Angela Pegna - Psicologa del Lavoro e Psicoterapeuta

Angela Pegna - Psicologa del Lavoro e Psicoterapeuta Psicologa del lavoro e Psicoterapeuta

Nella mia attività, rivolta ad individui, coppie e famiglie, mi occupo di:

- Crescita personale
- Difficoltà di comunicazione in vari contesti
- Depressione
- Panico, Ossessioni, Fobie
- Ansia e stress
- Disturbi della Personalità
- Disturbi alimentari
- Difficoltà legate a specifiche fasi di vita: gravidanza, genitorialità, adolescenza, scelte scolastiche o professionali
- Disagi legati a situazioni critiche: lutto, malattia, emergenze o stress lavorativo

11/11/2025

📚 Essere psicoterapeuti in tempo di guerra
Come si può curare in un’epoca segnata da traumi collettivi?

Il volume, edito da FrancoAngeli, raccoglie le testimonianze di psicoterapeuti che si interrogano sulla possibilità di mantenere viva la cura anche in tempi attraversati da dolore, rabbia, angoscia e perdita.
Un dialogo tra generazioni nella Gestalt therapy per declinare strumenti clinici nati in tempi di pace alle sfide di oggi — quando il trauma è diventato collettivo e coinvolge pazienti e terapeuti insieme.

📖 Un incontro per esplorare come attraversare queste emozioni senza fuggire, trasformandole in occasione di relazione e consapevolezza.

👥 Intervengono:
Margherita Spagnuolo Lobb, Stefania Bernini, Mattia Romano
🎙️ Modera: Viola Cadice, Progetto Libri OPL

👉 Info e iscrizioni al link https://www.opl.it/evento/13-11-2025-BookCity-Milano-2025-Essere-psicoterapeuti-in-tempo-di-guerra-.php

22/06/2025

Congratulazioni ai nuovi terapeuti della Gestalt!

La dott.ssa Maria Lanza
ha discusso la tesi dal titolo “La psicoterapia della Gestalt con i giovani adulti: dare sostegno all’emergere di sé”
Relatore: Dott.ssa Graziana Arianna Busso

La dott.ssa Mariarosa Bettiga
ha discusso la tesi dal titolo “La supervisione con il personale sanitario del 118 secondo l’approccio della Psicoterapia della Gestalt”
Relatore: Dott.ssa Angela Pegna

Il dott. Giacomo Bisonti
ha discusso la tesi dal titolo “Valutazione dell’Outcome Psicoterapeutico e dell’Intuito del
terapeuta: progetto per un’indagine nella pratica gestaltica”
Relatore: Dott.ssa Margherita Spagnuolo Lobb

Il dott. Lorenzo Danesini
ha discusso la tesi dal titolo “La ricaduta nel gioco d’azzardo: una lettura gestaltica”
Relatore: Dott. Giancarlo Pintus

La dott.ssa Sarah Del Curto
ha discusso la tesi dal titolo “Alla (ri)scoperta di punti di contatto tra psicoterapia della Gestalt e psicoanalisi interpersonale di D. B. Stern. Parallelismi tra epistemologie cliniche”
Relatore: Dott.ssa Elisa Spini

La dott.ssa Alessandra Di Minno
ha discusso la tesi dal titolo “Il gruppo come esperienza di contatto: Il contributo gestaltico alla polis contemporanea”
Relatore: Dott.ssa Marialuisa Grech

La dott.ssa Francesca Gatti
ha discusso la tesi dal titolo “Arte e Psicoterapia della Gestalt: Come le competenze artistiche integrano il ruolo di psicoterapeuta”
Relatore: Dott.ssa Silvia Tosi


www.gestalt.it

Ci sono giorni in cui ti perdi e giorni in cui ti ritrovi 🌟
28/01/2025

Ci sono giorni in cui ti perdi e giorni in cui ti ritrovi 🌟

28/01/2025
Questo weekend termina il mio percorso quadriennale come Didatta e Supervisore presso l'istituto di Gestalt Hcc Italy.Ch...
14/12/2024

Questo weekend termina il mio percorso quadriennale come Didatta e Supervisore presso l'istituto di Gestalt Hcc Italy.

Chiudo con il cuore colmo di gratitudine, amore e trasformazione.

10 OTTOBREGiornate Mondiale della Salute Mentale
10/10/2024

10 OTTOBRE
Giornate Mondiale della Salute Mentale

Dedicato a chi molla 🌱
28/07/2024

Dedicato a chi molla 🌱

Questo è dedicato a chi molla.
Questo è dedicato a chi rinuncia, a chi si arrende, a chi si ritira.
Questo è dedicato a chi, a un certo punto, si è reso conto che non era capace, che non era buono, che non era in grado. E al posto di provarci a tutti i costi, se ne è andato.
Questo è dedicato a chi è stanco, a chi è esausto, a chi almeno una volta ha detto: basta, non ce la faccio, ne ho avuto abbastanza, lascio.

