24/10/2025
Ci stiamo preoccupando dell’intelligenza artificiale.
Ma il vero problema è l’assenza di pensiero umano.
Abbiamo un sistema di apprendimento che continua a valutare quanto un bambino ricorda, non quanto capisce.
Che confonde sapere con ripetere.
Che addestra alla risposta, non alla domanda.
E allora basta slogan.
Bisogna insegnare non cosa pensare, ma come pensare.
1️⃣ Pensiero critico.
Ogni materia dovrebbe prevedere momenti di analisi, confronto, argomentazione.
Non “ripeti la lezione”, ma “spiegami perché secondo te funziona così”.
2️⃣ Problem solving reale.
Meno schede, più problemi veri, concreti, da risolvere in gruppo.
Scienze, matematica, storia devono diventare laboratori di logica, non recite di concetti.
3️⃣ Didattica trasversale.
Basta con le materie a compartimenti stagni.
Le competenze linguistiche, scientifiche e sociali devono intrecciarsi.
Un progetto sull’ambiente può insegnare insieme scrittura, statistica e responsabilità civile.
4️⃣ Valutazione per processo, non per prodotto.
Conta come arrivi al risultato, non solo il voto finale.
Così si misura il ragionamento, non la memoria.
5️⃣ Educazione digitale e cognitiva.
Usare l’intelligenza artificiale a scuola come palestra di consapevolezza, non come nemico.
Mostrare ai ragazzi cosa sa fare, ma anche cosa non capisce.
E non ditemi che è già così. Perché non lo è.
❌ Non lo è quando un bambino deve ancora studiare a memoria le regioni italiane senza capire perché i confini cambiano nel tempo.
❌ Non lo è quando una verifica di storia valuta la data, ma non la causa.
❌ Non lo è quando non si usa un tablet in classe “perché io sono alla vecchia maniera”.
❌ Non lo è quando si punisce l’errore invece di usarlo per imparare.
Il sistema di apprendimento italiano, con le sue eccellenze e la sua tradizione, è ancora prigioniero della cultura del voto e della memoria.
Ma il futuro non chiederà “quanto sai”.
Chiederà: “quanto sai collegare”.
“Quanto sai immaginare”.
“Quanto sai leggere l’imprevisto”.
Il futuro non appartiene a chi sa tutto.
Appartiene a chi sa pensare.
Ricordatevelo.