AAA Aiutami Ad Ascoltare

AAA Aiutami Ad Ascoltare Informazioni, approfondimenti, consigli, accorgimenti, curiosità sulla sordità e la protesizzazione

31/10/2022

A lezione

La sordità, abbiamo imparato, varia per gradi, tipo, età di insorgenza e per diversi altri elementi.
Per questo è difficile cercare di dare un'idea di come bambini e ragazzi sordi sentano: infatti, pur avendo una stessa audiometria, due persone possono sentire in modo diverso (anche per via, ad esempio, della capacità ed esperienza da parte del cervello di tradurre i segnali sonori).
Tuttavia, tenendo presenti questi fatti, può essere interessante avere una prima, rudimentale idea di come e quanto la sordità vada ad inficiare l'ascolto.
Per soddisfare questa curiosità, si propone sotto un breve video che presenta un confronto tra la percezione di un normoudente e tre diverse situazioni audiometriche, corrispondenti a sordità di diverso grado.
Sono, naturalmente, audiometrie indicative. Qualora voleste sapere come si sente con una particolare audiometria, che si distanzia in modo più o meno importante da quelle qui proposte, non esitate ad inviarla con la vostra richiesta alla mail che troverete nelle informazioni.
Per un'esperienza più immersiva, mettetevi le cuffie, alzate il volume in modo che il suono della prima frase sia per voi confortevole e mettetevi comodi
Buon ascolto!

Dottor Audio Si ringrazia per l'aiuto tecnico che ha consentito la realizzazione di questo video.

31/10/2022

Tutti in macchina!

La sordità, abbiamo imparato, varia per gradi, tipo, età di insorgenza e per diversi altri elementi.
Per questo è difficile cercare di dare un'idea di come bambini e ragazzi sordi sentano: infatti, pur avendo una stessa audiometria, due persone possono sentire in modo diverso (anche per via, ad esempio, della capacità ed esperienza da parte del cervello di tradurre i segnali sonori).
Tuttavia, tenendo presenti questi fatti, può essere interessante avere una prima, rudimentale idea di come e quanto la sordità vada ad inficiare l'ascolto.
Per soddisfare questa curiosità, si propone sotto un breve video che presenta un confronto tra la percezione di un normoudente e tre diverse situazioni audiometriche, corrispondenti a sordità di diverso grado.
Sono, naturalmente, audiometrie indicative. Qualora voleste sapere come si sente con una particolare audiometria, che si distanzia in modo più o meno importante da quelle qui proposte, non esitate ad inviarla con la vostra richiesta alla mail che troverete nelle informazioni.
Per un'esperienza più immersiva, mettetevi le cuffie, alzate il volume in modo che il suono della prima frase sia per voi confortevole e mettetevi comodi
Buon ascolto!

Si ringrazia Dottor Audio per l'aiuto tecnico che ha consentito la realizzazione di questo video.

31/10/2022

All'aperto

La sordità, abbiamo imparato, varia per gradi, tipo, età di insorgenza e per diversi altri elementi.
Per questo è difficile cercare di dare un'idea di come bambini e ragazzi sordi sentano: infatti, pur avendo una stessa audiometria, due persone possono sentire in modo diverso (anche per via, ad esempio, della capacità ed esperienza da parte del cervello di tradurre i segnali sonori).
Tuttavia, tenendo presenti questi fatti, può essere interessante avere una prima, rudimentale idea di come e quanto la sordità vada ad inficiare l'ascolto.
Per soddisfare questa curiosità, si propone sotto un breve video che presenta un confronto tra la percezione di un normoudente e tre diverse situazioni audiometriche, corrispondenti a sordità di diverso grado.
Sono, naturalmente, audiometrie indicative. Qualora voleste sapere come si sente con una particolare audiometria, che si distanzia in modo più o meno importante da quelle qui proposte, non esitate ad inviarla con la vostra richiesta alla mail che troverete nelle informazioni.
Per un'esperienza più immersiva, mettetevi le cuffie, alzate il volume in modo che il suono della prima frase sia per voi confortevole e mettetevi comodi
Buon ascolto!

Si ringrazia Dottor Audio per l'aiuto tecnico che ha consentito la realizzazione di questo video.

