05/11/2025
🌩️ IL CROLLO DELLA TORRE DE’ CONTI – IL SEGNO DEL TEMPO DELLA ROSA
A Roma è crollata la Torre DE’ Conti, costruita nel XII secolo dal papa che guidò la crociata contro i Catari. Un evento che, oltre al valore storico, ha un peso esoterico e simbolico profondo: è come se la Città Eterna avesse lasciato cadere l’ultimo bastione del potere che voleva farsi mediatore tra l’uomo e il Divino.
🏛️ La Torre: simbolo del potere e dell’orgoglio spirituale
Nell’immaginario universale, la Torre rappresenta la mente che si erge verso il cielo, l’arroganza del potere che vuole dominare la rivelazione. È la Babele dell’anima: la costruzione che pretende di raggiungere Dio con la sola ragione, dimenticando il cuore. Il suo crollo annuncia l’inizio di un nuovo ordine interiore.
⚔️ Il papa crociato e i Catari della Luce
La Torre de’ Conti fu edificata per volontà della famiglia del papa Innocenzo III, lo stesso che scatenò la crociata contro i **Catari**, gli “eretici” della Luce. Quegli uomini e donne credevano che il Divino fosse già presente in ogni essere umano, senza bisogno di intermediari. Il crollo di quella torre, dunque, risuona come un atto simbolico di giustizia cosmica: l’abbattimento del potere che perseguitò chi portava la conoscenza interiore, la gnosi del cuore.
⚡ La Torre nei Tarocchi – Arcano XVI
Nel linguaggio degli Arcani, la Torre colpita dal fulmine rappresenta l’irruzione dello Spirito nella materia: il lampo che distrugge l’illusione e libera la coscienza. È il fuoco del risveglio, la voce divina che abbatte le strutture obsolete per far entrare la luce. Il crollo non è punizione, ma rivelazione. È l’inizio della catarsi del mondo.
🌹 Dalla Torre alla Rosa
Nel cuore esoterico di Roma, la Torre de’ Conti custodiva l’energia del verbo istituzionalizzato, dell’autorità esterna che pretendeva di parlare al posto dell’anima. La sua caduta segna il passaggio dal tempo della Torre al tempo della Rosa: il ritorno del sapere gnostico, del femminile sacro, dell’unione tra spirito e materia.
È come se Roma, la Madre del Mondo, avesse deciso di liberarsi dalle sue stesse corazze, per tornare a respirare nel nuovo ciclo.
🌹 Torre, Rosa e Maddalena – il segreto che Roma rivela
C’è un ultimo segno da aggiungere.
La Torre non è solo una pietra che crolla:
è anche Magdala, il nome da cui viene Maria Maddalena.
E Magdala in ebraico significa proprio “la Torre”.
Maddalena è la Rosa —
la portatrice della Gnosi del cuore,
la conoscenza interiore, la Sophia che era custodita dai Catari,
la luce che la Chiesa patriarcale ha tentato di soffocare
perché temeva il suo potere generativo, femminile, intuitivo.
Il crollo della Torre de’ Conti
è dunque anche la caduta del potere che ha negato il femminile divino.
È la memoria di Magdala che ritorna,
la voce della Maddalena che si rialza dalle macerie e dice:
“Io sono la Torre e la Rosa,
la conoscenza e l’amore,
la parola che risorge dal silenzio.”
💔🙏 In memoria di Octay Stroici
Oggi il mio pensiero va a Octay Stroici, l’operaio che ha perso la vita sotto le macerie della Torre dei Conti.
Non è solo il dolore per un uomo, ma il silenzioso rispetto per un’anima che ha lasciato un segno più profondo di quanto sembri.
Il suo nome porta in sé un messaggio antico:
Octay, in turco, significa freccia e cavallo giovane, simbolo dell’anima che corre verso la luce.
Stroici, in romeno, deriva da strojiti— costruire, edificare.
Unendo i due sensi, il suo nome diventa una preghiera:
“Il costruttore che porta il raggio.”
Forse non è un caso che sia caduto mentre ricostruiva una torre, simbolo del vecchio mondo che si sgretola.
Octay diventa così l’archetipo del nuovo costruttore, colui che lavora nella materia per edificare la luce. Oggi si può costruire solo ascoltando il cuore.
Che la terra gli sia lieve,
e che il suo nome resti come un sigillo tra le rovine e il cielo. 🕊️
Unite i puntini.
Roma parla, ancora una volta, con il linguaggio dei simboli, la lingua dell'eterno.
Il suo messaggio è chiaro.
🕊️ Messaggio di Roma
“Sta cadendo l’ultima pietra del potere che separava l’uomo dal suo Dio. Ora il Verbo si fa respiro, il tempio è nel cuore, e la Rosa parla di nuovo.”
fonte
Mikhael Germain Di Mattia