Laboratorio analisi veterinarie Poggio dei Pini

Laboratorio analisi veterinarie Poggio dei Pini Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Laboratorio analisi veterinarie Poggio dei Pini, Medico, Piazza Ricchi Poggio dei Pini, Capoterra.

18/07/2023

Cerco urgentemente un collaboratore automunito per facile lavoro di 2 ore massimo al giorno, contattatemi in privato

Dopo 15 anni di lavoro diversi canili si sono rivolti al mio laboratorio per una convenzione che oggi abbiamo siglato, l...
22/05/2023

Dopo 15 anni di lavoro diversi canili si sono rivolti al mio laboratorio per una convenzione che oggi abbiamo siglato, la regione che avrebbe dovuto provvedere gratuitamente agli animali abbandonati, non solo non provvede ma aumenta i costi che diventano proibitivi per chi si occupa della gestione dei canili e di tutti quei controlli e il supporto che meritano Sono molto felice di aver avuto la loro fiducia perché da oggi la convenzione permetterà a tutti gli animali gli esami necessari a soltanto un piccolo rimborso spese per il laboratorio , sarà un lavoro duro ma rivolto agli animali meno fortunati e mi impegnerò al meglio perché anche loro ricevano tutte le cure necessarie, c’è ancora purtroppo chi ritiene che gli esami vadano mandati oltremare perché qui non c’è nessuno in grado di svolgere il mio lavoro nel migliore dei modi con le competenze necessarie nonostante anni di studio e di impegno verso i meno fortunati, ma nonostante tutto sono molto contenta oggi di aver ottenuto questa grandissima soddisfazione per la mia carriera, grazie davvero tanto ai direttori dei canili e i veterinari che hanno aderito all’iniziativa ❤️

Buongiorno a tutti, oggi, dopo le polemiche sul lavoro del mio laboratorio, vorrei ri condividere questo post dedicato a...
29/03/2023

