Osteofisiomed postura fisioterapia relax

Osteofisiomed postura fisioterapia relax Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Osteofisiomed postura fisioterapia relax, Massaggio-terapista, Via Pierino Testore 80/A _ 1°Piano (sopra Sushi Star), Canelli.

✅ Studio Professionale 👨🏻‍⚕️Posturale MassoFisioterapia - FKT - TECAR🚨 ONDE D’URTO💥 - Tecniche di Prevenzione manipolative Articolatorie Osteopatiche / Pediatriche 👶🏼 Dolori 😖 Infiammazioni - Ernie
🏋️‍♂️ PersonalFisioTrainer - FisioPiloga🧘🏼‍♀️ utilizza la Fisioterapia, il Massaggio terapeutico e la manipolazione manuale per la cura di diverse patologie muscolo-scheletriche quali: contratture, stiramenti, strappi muscolari, distorsioni, ernia del disco, scoliosi, ecc... si avvale di terapie fisiche come TECAR, magnetoterapia, ultra suoni.

13/11/2025

🏋️‍♂️🏋️‍♂️🏋️‍♂️… L’esercizio terapeutico che si adatta a te per ogni età, ogni corpo, ogni storia.

In questo video mostro come un unico principio possa guidare allenamenti completamente diversi tra loro:
il movimento come terapia, personalizzato su ogni persona.

Ho lavorato con soggetti differenti per struttura, età e obiettivi, ma con lo stesso filo conduttore:
un esercizio terapeutico costruito con metodo, precisione e ascolto.

Nella prima parte vediamo un uomo in piena età attiva e una giovane paziente in età pediatrica.
Due fisicità diverse, due esigenze differenti, ma un unico obiettivo: muoversi bene.

Per lui, l’allenamento è stato orientato alla tonificazione generale e al rinforzo funzionale della colonna, con esercizi mirati a migliorare stabilità, controllo e forza.
Per lei, invece, un percorso di sviluppo motorio armonico, focalizzato su coordinazione, equilibrio e corretta esecuzione dei gesti e stabilizzare le ginocchia sofferenti.

In entrambe le situazioni, gli esercizi sono stati svolti su macchinari biomeccanici a ROM variabile:
strumenti progettati per adattarsi in tempo reale all’articolarità del soggetto, grazie a sistemi a cavi rotanti che lavorano in modo indipendente tra lato destro e sinistro.

Questo significa che se, ad esempio, una spalla ha un’escursione più limitata dell’altra,
il macchinario segue il movimento senza forzarlo, rispettando la naturale biomeccanica del corpo.
Un vantaggio fondamentale per chi ha rigidità o dolori articolari, ma anche per i bambini e gli adolescenti, dove l’articolazione è in crescita e va sempre protetta.

Non è la persona che si adatta al macchinario,
ma il macchinario che si adatta alla persona.

Nella parte centrale del video, il focus si sposta su una donna sportiva,
che pratica camminate e arrampicata,
e che presentava dolori a livello di anca, ginocchio e zona lombare.

Con lei ho impostato un lavoro di tonificazione generale e muscolazione mirata,
per rinforzare la catena glutea e la muscolatura stabilizzatrice del bacino,
riducendo i sovraccarichi articolari e migliorando la resistenza durante l’attività sportiva.

Il protocollo combina esercizi di forza, equilibrio e mobilità,
per favorire una postura corretta e un gesto motorio fluido, anche nelle discipline più impegnative come la scalata.

Infine, il video si chiude con un caso riabilitativo complesso:
una persona che, anni fa, ha subito un grave incidente con frattura di femore,
e successivamente un evento neurologico ICTUS che ha compromesso il movimento.

Negli anni, attraverso fisioterapia mirata, esercizi specifici e un costante lavoro di rieducazione motoria,
sono riuscito a recuperare quasi completamente la cinematica e la funzionalità articolare,
ottenendo risultati significativi in termini di forza, equilibrio e controllo motorio.

Questo dimostra che, con il giusto approccio e gli strumenti adeguati,
il movimento può diventare un potente alleato nel recupero, a ogni età e in ogni condizione.

L’esercizio terapeutico personalizzato è la forma più evoluta di riabilitazione:
unisce biomeccanica, fisiologia e ascolto della persona,
rispettando la storia, le possibilità e gli obiettivi di ciascuno.

