Dott.ssa Ivana Gallo - Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa Ivana Gallo - Psicologa Psicoterapeuta Riceve su appuntamento ad Aversa e Castel Volturno

03/12/2025
01/12/2025
28/11/2025

- Prof?
- Sì?
- Massimo mi ha chiamata t***a.
- Cos’è che ha fatto?
- Mi ha chiamata t***a.
- Ma è gravissimo. Adesso ci fermiamo un attimo e affrontiamo per bene la questione.
- Grazie prof.
- Aspetta, ce l’hai il consenso?
- Il consenso?
- Il consenso firmato dei tuoi per poter fare educazione sentimentale e sessuale a scuola?
- No.
- Sicura?
- Sì.
- Va bene, T***a era un’antica città dell’Asia Minore, resa celebre dai poemi omerici per la lunga guerra scoppiata dopo il rapimento di Elena. Hai domande?
- Non ho capito.
- Tranquilla, poi approfondiamo quando leggiamo l’Iliade.
- Ma prof, io veramente…
- Qualcun altro?
- Prof, Sara mi ha detto che il mio corpo fa schifo.
- Terribile, davvero terribile. Questa è violenza verbale, e io sono pronto a spigarti tutto dopo che, cortesemente, mi hai mostrato il consenso firmato dei tuoi.
- Non ce l’ho.
- Lo sapevi che nell’arte greca il Corpo Ideale nel canone di Policleto prevedeva proporzioni precise, che peraltro oggi considereremmo irrealistiche?
- Mi ha fatto piangere.
- Mi dispiace, ma hai qualche domanda su Policleto?
- No.
- Benissimo, e anche questa è fatta.
- Prof, ieri un ragazzo mi ha toccata senza che io glielo chiedessi.
- Cosa?
- Ieri un…
- Consenso firmato?
- No.
- E allora fisica: quando due corpi entrano in contatto...
- Veramente io vorrei sapere cosa devo fare se succede ancora.
- Non posso dirtelo senza consenso firmato dai tuoi. Quello che posso dirti è l’anno della caduta dell’Impero Romano d’Occidente.
- Prof, i miei amici dicono che se non faccio certe cose sono uno sfigato. Lei che dice?
- Consenso firmato?
- No.
- E allora, caro mio, io dico 476 d.C.
- Prof, è normale che il mio ragazzo si arrabbi se esco con altre persone?
- Consenso firmato?
- No.
- La Carta delle Nazioni Unite del 1945 dice che ogni entità sovrana ha diritto alla libera autodeterminazione.
- Prof, mi ha chiesto una foto… e se poi la manda in giro?
- Nel Rinascimento il concetto di nudo…
- Prof ci spiega il consenso?
- Hai il consenso firmato dei tuoi?
- No.
- E allora senza consenso non posso spiegarti il consenso.
- Prof.
- Sì?
- Non stiamo capendo niente.
- Ah, voi non state capendo niente? Immaginate di essere me, intrappolato in un doppio paradosso. Da una parte per fare educazione affettiva ho bisogno di un consenso dei vostri genitori. Consenso che prevede la visione preventiva di tutto il materiale del corso, cosa che fra parentesi non accade per le altre materie. Senza scomodare l’articolo 33 della Costituzione, ci sarebbe anche da far notare che questo sottintende neanche troppo velatamente che i genitori sappiano meglio della scuola cosa serva ai ragazzi dal punto di vista educativo. Dall’altra parte, per quanto la scuola possa definire quali siano le esigenze dei ragazzi, non ha la più pallida idea di come mettere in pratica questa risposta a una necessità sempre più evidente. Perché questa educazione è affidata a noi docenti, che con le nostre lauree in italiano, in matematica e in chimica il più delle volte non siamo in grado di trattare un argomento così complesso e delicato. Ma la scuola, per questioni un po’ economiche e un po’ ideologiche, non è sempre disposta a farlo fare agli psicologi.
- E quindi?
- E quindi indovina chi rimane fregato? Bravissimi, giù le mani.
- Ma prof, scusi, io ho un’idea.
- Sentiamo.
- Non potrebbe rendere tutto obbligatorio e poi eventualmente i nostri genitori possono firmare per chiedere di non farci partecipare?
- Ma cosa credi che sia? L’ora di religione?

Illustrazione di Amandine Delclos.

