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PSICO NEURO ENDOCRINO IMMUNOLOGIA La Psiconeuroendocrinoimmunologia inserisce un modello mente-corpo che comprende la gl...
10/11/2025

PSICO NEURO ENDOCRINO IMMUNOLOGIA


La Psiconeuroendocrinoimmunologia inserisce un modello mente-corpo che comprende la globalità dei processi fisiologici, emotivi, psicologici, comportamentali e sociali intesi come un sistema organico e unitario, un network dei sistemi biologici: una mente pensante ed un corpo in quanto organismo reagente. La psiche comunica con i sistemi biologici attraverso una comunicazione bidirezionale: le emozioni alterano l’attività immunitaria, la quale a sua volta può alterare l’attività psichica. Il principale elemento unificante del paradigma PNEI si esplicita nel cross-talk tra i sistemi psico-neuro-endocrino e immunitario, mediato da una rete di signaling molecules (citochine, ormoni, neuropeptidi e fattori di crescita), che fornisce la corretta informazione biologica per la regolazione delle risposte cellulari agli stimoli interni ed esterni: un alterato cross-talk è determinante nell’'insorgenza di malattie infiammatorie, allergiche e autoimmuni. In certi soggetti, soprattutto in situazioni di emergenza, i linfociti perdono, temporaneamente o definitivamente, la capacità di distinguere fra bene e male, fra ‘self’ e ‘non self’, di conseguenza, aggrediscono alcune normali cellule dell’organismo confondendole come estranee, come ad esempio nella Vitiligine. Lo stato infiammatorio cronico del tessuto colpito varia a seconda della malattia. Ripristinare la concentrazione fisiologica di molecole messaggere diviene il passaggio necessario per il recupero dell’equilibrio omeostatico fisiologico.
La PNEI permette una comprensione unitaria dell’essere umano; è il nuovo paradigma scientifico ‘olistico’ in cui la psiche, ossia il pensiero, la coscienza e l’emozione diventano elementi fluidi e dinamici direttamente implicati nei suoi principali sistemi di comunicazione interna, in ogni processo nervoso, endocrino e immunitario ed ha come fulcro lo studio dei sistemi dello stress e delle conseguenze della loro iper-attivazione. Secondo la PNEI, infatti, le malattie sono influenzate da fattori fisici, ma anche da disagi emotivi e psicologici. La ricerca della Biologia Molecolare ha dimostrato che gli stress psichici e fisici, soprattutto se protratti nel tempo, possono alterare il delicato meccanismo che regola il mantenimento dello stato di salute. Mantenere e/o recuperare l’equilibrio della PNEI è tra gli obiettivi della ‘low dose medicine’, la medicina dei bassi dosaggi, nanoconcentrazioni, che prende le mosse da un’idea originale in campo medico: riportare alle condizioni fisiologiche di partenza un organismo ammalato attraverso l’utilizzo delle stesse molecole biologiche presenti normalmente nell’organismo e che, in condizioni di salute, ne controllano e guidano le funzioni. Si interviene sul corpo e sulla vita psichica ed emotiva della persona congiuntamente, per prendersi cura del soggetto nella sua interezza, considerando tutte le sfumature del suo problema. Ogni paziente è prima di tutto un uomo che soffre: con le sue peculiarità, con i suoi bisogni soggettivi, ma soprattutto con il ‘suo’ modo di affrontare la malattia. È il paradigma della PNEI che consente una visione olistica dell’individuo, nella sua ‘unicità’, ma che soprattutto riconosce la sofferenza del paziente nella sua ‘totalità’.

Tratto da: " Università degli Studi Guglielmo Marconi

CBD ISOLATO LA MOLECOLA CHE SORPRENDE: LA NEUROCHIMICAPotenziale di membrana e neuroprotezioneCategoria: Scienza che sor...
10/11/2025

CBD ISOLATO LA MOLECOLA CHE SORPRENDE: LA NEUROCHIMICA
Potenziale di membrana e neuroprotezione

Categoria: Scienza che sorprende

Ogni impulso elettrico è una parola del cervello, il CBD insegna alle cellule a parlare di nuovo la lingua della calma.