Alla OsteoFisioMed non esiste un allenamento standard,
ma solo un lavoro costruito su misura
per restituire al corpo la sua armonia naturale,
e alla persona il piacere di muoversi senza dolore.







































® Zangirolami Dr. Matteo
“you will feel good - I promise”

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Ricerco la causa vera del problema.
Il corpo parla. Tu lo stai ascoltando?

Zangirolami Dottor Matteo
Matteo Zangirolami
Osteofisiomed postura fisioterapia relax

11/11/2025

🩻 🩻 🩻 … “La schiena che si piega non è solo una questione di età.”

👉🏻 Spesso dietro una postura curva c’è una schiena stanca, rigida, che chiede solo di essere rieducata con pazienza e movimento.

Sintesi del quadro clinico
• Spondiloartrosi osteofitosica diffusa → degenerazione articolare cronica con sindesmofiti e rigidità strutturale.
• Riduzione fisiologica della lordosi lombare → atteggiamento in flessione (“schiena curva in avanti”).
• Riduzione in altezza dei dischi intersomatici L2-L3, L3-L4, L5-S1 → dischi assottigliati, prevalente compromissione posteriore.
• Protrusioni discali L3-L4 e L4-L5 → impronta sul sacco durale e conflitti disco-radicolari, più marcati a sinistra.
• Modesti versamenti coxo-femorali, condropatia e artrosi sacro-iliache → bacino rigido, base d’appoggio instabile.
• Postura flessa in avanti, con tendenza cifotica e rigidità lombopelvica.

In pratica: rachide lombare artrosico e rigido, con protrusioni discali, muscoli posteriori retratti, catena anteriore debole, bacino bloccato.

🩻 Spiegazione del referto in parole semplici:

La schiena, in particolare la zona lombare, mostra segni di usura e irrigidimento dovuti all’età e a un lavoro o stile di vita che, nel tempo, ha sollecitato molto la colonna.

✅ Cosa significa “spondiloartrosi”?
È un’artrosi della colonna vertebrale: le articolazioni tra le vertebre si consumano e formano piccole “punta di osso” (osteofiti) che rendono la schiena più rigida e meno elastica.

✅ “Riduzione della lordosi lombare”
La curva naturale della schiena si è un po’ raddrizzata, e questo fa sì che il corpo tenda a stare leggermente piegato in avanti.

✅ “Dischi assottigliati e protrusioni”
I dischi — cioè i cuscinetti tra una vertebra e l’altra — si sono schiacciati e spostati un po’ all’indietro (protrusioni).
Questo può causare dolore, pesantezza o formicolii, soprattutto se toccano i nervi che scendono verso le gambe.

✅ “Artrosi del bacino e delle anche”
Le anche e le articolazioni sacro-iliache (quelle che collegano il bacino alla colonna) sono un po’ rigide e artrosiche.
Questo rende più difficile stare dritti o camminare a lungo senza sentire stanchezza o dolore.

✅ In sintesi:
La schiena e il tuo bacino sono come una catena di ingranaggi arrugginiti: muovono meno, fanno più fatica e, per proteggersi, tendono a “chiudersi” in avanti.

💪🏻 Cosa si può fare

👉🏻 Con un percorso di fisioterapia mirata, possiamo:
• sciogliere le rigidità,
• riattivare i muscoli che ti tengono dritto,
• migliorare la postura e il movimento,
• ridurre il dolore e la sensazione di blocco.

Non si torna indietro nel tempo, ma si può recuperare molta funzionalità e qualità di vita.
Con costanza, pazienza e il giusto metodo, il corpo risponde sempre.

🚨Ok ora vediamo nel dettaglio cosa fare!

🧠 Obiettivo terapeutico

Recuperare estensibilità, mobilità segmentaria e forza funzionale antigravitaria, riducendo la flessione anteriore e il dolore radicolare.

💪🏻 Protocollo Fisioterapico OsteoFisioMed

🔹 Fase 1: Decompressione e mobilità (2-3 settimane)

Obiettivi: ridurre la pressione discale, migliorare la percezione del proprio asse corporeo e rilassare i paravertebrali rigidi.
• Terapie fisiche:
• Tecarterapia profonda lombosacrale per decontratturare paravertebrali e glutei.
• Onde d’urto nei punti fibrotici lomboglutei.
• Pompage lombare e pelvico dolce.
• Mobilizzazioni articolari Maitland o Mulligan di bacino e sacroiliache.
• Esercizi:
• Mobilità del bacino (antero-retroversone, in quadrupedia e seduto).
• Allungamento catena posteriore globale (posizione supina con ginocchia flesse, sollevamento alternato arti inferiori).
• Respirazione diaframmatica e decompressione lombare (posizione “gatto allungato”, “child pose”).

