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Asarp L'ASARP è impegnata nella difesa dei diritti umani e di cittadinanza delle persone che vivono l’esperienza della sofferenza mentale e dei loro familiari

L’Associazione Sarda per l’Attuazione della Riforma Psichiatrica (ASARP) si è costituita a Cagliari nel 1986 con lo scopo di promuovere la piena attuazione della Legge di Riforma Psichiatrica n°180/78 e di Riforma Sanitaria n°833/78 con la chiusura degli Ospedali Psichiatrici e la creazione dei servizi territoriali previsti dalle leggi di riforma. L’ASARP è impegnata nella difesa dei diritti umani e di cittadinanza delle persone che vivono l’esperienza della sofferenza mentale, contro qualunque forma di pratica coercitiva, nella lotta per il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, per una salute mentale di comunità come raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. L'ASARP si impegna quotidianamente affinché le persone che vivono l'esperienza della sofferenza mentale non vengano lasciate sole da parte dei loro familiari, da parte degli amici, da parte della società, perché, per farcela, hanno bisogno di aiuto, di amore e di considerazione. E hanno il diritto di guarire.

06/08/2025
Presa di posizione del Coordinamento Nazionale SaluteMentale sulla proposta di Piano Nazionale Salute Mentale prodotto d...
02/08/2025

Presa di posizione del Coordinamento Nazionale Salute
Mentale sulla proposta di Piano Nazionale Salute Mentale prodotto dal Tavolo Tecnico del Ministro della Salute.

Clicca qui PER SOTTOSCRIVERE LA LETTERA … Lettera aperta sulla proposta di nuovo PIANO DI AZIONE NAZIONALE PER LA SALUTE MENTALE 2025-2030 (PANSM) Al Ministro della Salute Orazio Schillaci Al Presidente della Conferenza delle Regioni e Province Autonome Massimiliano Fedriga Al Presidente ANCI Gaet...

21/07/2025

Gentile Direttore,la vicenda della salute mentale in Italia, figlia di una grande riforma con pochi sostegni alla sua realizzazione, annovera ora un nuovo capitolo. Dopo molti anni, viene emanato un nuovo Piano d’Azione Nazionale, quinquennale, che segue quello del 2013, con un percorso inverso: q...

20/07/2025

🟥Questa è una lettera di "raccomandazioni" inviata nel 2022 alle Istituzioni Pubbliche sarde a conclusione di un Seminario Formativo importante (tra i tanti che l'Associazione non si stanca di promuovere). Chiedeteci quante di queste indicazioni sono state prese minimamente in considerazione
E se e quanto nella vita reale delle migliaia di persone che vivono la condizione della sofferenza mentale e della disabilità, e nelle nostre famiglie, ci sia stato un miglioramento.

All’Assessore Regionale alla Sanità della Sardegna
Dott. Mario Nieddu

Al Presidente della Commissione Sanità Consiglio Regionale della Sardegna

Alla Direttore Generale di ARES Sardegna
Dott.ssa Annamaria Tomasella

Al Sindaco della Città di Cagliari
Dott. Paolo Truzzu

Alla Direttore del DSMD Area sud Sardegna Dott.ssa Graziella Boi

Al Direttore del DSMD Area nord e centro Sardegna
Dottor Vito La Spina

LORO SEDI

e p.c. Agli Organi di Stampa

Oggetto: Raccomandazioni finali del Seminario Formativo organizzato dalla Associazione Sarda per l’Attuazione della Riforma Psichiatrica dal titolo “Per una Salute Mentale di Comunità abbiamo tutti e tutte bisogno di guarire”