31/10/2022

A casa

La sordità, abbiamo imparato, varia per gradi, tipo, età di insorgenza e per diversi altri elementi.
Per questo è difficile cercare di dare un'idea di come bambini e ragazzi sordi sentano: infatti, pur avendo una stessa audiometria, due persone possono sentire in modo diverso (anche per via, ad esempio, della capacità ed esperienza da parte del cervello di tradurre i segnali sonori).
Tuttavia, tenendo presenti questi fatti, può essere interessante avere una prima, rudimentale idea di come e quanto la sordità vada ad inficiare l'ascolto.
Per soddisfare questa curiosità, si propone sotto un breve video che presenta un confronto tra la percezione di un normoudente e tre diverse situazioni audiometriche, corrispondenti a sordità di diverso grado.
Sono, naturalmente, audiometrie indicative. Qualora voleste sapere come si sente con una particolare audiometria, che si distanzia in modo più o meno importante da quelle qui proposte, non esitate ad inviarla con la vostra richiesta alla mail che troverete nelle informazioni.
Per un'esperienza più immersiva, mettetevi le cuffie, alzate il volume in modo che il suono della prima frase sia per voi confortevole e mettetevi comodi
Buon ascolto!

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31/10/2022

Davanti alla TV

La sordità, abbiamo imparato, varia per gradi, tipo, età di insorgenza e per diversi altri elementi.
Per questo è difficile cercare di dare un'idea di come bambini e ragazzi sordi sentano: infatti, pur avendo una stessa audiometria, due persone possono sentire in modo diverso (anche per via, ad esempio, della capacità ed esperienza da parte del cervello di tradurre i segnali sonori).
Tuttavia, tenendo presenti questi fatti, può essere interessante avere una prima, rudimentale idea di come e quanto la sordità vada ad inficiare l'ascolto.
Per soddisfare questa curiosità, si propone sotto un breve video che presenta un confronto tra la percezione di un normoudente e tre diverse situazioni audiometriche, corrispondenti a sordità di diverso grado.
Sono, naturalmente, audiometrie indicative. Qualora voleste sapere come si sente con una particolare audiometria, che si distanzia in modo più o meno importante da quelle qui proposte, non esitate ad inviarla con la vostra richiesta alla mail che troverete nelle informazioni.
Per un'esperienza più immersiva, mettetevi le cuffie, alzate il volume in modo che il suono della prima frase sia per voi confortevole e mettetevi comodi
Buon ascolto!

Si ringrazia Dottor AudioDottor Audio per l'aiuto tecnico che ha consentito la realizzazione di questo video.

31/10/2022

A ricreazione!

La sordità, abbiamo imparato, varia per gradi, tipo, età di insorgenza e per diversi altri elementi.
Per questo è difficile cercare di dare un'idea di come bambini e ragazzi sordi sentano: infatti, pur avendo una stessa audiometria, due persone possono sentire in modo diverso (anche per via, ad esempio, della capacità ed esperienza da parte del cervello di tradurre i segnali sonori).
Tuttavia, tenendo presenti questi fatti, può essere interessante avere una prima, rudimentale idea di come e quanto la sordità vada ad inficiare l'ascolto.
Per soddisfare questa curiosità, si propone sotto un breve video che presenta un confronto tra la percezione di un normoudente e tre diverse situazioni audiometriche, corrispondenti a sordità di diverso grado.
Sono, naturalmente, audiometrie indicative. Qualora voleste sapere come si sente con una particolare audiometria, che si distanzia in modo più o meno importante da quelle qui proposte, non esitate ad inviarla con la vostra richiesta alla mail che troverete nelle informazioni.

Per un'esperienza più immersiva, mettetevi le cuffie, alzate il volume in modo che il suono della prima frase sia per voi confortevole e mettetevi comodi
Buon ascolto!

Si ringrazia Dottor Audio per l'aiuto tecnico che ha consentito la realizzazione di questo video.

Le difficoltà di ascolto residue in bambini e ragazzi protesizzati variano per tipo ed entità. Per poterle indagare in m...
31/10/2022

