Dott.ssa Stefania Fiore - Psicoterapeuta, Psicologa e Psicodiagnosta

Dott.ssa Stefania Fiore - Psicoterapeuta, Psicologa e Psicodiagnosta Offre servizi di valutazione psicologica e tecnico-legale, percorsi psicoterapeutici e consulenza Francesco Mancini.

Laureata con lode in Psicologia Clinica del Ciclo di Vita presso la L.U.M.S.A. di Roma, ha conseguito il Master in Psicodiagnostica e Valutazione Psicologica e la specializzazione in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale presso l'SPC - APC diretta dal Prof. In costante aggiornamento professionale in linea con le più recenti ricerche ed evidenze scientifiche.

Ti è mai capitato di trovarti in un luogo o in una situazione e pensare:“Questo l’ho già vissuto…”È un istante fugace, m...
07/11/2025

Ti è mai capitato di trovarti in un luogo o in una situazione e pensare:
“Questo l’ho già vissuto…”
È un istante fugace, ma così intenso da farci dubitare della realtà.

Quel fenomeno ha un nome: déjà-vu (“già visto”).
E non ha nulla di paranormale.
La spiegazione arriva proprio dal cervello. 🧬

I neuroscienziati ritengono che il déjà-vu nasca da un temporaneo “errore” di comunicazione tra due aree chiave del cervello:
• L’ippocampo, che gestisce la memoria episodica (i ricordi degli eventi realmente vissuti),
• e la corteccia temporale, che elabora le informazioni percettive del momento presente.

Quando queste due aree si attivano in modo non sincronizzato,
il cervello interpreta una nuova esperienza come familiare,
come se l’avesse già registrata in passato.

È un’illusione di memoria,
una sorta di “falso allarme” che ci dà la sensazione di riconoscere qualcosa che, in realtà, non abbiamo mai vissuto.

🧩 Alcune ricerche mostrano che il déjà-vu può comparire più spesso:
• quando siamo stanchi o stressati,
• in persone molto riflessive o sensibili ai dettagli,
• e in alcuni momenti di rilassamento o distrazione,
quando il cervello “mescola” nuove e vecchie informazioni.

✨ Non è un segnale di problema, ma una finestra affascinante sul funzionamento della memoria umana —
che ci ricorda quanto la nostra mente sia complessa e misteriosa.



👉 Ti è mai capitato di provare un déjà-vu così vivido da confonderti?
Raccontalo nei commenti o salva il post per ricordare quanto il cervello sa sorprenderci.

Molte persone non evitano le situazioni…evitano le emozioni che quelle situazioni fanno nascere.Si chiama evitamento del...
05/11/2025

Molte persone non evitano le situazioni…
evitano le emozioni che quelle situazioni fanno nascere.

Si chiama evitamento dell’esposizione emotiva:
una strategia mentale che sembra proteggere, ma in realtà imprigiona.
Chi la vive tende a controllare, distaccarsi, “razionalizzare tutto”,
pur di non sentire rabbia, dolore, vergogna, paura.

Ma le emozioni non scompaiono se le eviti.
Si nascondono. E quando tornano, tornano più forti.

🧠 In psicoterapia lavoriamo proprio su questo:
allenare la mente e il corpo a stare nell’emozione,
in modo sicuro, graduale, consapevole.

💡 Esercizio di esposizione graduale alle emozioni evitate
1. Riconosci l’emozione che tendi a evitare (es. rabbia, tristezza, senso di colpa).
2. Nominala: “Sto provando rabbia.” Dare un nome è già un modo per reggerla.
3. Esporsi gradualmente:
• Ricorda o immagina una situazione in cui l’hai sentita.
• Resta nel sentire per qualche secondo, respirando.
• Poi concediti una pausa e nota cosa cambia.
4. Ripeti: ogni volta, aumenta leggermente il tempo o l’intensità.

È così che si costruisce tolleranza emotiva:
non fuggendo, ma imparando a restare.

🌱 Sentire è faticoso, sì.
Ma è anche ciò che ti rende vivo.



👉 Ti capita di evitare alcune emozioni perché troppo intense?
Salva questo post e prova a fare un piccolo passo verso di esse, con gentilezza.

Dentro ognuno di noi c’è un lato che non mostriamo:emozioni, impulsi, desideri, pensieri che giudichiamo “sbagliati”.Jun...
03/11/2025

Dentro ognuno di noi c’è un lato che non mostriamo:
emozioni, impulsi, desideri, pensieri che giudichiamo “sbagliati”.
Jung lo chiamava ombra — non perché sia malvagia,
ma perché è semplicemente ciò che abbiamo messo da parte,
nascosto per sopravvivere, per essere accettati, per sentirci “giusti”.

