Comunità Reverie

Comunità Reverie Psicologia Clinica e Psicoterapia in Comunità terapeutiche psichiatriche, centri diurni e residenzialità terapeutiche

questa pagina è lo specchio in pillole delle Comunità Reverie, speriamo vi piaccia e vi ringraziamo della vostra visita

12/05/2018Inaugurazione Centro Studi e Psicoterapia di Comunità "Massimo Marà"
13/05/2018

12/05/2018
Inaugurazione Centro Studi e Psicoterapia di Comunità "Massimo Marà"

29/04/2018
11/10/2015

Cristiano, in un libro la battaglia contro la malattia psichica
Che succede a una mente che si ammala? Prova a raccontarlo Cristiano Altieri, socio del Club Itaca, nella sua atuobiografia "Alla fermata". Un percorso durato circa 10 anni - tra i 30 e i 40 - attraversato da ricoveri, crisi, miglioramenti e ricadute, isolamento, affetto dei genitori e profondi rapporti umani costruiti all'interno di quei luoghi di sofferenza e ricostruzione che sono le comunità terapeutiche

10 ottobre 2015
Suicidio, salute mentale, depressione, ragazzo accovacciato
ROMA - Che succede a una persona che si ammala? Non è facile, dall'esterno, capire cosa accade alle persone con disturbi mentali. Apparentemente la vita procede in modo normale ma alcuni traumi possono portare da un giorno all'altro angosce, visioni, voci, e un senso di colpa devastante. Da laureato in legge, fidanzato prossimo al matrimonio, si può diventare il ragazzo che sale declamando da solo sull'autobus, circondato dagli sguardi timorosi degli altri passeggeri e dalle risatine dei ragazzi. Ma dopo si può anche, con fatica, uscire dall'abisso e ricominciare una vita normale. Lo racconta nella sua autobiografia "Alla fermata" (edizioni progetto Cultura) Cristiano Altieri, uno dei soci del Club Itaca, associazione che a Roma mette in pratica il metodo di reinserimento sociale e professionale delle Club House, basato sulla socializzazione e il lavoro supportato.
Incontro Cristiano all'interno del Club Itaca, che frequenta da alcuni anni e grazie al quale è tornato a lavorare, all'interno del progetto Job Station. Si tratta di un percorso di telelavoro assistito che Progetto Itaca promuove in favore di persone con una storia di disagio psichico permettendo loro di svolgere lavori - spesso di digitalizzazione o inserimenti dati per grandi aziende internazionali, come nel caso di Cristiano - rimanendo all'interno della struttura protetta. Grazie a questo lavoro part time, ottenuto anche grazie alla legge 68/99 che riserva posti di lavoro nelle grandi aziende a persone con disabilità, ora Cristiano ha spesso di prendere la pensione di invalidità e ha iniziato a fare una vita normale: "Oggi ho un lavoro, una casa in affitto, una fidanzata, tanti amici - dice - ma non è stato facile il percorso che mi ha portato qui e che ho raccontato nel libro".
"Alla fermata" racconta di un lungo percorso durato circa 10 anni - tra i 30 e i 40 - attraversato da ricoveri, crisi, miglioramenti e ricadute, isolamento, affetto dei genitori e profondi rapporti umani costruiti all'interno di quei luoghi di sofferenza e ricostruzione che sono le comunità terapeutiche. Un percorso di guarigione tormentato ma in salita, fino all'arrivo al Club Itaca, dove si è completato con la ricerca di un lavoro: "Itaca, nel processo riabilitativo di una persona con disagio psichico e' di fondamentale importanza - afferma Cristiano - perché rappresenta l'anello mancante che porta alla piena emancipazione dal proprio malessere". Il ruolo dell'associazione è importante, per Cristiano, proprio per l'"allenamento al lavoro" che comporta: "dopo anni che non avevo un'occupazione - dice - mi sentivo arrugginito". Per questo l'ha aiutato la "palestra" del Club.

19/09/2015
19/09/2015

Comunità Terapeutiche Federate Reverie
CONVEGNO
CURA E TRATTAMENTO DEL DISTURBO DI PERSONALITÀ:
LA COMUNITÀ TERAPEUTICA TRA REVERIE, PROGETTUALITÀ E LAVORO IN ÉQUIPE
Angelicum Congress Centre 13 e 14 novembre 2015
Largo Angelicum 1 - Roma

VENERDÌ 13 NOVEMBRE
ore 9,00 - 13,00
Giampiero Di Leo: “Introduzione al convegno” Direttore Generale
Anna Nicolò: “Che uso fanno gli operatori delle emozioni in comunità?”
Milena Robert: “Uno spazio per i genitori: la terapia multi- coppie in comunità”
Discussant: Giuseppe De Vita

ore 14,00 - 17,30
Luisa Carbone Tirelli: “Riflessioni sugli agiti dei pazienti in comunità”
Ziba Moinzadeh: “Relazione clinica: la distruttività e l’attacco al proprio corpo”
Mauro De Angelis - Francesca Bocchi“LoPsicodramma analitico: vedere, comprendere, concludere”
Discussant: Alessandro Antonucci

SABATO 14 NOVEMBRE
ore 9,30 - 13,00
Antonello Correale: “Ipertrofia normativa e angoscia del contagio”
Antonietta Iuculano: “Convivere con l’impulsività di MariaSole”
Discussant: Andrea Narracci

ore 14,00 - 17,30
Mario Perini: “Il lavoro d’équipe tra fare e pensare”
Giuseppe Gagliardi: “Relazione clinica: dall’acting out al blocco del pensiero”
Discussant: Gianni Angelici
Giuseppe Oppedisano: “Piece teatrale” Regista, Attore