Buongiorno a tutti, oggi, dopo le polemiche sul lavoro del mio laboratorio, vorrei ri condividere questo post dedicato a due delle malattie più importanti dei gatti, le due malattie che, come la Leishmaniosi, sembrano essere molto conosciute, fanno paura e limitano le adozioni e a volte determinano gli abbandoni.
Anche per queste malattie cercherò di utilizzare termini poco scientifici ma più comprensibili al pubblico, per ottenere una comprensione a largo spettro d’azione.
Sono la Felv ( Feline Leukemia virus ) e la Fiv ( Feline immunodeficiency virus ), il responsabile è un virus, il virus è un piccolo organismo che, al contrario delle altre cellule esistenti possiede un unico acido nucleico ( RNA o DNA ), questo permette la sua replicazione ( riproduzione) soltanto all’interno della cellula infetta, non esistono virus che sopravvivano in natura ( sopra le mensole o nel pavimento ) un virus per essere vivente deve essere integrato in una cellula ospite.
In particolare, i virus Fiv e Felv vengono chiamati retrovirus, cosa significa?
I normali virus a Dna, infettano la cellula ospite ed utilizzano un sistema chiamato transcrittasi per “ costruire “ un filamento di RNA messaggero utilizzando gli enzimi della cellula ospite perché lui non ne possiede... a questo punto il nuovo filamento potrà essere letto dai ribosomi e quindi si potrà procedere alla replicazione.
I virus ad RNA sono quindi favoriti?
Si, e sono anche i più pericolosi perché possono passare alla fase di replicazione senza dover essere trascritti con il rischio di essere contrastati subito dal sistema immunitario dell’ospite...e quindi la loro lettura da parte dei ribosomi è più rapida e spesso più efficace.
Il retrovirus ( Fiv e Felv ) è un virus ad Rna che traducono il loro genoma in Dna attraverso un loro enzima chiamato transcrittasi inversa per poi integrarlo nella cellula ospite e possono restare inattivi per molte generazioni; nel frattempo la cellula, riproducendosi, riprodurrà anche il virus integrato in ogni sua figlia.
Il virus potrebbe non attivarsi mai, non sono infatti note, le cause scatenanti che inducono il virus ad attivarsi, distaccarsi dalla cellula ospite e procedere alla sua replicazione.
Come può essere fatta una diagnosi, ricevo diverse telefonate di volontari o associazioni che mi chiedono come si faccia ad avere la certezza della malattia in un cucciolo di pochi mesi, qui sotto ho inserito degli schemi che illustrano in contagio, ma a volte una remissione spontanea della malattia soprattutto in soggetti di pochi mesi di vita, NON ESEGUITE MAI I TEST A CUCCIOLI INFERIORI AGLI OTTO MESI di vita, buttate via i vostri soldi!
Quale test fare? Il test sierologico ( Elisa ) per la Fiv è un test anticorpale che verifica la presenza degli anticorpi ( individui sieropositivi ma non per forza malati ), per la Felv il sierologico individua la presenza delle proteine prodotte durante la replicazione e quindi ci dà informazioni sul virus in attività....
Molti mi dicono: con la Pcr io so che abbiamo la certezza!.... la risposta è NO!
La Pcr trova il Dna, se è già prodotto ed integrato nel genoma e anche se è in latenza, il momento prima? Se è appena avvenuta l’infezione? Il virus è ancora ad Rna giusto? Allora neanche la Pcr lo può trovare 🤔....
Esiste una Pcr per trovare l’Rna? Si, certamente, ma l’RNA è l’acido nucleico più fragile in assoluto, deve essere conservato a meno 80 gradi per mantenerlo stabile e tutto il resto ( estrazione e Pcr ) deve essere eseguito in ghiaccio o non lo si trova più perché viene danneggiato e non può più essere sequenziato.
Ripetere il test in soggetti a rischio può essere utile? Può darsi, ma ricordate sempre, a meno che il gatto non sia sintomatico, anche se la Pcr per Dna è positiva il gatto può non essere contagioso, il virus in latenza potrebbe restarlo per tutta la vita senza attivarsi mai, o, se il gatto è giovane e non ha possibilità di riprodursi ( sterilizzare sempre ) o litigare, può avere una remissione spontanea della malattia.
Saluti a tutti 🤗

Venite a trovarci 😊
06/02/2019

Venite a trovarci 😊

L’accoglienza dello “ strano “ laboratorio è la migliore 😊
02/02/2019

L’accoglienza dello “ strano “ laboratorio è la migliore 😊

Buongiorno a tutti, qualche scorcio del nuovo laboratorio, per info o ve**re a farci visita per conoscere i nostri servi...
01/02/2019

Buongiorno a tutti, qualche scorcio del nuovo laboratorio, per info o ve**re a farci visita per conoscere i nostri servizi e le nostre offerte inviate un messaggio 😊