Lavorare sull’ombra non significa combatterla.
Significa riconoscerla, ascoltarla, darle un nome.
È nel momento in cui smettiamo di temerla che l’ombra smette di dominarci.

✨ Integrazione è questo:
accogliere le parti di noi che abbiamo imparato a escludere,
e scoprire che, proprio lì, si nasconde la nostra forza più autentica.

Non diventiamo interi negando la nostra ombra,
ma abbracciandola con consapevolezza.



👉 Qual è la parte di te che hai imparato a nascondere, ma che oggi vorresti accogliere?
Condividilo nei commenti o salva questo post come promemoria del tuo viaggio interiore 🌙

Ogni maschera racconta una parte di noi.A volte quella che mostriamo ogni giorno.Altre, quella che teniamo nascosta.Trav...
31/10/2025

Ogni maschera racconta una parte di noi.
A volte quella che mostriamo ogni giorno.
Altre, quella che teniamo nascosta.

Travestirsi non è solo un gioco.
È un modo per esplorare identità, per liberare parti di sé che nella vita quotidiana restano in ombra.
Quando indossiamo una maschera, la mente si rilassa:
il giudizio si attenua, il controllo si allenta,
e possiamo permetterci di essere — o sembrare — diversi.

Da sempre, le maschere hanno una funzione psicologica profonda:
🌀 proteggono (ci difendono dal giudizio),
🌗 rivelano (mostrano ciò che non osiamo dire),
🎭 trasformano (ci fanno vivere esperienze nuove senza rischiare troppo).

In fondo, indossare una maschera può essere un modo per conoscere meglio chi siamo davvero sotto di essa.
Perché a volte, solo quando ci tr****tiamo… riusciamo a essere autentici.



👉 Ti sei mai chiesto quale parte di te si libera quando ti tr****ti?
Scrivilo nei commenti o condividi il post con qualcuno che ama le maschere 🎃

Ti è mai capitato di non riuscire a smettere di pensare a qualcosa?Un errore, una frase, un momento che continua a torna...
29/10/2025

Ti è mai capitato di non riuscire a smettere di pensare a qualcosa?
Un errore, una frase, un momento che continua a tornarti in mente…
Riflettere è utile.
Ruminare no.

La ruminazione mentale è come un disco rotto: gli stessi pensieri si ripetono, generando ansia, senso di colpa e stanchezza.
Cerchi risposte, ma più ci pensi, più resti intrappolato.
Non è un atto di controllo, è un meccanismo che ti controlla.

🧠 In psicoterapia lavoriamo spesso su questo: imparare a interrompere i pensieri intrusivi prima che diventino un vortice.
Uno strumento semplice ma efficace è la tecnica STOP 👇

S – Stop: fermati. Dillo mentalmente o a voce: “STOP!”.
T – Take a breath: respira profondamente, rallenta.
O – Observe: osserva cosa stai pensando e sentendo, senza giudicare.
P – Proceed: scegli consapevolmente dove spostare la tua attenzione — un’azione, un gesto concreto, qualcosa che ti riporti al presente.

🌱 Ricorda: dire “STOP” non significa negare ciò che provi,
ma scegliere di non restare bloccato nei pensieri che ti feriscono.
Ogni STOP è un piccolo atto di libertà mentale.

👉 Ti capita di ruminare troppo?
Raccontamelo nei commenti o salva questo post per ricordarti la tecnica quando serve.

Ti è mai capitato di pensare “non ce la farò”… e poi invece farcela?Quel momento in cui, nonostante la paura, hai provat...
29/10/2025

Ti è mai capitato di pensare “non ce la farò”… e poi invece farcela?
Quel momento in cui, nonostante la paura, hai provato.
Hai agito.
E hai scoperto che potevi più di quanto credevi.

È lì che nasce l’autoefficacia — il cuore della teoria di Bandura.
Non è semplice autostima: è la fiducia nella propria capacità di affrontare ciò che la vita presenta.
È credere non di “valere”, ma di saper fare.
E questa convinzione, quando si radica, trasforma tutto: il modo in cui impari, reagisci, cresci.

Bandura ci ricorda che l’autoefficacia si costruisce nel tempo, attraverso:
✨ Esperienze di successo (anche piccole)
👀 Osservare chi ce la fa
💬 Il sostegno incoraggiante di chi crede in te
🧘‍♀️ La gestione delle emozioni di fronte alle sfide

Allenare la fiducia in sé non è presunzione.
È cura.
È dire a se stessi: “Posso provarci, e imparare da ciò che accade”.

