Dott.sa Alessia Pagliaroli psicologa psicoterapeuta

Dott.sa Alessia Pagliaroli psicologa psicoterapeuta psicologa-psicoterapeuta,trattamento Emdr. Specializzata in psicopatologia dell'età evolutiva e adult

Area di intervento

Sfera Individuale Sfera Relazionale
► ansia ► Difficoltà nei rapporti di coppia
► Disturbi depressivi ► Difficoltà nei rapporti con i figli
► Attacchi di panico ► Difficoltà nei rapporti con colleghi
► Disturbi dell'umore (Mobbing, Burn Out)
► Disturbi di personalità
► Disturbi da dipendenza
► Difficoltà scolastiche
► Disturbi alimentari (Bullismo)
► Mediazioni familiari
► Disturbi sessuali (Separazioni, Divorzi)
► Disturbi psicosomatici ► Somministrazione e correzioni test

Quando ci addentriamo nell'argomento delle paure che possono manifestarsi nei bambini e nelle bambine, abbiamo a disposi...
03/10/2025

Quando ci addentriamo nell'argomento delle paure che possono manifestarsi nei bambini e nelle bambine, abbiamo a disposizione una vasta gamma di risorse, molte delle quali si rivelano estremamente pratiche e utili, specialmente per la fascia di età compresa tra zero e sei anni. In particolare, il gioco, le narrazioni, le fiabe e le attività di espressione artistica si configurano come strumenti di supporto di notevole efficacia.
• Drammatizzare le paure con peluche o bambole, burattini, animali, e creare una storia che le racconti ed espliciti.
Un approccio particolarmente efficace consiste nel drammatizzare le paure utilizzando oggetti familiari e rassicuranti per il bambino, come peluche, bambole, burattini o figure di animali. Attraverso la creazione di una storia che metta in scena queste paure, i bambini possono proiettare le proprie ansie su personaggi esterni, rendendole più gestibili e meno opprimenti. Questo processo di esternalizzazione permette loro di osservare la paura da una prospettiva più distaccata, facilitando la comprensione e l'elaborazione emotiva. La narrazione, in questo contesto, diventa un veicolo per esplorare scenari temuti in un ambiente controllato e sicuro, offrendo al bambino l'opportunità di sperimentare soluzioni e di sviluppare strategie di coping. La scelta dei personaggi e degli scenari può essere guidata dalle preferenze del bambino, rendendo l'attività ancora più coinvolgente e significativa. L'adulto può assumere il ruolo di narratore o di co-protagonista, interagendo con il bambino e incoraggiandolo a esprimere i propri sentimenti e pensieri attraverso il gioco. Questo tipo di attività non solo aiuta a identificare e nominare le paure, ma anche a costruire un senso di controllo su di esse, trasformando l'esperienza da passiva a attiva.

• Leggere o raccontare fiabe.
Le fiabe rappresentano un patrimonio inestimabile per l'educazione emotiva dei bambini. All'interno delle loro trame, le paure e le difficoltà che inevitabilmente accompagnano il processo di crescita dei bambini e delle bambine vengono espresse in modo profondamente simbolico, utilizzando un linguaggio che essi riescono a cogliere con sorprendente facilità a livello inconscio. Le fiabe, infatti, parlano una lingua intrinsecamente comprensibile per loro, e grazie al meccanismo di identificazione con il protagonista, i bambini e le bambine apprendono che la vita è costellata di problemi, ostacoli, sfide e difficoltà che, con impegno e perseveranza, possono essere superati e vinti. Questo apprendimento è spesso rafforzato dalla consapevolezza che l'aiuto e il supporto delle altre persone, siano essi personaggi della fiaba o figure reali nella loro vita, possono essere determinanti per superare le avversità. Le fiabe offrono modelli di comportamento e strategie di risoluzione dei problemi, insegnando ai bambini che anche le situazioni più spaventose possono essere affrontate e risolte. Attraverso l'ascolto e la rielaborazione delle storie, i bambini sviluppano la capacità di empatia, la resilienza e la fiducia nelle proprie capacità di affrontare le sfide future. La ripetizione delle fiabe preferite, inoltre, può fornire un senso di sicurezza e prevedibilità, elementi fondamentali per la gestione dell'ansia e delle paure.

• Invitare il bambino/a a disegnare la sua paura.
Un'altra risorsa preziosa è l'invito al bambino o alla bambina a disegnare la propria paura. In questo contesto, non è affatto rilevante che la rappresentazione grafica risulti realistica o fedele alla realtà oggettiva. Il bambino o la bambina è pienamente libero di esprimersi nel modo che più gli aggrada, senza alcuna restrizione stilistica o contenutistica. Il nostro ruolo, in quanto adulti, è quello di accogliere la sua opera senza commenti o giudizi, indipendentemente dalla forma, dai colori o dai tratti che essa assume. Attraverso l'atto del disegno, il bambino o la bambina ha la possibilità di esteriorizzare la sua paura, di darle una forma visibile, di guardarla e, in ultima analisi, di padroneggiarla. Questo processo di oggettivazione della paura è un passo fondamentale per la sua elaborazione. Una volta che la paura è stata disegnata, possiamo invitare il piccolo a decidere cosa desidera fare con la sua creazione. Potrebbe voler tenere il disegno per sé, magari riponendolo in una "scatola magica" appositamente dedicata, un luogo sicuro e personale dove custodire le proprie emozioni. Oppure, potrebbe preferire affidarlo a noi, affinché lo conserviamo al sicuro, simboleggiando un atto di fiducia e condivisione. In alternativa, e in un gesto profondamente catartico, il bambino potrebbe scegliere di distruggerlo, facendolo a pezzi, un'azione che può rappresentare la liberazione dalla paura stessa.

