21/03/2025
🔴 Una bambina di 5 anni, ha supplicato di restare con la sua mamma. Ha urlato. Si è nascosta sotto il tavolo, ha chiesto dello scotch per legarsi alle sedie, pur di non essere portata via dalla sua casa.
La bimba vive a Roma, circondata dall’amore di sua madre, dei nonni materni, di zii e di amici, eppure un decreto ha stabilito che deve essere strappata alla mamma e portata via in una casa famiglia.
Secondo, una CTU sua madre le ha trasmesso il rifiuto verso il padre, lo stesso uomo rinviato a giudizio per maltrattamenti nei confronti della madre. Un uomo che la bambina teme al punto da avere crisi di pianto, episodi di vomito, da non voler nemmeno entrare a scuola nei giorni in cui sa che lui verrà a prenderla.
Non conta nemmeno il disegno che la bambina ha fatto: suo padre le lega le mani. Non conta ciò che ha raccontato alla pediatra: punizioni, percosse.
Oggi, l’intero condominio in cui vive si è opposto a questo prelevamento coatto. E io ho depositato con urgenza un’interrogazione al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
Come si può pensare che un atto di tale violenza sia nel supremo interesse del minore? È questo il cosiddetto "bene" per una bambina? Come si fa a non capire che si tratta di un trauma insuperabile?
Questo è solo uno dei tanti casi in cui le CTU diventano giudici, i giudici si limitano a delegare, e i minori traumatizzati vengono usati come armi di vendetta. Una legge che impone la bigenitorialità a ogni costo, costringe le madri a mantenere rapporti con uomini violenti, sotto la minaccia di vedersi strappare i propri figli.
Disumano. Inaccettabile. Lo Stato non sia complice, perché questa è violenza non giustizia.