Dott. Mario SimonciniMedico chirurgo specializzato in Dermatologia

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Dott. Mario SimonciniMedico chirurgo specializzato in Dermatologia Liceo Classico "E.Repetti" ,Carrara
Medico-Chirurgo, Pisa
Specialista in Dermatologia,L'Aquila

11/11/2025

Hutchinson's sign, periungual extension of brown-black pigmentation from longitudinal melanonychia onto the proximal and lateral nailfolds, is an important indicator of subungual melanoma.

06/11/2025

L'intestino è molto più di un semplice apparato digestivo. È una vera e propria «centralina segreta» del sistema immunitario, dove si concentra fino all'80% delle cellule immunitarie del corpo. Queste cellule sono fondamentali per riconoscere e bloccare la maggior parte dei patogeni prima che entrino nella circolazione generale.
Questo organo ospita una delle più grandi concentrazioni di globuli bianchi e cellule specializzate, come linfociti e macrofagi. Essi risiedono soprattutto nelle placche del Peyer, strutture chiave nel monitoraggio e controllo dei microorganismi esterni.
Questi avamposti immunitari producono anticorpi nelle prime fasi di un incontro con agenti patogeni, consentendo un intervento rapido e mirato. Studi recenti indicano che l'intestino accoglie circa il 70-80% delle cellule immunitarie che generano anticorpi.
Il segreto della loro efficienza è anche la flora intestinale, o microbiota: una comunità di almeno 100 miliardi di batteri
«buoni». Oltre ad aiutare la digestione, questi batteri insegnano alle cellule immunitarie a distinguere ciò che è nocivo da ciò che non lo è.
Un microbiota alterato, ad esempio a causa di stress, antibiotici o alimentazione scorretta, rende l'organismo più vulnerabile a infezioni, allergie e infiammazioni croniche. Al contrario, un microbiota equilibrato e diversificato «allena» le sentinelle immunitarie, migliorando la risposta difensiva e riducendo reazioni esagerate
battaglia contro virus e batteri, La ricerca sottolinea sempre più quanto sia importante un'alimentazione ricca di fibra, prebiotici e probiotici, insieme a uno stile di vita attivo. Questo «laboratorio immunitario nascosto» funziona silenziosamente ventiquattro ore al giorno, anche mentre dormiamo.
In sintesi, curare la salute intestinale significa rafforzare l'intera armata difensiva del nostro organismo.

È anche il cervello dell’immunità del nostro corpo ed un’alleato nella lotta contro il melanoma.
Melanoma Italia ONLUS
www.melanomaitalia.org











02/11/2025
01/11/2025

CI SCRIVONO: PERCHÉ LE VISITE DERMATOLOGICHE SONO A PAGAMENTO? No, le visite non sono a pagamento. Se il medico di base l’invia dallo specialista ed il dermatologo scrive ricetta asportazione con biopsia paga solo il ticket.
Il problema è che la quantità di nei da asportare è aumentata esponenzialmente negli ultimi anni e non abbiamo in Italia tanti dermatologi formati nella specialità oncologica (molti fanno estetica ed altre malattie) allora i tempi di attesa in alcune strutture sono enormi e la gente che se lo può permettere va a pagamento. Questa è la realtà italiana, per quello noi riteniamo che la Prevenzione Primaria è fondamentale!!!
• Stare attenti al sole tutto l’anno soprattutto quelli che hanno la carnagione chiara o antecedenti di melanoma in famiglia
• Stare fuori dal sole tra le 11 e le 16
• Usare indumenti, cappello a tesa larga e occhiali con protezione UV, crema con SPF maggiore a 30
• Evitare le cabine solari e l’abbronzatura a artificiale
Queste accorgimenti fanno parte della Prevenzione PRIMARIA del melanoma, per EVITARLO.
La Prevenzione SECONDARIA è fare un auto controllo mensile del proprio corpo che includa i genitali, il cuoio capelluto, l’interno bocca e orecchie, mani piedi, ano, ecc. una volta al mese (sulla nostra web trovate come effettuarlo) e una visita dal dermatologo ogni 10/12 mesi, perché se c’è qualcosa almeno là si asporta ad uno stadio precoce ed è meno probabile che metastatizza.