A conclusione dei lavori del Seminario Regionale tenutosi a Cagliari il 18 ottobre scorso, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale “Rendere la Salute Mentale e il Benessere di tutti una priorità globale”, i partecipanti al Seminario (che ha messo insieme operatori dei servizi pubblici, familiari, utenti dei servizi, operatori delle comunità, cittadini e i redattori della Radio Onde Corte) ribadiscono i principi e le priorità su cui è necessario continuare ad impegnarsi come cittadini attivi, e l’importanza che i servizi di salute mentale di comunità della Sardegna siano culturalmente orientati al rispetto dei Diritti Umani, ai principi della Legge di Riforma n.180 e alle Raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
La salute mentale di comunità non può essere delegata esclusivamente ai servizi. Studi ritenuti validi ci dicono che i servizi sono importanti ma incidono solo per il 15% nei processi di guarigione, mentre intervenire sui determinanti sociali e sul coinvolgimento dei diversi attori (operatori, familiari, utenti, cittadini e il mondo del terzo settore) incide su una percentuale decisamente più alta di guarigione.
Il dibattito che si è avviato dopo ciascuna relazione, ha fatto emergere una preoccupante sofferenza negli operatori e operatrici impegnati nei servizi sempre più impoveriti sia dal punto di vista culturale e della partecipazione attiva della comunità, sia dal punto di vista delle risorse umane (gravemente carenti di tante professionalità) e finanziarie.
E’ emersa inoltre la solitudine e la sofferenza delle famiglie che non trovano risposte tempestive e adeguate sul territorio in cui vivono.
Nonostante ciò, è emersa con forza la volontà di non abbandonarsi alla rassegnazione, continuare a battersi ed essere partecipi e protagonisti nel necessario processo di trasformazione per un sistema sociale, sanitario, culturale e politico centrato sui bisogni reali delle persone.
Dai gruppi di lavoro sono emersi, con altrettanta forza, richieste precise per un cambio di azione e di passo da parte della politica, delle istituzioni e della dirigenza a capo dei servizi sanitari e sociali:

✅L’accesso al diritto al lavoro e alla formazione per chi vive la condizione della sofferenza mentale

✅L’accesso alla casa e all’abitare supportato nei luoghi della normalità di vita, quando necessario e nella misura in cui è necessario, e la fine dell’internamento nelle strutture varie.

✅Il definitivo superamento dei Centri Diurni infantilizzanti e non emancipativi

✅il superamento dei servizi psichiatrici di diagnosi e cura.

✅il superamento di qualunque pratica coercitiva e lesiva dei diritti umani

✅l’organizzazione di servizi di salute mentale di comunità sulle 24 ore e sette giorni su sette

✅la partecipazione alla vita reale delle persone che vivono la condizione della sofferenza mentale, nei luoghi di vita delle persone, con e tra le persone (teatro, cinema, svago, vacanze, formazione, sport) e smettere di medicalizzare definendo in termini sanitari ogni attività, eliminando le definizioni stigmatizzanti e paternalistiche quali “danzaterapia” – “ippoterapia” – montagnaterapia” ecc… Vivere la vita normale senza discriminazione alcuna è di per sè terapeutico per tutti e tutte!

✅il riconoscimento del diritto delle persone con sofferenza mentale alla partecipazione attiva del loro percorso di cura e di ripresa, già dagli esordi della malattia. Garantendo anche il sostegno psicologico nel rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza e nel rispetto della libera scelta, evitando interventi invalidanti e peggiorativi della condizione di malattia.

✅il riconoscimento delle famiglie alla partecipazione del processo di cura e di ripresa dei loro cari.

✅Il riconoscimento del diritto delle associazioni di rappresentanza delle famiglie e delle persone che vivono la condizione della sofferenza mentale a partecipare alla programmazione degli interventi sociali e sanitari e alla verifica degli esiti.

L’ A.S.A.R.P. ringrazia tutti I partecipanti e le participanti per i loro prezioni contributi. Un ringraziamento speciale ai formatori Dottor Alessandro Montisci Sardegna, Dottor Roberto Pezzano Sicilia, Dottor Alessandro Sirolli Abruzzo. Un ringraziamento particolare ai redattori e alle redattrici della Radio Onde Corte.

🟥 Tutte Raccomandazioni ancora oggi più che mai valide e per le quali è necessario e urgente agire!