11/11/2018

Buongiorno, oggi vorrei affrontare un argomento che riguarda una patologia infettiva che non sempre viene considerata tra le diagnosi differenziali ma che può colpire diverse specie di mammiferi tra cui i cavalli.
Parliamo della Borrelia burgdorferi più comunemente conosciuta come morbo di Lyme.
Negli ultimi anni con un mio breve lavoro in Sardegna ho potuto rilevare alcuni cavalli che presentavano deficit neurologici, gravi uveiti e a volte paralisi degli arti posteriori; i soggetti in alcuni casi isolati presentavano febbre ed abbattimento oltre ad un notevole dimagramento riscontrato negli ultimi mesi prima della diagnosi ed in altri coliche di lieve entità.
Solo dopo vari giorni ed in due casi poco prima di procedere al l’abbattimento dell’animale per una sieropositività a West Nile ( febbre del Nilo ) si è pensato di testarli per Borrelia burgdorferi, le infezioni del parassita nel cavallo sono raramente segnalate perché la morbilita’ è poco conosciuta, dopo aver eseguito il test mediante rt-Pcr si è riscontrata la presenza del DNA del parassita, l’esame emocromocitometrico presentava MCV basso con lieve abbassamento dell’hct ( ematocrito) con probabile carenza di ferro, in alcuni casi si poteva riscontrare un abbassamento dell’ematocrito senza diminuzione dei globuli rossi e quindi anemia microcitica di non grave entità , la Borrelia burgdorferi è un batterio gram negativo della famiglia delle Spirochaetaceae, è trasmessa da un vettore che è una zecca dura del genere Ixodes e più precisamente Ixodes ricinus chiamata anche zecca dei boschi; questa zecca predilige climi freddi ed umidi, il tasso di umidità deve essere di circa l’80 % e con pioggie e vegetazione abbondanti, quando si nutre si localizza sopra la vegetazione aspettando l’ospite ( un mammifero) e quando l’umidità si abbassa a livelli critici si lascia cadere al suolo per trovarne un maggior tasso.
Dopo terapia a base di tetraciclina o doxiciclina ed un follow up di tre mesi i cavalli hanno ripreso peso e migliorato notevolmente la condizione fisica, i cavalli paralizzati hanno ricominciato a deambulare e da poco ripreso l’attività fisica con un importante recupero della muscolatura.
Per l’habitat di cui il vettore ha bisogno la sua presenza in Sardegna dove il clima è caldo e la vegetazione, soprattutto in estate è insufficiente, è davvero difficile che riesca a trovare condizione ideale alla sua sopravvivenza, tutti i cavalli che sono stati colpiti da morbo di Lyme provenivano da trasferte nel nord Italia o Europa.
Il vaccino per equidi non è del tutto testato anche se la vaccinazione porta dei notevoli vantaggi per i soggetti a rischio.

PERITONITE INFETTIVA FELINA ( FIP )Buongiorno a tutti. Oggi vorrei affrontare un argomento molto discusso tra i volontar...
28/03/2018

PERITONITE INFETTIVA FELINA ( FIP )

