10/04/2024
Venerdi 12 aprile, dalle 18.30 alle 19.30,
Centro Studi Terapia della Gestalt, Via Mercadante 8 a MIlano(Metro Lima/Loreto).
Introduzione alla meditazione Vipassana con Daniela Santabbondio.
Gli incontri sono a cadenza bimensile e gratuiti.
Importante prenotarsi:
dsantabbondio@gmail.com
Vipassana e Samatha, possiamo associare queste due pratiche meditative nel definire la meditazione Vipassana, quando entrambe sono presenti la mente ed il cuore sono bilanciati.
Samatha unifica incondizionatamente, accetta e non discrimina, porta un’estasi silente, è la pace olistica della mente. Vipassana sorge invece dalla parte discriminatoria della mente che viviseziona, analizza e penetra, osserva e comprende i cambiamenti, svuota e disidentifica in modo naturale i fenomeni fisici e mentali; mentre Samatha genera energia, Vipassana la fa lavorare. Non sono 2 stili diversi di meditazione ma due lati della stessa medaglia. Insieme, Samatha e Vipassana lavorano per liberare la mente. L’osservazione del respiro in particolare, viene valorizzata per coltivare un atteggiamento della mente recettivo e consapevole, non intrusivo e manipolativo.
La meditazione ha lo scopo di cristallizzare l’osservatore che c’è in noi, è possibile sottoporsi alle prove nel quotidiano con una presenza totale e consapevole. Camminando per strada divento colui/colei che cammina, presente e consapevole, anziché procedere con la mia testa immersa nei pensieri, rimuginando sul mio passato o sul mio futuro, osservo ciò che accade all’esterno e all’interno nell'istante in cui cammino. Provo a portare la qualità dell’osservazione nelle cose semplici della vita di tutti i giorni, con una totale presenza. Usando tutta l’energia possibile nelle mie azioni divento via via sempre più consapevole e gestisco al meglio il quotidiano. Questo sembra essere uno stile di vita che affiora naturalmente dallo spirito della Gestalt, immersa in un qui e ora totale, senza nessuna interferenza nel sé nel suo dispiegarsi momento per momento nel mondo, poiché ci spinge a considerare il momento presente l’unica meta reale che possa mai esistere.