Introduzione

La vita neuronale è fatta di elettricità.

Ogni pensiero, ricordo o movimento nasce da uno scambio di ioni che attraversano la membrana cellulare.

Quando questo equilibrio elettrico si altera — per stress ossidativo, neuroinfiammazione o tossicità sinaptica — le cellule nervose perdono coerenza e si danneggiano.

Il CBD isolato sorprende la neurochimica perché non agisce come sedativo o stimolante, ma stabilizza il potenziale di membrana, riequilibrando l’attività neuronale senza compromettere la comunicazione sinaptica.

Il potenziale di membrana: il ritmo della vita neuronale

Ogni neurone mantiene un gradiente di cariche tra interno ed esterno, regolato dai canali del sodio, potassio e calcio.
Questo equilibrio è essenziale per la trasmissione dell’impulso nervoso.
Quando il gradiente si altera, la cellula diventa ipereccitabile o “sorda” ai segnali, generando convulsioni, tremori, perdita di memoria o dolore cronico.

Il CBD isolato interagisce con canali del calcio di tipo T, recettori AMPA e NMDA, e con i sistemi GABAergico e adenosinico (A2A), ripristinando la corretta polarizzazione neuronale.
Il risultato è una neuroprotezione attiva: la cellula non viene anestetizzata, ma riportata al proprio ritmo fisiologico.

Neuroprotezione e stress ossidativo

Nel cervello infiammato, le cellule gliali rilasciano glutammato in eccesso, generando tossicità eccitatoria e morte neuronale.
Il CBD isolato, attraverso la modulazione dei recettori NMDA e PPAR-γ, riduce il rilascio di glutammato e inibisce la cascata ossidativa NF-κB.
Inoltre, aumenta la disponibilità di glutatione, proteggendo le membrane neuronali da perossidazione lipidica.
Questo duplice effetto — elettrico e antiossidante — fa del CBD una delle poche molecole capaci di prolungare la vita sinaptica.

Comunicazione neuronale e plasticità sinaptica

Il cervello si rigenera attraverso la plasticità: la capacità di creare nuove connessioni.
Il CBD isolato stimola la BDNF (Brain Derived Neurotrophic Factor) e regola la segnalazione 5-HT1A, migliorando memoria, apprendimento e stabilità emotiva.
Non si limita a proteggere il neurone: lo rende più adattivo, coerente e resiliente.

La riflessione del professore

“Il cervello non ha bisogno di essere silenziato, ma rieducato alla sua musica elettrica. Il CBD non spegne, modula; non calma, armonizza. È la differenza tra dormire e rigenerarsi.”

Particolarmente indicato per:

Il CBD isolato, attraverso l’azione sui recettori NMDA, AMPA, GABA, 5-HT1A, PPAR-γ e adenosina A2A, è particolarmente indicato nelle condizioni in cui l’attività neuronale è eccessiva, disorganizzata o degenerativa.

Epilessia e crisi convulsive resistenti

Il CBD stabilizza i canali del calcio e potassio e modula i recettori GABA e NMDA, riducendo la scarica neuronale incontrollata senza effetti sedativi.

Alzheimer e decadimento cognitivo

Attivando PPAR-γ e A2A, il CBD riduce la neuroinfiammazione e la tossicità del glutammato, preservando la funzionalità sinaptica e la memoria.

Parkinson e tremori

La modulazione dei recettori GABA, AMPA e 5-HT1A contribuisce a ristabilire l’equilibrio tra dopamina e GABA, migliorando il controllo motorio e riducendo la rigidità muscolare.

Fibromialgia e dolore neuropatico centrale

Il CBD attenua la sensibilizzazione centrale agendo su TRPV1, NMDA e GPR55, normalizzando la soglia del dolore e migliorando il tono parasimpatico.

Disturbi dell’attenzione e ansia con iperattività cerebrale

La regolazione del sistema GABAergico e serotoninergico (5-HT1A) favorisce la calma cognitiva, migliorando concentrazione e controllo emotivo.

