Dott.ssa Maria Rosaria Rita Grisiglione psicologa-psicoterapeuta

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Dott.ssa Maria Rosaria Rita Grisiglione psicologa-psicoterapeuta Psicologa - psicoterapeuta AT. Master II liv. Psicologia giuridica, infanzia, DCA, sessuologa clinica Adolescenti e adulti, coppie e gruppi. Sessuologa clinica.

La dott.ssa Grisiglione, psicologa e psicoterapeuta abilitata ed iscritta all'OPRS della Sicilia, si occupa di disturbi d'ansia, dello sviluppo e dell'apprendimento, delle dipendenze.

04/11/2025

Nel 2010 sono diventata Naturopata dopo un percorso triennale +1 e l'esame abilitante il giorno della discussione tesi.
Mi è sempre stato detto che non si può considerare laurea né si fa parte di un albo perché in Italia il titolo non è universitario e non riconosciuto.
Lo dico perché qualcuno si fregia di chiamarsi medico naturopata anche su siti ufficiali. È cambiata la legge?

No, una naturopata non può definirsi medico. Il naturopata è un operatore del benessere che si occupa di promozione della salute e di prevenzione, ma non può fare diagnosi mediche né prescrivere farmaci. La sua figura è complementare e non sostitutiva a quella del medico.
Differenze principali:
Medico: Ha una laurea in medicina e chirurgia, è iscritto all'albo e ha la facoltà di diagnosticare malattie e prescrivere terapie farmacologiche.
Naturopata: Non è un medico, non può fare diagnosi mediche, non prescrive farmaci e non si occupa di cura delle malattie. Lavora piuttosto per mantenere o ritrovare l'equilibrio psico-fisico della persona.
Ruolo del naturopata:
Promuove il benessere attraverso stili di vita sani ed equilibrati.
Utilizza metodi non invasivi e naturali per stimolare le capacità autoguaritrici dell'organismo.
Può consigliare l'uso di rimedi naturali e integratori, ma sempre in un'ottica di supporto al benessere e non come sostituto delle cure mediche.
Collabora con il sistema sanitario, ma il suo ruolo è di sostegno e integrazione, non di sostituzione.

04/11/2025
30/10/2025

Grazie di ❤️ a tutti quelli che mi sono stati vicini.

22/10/2025

In questi giorni c’è stata una alzata di scudi nei confronti del DDL 2423 meglio conosciuto come DDL Valditara che, stando a quanto riportano varie testate giornalistiche, vieterebbe l’educazione sessuo-affettiva nelle scuole. Rispetto a tale divieto reagiscono tempestivamente i nove Ordini ges...

Quanto lavoro ci aspetta ancora e quanto ci sentiamo sempre più sole, noi donne qualunque ruolo viviamo. Dovremmo gettar...
18/10/2025

Quanto lavoro ci aspetta ancora e quanto ci sentiamo sempre più sole, noi donne qualunque ruolo viviamo. Dovremmo gettare ponti, creare tavoli di lavoro congiunto, politica, stato, psicologi, medici, forze dell'ordine, docenti e associazioni per affrontare il problema da diversi punti di vista, non lasciare gap comunicativi e di intervento fra i diversi operatori e creare una task force rispetto al problema. È un PROBLEMA e anche grande quello che, negli ultimi anni in particolare, cresce sempre più come fenomeno sociale e dobbiamo rendercene conto e affrontarlo come merita. Non bastano più le leggi antistalking, i braccialetti elettronici e i divieti, il femminicida, più degli altri, non si fa fermare da queste cose, come, purtroppo, abbiamo potuto constatare negli ultimi episodi di cronaca. Anche per questo lo spostare l'attenzione su altro fa perdere tempo prezioso. Dott.ssa Sarah Grisiglione

E aggiungo…da anni lavoro dentro questi scenari, li studio, li analizzo e li documento in aula di giustizia davanti ai giudici.

Ecco perché lo dico chiaramente: non denunciare non significa “non voler uscire”, significa essere intrappolate in una gabbia psicologica costruita con metodo e precisione chirurgica da chi esercita il controllo.

Dietro ogni donna che non denuncia c’è una strategia manipolatoria strutturata, un percorso fatto di annientamento progressivo dell’identità, di isolamento relazionale, di distruzione della percezione di sé e del proprio valore.