Buongiorno a tutti.
Oggi vorrei affrontare un argomento molto discusso tra i volontari che soprattutto si interfacciano sul Web, ho notato una grande confusione nei riguardi soprattutto della trasmissione, Del contagio e della protezione del gatto nei confronti di un possibile gatto infetto.
A questo proposito, vorrei fare una piccola premessa parlando del coronavirus felino ( FCoV ), Che è presente a livello intestinale in una altissima percentuale di gatti, la percentuale è talmente alta che in passato recente si credeva che esistessero due coronavirus felini diversi, il coronavirus felino enterico ( FECV ) ed il virus della peritonite infettiva felina ( FIPV ).
Quello che oggi è stato notato è invece che il virus è unico, infetta gli enterociti e, in caso di sovra infezione, può causare lievi enteriti.
Può superare la barriera intestinale ritrovarsi in circolo veicolato dai monociti, all’interno dei quali, però, non sopravvive a lungo. Come tutti coronavirus l’FCoV È geneticamente instabile e da’ continuamente origine a varianti genetiche. In condizioni di sovraffollamento ( colonie, rifugi, gattili ), la trasmissione oro fecale e la contaminazione ambientale sono elevate, e la popolazione di virus è molto eterogenea: un singolo campione di feci può contenere decine di varianti virali, tutte leggermente diverse tra loro che chiameremo (quasispecie virali).
Alcune di queste specie possono acquisire caratteristiche di maggiore virulenza e si replicano nei monociti/ macrofagi, con i quali vengono disseminati nei tessuti. La comparsa di lesioni però, dipende dalla risposta immunitaria del gatto.
Avevamo discusso della risposta immunitaria quando abbiamo parlato della Leishmaniosi canina, vi ricordate?
E avevamo detto non tutti cani che sono positivi a Leishmania sono malati o si ammaleranno di Leishmaniosi!
Anche per la FIP ci sono diverse varianti: paradossalmente i gatti che possiedono il coronavirus e si ammalano di FIP sono in misura molto minore rispetto ai gatti che convivono con il coronavirus senza particolari danni o riduzioni dell’aspettativa di vita.
1) se si sviluppa una forte immunità cellulo-mediata, il virus può rimanere latente e non causare lesioni, se non in caso di immunodepressione ( per esempio gatti Fiv + ).
2) se le immunità cellulo-mediata è meno efficiente ma comunque attiva, si sviluppano granulomi.
3) Se l’immunità cellulo-mediata è debole e quella umorale è forte, si producono anticorpi si formano immunocomplessi che precipitano nella parete dei vasi e attivano una risposta neutrofilica determinando vasculiti, che portano alla comparsa di versamenti, lesioni oculari, renali, coagulazione intravascolare disseminata: Dic.
La peritonite infettiva felina ha due forme cliniche principali: la prima è secca, caratterizzata da granulomi in uno o più organi; la seconda è umida, caratterizzata da versamenti. Tale distinzione tende oggi ad essere meno utilizzata in quanto le due forme spesso coesistono: una volta rimosso il versamento si riscontrano granulomi, e le forme secche spesso possono trasformarsi in forme umide.
Come deve avve**re l’approccio diagnostico?
Il sospetto di FIP deve sorgere sulla base della presenza di sintomi compatibili, che possono comparire in diverse possibili combinazioni, rappresentati da:
Versamenti cavitari.
Febbre persistente insensibile alle terapie.
Sintomi neurologici ( atassia, paresi, paralisi )
Sintomi oculari ( uveite, precipitati cheratinici nella camera anteriore dell’occhio ).
Ittero.
Ad oggi, visto il meccanismo patogenetico riportato sopra, il riscontro di FCoV o di anticorpi non permette di capire se il virus è mutato o meno. Ad oggi non esistono infatti test molecolari in grado di distinguere le due varianti. L’unica maniera per formulare una diagnosi conclusiva è il ricorso all’istologia o immunoistochimica che evidenziano le lesioni nei tessuti e confermano la presenza del virus nelle lesioni stesse. Nessuno dei test in vivo può confermare la FIP, davanti ad un forte sospetto per una sintomatologia presente può essere utilizzato un approccio clinico patologico che includa:
Analisi dei versamenti cavitari, se presenti: l’essudato e giallastro, viscoso, contiene i fiocchi di fibrina, batteriologicamente sterile. Quasi sempre il peso specifico è superiore a 1025 o 1030, la concentrazione proteica è maggiore di 3g/dL. La citologia evidenzia neutrofili non degenerati, macrofagi, linfociti, plasma cellule e fondo granulare proteico. Sul versamento si può ricercare FCoV con immunofluorescenza o immuno cito chimica. La PCR e gli esami sierologici sono invece inutili.
Elettroforesi delle siero proteine: è uno degli esami più utili nella diagnosi di FIP, eseguito in doppio su prelievo e versamento può dare preziosi suggerimenti sulla malattia.

Ho sentito parecchie volte e letto dibattiti su Facebook dove veniva facilmente diagnosticata la FIP soltanto sulla base di un test sierologico positivo. Il riscontro di anticorpi indica solo la presenza del virus o il contatto con il virus.
Dovete sapere che una percentuale variabile dal 60 al 100% di gatti clinicamente SANI è positiva, soprattutto in ambienti affollati, se un gatto sviluppasse malattie con sintomi simili a quelli della FIP per esempio febbre o ittero si potrebbe erroneamente pensare che i sintomi siano dovuti ad FCoV.
Come abbiamo descritto per la Leishmaniosi, la formazione di immunocomplessi, invece, fa sì che gatti malati risultino invece negativi.
Non si deve quindi porre diagnosi di FIP solo sulla base di positività al test sierologico, ne’ escludere la FIP solo perché siero negativi.
Anche la PCR ha un valore diagnostico limitato poiché non identifica i ceppi mutati.
Il riscontro di RNA virale in circolo indica solo che è presente il virus, ma non se quest’ultimo è mutato, e quindi non è possibile stabilire una relazione tra positività e presenza di FIP: circa un terzo dei gatti infetti clinicamente sani è positivo alla PCR sul sangue, e se uno di questi sviluppasse una malattia con sintomi simili a quelli della FIP potremmo erroneamente concludere che i sintomi siano dovuti ad FCoV.
In conclusione posso dirvi che non esiste un test d’elezione per la diagnosi di Fip, volontari rifugi non eseguite test sierologici per la diagnosi di FIP, conservate i soldi per esami e cure più utili, E soprattutto evitate di far sopprimere dei gatti con sintomi compatibili a diverse malattie, FIP compresa, soltanto per una positività al test sierologico.

