigliare ad uomo. Deve vestirsi in modo rigoroso, col frac e le scarpe basse. I capelli legati stretti, solo un filo di trucco e la femminilità del corpo ben nascosta.
Si fa chiamare "Maestro" e "Direttore" per confondersi meglio in quel mondo così maschile.
Passano gli anni e quella giovane donna cresce, incontra il femminismo e l'importanza del linguaggio che riflette la realtà e aiuta a costruirla, non ha più bisogno di nascondere il suo corpo e di domare la sua chioma meravigliosa.
Si fa chiamare "Maestra" e "Direttrice d'orchestra" e, a testa alta, chiede di cambiare fogli e brochure in qui viene indicata al maschile.
Adesso è consapevole dell'importanza del ruolo che ricopre, anche per tutte le ragazze che vorranno portare avanti la carriera della direzione d'orchestra, in un mondo in cui le "Maestre" sono ancora solo il 7% del totale.

Immensa Fratta a
idea Festival 💙

29/11/2025

non delude mai e ci porta la magia di ascoltare nello stesso giorno: Vera Gheno, Guadalupe Nettel, Jennifer Guerra, Gianna Fratta, Simonetta Sciandivasci, Flavia Trupia, Ester Cois, Florinda Fiamma e Lavinia Bianchi 💙

🔴 Non sottovalutiamo la violenza economica!L'art 3 della Convenzione di Istanbul colloca la violenza economica all'inter...
25/11/2025

🔴 Non sottovalutiamo la violenza economica!

L'art 3 della Convenzione di Istanbul colloca la violenza economica all'interno della definizione di violenza domestica e la riconosce come una delle forme di sopraffazione che possono avere luogo in famiglia, al pari di quella fisica, sessuale e psicologica.

È una forma di abuso che può essere perpetrata in modo diretto ed esplicito (sessismo ostile) o con modalità più subdole, mascherate da un apparente desiderio di protezione, di quella che si ritiene, o si vuole convincere di essere, una creatura più fragile e bisognosa (sessismo benevolo).

🟥 Stai vivendo una o più tra queste situazioni?

1. Pressioni decise o apparemente gentili a non lavorare:

- Il tuo partner ti impedisce di lavorare?
- Ti chiede di lavorare solo part time?
- Adduce come motivazione il fatto che lui guadagna abbastanza per mantenere la famiglia o che è importante che tu stia a casa ad occuparti dei figli?
- Ti scoraggia dall'investire negli studi o in corsi di aggiornamento che potrebbero migliorare la tua posizione lavorativa ed economica?

2. Esercizio del controllo sul denaro guadagnato e su quello speso:

- Il tuo partner decide cosa può essere acquistato e cosa no?
- Ti chiede di giustificare ogni spesa?
- Devi chiedergli il denaro per le spese quotidiane?
- Ti impedisce di avere accesso al conto corrente?
- Limita il tuo utilizzo dell'automobile?
- Gestisce i risparmi di casa e le informazioni finanziarie?
- Contrae debiti a tuo nome?
- Si rifiuta di partecipare alle spese per sostenere la famiglia?
- Ti impedisce esplicitamente di avere un conto intestato solo a te o ti suggerisce con insistenza che è inutile averlo?

🔴 Anche queste sono forme di violenza ed è fondamentale riconoscerle per poter chiedere aiuto.

🟩 L'autodeterminazione e la libertà passano anche dall'indipendenza economica.









Il 20 novembre è il Transgender Day of Remembrance (TDoR), la giornata in cui si ricordano le persone transgender che ha...
20/11/2025

Il 20 novembre è il Transgender Day of Remembrance (TDoR), la giornata in cui si ricordano le persone transgender che hanno perso la vita a causa dell’odio transfobico.

Una ricorrenza nata nel 1999 in memoria di Rita Hester, donna trans assassinata un anno prima.

Da quella prima fiaccolata a San Francisco, il TDoR è diventato un'occasione di memoria e di presa di responsabilità collettiva.

Il TDoR: non è semplicemente una celebrazione, ma un giorno di consapevolezza che riguarda tutte le persone, perché la violenza nei confronti delle persone trans* e di genere non conforme è sistemica e continua ancora.