Ti sei mai chiesto perché entri in una stanza blu e ti senti immediatamente più calmo, o perché il rosso ti fa sentire p...
23/10/2025

Ti sei mai chiesto perché entri in una stanza blu e ti senti immediatamente più calmo, o perché il rosso ti fa sentire più energico e vigile? Non è magia: è psicologia del colore. I colori non sono solo estetica, ma veri e propri messaggeri emotivi che influenzano il nostro umore, comportamento e persino fisiologia.

🎨 Colori e emozioni: qualche esempio curioso
• Rosso → passione, energia e attenzione. Studi mostrano che aumenta battito cardiaco e pressione; non a caso è usato negli allarmi e nella pubblicità per catturare attenzione.
• Blu → calma, concentrazione e serenità. Ambienti blu aiutano a ridurre ansia e migliorano capacità cognitive e creatività.
• Giallo → allegria e stimolo mentale. Favorisce ottimismo e memoria, ma troppo giallo può creare irritabilità se sovraccarico.
• Verde → equilibrio e rilassamento. È il colore della natura, riduce stress e crea sensazione di sicurezza.
• Viola e lilla → introspezione e creatività. Associati a spiritualità e riflessione, stimolano immaginazione e innovazione.

💡 Curiosità affascinante
• Persino la percezione del gusto può essere influenzata dal colore: un drink blu può sembrare più dolce, uno rosso più acido.
• I colori possono modulare la percezione del tempo e dello spazio: stanze arancioni possono sembrare più calde e accoglienti, mentre tonalità fredde più ampie e distese.
• Nel marketing, i colori vengono scelti strategicamente per evocare emozioni specifiche: pensiamo al verde delle farmacie o al rosso di Coca-Cola.

🌱 Consiglio pratico per il benessere emotivo:
Osserva i colori che scegli spontaneamente negli abiti, nelle stanze o negli oggetti: possono dirti molto sul tuo stato d’animo. Sperimenta con colori diversi per creare ambienti e routine che supportino emozioni positive.

💭 Messaggio chiave: i colori non parlano solo agli occhi, parlano al cuore e alla mente, influenzando ciò che sentiamo e come viviamo il mondo.

I tic sono movimenti o suoni involontari, spesso improvvisi e ripetitivi, che possono comparire in bambini, adolescenti ...
22/10/2025

I tic sono movimenti o suoni involontari, spesso improvvisi e ripetitivi, che possono comparire in bambini, adolescenti o adulti. Non si tratta di “cattiva educazione” o di “atteggiamenti voluti”: sono fenomeni neurologici e comportamentali reali.

💡 Miti da sfatare
• “I tic sono solo un capriccio” → falso. Sono involontari e non controllabili a volontà.
• “Chi ha tic è meno intelligente o socialmente capace” → falso. Non influenzano l’intelligenza o le capacità sociali.
• “I tic spariscono solo con la punizione o il rimprovero” → falso. Strategie punitive peggiorano stress e tic.

📊 Incidenza in Italia
• I tic transitori (durata

Maslow ci ricorda che ogni persona ha un potenziale unico e un desiderio profondo di realizzarsi pienamente. La vita non...
20/10/2025

Maslow ci ricorda che ogni persona ha un potenziale unico e un desiderio profondo di realizzarsi pienamente. La vita non si limita a soddisfare bisogni materiali o sicurezza: esiste una scala dei bisogni, dal più semplice al più complesso:

1️⃣ Bisogni fisiologici – cibo, sonno, salute
2️⃣ Bisogni di sicurezza – stabilità, protezione
3️⃣ Bisogni di appartenenza – relazioni, amicizie, amore
4️⃣ Bisogni di stima – riconoscimento, autostima
5️⃣ Autorealizzazione – esprimere il proprio potenziale, creare, crescere, diventare ciò che siamo destinati ad essere

💡 La psicoterapia può aiutare a superare blocchi emotivi, a conoscere se stessi e a muoversi verso l’autorealizzazione, permettendoci di vivere una vita più autentica e soddisfacente.

✨ Messaggio chiave: non smettere mai di chiederti “Chi posso diventare?” – la risposta è la tua crescita.

Amare non è solo questione di cuore: è neurochimica, feromoni e attaccamento emotivo che guidano la nostra esperienza.🧠 ...
17/10/2025

Amare non è solo questione di cuore: è neurochimica, feromoni e attaccamento emotivo che guidano la nostra esperienza.

