21/06/2023
NON CI SI AMMALA... PER CASO.
La persona che viene emotivamente colpita e ferita "nel cuore", nell’anima", ha maggiori probabilità di ammalarsi di qualcosa.
Ciò avviene in primo luogo perché le ferite emozionali hanno il potere di perforare il nostro "mantello energetico" esterno al corpo, esattamente come una spada può perforare un vestito. Trattasi di quel campo "elettromagnetico" del nostro microcosmo che ci avvolge e ci protegge, esattamente come lo è la gravità per il macrocosmo chiamato terra. Tali ferite, “trasferendosi” nel corpo fisico, hanno il potere di alterare i flussi energetici, riducendo la vitalità. In base al tipo di ferita che si riceve, si inibiranno determinati ormoni e se ne attiveranno altri, capaci di indurre importanti modificazioni: stanchezza, malattie, disfunzioni, dolori, depressione, etc.
È così che in queste basse condizioni energetiche, virus, batteri o altro, possono trovare terreno fertile.
Le ferite principali, quelle più "tossiche", sono rappresentate dal sentirsi "non accettati", "non desiderati", "rifiutati", "svalutati", "non considerati", "ignorati", "minacciati nella sopravvivenza", "ingiustizie subite", etc.
Ma queste ferite emozionali, non provengono solo dal'esterno; anche la persona stessa, che è portata a fare paragoni spregevoli, auto-svalutazioni, critiche auto distruttive, non accettazione di se, etc, etc, ha il potere di ferirsi da sola. Tutte queste ferite che nascono dall'interno, hanno un potere più forte, particolarmente distruttivo perché “entrano senza opposizione”, prive quindi di auto-difesa; quasi come pensassimo che solo una persona esterna possa avere il potere di ferirci.
Infatti, mentre è facile ricordare eventi in cui siamo stati vittime o sopraffatti da altri per un conflitto o un litigio, difficilmente ci si ricorda di un conflitto o un litigio con se stessi. Queste auto-ferite, che passano maggiormente inosservate, diventano le più subdole e le più perfide. Diventano dei postulati, delle auto-verità con un potere fortemente invalidante.