23/03/2018
Buongiorno a tutti, oggi dedicherò questo post a due delle malattie più importanti dei gatti, le due malattie che, come ...
22/03/2018

Buongiorno a tutti, oggi dedicherò questo post a due delle malattie più importanti dei gatti, le due malattie che, come la Leishmaniosi, sembrano essere molto conosciute, fanno paura e limitano le adozioni e a volte determinano gli abbandoni.
Anche per queste malattie cercherò di utilizzare termini poco scientifici ma più comprensibili al pubblico, per ottenere una comprensione a largo spettro d’azione.
Sono la Felv ( Feline Leukemia virus ) e la Fiv ( Feline immunodeficiency virus ), il responsabile è un virus, il virus è un piccolo organismo che, al contrario delle altre cellule esistenti possiede un unico acido nucleico ( RNA o DNA ), questo permette la sua replicazione ( riproduzione) soltanto all’interno della cellula infetta, non esistono virus che sopravvivano in natura ( sopra le mensole o nel pavimento ) un virus per essere vivente deve essere integrato in una cellula ospite.
In particolare, i virus Fiv e Felv vengono chiamati retrovirus, cosa significa?
I normali virus a Dna, infettano la cellula ospite ed utilizzano un sistema chiamato transcrittasi per “ costruire “ un filamento di RNA messaggero utilizzando gli enzimi della cellula ospite perché lui non ne possiede... a questo punto il nuovo filamento potrà essere letto dai ribosomi e quindi si potrà procedere alla replicazione.
I virus ad RNA sono quindi favoriti?
Si, e sono anche i più pericolosi perché possono passare alla fase di replicazione senza dover essere trascritti con il rischio di essere contrastati subito dal sistema immunitario dell’ospite...e quindi la loro lettura da parte dei ribosomi è più rapida e spesso più efficace.
Il retrovirus ( Fiv e Felv ) è un virus ad Rna che traducono il loro genoma in Dna attraverso un loro enzima chiamato transcrittasi inversa per poi integrarlo nella cellula ospite e possono restare inattivi per molte generazioni; nel frattempo la cellula, riproducendosi, riprodurrà anche il virus integrato in ogni sua figlia.
Il virus potrebbe non attivarsi mai, non sono infatti note, le cause scatenanti che inducono il virus ad attivarsi, distaccarsi dalla cellula ospite e procedere alla sua replicazione.
Come può essere fatta una diagnosi, ricevo diverse telefonate di volontari o associazioni che mi chiedono come si faccia ad avere la certezza della malattia in un cucciolo di pochi mesi, qui sotto ho inserito degli schemi che illustrano in contagio, ma a volte una remissione spontanea della malattia soprattutto in soggetti di pochi mesi di vita, NON ESEGUITE MAI I TEST A CUCCIOLI INFERIORI AGLI OTTO MESI di vita, buttate via i vostri soldi!
Quale test fare? Il test sierologico ( Elisa ) per la Fiv è un test anticorpale che verifica la presenza degli anticorpi ( individui sieropositivi ma non per forza malati ), per la Felv il sierologico individua la presenza delle proteine prodotte durante la replicazione e quindi ci dà informazioni sul virus in attività....
Molti mi dicono: con la Pcr io so che abbiamo la certezza!.... la risposta è NO!
La Pcr trova il Dna, se è già prodotto ed integrato nel genoma e anche se è in latenza, il momento prima? Se è appena avvenuta l’infezione? Il virus è ancora ad Rna giusto? Allora neanche la Pcr lo può trovare 🤔....
Esiste una Pcr per trovare l’Rna? Si, certamente, ma l’RNA è l’acido nucleico più fragile in assoluto, deve essere conservato a meno 80 gradi per mantenerlo stabile e tutto il resto ( estrazione e Pcr ) deve essere eseguito in ghiaccio o non lo si trova più perché viene danneggiato e non può più essere sequenziato.
Ripetere il test in soggetti a rischio può essere utile? Può darsi, ma ricordate sempre, a meno che il gatto non sia sintomatico, anche se la Pcr per Dna è positiva il gatto può non essere contagioso, il virus in latenza potrebbe restarlo per tutta la vita senza attivarsi mai, o, se il gatto è giovane e non ha possibilità di riprodursi ( sterilizzare sempre ) o litigare, può avere una remissione spontanea della malattia.
Saluti a tutti 🤗