Ma come diciamo SEMPRE :
Meglio prevenire che dover curare. La prevenzione PRIMARIA è FONDAMENTALE!
Melanoma Italia ONLUS
www.melanomaitalia.org












28/10/2025

TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SUL MELANOMA (MA NON AVETE MAI OSATO CHIEDERE)
Il melanoma è un tumore maligno che origina dai melanociti, cellule che sono normalmente presenti nella pelle e ne determinano il colore. Il 90% dei melanomi si manifesta per l’appunto sulla pelle; il rimanente 10% può originare in altre sedi, ad esempio nell’occhio, nelle meningi e nelle mucose di naso, seni paranasali, bocca, va**na e ano.
Il 70% di questi tumori della pelle origina dalla trasformazione di un neo preesistente, il rimanente 30% compare su cute apparentemente sana.

Generalità

La dermatologa ci spiega che è possibile distinguere in base alla modalità di crescita, 4 tipi clinici di melanoma:

-a diffusione superficiale
-nodulare
-lentigo maligna
-acrale lentigginoso.

Il melanoma a diffusione superficiale

Questa tipologia come dice la parola stessa, riguarda la formazione del tumore nella parte superficiale del derma e può insorgere: ex novo o come degenerazione di nei preesistenti che cambiano forma e colore (contorni frastagliati)
È più frequente nei giovani e nel sesso femminile.

Il melanoma nodulare

Il melanoma nodulare rappresenta il 9-15% di tutti i melanomi ed è la causa del 43% dei decessi; insorge a qualsiasi età, anche se è più frequente negli anziani, colpisce in entrambi i sessi. Si tratta di un tumore molto aggressivo, con prognosi infausta, legata alla rapidità con cui avviene l’infiltrazione e la diffusione metastatica.

La lentigo maligna

La lentigo maligna, è un melanoma in situ (circoscritto), a lenta crescita che insorge in genere su cute fotodanneggiata. Le donne sono più colpite rispetto agli uomini, con un picco di incidenza tra i 70 e gli 80 anni.

Il melanoma acrale lentigginoso

Infine, l’ultima tipologia, quella acrale lentigginosa, è tra le forme più gravi di melanoma. Interessa sedi atipiche e può colpire:

-mani
-piedi
-il letto ungueale
-le mucose (bocca naso, genitali)

Interessa in prevalenza le persone con pelle scura e il più delle volte la diagnosi viene fatta tardivamente.

Esiste una correlazione tra esposizione breve e intensa ai raggi solari e l’insorgenza di melanoma, soprattutto in soggetti con pelle e occhi chiari. Altri fattori di rischio sono:

-una storia personale di lesioni alla pelle
-la presenza di molteplici nei, congeniti o acquisiti
-l’appartenenza a una famiglia in cui si è già manifestato il melanoma
-facilità alle ustioni solari
-presenza nella pelle di molti nei

Eziologia e patogenesi

I melanociti sono cellule che si trovano nello strato superiore della pelle, producono un pigmento noto come melanina, che conferisce alla pelle il suo colore; esistono due tipi di melanina: eumelanina e feomelanina. Quando la pelle è esposta alle radiazioni ultraviolette (UV) del sole o dei lettini abbronzanti, provoca danni alla pelle che innescano i melanociti, in particolare il pigmento eumelanina, per produrre più melanina al fine di proteggere la pelle facendola scurire o abbronzarsi. Il melanoma si verifica quando il danno al DNA dovuto a scottature solari o abbronzatura a causa delle radiazioni UV crea cambiamenti (mutazioni) nei melanociti, con conseguente crescita cellulare incontrollata.

Segni e sintomi

Per l’individuazione di possibili melanomi (Fig.1), viene consigliato di utilizzare la cosiddetta “Regola ABCDE” che prevede di sottoporre all’attenzione del medico un presunto neo che però dovesse presentare le seguenti caratteristiche (non necessariamente tutte presenti):

ASSIMETRIA: i melanomi sono di solito asimmetrici, con metà della macchia cutanea più grande dell’altra
BORDI: i bordi del melanoma sono irregolari a carta geografica, al contrario di quelli dei nei
COLORE: spesso il melanoma è policromo ovvero presenta colori diversi come nero, bruno, rosso e rosa
DIMENSIONE: una lesione cutanea sospetta, di diametro superiore ai 7 millimetri deve essere verificata da uno specialista
EVOLUZIONE : la lesione cutanea che tende a modificare la propria forma, colore e superficie è da ritenersi sospetta e da verificare

