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06/11/2025
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02/11/2025

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Il Pullover: tra storia, biomeccanica e consapevolezza respiratoriaUn esercizio molto completo Tra gli esercizi più long...
14/10/2025

Il Pullover: tra storia, biomeccanica e consapevolezza respiratoria

Un esercizio molto completo

Tra gli esercizi più longevi del bodybuilding classico, il pullover rappresenta un perfetto esempio di movimento in cui anatomia, respirazione e controllo motorio si incontrano.
Dalle prime palestre di ferro di Reg Park e Arnold Schwarzenegger, fino ai programmi moderni di ricomposizione corporea, il pullover ha sempre mantenuto una sua aura particolare: non è una semplice “alzata”, ma un esercizio di integrazione biomeccanica.
Negli anni ’60–’70 veniva definito “l’esercizio per l’espansione toracica”.
Oggi, alla luce della fisiologia moderna, possiamo reinterpretare quel concetto: non si tratta di “allargare” la gabbia toracica, ma di allenare la mobilità costale e la capacità respiratoria, elementi fondamentali per una meccanica scapolo-toracica efficiente.

Il pullover agisce su una flessione-estensione di spalla a leva lunga, con forte coinvolgimento di catena anteriore e posteriore.
L’escursione parte con le braccia perpendicolari al torace e termina con il carico (manubrio, bilanciere o cavo) oltre la linea della testa.

Durante questo arco di movimento intervengono in sinergia:

Gran dorsale: estensore e adduttore dell’omero, lavora in allungamento profondo nella fase eccentrica.

Gran pettorale (fascio sternocostale): contribuisce alla flessione dell’omero nella fase concentrica.
Serrato anteriore: stabilizza la scapola e coordina il movimento con il torace.

Tricipite (capo lungo) e core profondo: agiscono come muscoli di supporto e stabilizzazione.

La biomeccanica del gesto impone una gestione precisa del braccio di leva, che varia in base all’angolo di flessione: maggiore è l’arco, maggiore il momento torcente e quindi la necessità di controllo eccentrico.

Qui di seguito la corretta esecuzione tecnica e controllo della respirazione.

Posizione di partenza
Supini su panca orizzontale o trasversale (solo scapole a contatto). Piedi ben piantati, addome in leggera tenuta.
Le braccia partono sopra il petto, con gomiti semiestesi (circa 15–20°).
Fase eccentrica (discesa)
Inspira profondamente e accompagna il carico dietro la testa.
Mantieni il controllo della scapola, evitando iperestensioni lombari.
Il focus è sull’allungamento controllato dei dorsali e sulla “spinta del torace verso l’alto”.
Durata consigliata: 4 secondi.
Fase di transizione (punto di massimo allungamento)
Breve fermo di 1 secondo in isometria, respirando nella zona costale.
Fase concentrica (risalita)
Espira, attiva il gran pettorale o i dorsali (a seconda dell’enfasi desiderata) e riporta il carico sopra il torace.
Durata: 2 secondi, mantenendo sempre tensione continua.

Tempo sotto tensione (TUT): 4-1-2-0
RIR: 1–2 (evitare cedimento, privilegiare il controllo motorio).

A seconda di come.venga eseguito cambia l' enfasi muscolare.

Pullover “pettorale”: maggiore flessione di gomito e torace in leggera espansione; l’intenzione è “spingere” il manubrio verso l’alto.

Pullover “dorsale”: braccia più estese, scapole stabili, focus sull’allungamento e richiamo dei dorsali; l’intenzione è “tirare” il carico dal punto più alto verso il bacino.

Il serrato anteriore agisce in entrambi i casi come stabilizzatore chiave. Il suo sviluppo migliora la definizione laterale del torace e la stabilità della spalla, riducendo il rischio di impingement.

Diverse sono le varianti esecutive:

1-Manubrio su panca orizzontale – versione classica, ideale per il controllo tecnico e l’apprendimento del movimento.

2-Panca trasversale – aumenta l’escursione articolare e la richiesta respiratoria.

3-Pullover ai cavi o con elastico – tensione costante su tutto l’arco, ottimo per lavori di isolamento o TUT estesi.

4-Machine Pullover (Nautilus) – versione più sicura e stabile per lavori di forza o accumulo.

È possibile inserire il pullover post spinta (giorno petto): come esercizio di allungamento attivo e connessione toracica, o pre tirata (giorno schiena): come pre-attivazione dei dorsali e del serrato anteriore.

Oltre all’aspetto estetico, il pullover migliora parametri fondamentali di funzionalità:

Mobilità toracica e scapolare

Coordinazione respiratoria-diaframmatica

Integrazione catena anteriore/posteriore

Consapevolezza del movimento

È particolarmente utile nei protocolli di ricomposizione corporea avanzata e nei percorsi di riequilibrio posturale, soprattutto in soggetti con spalle anteriorizzate o rigidità costale.

Il pullover allena insieme respiro, controllo e stabilità: tre elementi spesso dimenticati nei programmi moderni.
Reinserirlo significa restituire al corpo la sua tridimensionalità naturale e alla mente quella consapevolezza che trasforma un gesto meccanico in un movimento integrato.

In altre parole, allenare non solo il muscolo, ma il sistema.