INTRODUZIONE E COORDINAMENTO INTERVENTI:
Roberto Quintiliani
Comitato Scientifico: Maria Ciambella, Giuseppe Gagliardi, Roberto Quintiliani, Milena Robert, Giuseppe Smiriglio
ECM: PER INFERMIERI, MEDICI E PSICOLOGI SONO STATI ASSEGNATI 14 CREDITI FORMATIVI
Quota di partecipazione: euro 50,00 + Iva Segreteria organizzativa: 06 90379035 Iscrizioni: direzionereverie@alice.it

10/11/2014

Il TAR del Piemonte si pronuncia sul ricorso di FENASCOP, ANFFAS Piemonte onlus e CEAPI:

Sentenza TAR Piemonte (N. 1551/14)
La Sentenza depositata in data 10.10.2014 dal TAR Piemonte - II Sezione - N. 1551/14 su ricorso di FENASCOP, nonché ANFFAS Piemonte onlus e CEAPI, tutte patrocinate dall'Avv. Emilio Robotti del Foro di Genova, ha annullato la DGR Piemonte N. 66/2011 che aveva sterilizzato tutti gli aumenti delle rette socio sanitarie per le strutture accreditate e contrattate già disposti con precedenti deliberazioni regionali e tutti gli adeguamenti automatici delle suddette tariffe comunque previsti.
La decisione è da segnalare e di particolare importanza perché, a prescindere dalle conseguenze positive per le strutture accreditate in termini di possibilità di recupero degli aumenti illegittimamente "congelati" dalla Regione Piemonte, ribadisce (in linea con la giurisprudenza recente, anche dello stesso TAR Piemontese) importanti principi in materia di determinazione delle rette da parte della Pubblica Amministrazione, di legittimo affidamento delle strutture accreditate e contrattate, nonché in materia di correlazione tra il diritto alla salute e appunto le tariffe stesse e di loro criteri di determinazione e di necessaria partecipazione al relativo procedimento da parte degli erogatori accreditati.
LA GIURISPRUDENZA

Sanità Sole 24 Ore del 28/10/2014 - Pag. 19

TAR PIEMONTE/ Accolto il ricorso di Fenascop, Ceapi e Anfas contro una delibera del 2011
Tariffe e tetti mai «arbitrari»
La discrezionalità delle Regioni non è assoluta - Erogatori da tutelare

La Regione non può, con atto d?imperio, sterilizzare le tariffe degli erogatori senza adeguata motivazione e senza avere valutato gli effettivi costi di mercato necessari per l?organizzazione dei servizi. Le tariffe costituiscono espressione del potere pubblicistico di regolamentazione di un determinato settore economico e, nella loro adozione, l?autorità competente non deve tener conto della sola legge della domanda e dell?offerta, ma deve effettuare una valutazione complessiva modulata anche sul beneficio dell?utenza. Nel particolare ambito delle tariffe relative alle prestazioni sanitarie, per la loro determinazione deve tenersi conto sia della necessità di remunerare adeguatamente il soggetto erogatore, sia dell?esigenza di contenimento della spesa pubblica, avendo presente l?obiettivo finale di consentire l?accesso diffuso alle prestazioni sanitarie ritenute essenziali.

È vero che la politica programmatoria sui limiti di spesa sanitaria o socio-sanitaria garantisce agli enti un ampio potere discrezionale, ma a patto che vengano bilanciati interessi diversi: non solo l?interesse pubblico al contenimento della spesa e il diritto degli assistiti alla fruizione di prestazioni sanitarie adeguate (art. 32 Cost.), ma anche le legittime aspettative degli operatori privati i quali ispirano le loro condotte a una logica imprenditoriale, nell?ambito della loro libertà di iniziativa economica (art. 41 Cost.).

Con questa motivazione, il Tar Piemonte, con sentenza n. 1551/2014, ha accolto il ricorso proposto da Fenascop, Ceapi e Anfas contro la delibera n. 66/3253 del 30 dicembre 2011 con la quale la Regione sospese, per gli anni 2012 e 2013, per le tipologie di prestazioni dell?area socio-sanitaria residenziali e semiresidenziali di cui all?allegato 1-C del Dpcm 29 novembre 2001, l?applicazione di tutte le norme regionali che prevedono un adeguamento delle tariffe al tasso di inflazione programmata o comunque altri adeguamenti automatici, prescrivendo anche che le aziende sanitarie non potessero riconoscere, per i due anni considerati, tariffe superiori a quelle corrisposte alla data del 31 dicembre 2011.

Il tribunale è così tornato a ribadire (si veda anche la sentenza n. 201/2014) che la fissazione di un tetto di spesa che si preoccupi solo di qualcuno degli interessi predetti, trascurando gli altri, non potrebbe per ciò solo essere considerata legittima, in quanto carente ab origine del necessario bilanciamento descritto, con conseguente dovere di rispettare l?equilibrio economico dei fornitori.

Il meccanismo vincolante di aggiornamento risponde allo scopo di sottrarre il sistema tariffario alla discrezionalità illimitata delle amministrazioni regionali, che finirebbe per recare un grave pregiudizio anche agli utenti stessi, dal momento che gli erogatori non potrebbero mantenere costi gestionali non remunerativi e non corrispondenti ai costi di mercato. La decisione d?imperio, in difetto di istruttoria, costituisce una violazione del legittimo affidamento delle strutture sanitarie le quali avevano programmato i propri bilanci e, di conseguenza, un eccesso di potere da parte della pubblica amministrazione.

Segnaliamo l'articolo del Corriere della Sera, di giovedì 30 Ottobre.
03/11/2014

Segnaliamo l'articolo del Corriere della Sera, di giovedì 30 Ottobre.

Indirizzo

Via Morlupo 23 Capena
Capena
00060

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