07/11/2025
A volte la vita ci parla in modo semplice.
Ti mette davanti due monete da cinquanta cent e ti fa capire che non tutto ciò che sembra diverso lo è davvero.
Cambia la forma, non la sostanza.
A volte pensiamo di aver scelto diversamente,
ma in realtà abbiamo solo cambiato forma alla stessa paura.
La stessa ferita, con un vestito nuovo.
Succede quando le scelte non nascono dal cuore,
ma da un luogo che ancora vuole salvarsi.
E allora cambiamo, ma dentro resta la stessa contrazione.
Stessa radice, stesso copione,
solo con un linguaggio più elegante, più sottile, più spirituale.
Eppure la vita, con la sua pazienza ostinata,
continua a mostrarci quel punto.
Finché non lo attraversiamo davvero: non con la mente, ma con il corpo, con la presenza, con la verità che purifica.
Il rischio di perdersi non è nel cambiare,
ma nel non esserci mentre cambiamo.
Nel fare, parlare, “scegliere per noi”,
ma da una voce che non è ancora libera.
Ci hanno insegnato che seguire la pace significhi allontanarsi da ciò che scuote.
Ma non sempre il silenzio è pace: a volte è la paura che si è data un nome diverso.
Si chiama “lasciar andare”, ma in realtà evita di guardare.
Si chiama “seguire la propria verità”, ma spesso è solo fuga travestita.
La vera pace, a volte, nasce proprio nel restare presenti al movimento che ci spaventa.
Perché solo lì la ferita può trasformarsi in forza,
e il cuore può imparare a non chiudersi più.
La crescita non è fuggire ciò che ci smuove,
ma restare in ascolto senza perdersi dentro.
Non è chiudere tutto ciò che disturba,
ma imparare a vedere da dove nasce il disturbo.
Forse la vera libertà è proprio questo: riconoscere quando la nostra “scelta” è solo la ferita che parla.
Forse non dobbiamo diventare “forti”.
Forse dobbiamo solo imparare a restare morbidi
anche quando tutto vacilla.
Perché è lì che la vita trova spazio.
E lì…iniziare a scegliere davvero.
Questa Luna piena ci accompagna proprio qui.
Ti sei mai chiesta/o da dove viene la tua idea di sicurezza?
È una scelta viva o un riflesso antico?
Ti ancora o ti chiude? Ti nutre o ti consuma?
Riesci a sentire se la tua scelta nasce dall’amore o dalla paura?