🔹 Fase 2: Riprogrammazione posturale e rinforzo (3-6 settimane)

Obiettivi: riequilibrare catene muscolari, attivare glutei, addominali profondi e erettori spinali.
• Esercizi funzionali:
• Attivazione del core profondo (trasverso, multifido) in posizione supina e seduta.
• Rinforzo progressivo dei glutei e ischiocrurali (bridge, hip thrust assistito, ponte su fitball).
• Allungamento catena anteriore (psoas, quadricipite, adduttori).
• Rieducazione del passaggio seduto-eretto con bastone o appoggio progressivo.
• Cammino rieducativo con focus su spinta e estensione d’anca.

🔹 Fase 3: Rieducazione globale (6-10 settimane)

Obiettivi: migliorare il controllo antigravitario e l’equilibrio dinamico, mantenendo la postura eretta.
• Esercizi posturali:
• Metodo Mézières / Souchard adattato → catene posteriori, equilibrio assiale.
• Rieducazione in stazione eretta: retraining dell’estensione lombare e percezione del “filo di trazione craniale”.
• Esercizi propriocettivi su tavolette o bosu per riattivare la risposta neuromuscolare.
• Lavoro respiratorio: sinergia diaframma–pavimento pelvico–trasverso per decompressione e stabilità.

🔹 Fase di mantenimento (da 10 settimane in poi)

Obiettivi: stabilizzare, ridurre recidive e migliorare autonomia.
• Ginnastica antigravitaria.
• Stretching quotidiano post-catena posteriore.
• Allenamento funzionale a basso impatto (cyclette con postura corretta).
• Sedute mensili di terapia manuale e Tecar di mantenimento.

⚠️ Note cliniche
• Evitare esercizi in flessione (addominali classici, crunch, piegamenti in avanti).
• Preferire movimenti in estensone controllata e decompressione assiale.
• Monitorare costantemente i segni radicolari (parestesie, formicolii, dolore irradiato).

“Non chiamarla solo artrosi.”
Ogni schiena racconta una storia.
E ogni percorso di fisioterapia è un passo per riscriverla.

® Zangirolami Dr. Matteo
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Zangirolami Dottor Matteo
Matteo Zangirolami
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08/11/2025
Quest'anno festeggio il mio 10° anniversario su Facebook. Grazie per il continuo supporto. Non ce l'avrei mai fatta senz...
08/11/2025

Quest'anno festeggio il mio 10° anniversario su Facebook. Grazie per il continuo supporto. Non ce l'avrei mai fatta senza di voi. 🙏🤗🎉

08/11/2025

🌬 🌬 🌬 CICATRICI… “Dove il corpo non arriva, la terapia riattiva.”
(Vecchio intervento protesi anca dolente)

Nell’immagine si vede perfettamente la differenza tra due aree della stessa zona:
🔴 La parte inferiore, arrossata dopo l’applicazione delle coppette, mostra un’ottima risposta vascolare: la circolazione è riattivata, i tessuti ossigenati.
⚪️ La parte superiore, invece, resta più chiara: segno di una microcircolazione ridotta, di tessuti che faticano a ricevere sangue, ossigeno e nutrimento.

👉🏻 In questi casi è fondamentale stimolare il microcircolo con un approccio combinato:
• Coppettazione per richiamare sangue in superficie e liberare aderenze fasciali;
• Tecar terapia per riattivare la circolazione profonda e favorire il metabolismo cellulare;
• Onde d’urto dermatofunzionali per stimolare i fibroblasti e la rigenerazione dei tessuti.

💡 Il risultato?
Una zona che torna “viva”, elastica, ossigenata.
Un corpo che ricomincia a comunicare, a nutrire e a rigenerarsi.

✨ Questo è il principio del Metodo OsteoFisioMed®:
non trattare solo il sintomo, ma riattivare le funzioni vitali del tessuto, dove la salute nasce.



® Zangirolami Dr. Matteo
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07/11/2025

🌊🌊🌊… “DIASTASI ADDOMINALE? Le Onde d’Urto riattivano ciò che credevi perso.
Non è solo estetica. È forza, stabilità, rinascita.”