Nel caso del melanoma nodulare, il più aggressivo, viene modificata nella “Regola ABCDEFG” aggiungendo le caratteristiche:

ELEVAZIONE : si presenta rilevata rispetto al piano cutaneo
FIRM: la consistenza, palpandola con le dita, è maggiore rispetto alla pelle circostante
GROWING: crescita rapida in poche settimane o pochi mesi

Epidemiología

Il melanoma cutaneo è uno dei tumori più comuni che si possono sviluppare sotto i 50 anni; rappresenta il 9% dei tumori giovanili negli uomini e il 7% nelle donne.In Italia la stima dei melanomi, e dei decessi ad essi attribuiti, è tuttora approssimativa: si aggira attorno a 7.000 casi l’anno.

Diagnosi

Esame dermatologico

Il dermatoscopio è uno strumento che in maniera non invasiva permette di valutare le caratteristiche strutturali di un neo mediante ingrandimento ( x10, x 40). In particolare si possono rilevare alcuni segni che si ritrovano nel melanoma precoce come, per esempio, anomali accumuli di pigmento, i punti pigmentati, membrane lattescenti che coprono parte del melanoma.

Biopsia

Le lesioni sospette vengono asportate con un semplice intervento della durata di pochi minuti in anestesia locale, incidendo a circa 2 mm dai margini del nevo. Solitamente sono necessari pochi punti di sutura che vanno rimossi dopo una settimana; ciò non impedisce l’espletamento della normale vita giornaliera. Il tessuto asportato viene esaminato al microscopio; lo scopo è quello di valutare la benignità o la malignità della lesione, segnalando, nel caso di malignità, alcune caratteristiche che possono dare informazioni circa la prognosi del melanoma.

Test strumentali e di laboratorio

FISH (Fluorescence in situ hybridization, Ibridazione fluorescente in Situ)

Per quanto riguarda lesioni cutanee melanocitiche non ambigue e controverse la tecnica FISH a quattro sonde è risultata essere sensibile e specifica, in particolare, è possibile analizzare anomalie cromosomiche (di numero o traslocazioni), visualizzare l’istologia del tessuto prelevato e determinare citogeneticamente la presenza di marcatori tumorali.

CGH (Comparative Genomic Hybridization)

Questa tecnica permette di analizzare anomalie cromosomiche (di numero, inserzioni/delezioni del genoma) sebbene i suoi risultati dipendano soprattutto dalla purezza del campione prelevato, un’altra complicazione della tecnica CGH è data dal fatto che non tutte le cellule di melanoma possono presentare alterazioni cromosomiche. È meno sensibile della tecnica FISH.

Terapia

La cura del melanoma, come di tutti i tumori cutanei, dipende dal tipo, dallo stadio di malattia ma anche dalla sede di comparsa, oltre che dall’età e dallo stato di salute del paziente. Il trattamento è nella maggior parte dei casi chirurgico.

Nei casi dove la chirurgia non fosse sufficiente, si può ricorre anche alla terapia fotodinamica, alla chemioterapia, alla radioterapia, alle terapie biologiche come immunoterapia e/o targeted therapy. In alcuni casi si possono combinare più trattamenti.

Dopo il trattamento i pazienti dovrebbero sottoporsi a visite ed esami con tempi e modalità diverse a seconda dello stadio del melanoma.

Stadio 0. Questi pazienti, una volta asportato il tumore, dovrebbero effettuare un esame della pelle almeno una volta all’anno per tutta la vita, la frequenza degli esami fisici dopo due anni dipende dalla valutazione del rischio di nuovi tumori o di ricomparsa del precedente.

Stadio I. I pazienti con melanoma in stadio I dovrebbero effettuare un esame della pelle ogni 6-12 mesi per i primi 2 anni, e almeno uno all’anno fino al 5 anno.

Stadio II. Dopo trattamento, i pazienti dovrebbero effettuare un esame della pelle ogni 3 mesi per il primo anno e ogni 4 nel secondo anno ed almeno una volta ogni 6 mesi negli anni successivi.