In sintesi:

Il CBD isolato è particolarmente indicato nei disturbi in cui il cervello ha perso la sua coerenza elettrica.

Attraverso la modulazione dei canali ionici e dei principali recettori neurochimici, riporta il sistema nervoso alla sua polarità fisiologica, proteggendo il neurone e preservando la mente.

L'intestino irritabile secondo la MTCLa Sindrome dell’intestino irritabile (IBS) è un disturbo funzionale, non una malat...
10/11/2025

L'intestino irritabile secondo la MTC
La Sindrome dell’intestino irritabile (IBS) è un disturbo funzionale, non una malattia organica.
Spesso le analisi sono presentano valori nella norma, ma la persona sente un disagio reale. È come se il corpo "funzionasse male senza essere malato".
La medicina occidentale descrive l’IBS come un’alterazione della motilità intestinale e della comunicazione tra cervello e intestino, quell’asse neuroenterico che regola il movimento, la secrezione e la sensibilità viscerale.
Lo stress, le emozioni e la dieta sono fattori chiave.
Nel linguaggio clinico, si parla di:
ipersensibilità viscerale: l’intestino percepisce il dolore in modo amplificato;
alterata motilità: periodi di stipsi e diarrea si alternano, come maree disordinate;
disbiosi intestinale: squilibrio del microbiota, il “giardino interiore” del corpo;
alterazione dell’asse cervello-intestino: il sistema nervoso autonomo perde la sua armonia.
Il corpo reagisce come una persona ansiosa: teso, fragile, in allerta. L’intestino, che è il nostro secondo cervello, diventa uno specchio fedele delle nostre emozioni. Ogni contrazione racconta un pensiero non digerito, ogni gonfiore è una parola trattenuta.
Per la Medicina Tradizionale Cinese (MTC), il ventre è il Centro del Qi, il luogo dove Terra e Cielo si incontrano per generare la vita. L’intestino non è visto come un organo fisico, ma in termini di funzione energetica e simbolica. Nel corpo, la Milza e lo Stomaco “trasformano” il cibo in energia; l’Intestino Tenue “separa il puro dall’impuro”; il Grosso Intestino “lascia andare ciò che non serve più”.
Quando questo ritmo sacro si interrompe, il Qi si blocca, si ribella o si disperde.
Il risultato è l’intestino irritabile, cioè una condizione che nasce da stagnazione del Qi del Fegato, debolezza della Milza, Umidità interna e, spesso, Freddo o Calore nei visceri.
La MTC insegna che la Milza è la madre del corpo: trasforma il nutrimento in vita. Quando è debole, non riesce più a mantenere asciutta la Terra interna.
Il Fegato, legato al movimento del Qi e alle emozioni, si oppone o preme sul Centro. Così il ventre diventa un campo di battaglia tra espansione e contrazione, tra desiderio e controllo.
L’intestino irritabile, dunque, è la somatizzazione dell’instabilità emozionale: il Qi del Fegato invade la Milza, la Terra perde stabilità, e il mare interno non conosce più la calma.
L’intestino irritabile diventa simbolicamente quindi la voce del ventre che non è stato ascoltato. È il luogo dove la paura del futuro e il rimpianto del passato si incontrano.
Il gonfiore diventa il segno di ciò che abbiamo inghiottito senza comprendere, la stipsi il simbolo di ciò che non vogliamo lasciare andare, la diarrea il gesto di chi non riesce a trattenere.
Ogni sintomo allo stesso modo racconta un movimento dell’anima.
La Milza è turbata dal pensiero ossessivo.
Il Fegato soffre di emozioni represse.
Il Cuore perde il suo ritmo.
Il Rene, spaventato, trattiene o svuota.
Nel linguaggio degli elementi, la Terra (Milza) è ferita dal vento del Legno (Fegato).
Quando la mente corre e l’emozione stringe, la digestione (fisica e psichica) si spezza e si interrompe.