Oltre al disegno, i bambini e le bambine possono dare forma alle loro paure utilizzando altri materiali manipolabili come la creta, la plastilina, il pongo o la pasta di pane. Questi materiali offrono un'esperienza sensoriale e tattile che può essere altrettanto efficace nel processo di esteriorizzazione e gestione delle emozioni. La manipolazione di questi materiali permette ai bambini di esprimere in modo non verbale ciò che a volte è difficile comunicare a parole, offrendo un canale creativo per l'elaborazione delle paure. L'adulto, in questo processo, funge da facilitatore e da contenitore emotivo, offrendo un ambiente sicuro e non giudicante in cui il bambino può esplorare e affrontare le proprie paure in modo autonomo e creativo. L'importanza di non giudicare l'opera del bambino risiede nel fatto che ogni espressione artistica è una manifestazione autentica del suo mondo interiore e, come tale, merita rispetto e accoglienza incondizionata. Questo approccio favorisce lo sviluppo dell'autostima e della fiducia nelle proprie capacità espressive e di gestione emotiva.

Nel contesto della mia pratica professionale come psicoterapeuta, quando lavoro con i bambini,il gioco si configura come...
01/10/2025

Nel contesto della mia pratica professionale come psicoterapeuta, quando lavoro con i bambini,il gioco si configura come uno strumento di intervento di primaria importanza, un veicolo privilegiato per l'esplorazione e la comprensione del mondo interiore del bambino. Accanto ad altre forme espressive ugualmente significative, quali l'attività del disegno, il colloquio e la narrazione di storie, il piccolo paziente, attraverso l'atto ludico, ha la possibilità di manifestare e riproporre in modo tangibile le immagini, i personaggi e le dinamiche che popolano il suo universo di fantasie e i suoi processi di pensiero. In questo modo, egli comunica in maniera non verbale ma profondamente significativa ciò che sta accadendo nel suo intimo, rivelando stati d'animo, conflitti e desideri.
Attraverso la sua espressione spontanea e libera, la quale viene sapientemente mediata dal materiale ludico che metto a sua disposizione all'interno dello spazio terapeutico, il bambino mi concede l'opportunità unica di osservare attentamente, di partecipare attivamente e di percepire empaticamente le intense emozioni che egli mette in scena e agisce attraverso il gioco. Questa interazione dinamica mi permette di accedere a una dimensione profonda della sua esperienza, cogliendo sfumature e significati che altrimenti rimarrebbero inespressi.
È proprio attraverso l'accoglienza profonda e incondizionata degli stati emotivi e psicologici che vengono messi in atto dal bambino durante lo svolgimento del gioco, che io posso intervenire in maniera efficace e sostenere attivamente le trasformazioni più profonde e necessarie. Queste trasformazioni sono indispensabili per rielaborare esperienze, superare blocchi e creare le condizioni ottimali affinché il bambino possa intraprendere un percorso di crescita serena e armoniosa, sviluppando appieno il suo potenziale. La capacità di accogliere e contenere le sue manifestazioni emotive è la chiave per facilitare il cambiamento terapeutico.
Il gioco assume, pertanto, un ruolo di assoluto protagonista non solo nella vita quotidiana e nello sviluppo naturale del bambino, ma anche e soprattutto nell'intervento psicologico mirato all'età evolutiva. Esso non è un semplice passatempo, bensì un linguaggio universale e una modalità essenziale attraverso cui il bambino elabora la realtà, sperimenta ruoli, risolve problemi e costruisce la propria identità.
Se, in qualità di genitore o figura di riferimento, ti trovi in uno stato di preoccupazione e non riesci a decifrare con chiarezza ciò che tuo figlio sta cercando di comunicare attraverso i suoi comportamenti o le sue espressioni, oppure se percepisci che non sta vivendo un periodo di serenità e, osservandolo mentre gioca (o, al contrario, notando una sua inspiegabile reticenza al gioco), rilevi qualcosa che ti appare insolito, anomalo o degno di attenzione, ti esorto vivamente a non esitare. In queste circostanze, è fondamentale rivolgersi tempestivamente a uno psicoterapeuta specializzato nell'età evolutiva. Un professionista qualificato sarà in grado di offrire un ascolto attento, una valutazione accurata e un supporto adeguato per comprendere e affrontare le difficoltà del bambino.
Qualora desiderassi ottenere maggiori informazioni dettagliate riguardo al mio approccio terapeutico e al mio specifico lavoro con i bambini, o se avessi la necessità di richiedere una consulenza personalizzata per discutere una situazione specifica, ti invito cordialmente a contattarmi. Sarò lieta di fornirti tutte le delucidazioni necessarie e di valutare insieme a te il percorso più adatto alle esigenze del tuo bambino.