Buongiorno a tutti,Vorrei creare in questa pagina un dialogo con voi, se avete delle domande sul l’interpretazione dei r...
14/03/2018

Buongiorno a tutti,
Vorrei creare in questa pagina un dialogo con voi, se avete delle domande sul l’interpretazione dei risultati di un esame sul vostro cane, dubbi o perplessità scrivete le vostre domande qui sotto e cercherò di rispondere al meglio 😊

LEISHMANIOSI: TRA MITO E LEGGENDA Questo articolo vuol essere di aiuto a chi, ogni giorno si impegna perché i soprusi fi...
12/03/2018

LEISHMANIOSI: TRA MITO E LEGGENDA

Questo articolo vuol essere di aiuto a chi, ogni giorno si impegna perché i soprusi finiscano e i canili si svuotino, e tutti i cani trovino una famiglia, o una persona che li comprenda, che li curi e che, qualsiasi cosa accada faccia di tutto per tutelarli... un’utopia?
Può darsi... io sono sempre più convinta che la causa di tutto sia l’ignoranza, un’ignoranza che parla, che dice la sua sempre e comunque, alla presunzione di sapere perché... io l’ho avuto e quindi so... io ho letto sul web e quindi so...la mia vicina mi ha detto e quindi so..in barba alle pubblicazioni scientifiche, in barba agli articoli, in barba a chi lavora e probabilmente, pur avendo le conoscenze non parla e lascia che l’ignoranza faccia da padrona..
Troppe volte, in anni di attività, mi sono trovata davanti a chi, vuole testare un cane per la Leishmania, e le motivazioni sono molteplici: lo voglio adottare ma se ha la Leishmania muore, sono incinta, ho bambini che frequentano la mia casa e non voglio che si prendano malattie, e via via ogni tipo di paura...paura di non conoscere, e paura di voler conoscere; se ne sentono tante sulla Leishmania, alcuni si avvicinano alla verità, ma sempre troppo grande è la paura che questa sia la malattia del secolo, da cui non si ha scampo...niente da fare.
A volte la paura è la mia: se quel cane dovesse risultare positivo ( magari perché ha semplicemente gli anticorpi ma è sano come un pesce ), che fine farà? Nella migliore delle ipotesi sarà adottato da qualcuno che lo curi ( evento raro ), nella peggiore sarà abbandonato o, ancora peggio costretto in un cortile o terrazzo o balcone, umiliato e in balìa di se stesso...
Oggi ho deciso di dare un contributo per cercare di mettere fine alla paura, voglio parlarvi con un linguaggio semplice e che possa essere compreso da tutti, del mestiere e non, da chi ha potuto studiare e da chi invece ha dovuto lavorare... spero in una riuscita, e se questo non succederà mi impegnerò a migliorare la mia comunicazione per renderla comprensibile proprio a tutti.
Esiste una reale possibilità di un contagio?
È giustificata questa grande paura?
La Leishmania è il serial killer più pericoloso del secolo?