Il trattamento, secondo la MTC, non mira a sopprimere i sintomi, ma a ristabilire il movimento armonioso del Qi.
Si lavora per:
Muovere il Qi del Fegato, liberando le tensioni interne.
Tonificare la Milza, rafforzando la Terra.
Eliminare Umidità e Freddo dal Riscaldatore inferiore.
Regolare l’Intestino, per ripristinare la funzione di separazione e eliminazione.
Calmare lo Shen, la mente-cuore, che abita in ogni organo.
Ogni agopuntura diventa un atto di ascolto, una poesia scritta sul corpo con aghi sottili. Cinque punti di agopuntura per riequilibrare il ventre e l’anima potrebbero essere i seguenti.
1. ST25 – Tianshu (Asse Celeste)
📍 Punto Mu del Grosso Intestino, situato a 2 cun lateralmente all’ombelico.
Regola l’intestino, armonizza il Qi e il Sangue, libera il blocco centrale.
È il punto che trasforma la confusione in chiarezza, il caos in ritmo.
2. ST36 – Zusanli (Tre Miglia sulla Gamba)
📍 Sotto la rotula, a 3 cun inferiormente, lateralmente alla cresta tibiale.
Tonifica la Milza e lo Stomaco, sostiene il Qi vitale e il sistema immunitario.
È la fornace della digestione, il fuoco gentile che riaccende la trasformazione.
Un punto di equilibrio e radicamento.
3. LV3 – Taichong (Grande Incontro)
📍 Sul dorso del piede, tra primo e secondo metatarso.
Libera il Qi stagnante del Fegato, scioglie le tensioni emotive che “invadono” il ventre.
È il punto del perdono e del fluire: la porta che riapre il movimento naturale dell’anima.
4. CV12 – Zhongwan (Centro del corpo)
📍 Sul meridiano anteriore, a metà strada tra ombelico e sterno.
Punto Mu dello Stomaco, riequilibra il Qi di Milza e Stomaco, dissolve l’Umidità e calma il gonfiore.
È il cuore della Terra, dove il corpo rinasce alla sua stabilità.
5. SP6 – Sanyinjiao (Incontro dei tre Yin)
📍 Sulla gamba interna, 3 cun sopra il malleolo mediale.
Punto d’incontro dei meridiani di Milza, Fegato e Rene.
Armonizza l’energia profonda, nutre i fluidi, favorisce l’equilibrio tra corpo e mente.
È il punto dell’unione: quando i tre Yin si abbracciano, anche il ventre si rilassa.
Altre vie energetiche suggerite dalla Medicina Cinese potrebbero essere:
Fitoterapia:
Formule come Tong Xie Yao Fang (“Formula per la diarrea dolorosa”) o Xiang Sha Liu Jun Zi Tang (per Milza debole e gonfiore) riequilibrano Terra e Legno.
Quando prevale la stipsi, si può usare Ma Zi Ren Wan, che umidifica l’intestino.
Dietetica energetica:
Evitare cibi crudi, freddi, latticini e zuccheri.
Prediligere zuppe tiepide, cereali integrali, zenzero, carote, fi*****io, riso, miglio, datteri rossi.
Il cibo va masticato lentamente, con respiro consapevole.
Qi Gong e respirazione addominale:
Esercizi che sciolgono il torace e ammorbidiscono il ventre.
Respirare nel Dan Tian (centro addominale) ristabilisce il contatto con la Terra interiore.
Tuina e moxibustione:
Massaggio e calore per rilassare l’addome e sciogliere il Freddo interno.
La moxa su ST36 e CV12 accende la fiamma della trasformazione.
L’intestino è il nostro specchio segreto.
Ogni sua contrazione ci parla del ritmo con cui viviamo, del modo in cui “digeriamo” gli eventi del mondo.
Quando si irrita, il nostro corpo non sta andando contro di noi, anzi, sta provando ad essere con noi, ci mostra che la vita deve cambiare passo.
Chiede lentezza, ascolto, autenticità.
La Medicina Cinese insegna che la guarigione non è “riparare” qualcosa, ma ritrovare il respiro della Terra dentro di noi.
L’intestino irritabile in questo senso non è quindi una malattia, ma una richiesta che chiede di essere compresa.
Quando il Qi torna a scorrere, anche il ventre torna a sorridere.