La vittima arriva a credere che non possa sopravvivere senza il suo carnefice, che non verrà creduta, che sarà punita se osa parlare.

È la dipendenza traumatica, un legame tossico che funziona come una sostanza e alterna fasi di violenza a momenti di pseudo-tenerezza, che generano confusione, ambivalenza e paralisi decisionale.

Questo è ciò che noi operatori del settore — psicologi, criminologi, forze dell’ordine, sanitari, assistenti sociali — conosciamo perfettamente.

Non è un mistero, è letteratura scientifica consolidata, è esperienza quotidiana.

E allora mi domando, anzi domando a voce alta:
com’è possibile che ancora oggi, nel 2025, davanti a una donna che arriva al pronto soccorso o in un consultorio con i segni evidenti di una coercizione psicologica o fisica, non scatti automaticamente il Codice Rosso?
Com’è possibile che, di fronte a chi trova il coraggio di chiedere aiuto — anche senza formalizzare una denuncia, come spesso accade nelle prime fasi di disvelamento — nessuno muova un dito, nessuno attivi una segnalazione, nessuno costruisca una rete di protezione immediata?

Non ci sono scuse, non esiste l’alibi dell’ignoranza perché queste dinamiche sono note, studiate, insegnate nei corsi di formazione, presenti nei protocolli.

Chi lavora nei distretti sanitari, negli ospedali, nei consultori sa benissimo che una donna che arriva spaventata, esitante, con un linguaggio frammentato e una narrazione confusa, non è una donna poco chiara, è una donna terrorizzata, una donna manipolata, una donna che sta cercando di sopravvivere.

E allora sì, è inaccettabile — profondamente inaccettabile — leggere che tutti gli indicatori di rischio c’erano, che la situazione era nota, che il Codice Rosso andava attivato, e scoprire invece che non è stato fatto nulla.
Nulla.
Nemmeno un tentativo di protezione minima.

È ora di finirla con le omissioni camuffate da burocrazia.
Quando una donna chiede aiuto, anche solo con gli occhi, quel momento è il punto di svolta.

Se lo perdiamo, la perdiamo.

E a quel punto, nessuna relazione, nessun verbale, nessun convegno, nessuna panchina, nessuna fisccolata potrà restituirle la vita che abbiamo lasciato che il suo carnefice le strappasse via.

18/10/2025

🔴 𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼 𝘀𝘁𝗮𝗺𝗽𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗴𝗶𝘂𝗻𝘁𝗼 𝘀𝘂𝗹𝗹’𝗲𝗱𝘂𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗲𝘀𝘀𝘂𝗼-𝗮𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗲 𝘀𝗰𝘂𝗼𝗹𝗲

Le Presidenti e i Presidenti degli Ordini degli Psicologi di Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Puglia, Sicilia e Veneto prendono una posizione chiara e netta in merito al DDL del 23 maggio 2025 del Ministro Valditara.

🎓 L’educazione sessuo-affettiva è una risorsa, non un rischio. Limitare o escludere la possibilità di promuovere da parte dei professionisti della salute attività educative su questi temi significa privare bambini e adolescenti di strumenti fondamentali per comprendere e gestire i cambiamenti fisici ed emotivi legati alla crescita.

🧠 L’educazione sessuo-affettiva, quando è adeguata all’età e scientificamente fondata, contribuisce a relazioni sane, alla prevenzione di bullismo e violenza di genere, e al benessere psicologico delle giovani generazioni.

👥 Gli Ordini regionali sopra menzionati esprimono profonda preoccupazione per le implicazioni culturali e sociali derivanti dalle limitazioni previste nel DDL “Disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico”.

𝗖𝗵𝗶𝗲𝗱𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗮 𝘃𝗼𝗰𝗲 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗽𝘀𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶 𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝘀𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼𝗴𝗵𝗲 𝘃𝗲𝗻𝗴𝗮 𝗮𝘀𝗰𝗼𝗹𝘁𝗮𝘁𝗮 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗲 𝘀𝗲𝗱𝗶 𝗽𝗮𝗿𝗹𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗲𝘁𝗲𝗻𝘁𝗶, per ribadire l’importanza di un’educazione affettiva e sessuale tempestiva, continuativa e basata sulle evidenze scientifiche.

📢 La tutela dei minori passa anche — e soprattutto — attraverso la conoscenza, l’ascolto e la costruzione di contesti educativi sicuri e consapevoli.