Le difficoltà di ascolto residue in bambini e ragazzi protesizzati variano per tipo ed entità.
Per poterle indagare in modo completo abbiamo sviluppato, sulla base del Test di Sanders per adulti e dalla SSQ Scale (“The Speech, Spatial and Qualities of Hearing Scale for Children with Impaired Hearing) un questionario specifico per l'ascolto che spazia in tre diversi ambienti: casa, scuola e tempo libero.
Quanto del test che proponiamo è innovativo riguarda il suo stesso target: esso è stato infatti pensato per essere somministrato direttamente a bambini e ragazzi sordi protesizzati per ricevere da loro un'opinione diretta, in prima persona, senza più dover passare dall'intermediazione delle osservazioni di genitori e insegnanti.
Il questionario A.A.A. (Aiutami Ad Ascoltare) può rivelarsi utile tanto ai clinici quanto alle famiglie, che tramite esso possono verificare nel tempo (in modo qualitativo, principalmente) i progressi ottenuti dalla protesizzazione e dalla terapia logopedica.
Qui sotto potrete trovare non solo le immagini, ma anche il link per poter scaricare il questionario completo, unitamente alle istruzioni per la compilazione e per l'eventuale calcolo del punteggio.
Che siate clinici o genitori di bambini/ragazzi sordi e voleste contribuire alla raccolta dati, potete inviare il questionario compilato alla mail che troverete nelle informazioni relative alla nostra pagina. Nel caso vi preoccupaste della privacy, potrete riempire i dati indicando solamente le iniziali di nome e cognome, l'età in anni e di prima protesizzazione ed il tipo di protesi, senza inserire dati sensibili nell'anamnesi.
https://1drv.ms/b/s!AhQVNYnptEqRjLdgwyA_ekfJ7y9Bgw?e=3eo7NP

E' errore molto comune ancora oggi ritenere che, una volta protesizzati, bambini e ragazzi (ma anche adulti) tornino a s...
28/10/2022

E' errore molto comune ancora oggi ritenere che, una volta protesizzati, bambini e ragazzi (ma anche adulti) tornino a sentire perfettamente similmente a quando, indossando un paio di occhiali, si torna a vedere.
in realtà esistono diversi tipi di occhiali che richiedono un periodo di adattamento, ovvero non consentono fin da subito di vedere bene, fanno ve**re mal di testa e occorre portarli per un periodo prima di abituarvisi.
La stessa cosa accade con apparecchi acustici e impianto cocleare: il solo indossarli non basta!
Il cervello è un organo affascinante e complesso che, per sua stessa natura, tende ad adattarsi alle situazioni per garantire la sopravvivenza dell'individuo con i mezzi a sua disposizione. Per questo, in caso di ipoacusia, si abituerà in breve tempo a sentire meno e diversamente rispetto ad una persona normoudente: mettere apparecchi e impianto gli permette di tornare a ricevere input sonori più intensi ma questo non vuol dire che sia subito pronto a recepirli e decodificarli.
Occorre un periodo di training o "allenamento uditivo", prima di poter sentire di nuovo bene sfruttando le proprie protesi acustiche.
Inoltre, nonostante l'indubitabile vantaggio che la tecnologia concede, purtroppo possono persistere problematiche di ascolto in diverse situazioni, prima fra tutte nella condizione di ascolto nel rumore, in cui protesi ed impianto presentano ancora delle fragilità.
Per approfondire questo argomento, vi sono diversi studi interessanti tra cui:
- Van Hoesel, Ramsden, “Sound-direction identification, interaural time delay discrimination and speech intelligibility advantages in noise for a bilateral cochlear implant user”, in Ear and Hearing,
the official Journal of the American Auditory Sociey, 2002;

- Iwaki et al., “A meta-analysis to compare speech recognition in noise with bilateral cochlear implants and bimodal stimulation”, in International Journal of Audiology, 2004

a cui si rimanda per approfondimento.
Resta il fatto che, per sopperire all'esigenza di ascolto nel rumore di bambini e ragazzi protesizzati, è necessario uno sforzo congiunto di famiglia e personale sanitario e scolastico, che dovrebbero saper mettere in atto accorgimenti e metodologie mirati, che scopriremo insieme nei prossimi post.

Parliamo di ... frutta!Spesso il clinico, per illustrare l'entità di una perdita uditiva, può sfruttare l'audiometria to...
26/10/2022

Parliamo di ... frutta!
Spesso il clinico, per illustrare l'entità di una perdita uditiva, può sfruttare l'audiometria tonale per metterla a confronto con diversi tipi di grafici, tra cui ad esempio i gradi di perdita uditiva, le curve per età ed infine, con la cosiddetta "speech banana".

Questo grafico dal nome buffo, letteralmente "banana del parlato", indica tutti quei suoni del parlato (o "fonemi") che, posizionandosi su diverse frequenze, possono essere uditi o meno a seconda dell'entità della perdita uditiva, aggiungendo anche, per fare un confronto, alcuni suoni diversi in base a frequenza e intensità che si possono presentare nel quotidiano.