“Là dove senti dolore, c’è qualcosa che vuole tornare a fluire.
Il ventre non mente: custodisce la verità che la mente non sa dire.”

10/11/2025
STATINE E DOLORI MUSCOLARI“Mi fanno male le gambe da quando prendo la statina.” “Ho dolori muscolari ovunque, e il medic...
10/11/2025

STATINE E DOLORI MUSCOLARI

“Mi fanno male le gambe da quando prendo la statina.” “Ho dolori muscolari ovunque, e il medico dice che non può essere la pastiglia.” “Prima ero attivo, ora fatico anche a salire le scale.” Quante volte ho sentito frasi così.

Eppure, ancora oggi, molte persone che assumono statine per abbassare il colesterolo si sentono sminuiti o ignorati quando lamentano effetti collaterali muscolari. Quasi sempre si sentono rispondere: “È suggestione... continui pure ad assumerle.”

Ma non è proprio così semplice. Il legame tra statine e dolori muscolari è reale, documentato scientificamente, e ha spiegazioni fisiologiche precise. È ora di parlarne apertamente, senza pregiudizi né allarmismi, ma con rispetto verso il corpo e l’esperienza delle persone.

Le statine sono farmaci utilizzati per abbassare il colesterolo LDL (“cattivo”) e, in misura minore, aumentare l’HDL (“buono”). Vengono prescritte per prevenire eventi cardiovascolari, soprattutto in chi ha avuto lnfarti, lctus o è ad alto rischio.

Agiscono bloccando l’enzima HMG-CoA reduttasi, coinvolto nella produzione del colesterolo nel fegato. Ma attenzione... questo stesso enzima è coinvolto anche in altri processi fondamentali, come la produzione di coenzima Q10 (ubichinone), indispensabile per il funzionamento cellulare, soprattutto nei muscoli e nel cuore.

E qui arriviamo al punto cruciale. Perché le statine possono provocare dolori muscolari?

I dolori muscolari indotti da statine rientrano in un’ampia categoria detta SAM (Statin-Associated Muscle symptoms). I sintomi possono andare da un fastidio vago, simile ad “indolenzimento diffuso”, fino a vere e proprie mialgie invalidanti, crampi, debolezza e perdita di forza.

Questi sintomi non sono psicologici, né sono rari... le stime più oneste parlano del 10-15% dei pazienti sintomatici, anche se nei trial clinici vengono sottostimati (intorno al 1-2%) perché i criteri di inclusione spesso escludono chi ha già avuto effetti avversi.

Vediamo insieme le cause più riconosciute:

1. Deplezione di CoQ10 (ubichinone)

Il Coenzima Q10 è un elemento chiave per il funzionamento dei mitocondri, le “centrali energetiche” delle nostre cellule. Le statine, inibendo la stessa via di sintesi del colesterolo, riducono anche la produzione di CoQ10.

Il risultato? Stanchezza muscolare, dolori, debolezza, soprattutto nei muscoli a maggiore richiesta energetica (cosce, spalle, polpacci).
Alcuni studi mostrano che la supplementazione con CoQ10 può alleviare i sintomi nei soggetti sensibili.

2. Tossicità mitocondriale

Non è solo una questione di CoQ10. Le statine possono interferire direttamente con la funzione mitocondriale, riducendo la respirazione cellulare e aumentando la produzione di radicali liberi.

Questo significa più stress ossidativo, meno energia, più danni a livello muscolare. Nei soggetti predisposti (ad esempio chi ha mutazioni genetiche o polimorfismi nei geni mitocondriali), gli effetti possono essere più evidenti.

3. Alterazioni del metabolismo muscolare

Le statine possono causare un accumulo di metaboliti tossici nei muscoli, come acido lattico e altri intermedi che disturbano il normale funzionamento cellulare. Questo contribuisce a crampi, rigidità e dolore.

Inoltre, alterano il flusso di calcio all’interno delle cellule muscolari, generando spasmi e vulnerabilità strutturale.

4. Reazioni autoimmuni rare ma gravi

Esiste una condizione rara chiamata miosite necrotizzante autoimmune associata a statine. In questo caso il sistema immunitario, stimolato in modo anomalo, attacca i muscoli in modo cronico.

