10/11/2025
Una delle cose più preziose di lavorare in due? Il confronto.
Quando un caso è complesso, quando un paziente non migliora come previsto, quando qualcosa non torna, ci fermiamo. E parliamo.
"Io ho notato questo. Tu?" "Secondo me il problema parte da qui. Sei d'accordo?" "Ho provato questa tecnica, ma non ha funzionato. Cosa proveresti tu?"
Il confronto non è debolezza. È intelligenza professionale.
Molti terapisti lavorano da soli. E quando si bloccano, non hanno nessuno con cui confrontarsi. Continuano a fare la stessa cosa, sperando in risultati diversi.
Noi no. Se un approccio non funziona, lo cambiamo. Insieme. In tempo reale.
E il paziente ne guadagna. Perché non è più "nelle mani di un singolo professionista" (con i suoi limiti, i suoi bias, le sue tecniche preferite).
È nelle mani di un sistema. Che si auto-corregge. Che si migliora. Che non si accontenta.
E questo fa tutta la differenza del mondo.
Ti è mai capitato di avere un professionista che "non sapeva più cosa fare"? Come ti sei sentito?