Questo è dedicato a chi cede, a chi abbandona, a chi abdica, a chi si dimette. Anche da se stesso.
A chi non s’è fatto fregare dalla retorica dell’eroe, dagli anabolizzanti dell’ottimismo a tutti i costi, a chi da piccolo si è sentito dire “non mollare” e da quel momento in poi mollare è diventata soprattutto una questione di principio.
Questo è dedicato a chi ha lasciato un lavoro, un progetto, un rapporto o una concezione di se stesso. A chi ha accantonato un account, ha abbandonato un abbonamento, a chi ha chiuso i conti con un conto corrente.

A chi ha lasciato una città, perché già ci era nato e viverci pure gli pareva di infierire.
Questo è dedicato a chi chiude con l’università quando gli manca un solo esame e a chi sta a due passi dal traguardo quando capisce non ce la fa più. A chi non lo vuole neanche ba***re il calcio di rigore, a chi abbandona la nave. Magari non per primo, ma tra i primi dieci.
Questo è dedicato a chi si è reso conto di aver fallito, di aver disatteso aspettative ed eluso persone, e adesso deve fare i conti col fatto che forse non è abbastanza bravo in quell’unica cosa che era sicuro di saper fare.

Questo è dedicato a chi prende la decisione più facile e più difficile di tutte, a chi trova il coraggio di dichiarare: mollo.
Questo è dedicato a chi molla un punto di vista, un’opinione, un preconcetto. A chi trova la forza per scardinarsi dai propri giudizi, a chi si sbullona dal piedistallo. A chi, mollando, è costretto a fare quello che più fa paura: fermarsi. Ma fermandosi magari trova il tempo per guardarsi intorno.

A chi si ritrova deluso da sé a domandarsi se sia giusto, se doveva metterci più impegno, se sia il caso di aggiungere un rimpianto alla collezione.
A chi si ritira, a chi si ritirerà, a chi non prova la minima vergogna, anzi: voi tenetevi la vittoria, io mi tengo la dignità.
Questo è dedicato a chi molla perché è scontento, perché è infelice, questo è dedicato a chi molla perché è imperfetto.
Questo è dedicato a chi, in un mondo che ci vuole tutti concorrenti, ha scelto di non giocare piuttosto che giocare male, che giocare sporco. A chi ha deciso di mollare per paura di diventare come le persone che odia, di perdere quelle che ama o di trasformarsi in uno di quei fantasmi che lo tormentano. Quelli sì non mollano mai.

Questo è dedicato a chi ha mollato perché era la cosa più sensata da fare, perché era la più giusta, perché glielo chiedevano in tanti, perché sinceramente stava rendendo la vita difficile a tutti. È dedicato a chi si è reso conto di aver rotto un po’ il c***o.
Questo è dedicato a chi ha mollato quando stava vincendo e adesso passa la notte sveglio a domandarsi se poteva vincere molto di più. È dedicato a chi ha mollato mentre stava perdendo e adesso la notte dorme come un bambino.

Questo è dedicato a chi ha mollato perché aveva bisogno d’aiuto. A chi l’ha ricevuto. A chi no.
A chi rinuncia alla rivincita, alla bella, alla vendetta. A chi si è imparato a perdere senza fare tante storie e a chi non ha bisogno di vincere per sapere chi è.
Questo è dedicato a chi molla con stile, con generosità, con umiltà. A chi molla subito, a chi non trascina una cosa patetica per mesi, a chi ci scherza sopra anche se fa male.

Questo è dedicato a chi, mollando, si assume la responsabilità di deludere tutti quelli che credevano in lui. A chi, andandosene, si lascia dietro un bella scia di macerie. A chi dà una mano a pulire e a chi, con quelle macerie, ci farà i conti per il resto della sua vita.
Questo è dedicato a chi dopo aver mollato ha detto: e adesso? Sentendo la paura mo***re come un temporale.
Questo è dedicato a chi ha scoperto che c’era altro, che si sopravvive. A chi mollando ha trovato sollievo, ispirazione, libertà. E a chi invece ha trovato solo un vuoto che se l’è consumato un po’ alla volta.

Perché mollare, da queste parti, ti hanno insegnato che è un tabù, uno stigma, la ricetta per l’incostanza, l'improduttività e quindi per l’accidia e per l’infelicità.
E allora questo, soprattutto, è dedicato a chi ha mollato ma resiste, a chi ha mollato e nonostante c’è.
A chi ha mollato per restare.
A chi se n’è andato, ed è ancora qua.

Il testo è di Nicolò Targhetta e la grafica di Amandine Delclos.
Non è successo niente

Uno, qui, ora 🌱
20/07/2024

Uno, qui, ora 🌱

Indirizzo

Via Fratelli Rosselli 33
Cesena
47521

Orario di apertura

Lunedì 08:00 - 20:00
Martedì 08:00 - 20:00
Mercoledì 08:00 - 20:00
Giovedì 08:00 - 20:00
Venerdì 08:00 - 20:00

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