È una malattia infiammatoria vera e propria, con elevazione della CPK (creatina fosfochinasi) e possibile degenerazione muscolare progressiva. Va sospettata se i sintomi non si risolvono dopo la sospensione del farmaco.

Chi è più a rischio di effetti collaterali muscolari?

Non tutti reagiscono allo stesso modo alle statine. I fattori che aumentano il rischio includono:

- Età superiore ai 65 anni

- Ipotiroidismo non trattato

- Bassa massa muscolare o magrezza

- Assunzione concomitante di altri farmaci (es. antibiotici macrolidi, antifungini, calcio-antagonisti)

- Polimorfismi genetici (es. SLCO1B1, che regola il trasporto epatico delle statine)

- Attività fisica intensa (paradossalmente, chi è più attivo può avere più danni muscolari con le statine)

Cosa fare se compaiono dolori muscolari? Qui il consiglio non può essere semplicemente “continua a prenderle lo stesso”. Ecco un approccio più equilibrato:

✅ 1. Rivalutare la reale necessità della statina

In prevenzione primaria (cioè in chi non ha mai avuto eventi cardiovascolari), la riduzione del rischio assoluto può essere modesta. In certi casi modifiche alimentari e stile di vita danno benefici comparabili. Parlane con un medico aggiornato e non dogmatico.

✅ 2. Misurare la CPK

Se c’è un danno muscolare in atto, spesso si osserva un aumento della creatina-fosfochinasi. Non sempre, ma è un parametro utile.

✅ 3. Provare una sospensione temporanea

Molti sintomi migliorano entro 1-2 settimane dalla sospensione. Se il dolore passa, la correlazione è molto probabile.

✅ 4. Valutare alternative

Esistono statine idrosolubili (come pravastatina o rosuvastatina) che attraversano meno la barriera muscolare. Oppure si può ridurre il dosaggio, usarle a giorni alterni o affiancare integratori.

Strategie nutraceutiche di supporto:

Se la statina è necessaria, ma dà effetti collaterali, alcuni integratori possono ridurre i danni:

- Coenzima Q10: da 100 a 200 mg/die, preferibilmente nella forma ubiquinolo

- Magnesio: utile per crampi e dolori muscolari

- Vitamina D: una carenza accentua la miopatia indotta da statine

- Acido alfa-lipoico: antiossidante mitocondriale

- L-Carnitina: coinvolta nel metabolismo dei grassi e nella produzione energetica

- Omega 3: azione antiinfiammatoria e protettiva cardiovascolare

Mi raccomando... ogni caso va valutato individualmente. Mai assumere integratori senza una guida, specialmente in presenza di patologie o terapie in corso.

Per quelli che non credono se non vedono, devono sapere che molti studi confermano il legame tra statine e disturbi muscolari:

Una review del 2021 pubblicata su "Journal of Clinical Lipidology" ha confermato che la percentuale di effetti muscolari nelle persone reali (non nei trial clinici) è molto più alta del previsto.

Alcuni studi osservazionali parlano di un paziente su 5 che manifesta effetti collaterali muscolari più o meno intensi.

In soggetti sintomatici, la supplementazione con CoQ10 ha migliorato la sintomatologia nel 30-50% dei casi in alcuni trial piccoli ma promettenti.

E se il dolore muscolare viene ignorato?

Il rischio è che il paziente smetta da solo la terapia, senza avvisare il medico, per disperazione. Oppure, peggio, continua a prenderla sentendosi sempre più stanco, debole, depresso, con una qualità di vita sempre più ridotta.

Questo è un fallimento terapeutico. Non un successo. Una medicina più rispettosa è possibile. Il punto non è demonizzare le statine. In certi casi salvano la vita, e sarebbe scorretto dire il contrario. Ma è altrettanto vero che il corpo non mente, e se una persona dice di sentire dolori muscolari insopportabili dopo aver iniziato un farmaco, va ascoltata.

