03/10/2025
Quando ci addentriamo nell'argomento delle paure che possono manifestarsi nei bambini e nelle bambine, abbiamo a disposizione una vasta gamma di risorse, molte delle quali si rivelano estremamente pratiche e utili, specialmente per la fascia di età compresa tra zero e sei anni. In particolare, il gioco, le narrazioni, le fiabe e le attività di espressione artistica si configurano come strumenti di supporto di notevole efficacia.
• Drammatizzare le paure con peluche o bambole, burattini, animali, e creare una storia che le racconti ed espliciti.
Un approccio particolarmente efficace consiste nel drammatizzare le paure utilizzando oggetti familiari e rassicuranti per il bambino, come peluche, bambole, burattini o figure di animali. Attraverso la creazione di una storia che metta in scena queste paure, i bambini possono proiettare le proprie ansie su personaggi esterni, rendendole più gestibili e meno opprimenti. Questo processo di esternalizzazione permette loro di osservare la paura da una prospettiva più distaccata, facilitando la comprensione e l'elaborazione emotiva. La narrazione, in questo contesto, diventa un veicolo per esplorare scenari temuti in un ambiente controllato e sicuro, offrendo al bambino l'opportunità di sperimentare soluzioni e di sviluppare strategie di coping. La scelta dei personaggi e degli scenari può essere guidata dalle preferenze del bambino, rendendo l'attività ancora più coinvolgente e significativa. L'adulto può assumere il ruolo di narratore o di co-protagonista, interagendo con il bambino e incoraggiandolo a esprimere i propri sentimenti e pensieri attraverso il gioco. Questo tipo di attività non solo aiuta a identificare e nominare le paure, ma anche a costruire un senso di controllo su di esse, trasformando l'esperienza da passiva a attiva.
• Leggere o raccontare fiabe.
Le fiabe rappresentano un patrimonio inestimabile per l'educazione emotiva dei bambini. All'interno delle loro trame, le paure e le difficoltà che inevitabilmente accompagnano il processo di crescita dei bambini e delle bambine vengono espresse in modo profondamente simbolico, utilizzando un linguaggio che essi riescono a cogliere con sorprendente facilità a livello inconscio. Le fiabe, infatti, parlano una lingua intrinsecamente comprensibile per loro, e grazie al meccanismo di identificazione con il protagonista, i bambini e le bambine apprendono che la vita è costellata di problemi, ostacoli, sfide e difficoltà che, con impegno e perseveranza, possono essere superati e vinti. Questo apprendimento è spesso rafforzato dalla consapevolezza che l'aiuto e il supporto delle altre persone, siano essi personaggi della fiaba o figure reali nella loro vita, possono essere determinanti per superare le avversità. Le fiabe offrono modelli di comportamento e strategie di risoluzione dei problemi, insegnando ai bambini che anche le situazioni più spaventose possono essere affrontate e risolte. Attraverso l'ascolto e la rielaborazione delle storie, i bambini sviluppano la capacità di empatia, la resilienza e la fiducia nelle proprie capacità di affrontare le sfide future. La ripetizione delle fiabe preferite, inoltre, può fornire un senso di sicurezza e prevedibilità, elementi fondamentali per la gestione dell'ansia e delle paure.
• Invitare il bambino/a a disegnare la sua paura.
Un'altra risorsa preziosa è l'invito al bambino o alla bambina a disegnare la propria paura. In questo contesto, non è affatto rilevante che la rappresentazione grafica risulti realistica o fedele alla realtà oggettiva. Il bambino o la bambina è pienamente libero di esprimersi nel modo che più gli aggrada, senza alcuna restrizione stilistica o contenutistica. Il nostro ruolo, in quanto adulti, è quello di accogliere la sua opera senza commenti o giudizi, indipendentemente dalla forma, dai colori o dai tratti che essa assume. Attraverso l'atto del disegno, il bambino o la bambina ha la possibilità di esteriorizzare la sua paura, di darle una forma visibile, di guardarla e, in ultima analisi, di padroneggiarla. Questo processo di oggettivazione della paura è un passo fondamentale per la sua elaborazione. Una volta che la paura è stata disegnata, possiamo invitare il piccolo a decidere cosa desidera fare con la sua creazione. Potrebbe voler tenere il disegno per sé, magari riponendolo in una "scatola magica" appositamente dedicata, un luogo sicuro e personale dove custodire le proprie emozioni. Oppure, potrebbe preferire affidarlo a noi, affinché lo conserviamo al sicuro, simboleggiando un atto di fiducia e condivisione. In alternativa, e in un gesto profondamente catartico, il bambino potrebbe scegliere di distruggerlo, facendolo a pezzi, un'azione che può rappresentare la liberazione dalla paura stessa.
Oltre al disegno, i bambini e le bambine possono dare forma alle loro paure utilizzando altri materiali manipolabili come la creta, la plastilina, il pongo o la pasta di pane. Questi materiali offrono un'esperienza sensoriale e tattile che può essere altrettanto efficace nel processo di esteriorizzazione e gestione delle emozioni. La manipolazione di questi materiali permette ai bambini di esprimere in modo non verbale ciò che a volte è difficile comunicare a parole, offrendo un canale creativo per l'elaborazione delle paure. L'adulto, in questo processo, funge da facilitatore e da contenitore emotivo, offrendo un ambiente sicuro e non giudicante in cui il bambino può esplorare e affrontare le proprie paure in modo autonomo e creativo. L'importanza di non giudicare l'opera del bambino risiede nel fatto che ogni espressione artistica è una manifestazione autentica del suo mondo interiore e, come tale, merita rispetto e accoglienza incondizionata. Questo approccio favorisce lo sviluppo dell'autostima e della fiducia nelle proprie capacità espressive e di gestione emotiva.