Luisa Granato - Psicoterapeuta

Luisa Granato - Psicoterapeuta Psicologa, Psicoterapeuta di formazione familiare e sistemico relazionale. Terapeuta EMDR.

La dottoressa Luisa Granato, psicologa e docente, specialista in psicologia clinica, offre servizio di consulenza e sostegno psicologico individuale, alla coppia e alla famiglia. L’intervento mira ad offrire un aiuto concreto per:
- Risolvere problemi specifici;
- Prendere decisioni;
- Accrescere l’autostima e sviluppare una migliore conoscenza di sé;
- Acquisire strumenti per la gestione di momenti di crisi, conflitti personali e/o relazionali.

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05/12/2025

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Dott.ssa Luisa GranatoPsicologa, Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionaleSvolge attività di:- consulenza e s...
04/12/2025

Dott.ssa Luisa Granato
Psicologa, Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale

Svolge attività di:
- consulenza e sostegno psicologico
- Psicoterapia individuale
- Psicoterapia di coppia
- Psicoterapia Familiare
- Psicoterapia online
- Utilizzo della tecnica EMDR

Socia del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale
Socia di Associazione EMDR Italia
Coordinatrice dell'attività formativa presso Eris Formazione

02/12/2025
La   è un percorso che aiuta la famiglia a migliorare la comunicazione, comprendere i bisogni reciproci e sciogliere que...
26/11/2025

La è un percorso che aiuta la famiglia a migliorare la comunicazione, comprendere i bisogni reciproci e sciogliere quei nodi relazionali che possono generare tensioni o distanza.
È uno spazio protetto in cui tutti i membri possono sentirsi ascoltati e lavorare insieme per ritrovare armonia ed equilibrio.

Sono la dott.ssa Luisa Granato, terapeuta familiare e socia del Centro di Terapia Relazionale di Roma ( https://www.cstfr.org/ ) e nel mio studio offro percorsi dedicati alle famiglie.
La terapia familiare è uno spazio di condivisione autentica, dove ogni membro della famiglia può raccontarsi, essere ascoltato e riconosciuto.
Un luogo in cui sciogliere i nodi del passato e trasformare i conflitti in occasioni di crescita.

📩 Per informazioni o per fissare un appuntamento
Tel. 3294219444
Email: la.granato@tiscali.it

       La Valigia di LinaC’era una volta una bambina di nome Lina che, nel giorno in cui nacque, ricevette una piccola v...
22/11/2025



La Valigia di Lina

C’era una volta una bambina di nome Lina che, nel giorno in cui nacque, ricevette una piccola valigia. Non era una valigia come le altre: nessuno la aveva mai comprata, eppure passava di mano in mano da molto tempo. Prima l’aveva portata sua mamma, e prima ancora sua nonna. Nessuna ricordava esattamente quando fosse apparsa, ma tutte sapevano che andava lasciata alla figlia.

La valigia era leggera al tatto, ma dentro conteneva qualcosa di strano: pesava più di quanto sembrasse. Quando Lina provava a correre, a volte la valigia la tirava un po’ indietro; quando voleva ridere forte, il coperchio vibrava, come se non gradisse troppo rumore. Nessuno le spiegò perché.

Un giorno, ormai un po’ più grande e stanca di sentirsi trattenuta, Lina decise di aprirla. Dentro trovò oggetti che non riconosceva: una vecchia paura arrotolata come un maglione troppo stretto, un’ombra di tristezza che non sapeva di chi fosse, e un piccolo quaderno pieno di frasi spezzate. Non erano cose sue… eppure le portava con sé.

Confusa, Lina portò la valigia a una donna del villaggio che aiutava le persone a capire i propri pesi interiori. La donna l’ascoltò con calma, poi le disse:
«Questa valigia è passata di generazione in generazione perché nessuno l’ha mai davvero aperta. Gli oggetti dentro non sono colpa tua, ma ora puoi guardarli, capirli e rimetterli al loro posto.»

Insieme iniziarono a osservare ogni oggetto con attenzione, come si guarda qualcosa che finalmente ha trovato un nome. A ogni incontro, la valigia sembrava un po’ più leggera. Alcuni oggetti si scioglievano, altri diventavano più piccoli, altri ancora, una volta compresi, si trasformavano in strumenti utili.

Quando Lina, molti mesi dopo, richiuse la valigia, si accorse che poteva sollevarla con un solo dito. Non era scomparsa — perché la storia della sua famiglia faceva parte di lei — ma ora non le impediva più di correre, ridere, scegliere la propria strada.

