15/10/2025
In un’intervista su la Repubblica, Daniela Lucangeli spiega che i Disturbi Specifici dell’Apprendimento dislessia, discalculia, disgrafia non si manifestano quasi mai da soli.
Oggi sappiamo che dietro a una difficoltà di lettura o di scrittura non c’è quasi mai un solo “disturbo”, ma un intreccio di funzioni che faticano insieme: l’attenzione, la memoria di lavoro, i processi esecutivi, la gestione emotiva.
In altre parole, non è solo la decodifica del testo a essere complessa: è tutto il sistema cognitivo ed emotivo che si trova sotto pressione.
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Qui un’anticipazione:
“Mio figlio è dislessico”. Per anni, questa frase ha significato ricevere un’etichetta precisa: difficoltà di lettura, distinta e separata dalla disgrafia (scrittura), dalla discalculia (calcolo) o da altri disturbi dell’apprendimento. Oggi, però, le cose sono cambiate.
“Un tempo – spiega Daniela Lucangeli, professoressa di Psicologia dello sviluppo e dell’Educazione all’Università di Padova ed esperta di psicologia dell’apprendimento – l’attenzione era concentrata soprattutto nel distinguere con rigore diagnostico ogni singolo disturbo: la dislessia era separata dalla disgrafia, la discalculia da altri deficit, e così via. Era fondamentale che la comunità scientifica, clinica ed educativa riconoscesse la specificità di ciascun disturbo come un problema reale del neurosviluppo, mostrando che non si trattava di “pigrizia” o “scarso impegno” del bambino, ma di vere e proprie difficoltà con basi neurobiologiche precise”.
Oggi la prospettiva è diversa. “Sempre più spesso incontriamo profili complessi, con difficoltà che si intrecciano: la lettura può essere compromessa insieme alla scrittura, ai calcoli, all’attenzione, alla memoria, ai processi esecutivi e persino alla regolazione emotiva”, spiega Lucangeli. “È invece raro trovare bambini che presentino soltanto un disturbo specifico, anche severo, di dislessia in forma isolata. Non si tratta soltanto di un problema specifico, ma di una vulnerabilità più ampia, una comorbidità, che riguarda diversi aspetti dello sviluppo cognitivo ed emotivo”.
Per capire cosa significa basta pensare a un bambino che legge lentamente e, nello stesso tempo, commette errori di ortografia, fatica a memorizzare le tabelline e si distrae facilmente. O a una ragazza che rende bene nei compiti orali ma va in ansia davanti a una verifica scritta, perché la memoria di lavoro e la scrittura le costano uno sforzo enorme. In pratica, non si tratta quasi mai di un disturbo isolato, ma di un intreccio che rende le giornate scolastiche piene di ostacoli: leggere un testo, svolgere una divisione, prendere appunti o restare concentrati diventano sfide che si sommano e si amplificano a vicenda.