La diastasi addominale è una condizione in cui i muscoli retti dell’addome si allontanano tra loro, creando una perdita di tono, di forza e una sensazione di cedimento nella parte centrale del corpo.
Accade spesso dopo una gravidanza, ma può manifestarsi anche in seguito a sforzi intensi, variazioni di peso o interventi chirurgici.

Quando questo accade, non è sufficiente allenarsi: serve una stimolazione profonda, in grado di riattivare il tessuto connettivo che unisce i due muscoli retti e di ripristinare la compattezza della parete addominale.

Ed è qui che entrano in gioco le onde d’urto.

Le onde d’urto penetrano nella fascia e nella muscolatura addominale, stimolando la rigenerazione dei tessuti e riattivando la microcircolazione.
Agiscono sui fibroblasti, le cellule responsabili della produzione di collagene ed elastina, migliorando elasticità, densità e sostegno del tessuto connettivo.

Seduta dopo seduta, si percepisce una maggiore compattezza della zona addominale, una riduzione della sensazione di vuoto centrale e un controllo più stabile del core.
Il risultato è visibile e percepibile: un addome più tonico, più funzionale, più forte.

Il trattamento è non invasivo, indolore e completamente naturale.
Non agisce solo sulla superficie, ma lavora in profondità, dove nasce la vera stabilità del corpo.

Rinforzare la fascia addominale non significa solo migliorare l’aspetto estetico:
significa proteggere la colonna, sostenere la postura, e ritrovare equilibrio e forza in ogni movimento.

Abbinando le onde d’urto a un percorso di esercizi mirati e personalizzati, il recupero diventa completo, armonico e duraturo.

Nel mio studio, OsteoFisioMed, utilizzo le onde d’urto come parte di un approccio globale, che unisce terapia manuale, riabilitazione funzionale e tecnologie avanzate.
Ogni trattamento è pensato per restituire al corpo ciò che ha perso: tono, sostegno, fiducia e presenza.

Ricompatta il tuo addome. Rinasci con le Onde d’Urto.
Perché il benessere comincia da qui: dal centro del corpo, dove forza, equilibrio e stabilità prendono vita.

Non aspettare che il tuo corpo si adatti alla debolezza.
Aiutalo a ritrovare la sua forza.
Prenota ora il tuo percorso con le Onde d’Urto in OsteoFisioMed.
Ritrova il tuo centro. Ritrova te stessa.

® Zangirolami Dr. Matteo
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Zangirolami Dottor Matteo
Matteo Zangirolami
Osteofisiomed postura fisioterapia relax

04/11/2025

🦾🦵🦾… “Ripartire dal corpo. Il recupero prima del ritorno in campo.”

Quando si parla di riabilitazione, spesso si pensa solo al dolore.
Ma la verità è che dietro ogni dolore c’è una storia, un messaggio del corpo che ci invita ad ascoltarlo.

Ogni atleta conosce quella sensazione.
Quel piccolo dolore che all’inizio sembra nulla, ma che, giorno dopo giorno, diventa più insistente.
Nel caso di questo ragazzo, giovane calciatore, tutto è iniziato con un fastidio alla caviglia e al piede.
Un dolore che si faceva sentire soprattutto quando correva, scattava o calciava.
All’inizio lo ha ignorato, come fanno molti sportivi.
Ma poi, passo dopo passo, quel dolore è diventato un segnale impossibile da trascurare.

Nel calcio, la caviglia è una delle articolazioni più sollecitate: ogni cambio di direzione, ogni stop, ogni contrasto la mette alla prova.
Continuare ad allenarsi o a giocare con un dolore di questo tipo può portare a compensi, rigidità, e a problemi più seri.
Ecco perché la prima regola è fermarsi.
Non per rinunciare, ma per ripartire nel modo giusto.

Continuare a correre con dolore non significa allenarsi: significa sovraccaricare un corpo che sta chiedendo aiuto.

A complicare le cose, in questo caso, c’è anche un dolore alla spalla: fastidio durante alcuni movimenti, limitazioni in esercizi specifici.
Il corpo, però, va visto sempre come un insieme: quando una zona soffre, tutto l’equilibrio ne risente.
Ecco perché l’allenamento impostato è una tonificazione generale del corpo, calibrata per rispettare le aree dolenti e allo stesso tempo rinforzare le altre.

Ogni esercizio è studiato per migliorare la stabilità del core, la coordinazione e il controllo motorio,
senza sovraccaricare le articolazioni coinvolte dal dolore.

