19/12/2022
"Ho sempre pensato che la psicoterapia fosse un vettore di speranza.
La speranza non è ottimismo, non è felicità, non è sorrisi stucchevoli o casette di pan di zenzero, la parola "speranza" ha l'etimo che rimanda alla possibilità e al tendere verso una meta. A un percorso, un cammino. Non è qualcosa che giunge, è qualcosa che si coltiva, ogni giorno.
Il contrario di speranza non è pessimismo, ma cronicità, che è viaggiare senza meta, è l'incastro di un percorso che non è percorso, ma solo eterno ritorno dell'uguale. E' Chronos che divora i suoi figli.
"Usa al meglio quello che hai", mi hanno insegnato, e forse è l'insegnamento profondo che più segna ogni giorno il mio lavoro come terapeuta. Non restare su quello che non c'è, guarda quello che c'è per immaginare quello che ci potrà essere.
La possibilità, la speranza.
La terapia."
Ho sempre pensato che la psicoterapia fosse un vettore di speranza.
La speranza non è ottimismo, non è felicità, non è sorrisi stucchevoli o casette di pan di zenzero, la parola "speranza" ha l'etimo che rimanda alla possibilità e al tendere verso una meta. A un percorso, un cammino. Non è qualcosa che giunge, è qualcosa che si coltiva, ogni giorno.
Il contrario di speranza non è pessimismo, ma cronicità, che è viaggiare senza meta, è l'incastro di un percorso che non è percorso, ma solo eterno ritorno dell'uguale. E' Chronos che divora i suoi figli.
"Usa al meglio quello che hai", mi hanno insegnato, e forse è l'insegnamento profondo che più segna ogni giorno il mio lavoro come terapeuta. Non restare su quello che non c'è, guarda quello che c'è per immaginare quello che ci potrà essere.
La possibilità, la speranza.
La terapia.