E un giorno, quando Lina diventò madre, guardò la valigia e sorrise. Non doveva più passarla così com’era: poteva consegnare a suo figlio una valigia quasi vuota, con dentro solo ciò che era davvero necessario.
Il resto lo aveva trasformato lei.
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A volte accade di provare tristezza, ansia o altro ma di non capire perchè.
Sono storie che passano di generazione in generazione, esperienze che influenzano anche quando non le si è vissute in prima persona.
Queste storie però non sono destini inevitabili, ma fili che possono essere intrecciati in modo nuovo.

La psicoterapia, e l’EMDR, aiutatano a guardare quei fili uno per uno, a sciogliere i nodi antichi e a restituire a ogni emozione il suo posto.

Interrompere la trasmissione intergenerazionale non significa cancellare il passato, ma trasformarlo: dare alle vecchie ferite la possibilità di diventare forza, e lasciare a se stessi e alle generazioni future un’eredità più libera, più leggera, più loro. Spazio per scrivere la propria storia.

21/11/2025

Davvero senza parole...
allontanati dal giodice i tre bimbi della famiglia anglo-australiana che vive nella casa nel bosco nella provincia di Chieti. Obbligati a lasciare la loro casa e a trasferirsi in una struttura protetta per un "periodo di osservazione".

A colpire non è solo il provvedimento in sé, ma il suo contrasto con tante situazioni di reale degrado che ogni giorno passano inosservate o non ricevono un’attenzione adeguata.

Viviamo in una società in cui bambini costretti a mendicare ai bordi delle strade, o a crescere in condizioni di abbandono e precarietà estrema, non sempre ottengono la stessa tutela. E allo stesso tempo, famiglie che scelgono uno stile di vita diverso dal modello dominante, ma non per questo dannoso, vengono talvolta trattate con sospetto, come se ciò comportasse automaticamente un rischio. "Osservate" come cavie da laboratorio.

Io credo che quando assistiamo a una banda di sette ragazzini che picchiano a sangue un loro coetaneo portandolo sull'orlo della morte, quando questi stessi ragazzini al telefono tra loro sono capaci di progferire frasi agghiaccianti come "vabbè meglio se muore così non parla"... beh forse non dovremmo poi stupirci così tanto... e riflettere piuttosto su come tanta violenza, tanta rabbia omicida, non sia immotivata, ma sia la conseguenza più logica del degrado cui la nostra società ci sta sempre più abituando, in una sorta di assuefazione così profonda da ormai essere totalmente incapaci di vederla!

Molti adolescenti e adulti che oggi vivono nel dolore portano dentro di sé il bambino che un tempo sono stati: un bambino non ascoltato, non riconosciuto nei propri bisogni, lasciato solo.

La presenza crescente di adolescenti e adulti violenti non è altro che il sintomo di questo vuoto originario: la prova che la tanto proclamata “tutela dei diritti dell’infanzia” spesso rimane solo nelle parole, senza tradursi in gesti reali di cura, protezione e presenza.

Due piani che spesso convivono nella nostra società: la protezione formale applicata in modo rigido dove non sembra esserci pericolo, e l’abbandono sostanziale dove invece il pericolo è evidente e quotidiano. Con risvolti agghiaccianti per la vita delle singole
persone, e per tutta la comunità.

Luisa Granato

     A volte, quando parlo del mio lavoro come terapeuta EMDR, incontro sguardi curiosi… e un po’ scettici.È comprensibi...
20/11/2025



A volte, quando parlo del mio lavoro come terapeuta EMDR, incontro sguardi curiosi… e un po’ scettici.
È comprensibile, ogni nuovo percorso terapeutico porta con sé domande, dubbi, la sensazione di addentrarsi in qualcosa di sconosciuto.

Anch’io, prima di approfondire l’EMDR nella mia pratica clinica, mi sono confrontata con quei dubbi. Ma poi arrivano i fatti: le sedute, le persone, i loro vissuti… e soprattutto i cambiamenti concreti.

È lì che lo scetticismo lascia spazio alla consapevolezza: quando osservi come il lavoro sulle memorie traumatiche, guidato bilateralmente, permette di sciogliere nodi profondi e restituire spazio, respiro, possibilità.

L’EMDR non è una “magia”.
È un metodo strutturato, validato scientificamente, che aiuta il sistema nervoso a riorganizzare esperienze che erano rimaste bloccate.
E ogni volta che assisto a questo processo, mi ricordo perché ho scelto di integrarlo nella mia pratica.

A volte ciò che ci sembra nuovo o strano è semplicemente qualcosa che non abbiamo ancora sperimentato davvero.
E quando lo facciamo, con apertura e accompagnati da un professionista, può trasformarsi in uno strumento potente per ritrovare equilibrio e benessere.