Nel percorso di recupero di un calciatore, la fisioterapia ha un ruolo chiave:
rimuovere le tensioni, migliorare la mobilità, ottimizzare la postura e prevenire ricadute.
Perché ogni gesto tecnico un tiro, uno scatto, un salto nasce dall’equilibrio di tutto il corpo.

Ogni seduta, ogni esercizio, ogni momento di lavoro serve a costruire questa base.
Perché la vera vittoria non è solo tornare a giocare,
ma farlo senza dolore, con libertà di movimento e pieno controllo di sé.

“Ascoltare il corpo per tornare più forti”

Zangirolami Dottor Matteo
Matteo Zangirolami
Osteofisiomed postura fisioterapia relax Settimo Elemento Palestra Canelli

03/11/2025

❤️❤️❤️… “RICOMINCIARE DAL PROPRIO CORPO”

Non è solo una frase, è un percorso.
Ci sono momenti in cui il corpo ci chiede attenzione.
Lo fa in silenzio: con un muscolo che tira, una gamba che non risponde come prima, un movimento che perde naturalezza.

Spesso pensiamo che il tempo aggiusti tutto.
Ma il corpo non dimentica: conserva ogni sforzo, ogni compenso, ogni piccola tensione.

È qui che inizia il vero cambiamento, quello che parte dalla consapevolezza.

Non parliamo di perdere peso, ma di ritrovare equilibrio, forza e controllo.
Di riscoprire la potenza del movimento e la leggerezza di un corpo che torna a funzionare bene.

Quando un muscolo come il bicipite femorale ha vissuto un infortunio, non basta “rimettersi in moto”.
Serve precisione. Serve metodo. Serve la giusta guida.

Il lavoro mira a tonificare, sì, ma soprattutto a preservare e proteggere.
Ogni esercizio diventa parte di un dialogo con il corpo: si riattiva la muscolatura profonda, si corregge la postura, si migliora l’elasticità e la stabilità.

Una postura più consapevole, un passo più deciso, una forza che non è solo fisica, è anche mentale.

L’obiettivo è restituire al corpo ciò che merita: equilibrio, energia e benessere.

Non è un percorso estetico, ma un investimento sulla propria salute.

Perché quando la postura si riequilibra, i movimenti diventano più fluidi, il dolore si riduce e la fiducia cresce.

Il corpo comincia a rispondere, a reagire, a rinascere.

stai riconquistando la libertà di muoverti.

Un passo alla volta, con costanza, attenzione e professionalità.

“MUOVERSI PER STARE BEBE A OGNI ETÀ”

Il movimento è una risorsa preziosa, a ogni età.

Giorno dopo giorno, si costruisce una nuova sicurezza nei movimenti.

Dopo un intervento, come quello per un’ernia lombare, il corpo ha bisogno di tempo, ma anche di fiducia.

Con esercizi mirati e guidati, è possibile rinforzare la muscolatura, stabilizzare la colonna e ritrovare sicurezza nei movimenti quotidiani.

Non si tratta solo di ginnastica, ma di prevenzione e cura: imparare a muoversi nel modo giusto per non sentire più dolore, per tornare a fare le cose di ogni giorno con serenità.

Ogni seduta diventa un piccolo passo avanti: si migliora la forza, la postura, la respirazione.
Si impara ad ascoltare il proprio corpo e a muoversi in modo più consapevole, più leggero, più sicuro.

Non è solo ginnastica: è prevenzione, riabilitazione e cura.
È il modo migliore per prendersi cura della propria schiena, per evitare nuove ricadute e per continuare a vivere con autonomia e benessere.

Presso OsteoFisioMed, il Dottor Matteo Zangirolami accompagna ogni persona in un percorso personalizzato, costruito sui propri obiettivi, sulle proprie esigenze e sul proprio ritmo.

Perché il benessere non ha età.

E prendersi cura di sé… è sempre il passo più importante.

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Matteo Zangirolami
Settimo Elemento Palestra Canelli

🌓 🌓🌓… La Piccola Storta di LunaC’era una volta, in un paese circondato da colline morbide e prati pieni di margherite, u...
02/11/2025

🌓 🌓🌓… La Piccola Storta di Luna

C’era una volta, in un paese circondato da colline morbide e prati pieni di margherite, una bambina di nome Luna. Aveva sette anni, due trecce castane sempre spettinate dal vento e un sorriso che sembrava accendere il sole anche nei giorni di pioggia.