Mi preme specificare che la violenza non è solo fisica e si esplica in tante forne: nelle istituzioni che non sono garanzia di giustizia, negli ospedali e nelle carceri spesso carenti di competenze e rispetto, nelle procedure ancora tropo lunghe per ottenere documenti corrispondenti all'identità percepita e nelle leggi che ancora non riconoscono l'aggravante della violenza transfobica.

Come professionista della salute mentale prendo posizione contro ogni forma di gatekeeping e mi pongo a sostegno dei percorsi di affermazione delle diverse identità di genere.




"Se verrà il momento di rivoltarsi, anche questo lo farò tenendo bene in mente il mio stato. Non si sfugge al marchio de...
15/11/2025

"Se verrà il momento di rivoltarsi, anche questo lo farò tenendo bene in mente il mio stato. Non si sfugge al marchio del privilegio, e tanto vale viverlo il più onestamente possibile.
Oddio!
Ecco che la parola onestà m'è sortita dalle labbra per volontà di mio padre: cancelliamola... ma come si può sostituirla oggi?
Al diavolo!
Oggi anche a noi toscani è difficile trovar le parole...
Ma forse ci sta bene, per troppi anni abbiamo fatto il buono e il cattivo tempo in fatto di linguaggio.
Incamminandomi verso la mia《gabbia》 spero proprio che il privilegio impastato nella mia biologia come in quella di Roberta, di Suzie, Marcella, venga a compiere il miracolo di farmi volare lontano da quella sporcizia e degradazione che sempre scorrazza fra i tre letti, endemica. Ripeto questo per prima cosa a me stessa, perché non vorrei mai passare ai miei occhi nemmeno un attimo per qualcuno in cerca di autopunizione o di redenzione.
Volevo solo, entrando qua, tastare il polso del nostro Paese, sapere a che punto stanno le cose.
Il carcere è sempre stato e sempre sarà la febbre che rivela la malattia del corpo sociale: continuare a ignorarlo può portarci a ripetere il comportamento del buon cittadino tedesco che ebbe l'avventura di esistere nel non lontano regime nazista."

[Goliarda Sapienza - L'università di Rebibbia - Super ET Einaudi]

Nel 1980 Goliarda Sapienza, arrestata per furto di gioielli a casa di un'amica benestante, inizia il suo "percorso di formazione" nel carcere di Rebibbia.
Goliarda è una "signora" in un mondo sconosciuto, abitato da donne provenienti da diversi contesti sociali e con storie di vita (e di delinquenza) molto differenti dalla sua.
Giorno dopo giorno scopre ciò che già immaginava prima di entrarci: il carcere è una piccola società, specchio della società più ampia, quella che sta in quel "fuori" per il quale in questa esperienza non c'è spazio.
E Rebibbia non è solo un luogo in cui si finisce a causa di un reato commesso, ma è una vera propria università, luogo d'alta formazione per eccellenza, per imparare la convivenza umana con autenticità e presenza, senza mai dimenticare la condizione di privilegio dalla quale si proviene.

"Perchè il consenso non è un dettaglio, è la misura più profonda del rispetto e dell'amore" Michela Marzano
31/10/2025

"Perchè il consenso non è un dettaglio, è la misura più profonda del rispetto e dell'amore" Michela Marzano

Anche la Francia ha inserito la nozione di consenso nella definizione di stupro e di aggressione sessuale.
Ormai, è stupro qualsiasi atto sessuale non consensuale.

Sembra una formula ovvia, eppure non lo è. Fino a ieri, la legge francese parlava solo di “violenza, minaccia, coercizione o sorpresa”.
Come se una donna dovesse per forza dimostrare di essersi difesa, di aver gridato o resistito. Come se il silenzio, la paura o il blocco non contassero.

Con la nuova legge, il consenso diventa il cuore di tutto: deve essere libero, informato, specifico, preventivo e revocabile.
E, soprattutto, non può mai essere dedotto dal silenzio.

È una rivoluzione culturale prima ancora che giuridica. Perché dire “sì” o dire “no” non riguarda solo il diritto, ma la libertà, la fiducia, il rispetto.
Riguarda l’idea stessa che abbiamo del corpo, del desiderio, dell’altro.