Se anche tu senti che è arrivato il momento di affrontare ciò che ti pesa, possiamo fare un punto insieme, nel rispetto dei tuoi tempi e delle tue esigenze.

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Ricevo a Catania
Per info e/o appuntamenti:
Tel. 3294219444
Email: la.granato@tiscali.it

17/11/2025

A volte il corpo ricorda, anche quando la mente cerca di dimenticare.
Ansia, irritabilità, difficoltà a dormire, senso di vuoto o iperattivazione emotiva: sono solo alcune delle forme in cui il trauma può emergere nel presente 🩹

Ma c’è una buona notizia: si può lavorare su queste ferite! La psicoterapia, e in particolare l’EMDR, offrono un percorso efficace per rielaborare l’esperienza traumatica e ritrovare il proprio benessere.

15/11/2025
Quando fuori il freddo avanza e le giornate si accorciano, un buon tè caldo scalda le mani e i pensieri. E anche se into...
15/11/2025

Quando fuori il freddo avanza e le giornate si accorciano, un buon tè caldo scalda le mani e i pensieri. E anche se intorno a te sembra esserci il nulla e i progetti vanno in fumo, ricorda: la persona viene sempre prima del progetto!

 Per quanto il distacco da chi amiamo sia uno dei momenti più terribili dell’esistenza, c’è un tempo che lo precede, alt...
12/11/2025



Per quanto il distacco da chi amiamo sia uno dei momenti più terribili dell’esistenza, c’è un tempo che lo precede, altrettanto doloroso e spesso dimenticato: il tempo che passa dalla diagnosi all’addio.

È il tempo delle lacrime soffocate, per non farsi sentire.
È il tempo del fare, della forza e della resistenza, dove le emozioni vanno messe da parte per affrontare l’imprevedibilità di ogni giorno.
È il tempo del fiato sospeso, delle false speranze e delle ricadute.
È il tempo di quegli abbracci, di quei baci e carezze che sanno di ultimi.
È il tempo di guardarsi negli occhi e dirsi tutto.
È il tempo in cui non c’è spazio per altro, perché il prendersi cura è tutto ciò che è importante.

In questo tempo può fare la differenza dare a sè stessi lo spazio per ascoltarsi ed essere ascoltati. Il sostegno psicologico, che ricordiamolo in questa fase non è terapia, ma supporto, può essere un modo per trovare, nella tempesta della vita che si sta attraversando, risorse importanti per andare avanti, e offrire a chi sta male la cura migliore.

Eppure a volte il tempo che intercorre tra la diagnosi e l'addio è troppo poco, così poco che il tempo per ricevere sostegno per sè non è nenache pensabile. Tutto è rinviato e sospeso, eppure il corpo e la mente continuano a vivere e a memorizzare tutto, ogni songolo dettaglio.

E così dopo l'inevitabile addio, arriva il tempo delle memorie.
Il tempo in cui ciò che non si è potuto elaborare urla per farsi sentire, riportando alla luce il dolore, la nostalgia e l’amore che rimangono dentro di noi.

È un tempo che squarcia letteralmente il cuore, ma è anche il tempo in cui possiamo provare a dare significato a ciò che ci era sembrato senza senso, sciogliere memorie congelate e alleggerire il peso del dolore.

Affrontare il dolore non lo annulla, e non deve. Il dolore resta, ma lascia spazio anche a ciò che vale la pena di ricordare: i gesti, le voci, le carezze, i legami.

Mentre affrontiamo, diamo significato, e mentre diamo significato ogni cosa, ogni emozione, ogni dettaglio prende il suo posto. Resta dentro di noi, ma non più come una scheggia impazzita che lacera il cuore ad ogni sussulto.

E in questo mettere ordine ed intagrare pezzi di vita, iniziamo ad allargare la prospettiva, a vedere cose che prima non si riusciva a scorgere.

Farcela non sempre è facile da soli,
la psicoterapia, e metodi specifici come l'EMDR, possono essere strumenti utili, opportunità, e facilitatori in questo percorso difficile, ma possibile.

11/11/2025

Indirizzo

Catania
95028

Orario di apertura

Martedì 09:00 - 13:00
Sabato 16:00 - 20:00

Telefono

+393294219444

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Our Story

BREVEMENTE DI ME:

Ho conseguito Laurea Magistrale in Psicologia nel 2007.

Abilitata alla professione di Psicologo dal 2008 e regolarmente iscritta all’Ordine degli Psicologi della regione Sicilia dal 2009.

Svolgo attività di insegnante di Psicologia dal 2008 e la libera professione dal 2012.