Luna amava correre.
Correva ovunque: nei corridoi di casa, tra gli alberi, dietro le farfalle e perfino tra le onde del mare. “I piedi servono per volare bassi”, diceva sempre ridendo.

Ma un pomeriggio d’estate, il suo volo si interruppe.

🌳 Il giorno della grande corsa

Nel prato dietro la scuola, si era organizzata la “Corsa delle Foglie”: un gioco che i bambini del villaggio aspettavano ogni anno. Si trattava di rincorrere foglie di carta colorate che il vento sparpagliava ovunque.
Luna era emozionata, con le sue scarpe nuove e il cuore che batteva più forte dei tamburi della festa.

“Pronti… via!” gridò la maestra.
Luna scattò come una saetta, i capelli dietro di lei come una scia di comete. Ma mentre inseguiva una foglia gialla che danzava leggera nell’aria, il suo piede sinistro si piegò all’improvviso un piccolo rumore secco, un dolore improvviso, e poi la caduta.

Tutto si fece silenzioso.

Luna guardò la sua caviglia, che cominciava a gonfiarsi come un piccolo palloncino rosa. Le lacrime le salirono agli occhi, ma cercò di trattenerle. “Non voglio piangere davanti a tutti”, pensò stringendo i denti.

🩵 Il riposo forzato

La mamma la portò subito dal medico del villaggio, che la visitò con dolcezza e disse:
“È solo una distorsione, piccola Luna. Ma dovrai fermarti un po’.”

Fermarsi.
Per Luna, quella parola suonava come una punizione.
Nei giorni seguenti guardava dalla finestra i suoi amici giocare e correre, mentre lei restava seduta con la gamba su un cuscino e una borsa di ghiaccio che faceva la sua magia silenziosa.

Ma poi arrivò il Dottor Matteo, con un sorriso sereno e gli occhi pieni di pazienza.
“Non ti preoccupare,” le disse, “la tua caviglia tornerà a volare. Ma dobbiamo insegnarle a ricordare come si fa.”

🌈 La riabilitazione magica

Ogni giorno, Luna andava nello studio di OsteoFisioMed, dove le pareti erano piene di colori e i disegni dei bambini guariti decoravano ogni angolo.
Il dottore le mostrava esercizi semplici: muovere le dita dei piedi come se suonasse il pianoforte, disegnare cerchi in aria, alzarsi in punta di piedi come una ballerina invisibile.

All’inizio Luna tremava, la caviglia bruciava un po’, ma il Dottor Matteo la incoraggiava:
“Ogni piccolo movimento è un passo verso il tuo ritorno al vento.”

E così, giorno dopo giorno, la bambina imparò a camminare di nuovo sul filo della fiducia.

Un giorno il dottore le portò una tavoletta tonda che ondeggiava come una piccola barca. “Qui sopra, la tua caviglia imparerà l’equilibrio del mare,” disse.
Luna rise, si mise in equilibrio e immaginò di essere una piratessa che sfida le onde.
Il dolore si trasformò in gioco, il timore in curiosità.

✨ Il ritorno al vento

Passarono alcune settimane.
Il gonfiore sparì, la caviglia divenne più forte, e un mattino il Dottor Matteo le disse con un sorriso:
“Luna, oggi puoi correre di nuovo. Ma ricordati: la forza non è solo nei muscoli, è nella calma con cui riparti.”

Luna uscì dallo studio. Il sole accarezzava i prati, proprio dove tutto era cominciato.
Provò a fare un passo… poi un altro… poi iniziò a correre.

Il vento le scompigliò le trecce, e il mondo intorno sembrò danzare.
“Ci sono!” gridò ridendo.
Non correva più per vincere, ma per sentire la vita scorrere nei piedi, nelle gambe, nel cuore.

🌷 Morale della storia

A volte, anche una piccola storta può insegnarci qualcosa di grande:
che fermare il corpo non significa fermare il sogno,
che la cura è un viaggio fatto di pazienza,
e che ogni passo riconquistato è una piccola vittoria da festeggiare.

Da quel giorno, Luna non aveva più paura di inciampare.
Perché aveva imparato che anche dalle cadute si può nascere più forti…
e che, con le mani giuste accanto, anche una caviglia può imparare a volare di nuovo.

🌿 Fine 🌿
Fiaba ispirata ai percorsi di riabilitazione dolce del Dott. Matteo Zangirolami – OsteoFisioMed.






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