12/09/2025

“Pensavo che mia madre volesse più bene a mio fratello…”
E invece no. Non era favoritismo.
Era una ferita che io non conoscevo.

Ogni figlio conosce una versione diversa di sua madre.
Uno l’ha vista forte, un altro stanca.
Uno l’ha fatta ridere, un altro piangere.
Uno è arrivato quando ancora sognava, un altro quando le rinunce si leggevano già nei suoi occhi.

Non era che amasse di più uno di noi.
È che ognuno ha occupato un angolo diverso della sua anima.

Uno ha avuto bisogno di più tempo.
Un altro di più pazienza.
E ce n’è stato uno che chiedeva soltanto che lei non si spezzasse, e per questo lei fingeva di stare bene.

A volte pensiamo che la mamma abbia un figlio preferito perché vediamo l’abbraccio, ma non la storia.
Vediamo il silenzio, ma non tutto ciò che ha dovuto tacere.
Vediamo che dà di più, senza cogliere a chi faceva più male dentro.

Il figlio che ha ricevuto più abbracci, forse era quello più ferito.
Quello che sembrava avere tutto facile, forse era quello che più si è smarrito.
E quello che non chiedeva nulla, era quello che aveva imparato a non avere bisogno.

Una madre non ama con giustizia matematica.
Ama con ciò che ha.
Ama con ciò che le resta.
Ama dalla stanchezza, dall’intuizione, dalla paura di sbagliare.

Ti sei mai chiesto perché non ti ha abbracciato di più?
Forse pensava che fossi forte.
Forse non le rimanevano più forze.
Forse, in fondo, aspettava anche un abbraccio da te.

Lei è stata donna prima che madre.
Figlia prima che guida.
E ha dovuto imparare da sola a dividere la sua anima tra più figli senza spezzarsi del tutto.

Non giudicare il suo amore da ciò che ha fatto.
Riconoscilo in ciò che ha sacrificato in silenzio.
Nelle lacrime che ha asciugato senza farsi vedere.
Nelle volte in cui ha preferito soffrire da sola per non farti sentire colpevole.

E se la hai ancora accanto, guardala di nuovo.
Forse non era mancanza d’amore.
Era che ti stava proteggendo a modo suo.

Non aspettare di perderla per capirla.
Non aspettare di diventare padre o madre per perdonarla.
E non aspettare ancora per dirle ciò che ha sempre voluto sentire:

“Grazie, mamma. Per avermi amato, anche quando non lo capivo.”

Settembre, con il suo soffio di aria fresca e la malinconica bellezza delle foglie che iniziano a cambiare colore, porta...
28/08/2025

Settembre, con il suo soffio di aria fresca e la malinconica bellezza delle foglie che iniziano a cambiare colore, porta con sé una sensazione di rinnovamento, un'energia simile a quella di un nuovo inizio. È un periodo di "ripartenza" dopo la pausa estiva, un momento ideale per la riflessione, per fare il punto della situazione e riprendere le attività con rinnovato vigore. L'estate, con il suo ritmo più rilassato, ci ha offerto l'opportunità di ricaricare le energie e settembre ci invita a metterle a frutto, a impegnarci in nuovi progetti e a perseguire i nostri obiettivi con determinazione. Questo mese rappresenta un'occasione preziosa per guardarsi dentro, analizzare le esperienze passate e definire nuove strategie per il futuro. È il momento perfetto per abbracciare le sfide che si presentano, trasformandole in opportunità di crescita personale e professionale. Le giornate che si accorciano e le temperature più miti favoriscono la concentrazione e la produttività, creando un ambiente ideale per dedicarsi a nuove iniziative. La natura stessa, in questa fase di transizione verso l'autunno, ci insegna l'importanza del cambiamento e dell'adattamento. Pertanto, anche io, sono pronta ad accogliere nuove sfide e a mettermi a disposizione per nuove prese in carico, sia in studio che online, forte di questa energia di rinnovamento che settembre porta con sé.

Studio di picologia e psicoterapia
Infanzia, adolescenza, età adulta.
Via campo dei fiori, Brenta (Va).
☎️3493871054

Indirizzo

Via Campo Dei Fiori, N 18
Cairate
21030

Orario di apertura

Lunedì 08:00 - 17:00
18:00 - 21:00
Martedì 09:00 - 17:00
18:00 - 21:00
Mercoledì 08:00 - 17:00
18:00 - 21:00
Giovedì 08:00 - 17:00
18:00 - 21:00
Venerdì 08:00 - 17:00
18:00 - 21:00
Sabato 09:00 - 14:00

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