Di troppo Amore. Dott.ssa Ameya Gabriella Canovi

Di troppo Amore. Dott.ssa Ameya Gabriella Canovi Come riconoscere e uscire dalla dipendenza dall'Altro. Dottoressa Ameya Gabriella Canovi. Psicologa

Sono Ameya, psicologa di sostegno e PhD, e ho una lunga esperienza professionale con donne intrappolate in relazioni disfunzionali. Mi occupo di dipendenza amorosa dedicandomi a chi – non avendo imparato ad amare sé stesso – “ama troppo” l’altro e non riesce a uscire da relazioni negative. Conduco corsi di crescita personale e organizzo incontri e dibattiti sulla Dipendenza Affettiva, radice comune a tutte le dipendenze. Nel mio lavoro quotidiano sostengo le persone che passano da un attaccamento morboso dall’altro, perché credo si possa imparare a vivere in maniera emotivamente autonoma, coltivando la relazione come luogo di condivisione e non di “tossicodipendenza”. Ho scritto due libri: "Di Troppo Amore" pubblicato a maggio del 2022, "Di Troppa (o poca) Famiglia" pubblicato ad aprile 2023, editi da Sperling & Kupfer. Per informazioni e contatti: https://www.ditroppoamore.it/
https://www.instagram.com/ameyacanovi/

I miei Podcast
https://www.storytel.com/it/authors/ameya-gabriella-canovi-628518

14/11/2025

🌹 𝐍𝐨𝐯𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 a : un mese dedicato al 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐚𝐬𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐨𝐥𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞.

Anche quest’anno il Comune di Casina dedica il mese di alla sensibilizzazione e alla prevenzione della violenza contro le donne, con una serie di appuntamenti aperti alla cittadinanza.

📌 Il prossimo appuntamento in programma sarà l’incontro con la psicologa e autrice Di troppo Amore. Dott.ssa Ameya Gabriella Canovi, che torna a Casina 𝐦𝐞𝐫𝐜𝐨𝐥𝐞𝐝𝐢̀ 𝟏𝟗 𝐧𝐨𝐯𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 per il terzo appuntamento dedicato all’educazione emotiva, in prossimità della 𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐈𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥’𝐞𝐥𝐢𝐦𝐢𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐨𝐥𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐥𝐞 𝐝𝐨𝐧𝐧𝐞.

Sul sito web del Comune trovate tutti gli approfondimenti sui singoli appuntamenti, tra cui il 𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨 𝐝𝐢 𝐚𝐮𝐭𝐨𝐝𝐢𝐟𝐞𝐬𝐚 in Biblioteca, l'appuntamento del 𝟐𝟓 𝐧𝐨𝐯𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 con la scrittrice 𝐀𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐚 𝐏𝐢𝐳𝐳𝐮𝐭𝐢 e l'inaugurazione di una mostra dedicata al tema.

Partecipare è un modo per esserci, insieme, contro ogni forma di violenza.

La dipendenza affettiva non è una malattia. E' una modalità relazionale che si attiva nel tentativo di riparare un vuoto...
14/11/2025

La dipendenza affettiva non è una malattia. E' una modalità relazionale che si attiva nel tentativo di riparare un vuoto, una solitudine, che hanno radici lontane. E' possibile imparare una modalità soddisfacente e uscire dall'inferno del bisogno e della sofferenza. Il primo passo è riconoscere il problema, avere il coraggio di guardarsi dentro, ed esplorare le proprie ombre. E da lì partire per un'affascinante viaggio. La conoscenza di sé e del proprio potenziale. Comprendere ti rende libero


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Molte volte andiamo dallo psicologo, ma in realtà non ci andiamo. Mi spiego. C’è un’attitudine dentro di resistenza. In ...
14/11/2025

Molte volte andiamo dallo psicologo, ma in realtà non ci andiamo.
Mi spiego.
C’è un’attitudine dentro di resistenza. In superficie, diciamo a noi stessi che siamo infelici e non vogliamo più stare male. Ma nel profondo, non vogliamo assolutamente cambiare nulla.

Lo so perché l’ho provato per me stessa, e lo vedo nel mio lavoro.

Vogliamo il contrario, mantenere quell’immagine di noi martiri, sacrificati, infelici. Proprio come nostra madre o nostro padre? Restiamo sentinelle a proteggere un DNA familiare. E il percorso psicologico non servirà.

Occorre essere molto onesti con se stessi. E chiedersi: voglio davvero autorizzarmi al cambiamento?

