20/11/2025
Sulle delicate spalle di ogni cucciolo è appollaiato tutto intero il suo albero genealogico.
Ogni vicenda di bambino ha intricate radici che affondano lontano, spesso nel male oscuro di vicende familiari irrisolte. (…)
Nella relazione terapeutica i bambini sono maestri di processi consci e non consci, sia per la competenza nel saperli cogliere, sia per la capacità di risvegliarli nel proprio interlocutore in un continuo fertile scambio di reveries.
Le conversazioni con i bambini sono spesso conversazioni al confine del sogno (…).
Al confine metaforico tra conscio e inconscio si situano i giochi giocati, i disegni, le storie, le confidenze, le avventure, le favole, i combattimenti, le guerre, gli incantesimi, i sogni ad occhi aperti, le fantasie, le congetture, i modi meravigliosi e unici che i bambini scelgono per stare vicino a noi nella stanza della terapia.
Se incontrare un bambino significa diventare per un tempo breve o lungo suo compagno di viaggio in terre nuove, viaggiare significa anche trovare luoghi in cui sostare.
Occorre un posto per tenere vive le storie dei bambini, affinché ciò che i bambini creano nei loro mondi personali resti adeguatamente protetto.
A questo serve la stanza della terapia, un luogo di sosta magico per eccellenza.
Un luogo sempre lo stesso, privato e protetto, un giorno sempre lo stesso, difeso e mantenuto, un’ ora sempre la stessa, con la sua speciale atmosfera.
Perchè la magia ha bisogno di rituali.
Molti bambini hanno troppe case o nessuna casa, spesso nessun posto caldo per l’anima.
Così, la loro “patria”, per qualche tempo, è spesso la stanza d’analisi.
Per questo la terapia dei bambini ha bisogno di umiltà, di desiderio di approfondire, di ricercare sempre, di condividere, di amore per la verità e di profondo rispetto.
D. Munari Poda
Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza World Children’s Day