Stadio III. Dopo le cure, i pazienti dovrebbero sottoporsi ad un esame fisico, compreso l’esame della pelle, e ai raggi X al torace, esame dell’LDH e TAC total body o PET/TAC total body.

Stadio IV. Questo livello di patologia richiede, dopo la cura, di monitorare lo stato di malattia ogni tre mesi, ogni mese o addirittura settimanalmente, in relazione al giudizio del medico. In particolare, l’intervallo tra le rivalutazioni strumentali deve essere stabilito a seconda della sede delle metastasi e del grado dei sintomi.

Prognosi del melanoma

Il melanoma potrebbe diffondersi rapidamente e causare la morte entro pochi mesi dalla diagnosi. Meno profonda è la crescita di un melanoma nello spessore della cute, maggiori sono le probabilità che possa essere asportato mediante l’intervento chirurgico, quasi il 100% dei melanomi più precoci e più superficiali viene guarito dalla chirurgia. Tuttavia, i melanomi che sono cresciuti e sono più profondi di circa 1 millimetro nella pelle presentano un rischio più elevato di metastatizzarsi nei linfonodi e nei vasi sanguigni.

Quando il melanoma si è metastatizzato nei linfonodi, il tasso di sopravvivenza a 5 anni varia dal 25 al 70%, in funzione dell’estensione della perdita di tessuto cutaneo (ulcerazione) sul melanoma e del numero di linfonodi interessati. Quando si è metastatizzato in parti distanti del corpo, il tasso di sopravvivenza di 5 anni è di circa il 10%; alcune persone vivono per meno di 9 mesi. Tuttavia, il decorso della malattia varia molto e dipende in parte dalle difese immunitarie dell’organismo.
https://www.melanomaitalia.org/news/tutto-quello-che-avreste-voluto-sapere-sul-melanoma-ma-non-avete-mai-osato-chiedere/
Melanoma Italia ONLUS
www.melanomaitalia.org





25/10/2025
10/10/2025

#𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗲𝗗𝗲𝗿𝗺𝗮𝘁𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗵𝗲 #𝗔𝗽𝘂𝗮𝗻𝗲, 𝘀𝗮𝗯𝗮𝘁𝗼 #𝟭𝟭𝗼𝘁𝘁𝗼𝗯𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘁𝗲𝗿𝘇𝗮 𝗲𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮 𝗖𝗮𝗿𝗿𝗮𝗿𝗮 𝗙𝗶𝗲𝗿𝗲

Per il terzo anno consecutivo Carrara Fiere ospiterà, sabato 11 ottobre, le Giornate Dermatologiche Apuane, un appuntamento ormai consolidato che unisce formazione, aggiornamento scientifico e dialogo tra ospedale e territorio.

L’iniziativa, nata con l’obiettivo di creare un legame virtuoso tra la struttura ospedaliera e la comunità locale, offrirà a medici, farmacisti e infermieri l’opportunità di confrontarsi sulle più recenti novità in campo dermatologico, grazie alla partecipazione di relatori di altissimo livello.

I responsabili scientifici dell’evento, Giovanni Bagnoni e Roberto Lodovici, insieme a Marco Romanelli (Università di Pisa) e a Emiliano Antiga (Università di Firenze), introdurranno i lavori e coordineranno gli interventi della giornata.

Nel corso dell’incontro saranno affrontati diversi temi di grande attualità e interesse clinico come:

- Acne – Giovanni Bagnoni
- Vitiligine – Emiliano Antiga
- Cute e Rene – Aldo Casani
- Alopecia – Roberto Lodovici
- Melanoma – Giovanni Bagnoni
- Non Melanoma Skin Cancer – Barbara Loggini
- Dermatite Atopica – Roberto Lodovici

Le Giornate Dermatologiche Apuane rappresentano un momento di incontro e crescita professionale, ma anche un’occasione per valorizzare il ruolo della dermatologia nel contesto della sanità toscana e per rafforzare il legame tra ricerca, clinica e territorio.