🧠 Neurotrasmettitori in azione
• Dopamina → il neurotrasmettitore del piacere: ci fa sentire euforici e motivati.
• Ossitocina → l’ormone dell’attaccamento: rafforza fiducia e legame.
• Serotonina → spesso diminuisce, spiegando perché pensiamo ossessivamente alla persona amata.
• Noradrenalina → responsabile del battito accelerato e della sensazione di eccitazione fisica.

👃 Feromoni: l’attrazione invisibile

I feromoni sono molecole chimiche che il corpo emette inconsciamente e che possono influenzare l’attrazione sessuale e le preferenze inconsce. Anche se la scienza è ancora in evoluzione, sembrano giocare un ruolo nelle scelte di partner e nell’intesa chimica tra due persone.

🔗 Stili di attaccamento e amore

La psicologia dell’attaccamento ci spiega perché alcuni amori sono più sicuri e altri più turbolenti:
• Attaccamento sicuro → fiducia, comunicazione aperta e intimità equilibrata.
• Attaccamento ansioso → bisogno costante di conferme, paura dell’abbandono.
• Attaccamento evitante → difficoltà a lasciarsi andare, tendenza a mantenere distanza emotiva.

Il nostro stile di attaccamento, spesso formato nell’infanzia, influenza come percepiamo, cerchiamo e viviamo l’attrazione.

💭 Curiosità affascinante

Studi di neuroimaging mostrano che l’innamoramento attiva le stesse aree cerebrali della dipendenza, come il nucleo accumbens, spiegando perché l’amore può essere travolgente e irresistibile.

🌱 Consiglio pratico per vivere l’attrazione in modo consapevole
Osserva i tuoi sentimenti e schemi relazionali: riconoscere il tuo stile di attaccamento può aiutarti a costruire legami più sani e soddisfacenti.

Molte persone pensano che “superare il trauma” significhi dimenticare o voltare pagina. Ma per chi soffre di Disturbo Po...
15/10/2025

Molte persone pensano che “superare il trauma” significhi dimenticare o voltare pagina. Ma per chi soffre di Disturbo Post-Traumatico da Stress Complesso (C-PTSD), gli effetti di traumi prolungati o ripetuti rimangono impressi nella mente e nel corpo, influenzando emozioni, relazioni e autostima.

💡 Sintomi comuni
• difficoltà a gestire rabbia, tristezza o ansia,
• senso di colpa o vergogna costante,
• problemi nelle relazioni e isolamento.

❌ Miti da sfatare
• “Chi soffre di C-PTSD è debole” → falso. Chi ha vissuto traumi intensi mostra resilienza estrema.
• “Il trauma passato non si può elaborare” → falso. Con il giusto supporto, è possibile riconnettersi con sé stessi e sentirsi sicuri.

🧠 CBT e C-PTSD
La terapia cognitivo-comportamentale aiuta a:
• gestire ansia e pensieri intrusivi,
• sviluppare strategie pratiche per affrontare le emozioni difficili,
• rielaborare ricordi traumatici in modo sicuro e graduale.

🌱 Esercizio pratico: visualizzazione guidata di un luogo sicuro
1. Chiudi gli occhi e immagina un posto dove ti senti protetto e sereno.
2. Scopri i dettagli: suoni, colori, odori, sensazioni.
3. Usa questo luogo mentale ogni volta che la realtà diventa troppo intensa.

💭 Messaggio chiave: il trauma non definisce chi sei. Con strumenti giusti e supporto, puoi ritrovare calma, sicurezza e resilienza.

Indirizzo

Corso Aldo Moro, 159
Cerignola
71042

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Dott.ssa Stefania Fiore - Psicologa

Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale in formazione, esperta in Psicodiagnostica e Valutazione Psicologica.

Da anni impegnata nei percorsi di intervento per la prevenzione, valutazione, abilitazione e riabilitazione dei Disturbi legati all'Uso e Abuso di Sostanze e New Addiction.

Perito Psicologo e Consulente Tecnico per la Valutazione Psicologica di pertinenza medico-legale.

Preparata a sviluppare percorsi di intervento per il supporto, l'abilitazione e la riabilitazione di problematiche collegate ad Ansia e Attacchi di Panico, Disturbi dell'Umore, DOC, Fobie, Disturbi di Personalità, Disturbi alimentari, Post-traumatico da stress, difficoltà esternalizzanti e internalizzanti.