🔗 Qui il comunicato stampa integrale: https://bit.ly/3LhO78P

17/10/2025

There are many different types of contraception that prevent unintended pregnancy.

Methods incl.:
☑️ Hormonal contraceptives
☑️ Non-hormonal methods, like condoms or copper IUDs
☑️ Permanent surgical methods like vasectomies or female sterilization
☑️ Emergency contraception after sexual in*******se

Some methods are more effective than others, and not all will suit everyone.

A health worker can help you choose the method that is best for you!

17/10/2025

(Roma) - Questa notte una bomba ha distrutto l’auto di Sigfrido Ranucci. La macchina era parcheggiata sotto la sua abitazione.

L’ordigno avrebbe potuto uccidere.

“Mia figlia è passata lì davanti, pochi minuti prima dell’esplosione” - ha dichiarato Ranucci .

Vorrei mostrare la massima stima e la massima solidarietà al Giornalista di Report.

In Italia l’informazione viene troppo spesso attaccata e sbeffeggiata da una classe politica arrogante e autoritaria. Invece di essere difesi, i giornalisti vengono troppo spesso fatti oggetto di campagne di odio.

“Con voi non parlo” - abbiamo sentito dire molte volte da certi personaggi.

Questo è il risultato.

Occhio.

Quando la stampa è in pericolo, la democrazia rischia grosso.

17.10.2025

Mala Tempora Currunt

17/10/2025

In un tempo in cui la cura rischia di ridursi a protocolli, dati e algoritmi, Recalcati ci ricorda che ogni incontro resta unico. Ogni relazione di aiuto — vive solo se riconosce l’unicità della persona. Il “codice materno” e il “codice paterno” non sono ruoli di genere, ma modi dell’essere in relazione: accogliere, ascoltare, dare parola, porre un limite. Funzioni umane, non etichette. Nell’era dell’efficienza, Recalcati invita a non dimenticare che la cura comincia sempre dall’ascolto dell’altro nella sua irripetibile soggettività.

17/10/2025

Un emendamento approvato in Commissione Cultura vieta ogni attività didattica o progettuale che tratti temi legati alla sessualità fino alla scuola media.
Solo alle superiori se ne potrà parlare, ma previa autorizzazione scritta dei genitori.

In pratica, nella scuola primaria e media tutto verrà affidato alla sensibilità, o al coraggio, dei singoli insegnanti.
Ma con quale competenza?
I docenti non possono essere tuttologi: non basta la buona volontà per affrontare temi come affettività, consenso, rispetto, corpo, identità.
Serve formazione, servono esperti dell’area sanitaria e psicologica, psicologi, sessuologi, educatori, medici con competenze reali e linguaggi adeguati all’età.

- A 15 anni, il 21,6% dei ragazzi e il 18,4% delle ragazze ha già avuto rapporti sessuali ;
Solo il 60-70% usa il pr********vo (ISS, HBSC 2022).
- L’82% degli studenti che ha partecipato a corsi di educazione sessuale li ha giudicati utili

Nei Paesi dove l’educazione sessuale è strutturata, si registrano meno gravidanze indesiderate, meno abusi e più consapevolezza del corpo (OMS-Europa).

Eppure, in Italia si continua a confondere l’educazione con l’indottrinamento.
Così, ragazzi e ragazze non trovano risposte né a scuola né a casa.
Perché molti genitori, pur con la migliore intenzione, non sanno spesso come affrontare il tema o lo evitano per imbarazzo.

E allora si rivolgono a Internet, ai social, agli influencer. Oppure, sempre più spesso, a ChatGPT.
Cercano lì le risposte che gli adulti non hanno avuto il coraggio di dare.

Educare alla sessualità e all’affettività significa educare al rispetto, e il rispetto è la prima forma di prevenzione della violenza di genere e dei femminicidi.
Chi impara da piccolo a riconoscere un confine, a dire no, a rispettare l’altro, da grande non cercherà di distruggerlo per paura di perderlo.

L’educazione sessuale e affettiva non toglie l’innocenza.
La protegge.

Indirizzo

Via Padova 70
Catania
95127

Orario di apertura

Lunedì 15:00 - 19:00
Martedì 15:00 - 17:00
Mercoledì 15:00 - 20:00
Giovedì 16:00 - 18:00
Venerdì 09:00 - 12:00

Telefono

+393471718367

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