“Questa iniziativa – sottolineano i dottori Giovanni Bagnoni e Roberto Lodovici – nasce dal desiderio di mantenere viva la collaborazione tra specialisti e territorio, condividendo conoscenze e buone pratiche per migliorare la qualità dell’assistenza dermatologica. L’obiettivo è offrire ai professionisti un’occasione di aggiornamento di alto livello, ma anche favorire un approccio sempre più integrato e umano alla cura del paziente.”

📷 In foto Giovanni Bagnoni.

05/10/2025

This week’s quiz.
-Trivia: Napoleon’s army had outbreaks of scabies so severe that medics called it “the army itch”, and soldiers were often sent home just to avoid spreading it through camps!
-Topic in another language: l’eczéma des mains (French; Hand Dermatitis) [Link under comments]

30/09/2025

L’IMMUNOTERAPIA PER TRASFORMARE IL MELANOMA DA MALATTIA MORTALE IN UNA MALATTIA CRONICA
Il melanoma metastatico può considerarsi a tutti gli effetti una malattia cronica. Grazie all'utilizzo dell'immunoterapia, unita alla somministrazione di farmaci a bersaglio molecolare, è possibile controllare efficacemente la malattia. I risultati sono stati presentati al congresso dell'European Society for Medical Oncology (ESMO), uno dei più importanti eventi mondiali nella lotta al cancro.
L'immunoterapia ha trasformato il melanoma in una malattia cronica

IMMUNOTERAPIA E MELANOMA
Prima del 2011, anno in cui è stato approvato il primo immunoterapico della storia (ipilimumab), l'aspettativa di vita media per un melanoma metastatico era di soli 9 mesi dalla diagnosi. Oggi lo scenario si è completamente ribaltato e il melanoma può essere trasformato in malattia cronica. I dati ad oggi disponibili a 10 anni di distanza dalla diagnosi ci dicono che è vivo il 20% dei pazienti trattati con ipilimumab.
COMBINARE DIVERSE STRATEGIE
Per estendere ancora di più gli effetti dell'immunoterapia nel controllo della malattia da tempi gli oncologi stanno sperimentando l'utilizzo di diverse combinazioni di farmaci. Con l'ultima combinazione di farmaci sviluppati (ipilimumab più nivolumab) i dati sono ancora più confortanti: il 52% delle persone è viva a 5 anni dalla diagnosi
Nella lotta al melanoma metastatico non ci sono però solo gli immunoterapici. In molti casi il melanoma è caratterizzato da una mutazione nel gene BRAF che lo rende particolarmente sensibile all'azione di farmaci a bersaglio molecolare. Ecco dunque che sfruttare questa seconda opzioni potrebbe portare ulteriori benefici ai malati. Per capire però come e quando somministrare queste due strategie di cura -immunoterapia e farmaci a bersaglio molecolare-, da tempo è in corso lo studio SECOMBIT coordinato dal professor Paolo Ascierto, direttore Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative del "Pascale" di Napoli.
LO STUDIO SECOMBIT
Al congresso ESMO sono stati presentati i primi risultati preliminari volto ad individuare la giusta sequenza di terapie nelle persone con melanoma metastatico che presentano la mutazione del gene BRAF. Nel primo gruppo è stata sperimentata la terapia target seguita, alla progressione della malattia, da immunoterapia con nivolumab e ipilimumab. Nel secondo si è somministrata immunoterapia e, a progressione, terapia target. Nel terzo, immunoterapia e terapie target insieme e poi, ad eventuale progressione, solo terapie target.

"A 32 mesi dall'inizio sperimentazione -spiega Ascierto- la seconda opzione (immuno e poi target a progressione) sta consentendo di raggiungere la migliore sopravvivenza globale a 3 anni, pari al 62%, rispetto all’avvio con la terapia target (54%) o con la terza opzione (60%). I dati preliminari indicano anche una sopravvivenza libera da progressione, a tre anni, pari al 53% iniziando con la combinazione di nivolumab e ipilimumab rispetto al 41% con la terapia a bersaglio molecolare e al 54% con la terza opzione". Dati che indicano sempre più chiaramente quando il melanoma metastatico stia diventando una malattia cronica.











Melanoma Italia ONLUS
www.melanomaitalia.org

30/07/2025

Eczema Vs Psoriasis ✅

Indirizzo

Via Piave 1 Loc Stadio
Carrara
54033

Telefono

+393356583942

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