Come tradurre tutto questo in una lingua più comprensibile? Facciamo un piccolo esempio.
Ricordate il grafico audiometrico che avevamo introdotto per parlare di come si legge un'audiometria?
Riprendendolo e sovrapponendolo alla speech banana, avremo un risultato come nella seconda figura.
Significherà che questa persona potrà sentire per esempio l'abbaiare di un cane, il rumore del tosaerba o dell'aspirapolvere, un piano forte che suona, nonché a stento fonemi come /m/, /d/, /b/ e, più chiaramente, altri come /n/, /gn/, /e/, /o/, /a/; non potrà invece sentire assolutamente ad esempio il rumore di un rubinetto che perde, il ronzio del frigo, il ticchettio di un orologio o il canto degli uccelli oltre che fonemi come /f/, /s/, /p/, /k/.
in poche parole, tutto ciò che starà al di sopra del livello dell'orecchio migliore (in questo caso il sinistro) non sarà udibile, come indica la terza figura.

è facile arrivare a capire allora quanto una sordità, specie se media, grave o profonda, possa compromettere in maniera più o meno importante non solo la produzione dei suoni del linguaggio (non si può produrre infatti quello che non si può sentire) ma anche la comprensione!
Ecco che allora una corretta protesizzazione, il giusto fitting e una terapia logopedica mirata al training uditivo, nonché una generalizzazione nel quotidiano da parte della famiglia e degli insegnanti assumono un'importanza rilevante per aiutare bambini e ragazzi sordi a sentire e, di conseguenza, a comprendere.

Non resta che un solo interrogativo da risolvere: perchè proprio "banana"? Osservando l'area gialla nella prima figura ormai dovreste già esservi risposti: essa corrisponde alle frequenze e all'intensità più comuni per i suoni del parlato umano, che sono tutti più o meno racchiusi in questa zona giallo canarino... dalla forma, appunto, di una banana.

Che cos'è l'audiometria tonale?Avendo a che fare con bambini e ragazzi sordi, potrebbe capitare di dover leggere diversi...
26/10/2022

Che cos'è l'audiometria tonale?
Avendo a che fare con bambini e ragazzi sordi, potrebbe capitare di dover leggere diversi referti medici ed esami, tra cui l'audiometria tonale, vale a dire un grafico come quello nell'immagine sottostante, che riporta i valori uditivi in base ai decibel (dB o intensità dei suoni) e alle frequenze (misurate in Hertz o Hz).
Sebbene a prima vista possa apparire tremendamente complicato, la sua lettura è in realtà molto facile: scopriamo insieme come capirla!

La colonna che va dall'alto in basso, con i valori presentati sulla sinistra, rappresenta 'intensità del suono, misurata in decibel (dB), ossia indica i suoni deboli, che stanno più in alto (come una voce sussurrata o un fruscio) ed i suoni forti, che aumentano man mano che si va verso il basso (si pensi a un grido, fino anche al rombo del motore di un aereo). Per spiegarsi meglio, si pensi che 0 dB rappresenta la soglia dell'appena udibile, intorno ai 60 dB si ha la normale voce di conversazione, mentre valori come 110 dB sono equiparabili ad una band rock che suona ad un concerto o al motore acceso di un aereo.

Le righe che vanno invece da sinistra a destra rappresentano la frequenza, misurata in Hertz (Hz): partendo da sinistra, intorno ai 250 Hz, si avranno suoni più gravi e profondi (come una voce maschile o il rumore di una moto) che diverranno sempre più acuti andando verso destra, fino agli 8000 Hz (ad esempio un fischio, l'aspirapolvere, una voce di donna,...).
ogni valore, indicato da un cerchio o da una croce, indica per ogni frequenze (dai gravi agli acuti) quanto dev'essere intenso un suono perché quella frequenza specifica sia percepita dall'orecchio della persona che effettua il test.
Solitamente si indicano i valori relativi all'orecchio destro con un cerchio rosso, mentre per l'orecchio sinistro si usano delle croci blu.
per fare un esempio, nella figura sottostante per l'orecchio destro (cerchi rossi) occorrono 50 dB perché sia percepito un suono che abbia una frequenza di 250 Hz, mentre per sentire un suono di 2000 Hz l'intensità dovrà aggirarsi sui 60 dB.
i grafici presentati qui sotto appartengono a una persona con ipoacusia moderata, dal momento che l'udito normale, secondo la classificazione del Bureau International d'Audiophonologie, va da 0 a 20 dB, ossia rientra nella riga verde che, per chiarezza, è illustrata nella seconda figura.