08/07/2025

Il video della diretta da Su Tzirculu a Cagliari della presentazione libro La salute mentale è politica di Piero Cipriano. Insieme all'autore sono intervenuti Gisella Trincas, Vito D'Anza e Alessandro Montisci.

Piena solidarietà a Don Biancalani anche da parte dell'Associazione Sarda per l'Attuazione della Riforma Psichiatrica.No...
04/07/2025

Piena solidarietà a Don Biancalani anche da parte dell'Associazione Sarda per l'Attuazione della Riforma Psichiatrica.
Non si possono utilizzare questi sistemi, necessari per stanare mafiosi e camorristi, per allontanare da una canonica la povera gente accolta da un parroco che svolge la sua missione cristiana.
https://www.facebook.com/share/p/1Awv5d1Evo/

Solidarietà a Don Biancalani!

Che Paese è quello in cui la polizia, in assetto antisommossa, entra in una canonica per costringere alcune persone migranti a uscire dalle strutture della parrocchia?
L’uso della forza contro lə ultimə e contro lə solidali è qualcosa alla quale non riusciamo ad abituarci e che in questi giorni ha colpito il nostro amico Massimo Biancalani parroco di Vicofaro, una figura simbolo dell'accoglienza attiva in Italia: una persona che ha restituito alla sua parrocchia l’antico ruolo di protezione nei confronti di chi non trova tutela da parte delle Istituzioni competenti.

Lo sgombero dell’immobile arriva dopo l’ordinanza emessa il 7 giugno dal sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, esponente di Fratelli d’Italia.

Nei giorni scorsi moltə ospiti della parrocchia sono statə “ricollocatə” e sono statə apposti pannelli di legno per impedire nuovi accessi dalla chiesa alle stanze interne dove c'è il dormitorio. Ma questo trasferimento ha significato in numerosi casi la detenzione in un CPR, ovvero in una prigione per chi non ha commesso alcun reato.

Erano rimaste solo sei persone a Vicofaro, tuttə vulnerabili e fragili, con alle spalle traumi importanti, che non hanno voluto lasciare un luogo di soccorso, cura e attenzione, che dal 2015 colma le lacune di un’accoglienza pubblica sempre più svuotata quantitativamente e qualitativamente.

Troppe volte in questi anni siamo statə protagonistə di azioni di polizia contro le persone migranti e contro coloro che, nel rispetto dell'articolo 2 della Costituzione italiana, adempiono ai doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Troppe volte dobbiamo assistere all’uso della forza contro coloro che salvano vite e si oppongono alla marginalità sociale di coloro che chiedono protezione.
I luoghi che vanno chiusi non sono le case e le chiese accoglienti, ma i lager di Stato che l’Italia costruisce o aiuta a costruire qui, in Albania, in Libia.
La nostra piena solidarietà a Don Biancalani e il nostro impegno a difendere e a replicare la straordinaria esperienza umana di Vicofaro.

Lə attivistə del Freedom of Movement Solidarity Network, la Rete di Rebbio

Baobab Experience
Bozen solidale
Collettivo Alto Vicentino
Como Senza Frontiere
Linea d’Ombra
Mesa Popular
On Borders
No Name Kitchen
ResQ
Rete Milano
Sailing for Blue Lab
Sea-Watch
SmallAxe
Tom, tutti gli occhi sul mediterraneo

Come singoli firmatari:
Maso Notarianni, Tommaso Stella, Loredana Crivellari, Pino De Lucia, Filippo Lombardo, Celeste Grossi

Aderiscono:
Rete No Bavaglio
Forum per la pace Versilia
Porti Aperti Viareggio
Circolo Alex Langer Viareggio.
Penny Wirton Milano
Penny Wirton Massarosa

Indirizzo

Via Cadorna, 51 Quartu Sant'Elena
Cagliari
09145

Orario di apertura

Lunedì 09:30 - 12:00
Martedì 09:30 - 12:00
Mercoledì 09:30 - 12:00
Giovedì 09:30 - 12:00
Venerdì 09:30 - 12:00

Telefono

+393381597287

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