E anche questo bisogna ricordarlo: cedere non è consentire.
Cedere è arrendersi alla paura, alla pressione, alla forza dell’altro.
Consentire, invece, è scegliere liberamente, nella parità e nel rispetto reciproco.
Sono due esperienze opposte, anche se troppo spesso vengono confuse.

Molti paesi europei – Svezia, Spagna, Norvegia, Islanda, Grecia – hanno già scelto questa strada.
L’Italia invece, ancora una volta, non reagisce, non si muove, non volte. E continua a non includere il consenso nella propria legislazione.
Eppure è proprio qui che tutto comincia: dal riconoscimento che nessun gesto, nessun tocco, nessuna penetrazione può essere legittima senza un sì esplicito e condiviso.

Perché il consenso non è un dettaglio. È la misura più profonda del rispetto e dell’amore.

"Come ho già scritto, tutt3 noi facciamo percorsi di affermazione di genere, comprese le persone cis. Tutt3 noi ci doman...
19/10/2025

"Come ho già scritto, tutt3 noi facciamo percorsi di affermazione di genere, comprese le persone cis. Tutt3 noi ci domandiamo chi siamo, come vogliamo essere, come ci vogliamo presentare al mondo. Tutt3 noi siamo dentro a un percorso in cui si afferma e performa il proprio genere. Ma solo alcuni percorsi affermativi sono ostacolati e messi ai marginj. Perché per accedere ai nostri percorsi dobbiamo ottenere una diagnosi di disforia di genere?
Qual è la differenza? Mi chiedo: se vivessimo in una società degenderizzata - se non dovessimo mai scegliere tra due bagni, se non subissimo aggressioni nei camerini di prova e in vari altri contesti, repressione all'accesso ai farmaci e alle terapie, oppressione nel discorso politico pubblico - saremmo davvero così disforic3 come ci capita di essere oggi?"

Isa Borrelli - Gender is over - Feltrinelli - 2024

[Nella foto la copertina del libro e Margot, gatta nera per niente pucciosa]

Oggi allo sciopero generale c'era una marea di gente.Tante persone differenti per età, provenienza geografica e cultural...
03/10/2025

Oggi allo sciopero generale c'era una marea di gente.
Tante persone differenti per età, provenienza geografica e culturale, tutte unite dal desiderio di fare qualcosa, di fare sentire la propria voce e la propria presenza a sostegno del popolo palestinese e contro questo genocidio che sembra non avere fine.
No, non sono persone che non hanno voglia di lavorare, che vogliono fare il week end lungo, che non hanno nulla da fare e che non si preoccupano delle questioni del proprio paese.
Basta con questo benaltrismo che nutre l'odio e offende l'intelligenza!
Tante persone oggi hanno rinunciato al proprio stipendio e hanno destinato il proprio tempo ad una causa importante. Sono le stesse che scendono in piazza per tutti i diritti umani e per i diritti civili, per i diritti delle minoranze e delle comunità minorizzate e marginalizzate, per i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.
Sono le persone che vanno a votare per tutte le elezioni e anche per i referendum, perché si posizionano e sanno mettere il proprio privilegio a disposizione di chi ha bisogno.
Sono le persone che possono guardarsi davvero allo specchio e camminare a testa alta, lontane dalla bassezza morale e dell'ipocrisia di chi blatera altro.

Tra dignità e victim blaming"Cinzia perdonami per non averti salvata, mio figlio merita l'inferno..."La madre di Emanuel...
02/10/2025

Tra dignità e victim blaming

"Cinzia perdonami per non averti salvata, mio figlio merita l'inferno..."

La madre di Emanuele Ragnedda è il ritratto della dignità di fronte ad una vicenda tremenda. Tiene bene a mente la vittima: Cinzia Pinna la giovane donna uccisa da suo figlio e chiede perdono alla sua famiglia.
Non fa sconti a questo figlio, la cui vita "più che sopra le righe" non era un mistero e non deve diventare un'attenuante.
È una donna fortemente provata che, nonostante il dolore, vede con lucidità ciò che è accaduto e non lo nasconde nè a sè stessa, nè agli altri.