Serve una medicina che:

- Verifichi i sintomi con umiltà

- Personalizzi i trattamenti

- Usi il farmaco giusto, alla dose minima efficace

- Affianchi strategie nutraceutiche

- Sostenga il paziente nel suo percorso, invece di accusarlo di "immaginarsi tutto"

Le statine sono strumenti potenti. Ma come ogni strumento, vanno usate con criterio, conoscenza e rispetto del contesto biologico della persona.

Se senti dolori muscolari da quando prendi una statina, non sei pazzo, né debole, né ipocondriaco. Sei semplicemente un essere umano il cui corpo sta mandando un messaggio. Non ignorarlo. E cerca un professionista disposto ad ascoltare, non a giudicare.

• Tonsillite • Angina• Raucedine • Mal di golaL'angina è un'infiammazione acuta della faringe e in particolare delle ton...
05/11/2025

• Tonsillite • Angina
• Raucedine • Mal di gola
L'angina è un'infiammazione acuta della faringe e in particolare delle tonsille (tonsillite). È talvolta molto dolorosa e ha l'effetto di rendere difficili due azioni: la deglutizione (il fatto di inghiottire) e la parola (farla uscire). L'origine infettiva qualifica la causa come esterna. Ci troviamo in presenza di una difficoltà chiaramente espressa. Abbiamo qualcosa in gola, qualcosa che facciamo fatica a mandar giù oppure che abbiamo difficoltà a esprimere e qualche volta ambedue i casi. Sia quel che sia, la causa sta nel mondo esterno! La colpa va attribuita all"altro". Cos'ha fatto o detto che fatichiamo ad accettare? Che cosa non riusciamo a dire? La lateralità destra o sinistra della tonsilla più colpita precisa il significato, conferendogli una simbologia più femminile o maschile. Le eventuali complicanze cardiache o renali dal canto loro indicano l'impatto violento e profondo del (ri)sentimento a livello emotivo (cuore) o strutturale intrinseco (reni), per esempio nel caso di una perdita di credenze, di fiducia o di illusioni. Infine, il fatto che le tonsille siano organi linfatici aggiunge un'al- tenore sfumatura sottile e profonda al significato iniziale.

Fonte: Dimmi dove ti fa male e ti diro il perchè Glossario Psico-Energetico
http://www.ilgiardinodeilibri.it/autori/_michel_odoul.php?pn=5473

link Macrolibrarsi
https://www.macrolibrarsi.it/search/?search3=Michel+Odoul&pn=5071

Per decenni si è creduto che il cervello funzionasse grazie a due categorie di cellule: i neuroni, responsabili della tr...
04/11/2025

Per decenni si è creduto che il cervello funzionasse grazie a due categorie di cellule: i neuroni, responsabili della trasmissione dei segnali elettrici, e le cellule gliali, che supportano e regolano l’ambiente cerebrale.

Nel 2023, uno studio pubblicato su Nature ha cambiato questa visione. È stata scoperta una terza popolazione di cellule: gli astrociti glutammatergici, che agiscono da ibridi tra neuroni e glia.

Questi astrociti rilasciano glutammato, il principale neurotrasmettitore cerebrale coinvolto nell’apprendimento e nella memoria. Sono particolarmente attivi nei circuiti che connettono corteccia, ippocampo e sistemi della dopamina.

Il loro ruolo è cruciale: regolano la plasticità sinaptica, cioè la capacità del cervello di modificare le mappe mentali, influenzando memoria, attenzione e controllo dei movimenti.

Sperimentazioni hanno mostrato che ridurre la funzione di questi astrociti blocca la plasticità e indebolisce la memoria.

Questa scoperta rivoluziona la tradizionale divisione tra neuroni e cellule di supporto, rivelando un meccanismo nascosto che modula finemente le funzioni cerebrali più complesse.

Dal punto di vista clinico, la modulazione di questi astrociti potrebbe aprire nuove strade per trattare malattie neurodegenerative e disturbi della memoria.

Un silenzioso regista nella mente, che da poco conosciamo, cambia la nostra comprensione del cervello e delle capacità cognitive.

Indirizzo

Via SILVIO PELLICO 98
Carignano
10041

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