25/11/2025

🔴 𝟮𝟱 𝗻𝗼𝘃𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 - 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹'𝗲𝗹𝗶𝗺𝗶𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗶𝗼𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗹𝗲 𝗱𝗼𝗻𝗻𝗲

L’Ordine degli Psicologi della Regione Campania, con il suo 𝘊𝘰𝘮𝘪𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘗𝘢𝘳𝘪 𝘖𝘱𝘱𝘰𝘳𝘵𝘶𝘯𝘪𝘵𝘢̀ & 𝘊𝘶𝘳𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘙𝘦𝘭𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪, rinnova il proprio impegno nel contrasto a 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝗼𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗲.

Come psicologhe e psicologi, crediamo nel potere trasformativo delle relazioni fondate sul rispetto, sull'ascolto, sull'uguaglianza. Contrastare la violenza significa 𝗽𝗿𝗼𝗺𝘂𝗼𝘃𝗲𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝘂𝗹𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗿𝗲𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝘀𝗮𝗻𝗮, che riconosca la dignità e il valore di ogni persona.

𝗡𝗲𝘀𝘀𝘂𝗻𝗮 𝘃𝗶𝗼𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗲̀ 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲. 𝗡𝗲𝘀𝘀𝘂𝗻 𝘀𝗶𝗹𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼 𝗲̀ 𝗶𝗻𝗻𝗼𝗰𝗲𝗻𝘁𝗲.

Siamo ogni giorno accanto alle donne vittime di violenza e ai loro figli, vittime di violenza assistita, e a chi lavora per costruire relazioni libere dalla violenza.

La psicologia:
✓ Incide sulla comprensione delle emozioni e delle relazioni interpersonali
✓ Lavora per superare gli stereotipi di genere che limitano la libertà e il benessere
✓ Fornisce strumenti per riconoscere e affrontare abusi, molestie e violenze
✓ Favorisce relazioni sane e rispettose basate sul consenso e sull'uguaglianza

𝗦𝗲 𝘀𝗶 𝗿𝗼𝗺𝗽𝗲 𝗶𝗹 𝘀𝗶𝗹𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼, 𝗹𝗮 𝘃𝗶𝗼𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗽𝗲𝗿𝗱𝗲 𝗳𝗼𝗿𝘇𝗮.
𝘓𝘢 𝘗𝘴𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪𝘢 𝘥𝘢̀ 𝘷𝘰𝘤𝘦 𝘢𝘭 𝘴𝘪𝘭𝘦𝘯𝘻𝘪𝘰 𝘦 𝘧𝘰𝘳𝘻𝘢 𝘢𝘭 𝘤𝘢𝘮𝘣𝘪𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰.

24/11/2025

METTERE I CONFINI NON È AGGRESSIVITÀ: È IGIENE INTERIORE

Immagina questa scena: qualcuno entra in casa tua senza permesso e, appena dentro, comincia a rovesciare pentole, piatti, mobili, oggetti. Sporca dappertutto, crea caos, disturba la tua quiete.
E quando provi a farlo uscire, ecco il capovolgimento: “Sei tu il persecutore… io sono la vittima.”

Sembra assurdo, ma è esattamente ciò che accade ogni giorno nella vita reale: nelle famiglie, nelle relazioni, sul lavoro, e persino sui social. Chi porta disordine pretende di entrare nel tuo spazio come se fosse un diritto. E nel momento in cui poni un limite, è capace di accusarti di essere rigido, chiuso, aggressivo o “non disposto al dialogo”.

È importante ricordarlo con chiarezza:
mettere confini non è violenza, è responsabilità.

E c’è un altro punto essenziale: non sei obbligato a dare spiegazioni a chi ti invade, ti provoca, ti sminuisce o cerca in ogni modo di farti perdere centratura.
L’idea che “se non discuti non sei etico”, o che “se non ti giustifichi significa che hai torto”, è uno dei meccanismi più diffusi per violare i confini altrui.

Non tutto merita una risposta.
Non tutto merita un confronto.
Non tutto richiede giustificazioni.

A volte la cosa più etica è proprio interrompere la spirale della discussione sterile, sottrarsi al gioco della provocazione e non permettere che il tuo tempo e la tua energia vengano usati come discarica emotiva.

Bisogna distinguere tra chi porta valore — una presenza pulita, un pensiero, un contributo — e chi porta soltanto caos, irritazione o sfogo compulsivo. Non tutto ciò che viene detto è “dialogo”: molta comunicazione è puro disordine che cerca uno spazio in cui depositarsi.

Proteggere il tuo spazio interiore non ti rende ingiusto:
ti rende consapevole.

Mettere confini è un atto di igiene mentale, emotiva e spirituale.
È riconoscere che la tua casa — interna ed esterna — merita rispetto.

Roberto Potocniak - Eleonora Benzi

20/11/2025
15/11/2025

Indirizzo

Viale G. L. Bernini
Castel Volturno
81030

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