Quando il dolore sarà insopportabile da superare il bisogno di restare sempre nello stesso copione, allora l’individuo affronterà la scomodità del cambiamento. Ciò che non si vuole fare è attraversare quello spazio vuoto dello stare “senza”.

Senza la “droga” che ci permette di fuggire da noi.

Finché non si è disposti ad attraversare il buio e affrontare quell’incontro duro e scomodo con noi stessi, e non lo si affronta con coraggio e determinazione, a nulla varrà andare dallo psicologo.

Lo psicologo ti accompagna a guadare dentro. Ma gli occhi saranno i tuoi. E non puoi pensare di non stare scomodo.

Rinascere comporta ripartorirsi



Spero che i miei libri possano aiutarti ⬇️

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"Bisogna chiudere i cicli.Non per orgoglio, per incapacità o per superbia: semplicemente perché quella cosaesula ormai d...
13/11/2025

"Bisogna chiudere i cicli.
Non per orgoglio, per incapacità o per superbia: semplicemente perché quella cosa
esula ormai dalla tua vita.
Chiudi la porta, cambia musica, pulisci la casa, rimuovi la polvere.
Smetti di essere chi eri e trasformati in chi sei..."
(P. Coelho)




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Fusione. Fusionalità. Relazione simbiotica. Quando ascolto questi termini mi spavento. Sento un allarme risuonare, indis...
13/11/2025

Fusione. Fusionalità. Relazione simbiotica. Quando ascolto questi termini mi spavento. Sento un allarme risuonare, indistinto.

Di recente una persona mi ha detto: non ho paura della fusione con l'altro, forse perché il mio vaso è pieno.

Ho pensato a lungo a questa risposta.

Mi sono chiesta se il mio vaso fosse mezzo vuoto o mezzo pieno, e perché mi disturba la parola fusione. E mi sono anche detta che se mi percepisco come un vaso pieno (di sé?), non posso ricevere l'altro e il mondo? Posso solo dare, e in modo anche un po' supponente...

Di fatto se ci penso, da quella persona non mi sono sentita ascoltata, ma mi sono sentita invasa, il movimento era a senso unico.

Ho anche pensato: e se invece sono un vaso vuoto andrò a vampirizzare l'altro quando entro in relazione?

Non credo sia solo questione di pieno/vuoto.

Ma di identità.

La definizione di identità, così utile a definire chi sono 'io', può diventare una gabbia che imbriglia, e ci imprigiona, diventando identificazione.
L'io è un meccanismo che ci permette di abitare nel mondo.

Descrive come funzioniamo.

Cosa accade all'io quando ci relazioniamo?

La relazione simbiotica finisce per farci sentire persi, inglobati, e non sappiamo più chi siamo, perché mescolati, sciolti nell'altro. E se l'altro si toglie, mi sento che non so più chi sono 'io'?

Pertanto, come possiamo relazionarci all'altro senza paura o di affogarlo o di succhiare e basta?

Ho trovato nella parola "comunione" una bella chiave di svolta. La con+unione permette di relazionarci mettendo in comune noi stessi, mantenendo vivo il senso dell'io, allo stesso tempo rispettando l'altro. E in questo spazio comune diventiamo uniti, restando anche due.




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Casina Reggio EmiliaIngresso libero senza prenotazione Passate parola? 🥰
12/11/2025

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Alcune persone sono infelici perché vogliono la soluzione dall'altro. E non si prendono la responsabilità per loro stess...
12/11/2025

Alcune persone sono infelici perché vogliono la soluzione dall'altro. E non si prendono la responsabilità per loro stesse. Se la musica è troppo alta invece che chiedere di abbassare il volume spostati tu in un'altra stanza




Sulle relazioni ho scritto qui ⬇️

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Post impopolare Una relazione matura è caratterizzata da un tempo del noi E un tempo individuale per entrambi, senza che...
12/11/2025

Post impopolare

Una relazione matura è caratterizzata da un tempo del noi E un tempo individuale per entrambi, senza che uno dei due brontoli o si senta escluso dalla vita dell’altro



Ho scritto un libro sul tempo tuo, per te

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10/11/2025

San Polo d’Enza.
No, non verrà registrato. Non decido io 🙂.
Qualche posto ancora

Fatemi sapere se è stata interessante
08/11/2025

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Siamo già un bel numero 🥰Ci vediamo a San Polo d’Enza (No non verrà registrato, non dipende da me)
08/11/2025

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Ci vediamo a San Polo d’Enza

(No non verrà registrato, non dipende da me)

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