Non capita spesso di sentire questo tipo di posizione in queste vicende, ci hanno abituato a sentire genitori che difendono i figli, che li aiutano a ripulire la scena del crimine, che minimizzano i loro delitti.

E infatti a fare da contraltare alla madre c'è un padre che risponde pienamente alla narrazione più nota.

"Emanuele era un generoso e ha portato questa ragazza in casa...poi quello che è successo non si sa...mio figlio si sente un sopravvissuto. [...] mio figlio non è un mostro, non è un abituale assassino è uno che ha avuto questa sfortuna di sparare a questa ragazza."

Eccola qui la narrazione che conosciamo, quella in cui il colpevole viene "umanizzato", la colpa viene minimizzata e la vittima colpevolizzata.
Lui, l'assassino non è un mostro, è un ragazzo generoso che ha portato a casa una ragazza in difficoltà, lei è diventata aggressiva e lo ha minacciato con un coltello e lui, cosa avrebbe potuto fare se non difendersi sparandole?

Fa ancora più male sentir dire a quest'uomo che questa ragazza per lui è "come una figlia" e che ora si ritrova "con una figlia morta e un figlio vivo, ma sarebbero potuti morire entrambi."

La violenza di questa narrazione è davvero sconcertante.

Mario Ragnedda ha anche cercato di minimizzare l'importanza della comunicazione della moglie, definendola una donna troppo provata e non pronta per rilasciare dichiarazioni, la classica narrazione della donna troppo emotiva per dire cose attendibili, insomma.

Sento i giornalisti dire che è una posizione comprensibile visto il dolore di un padre, ma non sono d'accordo. Il dolore della signora Nicolina Giagheddu è altrettanto forte, ma questo non le ha impedito di mettere al primo posto la morte di Cinzia Pinna e l'autentica vicinanza alla sua famiglia alla quale chiede perdono.

E così in questo ennesimo femminicidio la dignità di una madre, una donna si oppone alla colpevolozzazione della vittima portata avanti da un padre, un uomo.

A Sassari si fanno cose belle 🏳️‍⚧️È stato un onore per me prendere parte a questo progetto formativo che vede coinvolte...
27/09/2025

A Sassari si fanno cose belle 🏳️‍⚧️

È stato un onore per me prendere parte a questo progetto formativo che vede coinvolte diverse figure professionali della ASL di Sassari: psichiatr3, neuropsichiatr3, ginecolog3, infermier3, OSS e assistenti sociali, che insieme si formano sulle tematiche relative all'identità di genere.

Un presente migliore è possibile 🏳️‍⚧️

Grazie Movimento Omosessuale Sardo

È stato emozionante oggi prendere parte allo sciopero generale, con l'obiettivo di difendere Gaza, dire no al riarmo, a ...
22/09/2025

È stato emozionante oggi prendere parte allo sciopero generale, con l'obiettivo di difendere Gaza, dire no al riarmo, a fianco della Flotilla e con il popolo Palestinese nel cuore 🇦🇪.
Tantissima la gente, già in piazza Carmine alla partenza, e tantissime le persone che si sono unite al corteo.
Persone di tutte le età che hanno cantato e battuto le mani e sono stat3 in tant3 anche ad affacciarsi ai balconi con pentole e mestoli.
Tutt3 simbolicamente unit3 a rompere questo silenzio assordante, a scegliere da che parte stare: contro la violenza, contro il gen*ci*io, per il diritto alla vita di adult3 e bambin3.



Ciascuno, a modo suo, trova ciò che deve amare, e lo ama, la finestra diventa uno specchio; qualunque sia la cosa che am...
19/09/2025

Ciascuno, a modo suo, trova ciò che deve amare, e lo ama, la finestra diventa uno specchio; qualunque sia la cosa che amiamo, è quello che noi siamo.
(David Leavitt)

Indirizzo

Via Volturno 23
Cagliari
09122

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 20:00
Martedì 09:00 - 20:00
Mercoledì 09:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 20:00
Venerdì 09:00 - 20:00

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Maria Grazia Rubanu - Psicologa Psicoterapeuta pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Maria Grazia Rubanu - Psicologa Psicoterapeuta:

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram

Digitare