Negli scorsi articoli, parlando di Leishmania ho affermato, che si tratta di un parassita che ha bisogno di due ospiti per compiere il suo ciclo vitale e riprodursi, uno è il vettore, ossia l’insetto chiamato pappatacio o flebotomo e NON È UNA ZANZARA, dove le leishmanie subiscono una trasformazione per poi essere in grado di fronteggiare le difese dell’ospite definitivo ( cane, gatto, coniglio, riccio etc.), questo periodo di trasformazione dura circa 20 giorni, questo è il primo motivo per il quale il vostro cane NON PUÒ CONTAGIARVI la Leishmania e la spiegazione è, nessun insetto rimane in casa vostra per 20 giorni a meno che voi non siate dei bravi cuochi 😅..
Ma parliamo degli altri motivi, perché è scientificamente improbabile che vi ammaliate di Leishmaniosi?
Che cos’è il sistema immunitario e qual è il suo ruolo?
Si parla di due parti: immunità umorale ed immunita’ cellulo mediata.
Immunità umorale: è la parte della risposta immunitaria mediata da anticorpi, linfociti B che si differenziano in plasmacellule ,piccole cellule dalla forma di uovo fritto 🍳 che producono anticorpi capaci di legarsi ad uno specifico antigene ( sostanza estranea all’organismo ) in questo caso la Leishmania; l’immunità umorale è quella che può provocare in assoluto più danni all’organismo, il legame tra anticorpi e antigeni, chiamati complessi, vengono immessi nel circolo sanguigno per essere eliminati una risposta umorale importante può portare all’ostruzione di piccoli vasi come quelli del glomerulo renale riducendo la filtrazione renale e, in alcuni casi, portando ad insufficienza renale di bassa, media o grave entità, oltre a danni visibili come ulcere e vasculiti.
La seconda parte del sistema immunitario è l’immunita’ cellulo mediata: non prevede la produzione di anticorpi ma l’attivazione di cellule come i macrofagi e le cellule Nk ( natural killer ) che hanno la capacità di fagocitare ( ingoiare ) e distruggere elementi estranei all’organismo.
L’immunita’ cellulo mediata è la più efficace nel combattere e vincere le infezioni senza danni all’organismo, ha un ruolo molto importante anche nel rigetto degli organi trapiantati.
Ho spiegato queste due differenze per arrivare ad un punto molto importante:
Gli esseri umani ed i cani hanno una grande differenza, mentre gli esseri umani hanno una importante attività del l’immunita’ cellulo mediata e la loro capacità di fronteggiare le infezioni è molto efficace, il cane ha invece un’importante attività della risposta immunitaria umorale, questo lo trova svantaggiato nei confronti delle, in generale, patologie infettive; paradossalmente tra due cani con la Leishmania, chi avrà più chance di guarire sarà quello con risposta immunitaria debole o assente 😔
Per contro, l’essere umano che, accidentalmente, verrà punto ed infettato dal pappatacio, non avrà problemi a risolvere l’infezione, chi li avrà sarà un individuo immunodepresso come un malato di AIDS o fortemente defedato, che, visti i tempi per il contagio, avrà più possibilità di prendere, ed aver difficoltà a risolvere un’influenza.
Un’ultima cosa che quindi vorrei chiarire è: il vostro cane è più a rischio di voi se prendete un’infezione che potete trasmettergli 😉
Finisco l’articolo ricordando sempre: il contagio intra specifico ( tra individui della stessa specie ) è sempre più frequente, possibile e pericoloso del contagio Inter specifico ( tra individui di specie diverse ).
Un saluto a tutti

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Capoterra
09021

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