Il Pullover: tra storia, biomeccanica e consapevolezza respiratoriaTra gli esercizi più longevi del bodybuilding classic...
10/10/2025

Il Pullover: tra storia, biomeccanica e consapevolezza respiratoria

Tra gli esercizi più longevi del bodybuilding classico, il pullover rappresenta un perfetto esempio di movimento in cui anatomia, respirazione e controllo motorio si incontrano.
Dalle prime palestre di ferro di Reg Park e Arnold Schwarzenegger, fino ai programmi moderni di ricomposizione corporea, il pullover ha sempre mantenuto una sua aura particolare: non è una semplice “alzata”, ma un esercizio di integrazione biomeccanica.
Negli anni ’60–’70 veniva definito “l’esercizio per l’espansione toracica”.
Oggi, alla luce della fisiologia moderna, possiamo reinterpretare quel concetto: non si tratta di “allargare” la gabbia toracica, ma di allenare la mobilità costale e la capacità respiratoria, elementi fondamentali per una meccanica scapolo-toracica efficiente.

Il pullover agisce su una flessione-estensione di spalla a leva lunga, con forte coinvolgimento di catena anteriore e posteriore.
L’escursione parte con le braccia perpendicolari al torace e termina con il carico (manubrio, bilanciere o cavo) oltre la linea della testa.

Durante questo arco di movimento intervengono in sinergia:

Gran dorsale: estensore e adduttore dell’omero, lavora in allungamento profondo nella fase eccentrica.

Gran pettorale (fascio sternocostale): contribuisce alla flessione dell’omero nella fase concentrica.
Serrato anteriore: stabilizza la scapola e coordina il movimento con il torace.

Tricipite (capo lungo) e core profondo: agiscono come muscoli di supporto e stabilizzazione.

La biomeccanica del gesto impone una gestione precisa del braccio di leva, che varia in base all’angolo di flessione: maggiore è l’arco, maggiore il momento torcente e quindi la necessità di controllo eccentrico.

Quo di seguito la corretta esecuzione tecnica e controllo della respirazione.

Posizione di partenza
Supini su panca orizzontale o trasversale (solo scapole a contatto). Piedi ben piantati, addome in leggera tenuta.
Le braccia partono sopra il petto, con gomiti semiestesi (circa 15–20°).
Fase eccentrica (discesa)
Inspira profondamente e accompagna il carico dietro la testa.
Mantieni il controllo della scapola, evitando iperestensioni lombari.
Il focus è sull’allungamento controllato dei dorsali e sulla “spinta del torace verso l’alto”.
Durata consigliata: 4 secondi.
Fase di transizione (punto di massimo allungamento)
Breve fermo di 1 secondo in isometria, respirando nella zona costale.
Fase concentrica (risalita)
Espira, attiva il gran pettorale o i dorsali (a seconda dell’enfasi desiderata) e riporta il carico sopra il torace.
Durata: 2 secondi, mantenendo sempre tensione continua.

Tempo sotto tensione (TUT): 4-1-2-0
RIR: 1–2 (evitare cedimento, privilegiare il controllo motorio).

A seconda di come.venga eseguito cambia l' enfasi muscolare.

Pullover “pettorale”: maggiore flessione di gomito e torace in leggera espansione; l’intenzione è “spingere” il manubrio verso l’alto.

Pullover “dorsale”: braccia più estese, scapole stabili, focus sull’allungamento e richiamo dei dorsali; l’intenzione è “tirare” il carico dal punto più alto verso il bacino.

Il serrato anteriore agisce in entrambi i casi come stabilizzatore chiave. Il suo sviluppo migliora la definizione laterale del torace e la stabilità della spalla, riducendo il rischio di impingement.

Diverse sono le varianti esecutive:

1-Manubrio su panca orizzontale – versione classica, ideale per il controllo tecnico e l’apprendimento del movimento.

2-Panca trasversale – aumenta l’escursione articolare e la richiesta respiratoria.

3-Pullover ai cavi o con elastico – tensione costante su tutto l’arco, ottimo per lavori di isolamento o TUT estesi.

4-Machine Pullover (Nautilus) – versione più sicura e stabile per lavori di forza o accumulo.

È possibile inserire il pullover post spinta (giorno petto): come esercizio di allungamento attivo e connessione toracica, o pre tirata (giorno schiena): come pre-attivazione dei dorsali e del serrato anteriore.

Oltre all’aspetto estetico, il pullover migliora parametri fondamentali di funzionalità:

Mobilità toracica e scapolare

Coordinazione respiratoria-diaframmatica

Integrazione catena anteriore/posteriore

Consapevolezza del movimento

È particolarmente utile nei protocolli di ricomposizione corporea avanzata e nei percorsi di riequilibrio posturale, soprattutto in soggetti con spalle anteriorizzate o rigidità costale.

Il pullover allena insieme respiro, controllo e stabilità: tre elementi spesso dimenticati nei programmi moderni.
Reinserirlo significa restituire al corpo la sua tridimensionalità naturale e alla mente quella consapevolezza che trasforma un gesto meccanico in un movimento integrato.

In altre parole, allenare non solo il muscolo, ma il sistema.

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Indirizzo

Viale Librino 8
Catania
95121

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 23:00
Martedì 09:00 - 23:00
Mercoledì 09:00 - 23:00
Giovedì 09:00 - 23:00
Venerdì 09:00 - 23:00
Sabato 09:30 - 18:00

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