Nonostante l'audiometria tonale non si possa considerare di per sé dirimente nel comprendere come e quanto una persona senta (necessita di altri test come per esempio l'audiometria vocale e la conduzione per via ossea) tuttavia si può considerare un elemento utile per avere presente, almeno a grandi linee, che cosa una persona riesca e che cosa non riesca ad udire.
Per questo motivo l'insegnante, il logopedista e, in generale, le figure che ruotano attorno al bambino/ragazzo sordo dovrebbero saperla leggere ed interpretare correttamente.

si è fatto in precedenza l'esempio dell'anziano, come primo pensiero che si collega al termine sordità.la verità è però ...
26/10/2022

si è fatto in precedenza l'esempio dell'anziano, come primo pensiero che si collega al termine sordità.
la verità è però che la condizione del nonno, che da qualche anno è un po' duro d'orecchi e quella di un bambino nato sordo sono molto diverse: per prima cosa, perché spesso l'anziano ha un udito residuo migliore, inoltre e soprattutto perché il nonno ha avuto tutta la vita per sentire bene, mentre il bambino sordo non ha mai sentito.
Nonostante alla nascita questo bambino abbia (naturalmente in assenza di altre patologie o problematiche) un'intelligenza perfetta, equiparabile ai suoi coetanei udenti, il canale che gli permette l'accesso al linguaggio, da cui è costantemente circondato e che è la prima e più importante forma di comunicazione, è assente o deficitario.
Come si interviene allora per dare un linguaggio al bambino? E cosa accadrebbe se invece non si intervenisse?
Ad oggi esistono diverse possibilità per consentire al bambino sordo di comunicare: una è il bilinguismo tra lingua orale e lingua dei segni, spesso poco praticato per via delle numerose complicazioni che comporta e per l'impegno alle volte eccessivo che richiede (nonostante presenti diversi benefici) mentre un'altra, più comune, è l'oralismo, che ha alla base una corretta protesizzazione (vale a dire l'inserimento di apparecchi acustici o, quando necessario, di un impianto cocleare).
L'oralismo è una via che tutte le persone sorde devono percorrere se vogliono interagire con il mondo degli udenti non segnanti e che richiede l'imparare a modulare la propria voce e a leggere le labbra di chi parla.
Chi accompagna il bambino sordo lungo questa strada irta di difficoltà è il logopedista, dal momento che le protesi e l'impianto cocleare devono essere necessariamente associati alla terapia logopedica per poter imparare a decodificare gli impulsi sonori e dare loro un significato.
La terapia logopedica e la protesizzazione devono essere iniziate il più precocemente possibile, nei primi anni di vita: si considera buona pratica ottenere una diagnosi di sordità e inserire gli apparecchi acustici entro i 6 mesi di vita ed effettuare l'intervento per l'impianto cocleare intorno all'anno di vita del bambino sordo.
La logopedia dovrebbe iniziare dal momento stesso in cui il bambino riceve la diagnosi e proseguire con costanza, negli anni.
Nonostante la precocità dell'intervento, però, molto rimane da fare per accompagnare bambini e ragazzi con sordità verso un buon programma scolastico e per l'accesso alla lingua italiana, parlata e scritta.
Questo compito può essere fatto solo con la collaborazione di logopedista, famiglia e insegnanti: l'azione congiunta di medici, professionisti, educatori e clinici ha l'obiettivo e la responsabilità di permettere il pieno sviluppo del bambino sordo.

26/10/2022

Lo sapevate che...
molte persone con sordità (in particolare i segnanti che usano la LIS come prima lingua, cioè la Lingua Italiana dei Segni) preferiscono essere chiamati "sordi", anziché "non udenti, ipoacusici" e simili, dal momento che pensano, a buon motivo, che non ci sia nulla da vergognarsi nella loro condizione e che quindi non servano grandi giri di parole.
Al contrario, le persone che hanno preferito un metodo rigidamente oralista spesso vogliono essere chiamate "non udenti" o "ipoacusiche".
Dal momento che la lingua ci impone una scelta, ci si dichiara d'accordo con la prima corrente di pensiero per cui in questa sede si preferirà l'uso della terminologia "sordo".

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