07/11/2020
BAMBINI E MALATTIE DELLA BOCCA
06 - RACCOMANDAZIONI
Raccomandazione 1
L’elevata prevalenza della patologia cariosa nella popolazione infantile italiana (Campus et al., 2007) ci porta a valutare l’intera popolazione come potenzialmente a rischio di carie e come tale bisognosa di interventi preventivi di tipo estensivo (Tinanoff et al., 2002; Kallestal et al., 2003; De Grauwe et al., 2004).
Raccomandazione 2
La fluoroprofilassi deve essere consigliata per tutti i soggetti in età evolutiva che vivono in aree con acqua a basso contenuto di fluoro (< 0,6 ppm).
La fluoroprofilassi può iniziare dal terzo mese di gravidanza con la
somministrazione alla madre di 1 mg/die.
La fluoroprofilassi raggiunge la massima efficacia dopo l’eruzione dei denti.
La costante presenza di adeguate concentrazioni di fluoro nel cavo orale riduce significativamente il rischio di carie (Leroy et al., 2003; Levy, 2003; Marinho et al., 2003; Twetman et al., 2003; Weintraub, 2003; Douglass et al., 2004; Marinho et al., 2004a; 2004b; Peterson et al., 2004; Twetman et al., 2004; Jones et al., 2005; Yeung et al., 2005; Adair, 2006; Hiri et al., 2006).
I principali meccanismi d’azione del fluoro sono:
a) rinforzare la struttura cristallina dello smalto con formazione di fluoroapatite (Leroy et al., 2003; Yeung et al., 2005; Jones et al., 2005; Adair, 2006).
b) favorire la remineralizzazione dello smalto demineralizzato (Leroy et al., 2003; Levy, 2003; Lewis e Milgrom, 2003; Jones et al., 2005);
c) effetto antimicrobico, soprattutto su Streptococcus mutans, diminuendone la capacità di adesione ai tessuti orali e i tempi di moltiplicazione (Jenkins et al., 1993).
Raccomandazione 3
La somministrazione di fluoro per via topica attraverso l’uso di paste dentifricie a basso contenuto di fluoro (500 ppm) è raccomandata dai 3 ai 6 anni, due volte al giorno.
Dopo i 6 anni, l’uso di un dentifricio contenente almeno 1000 ppm di fluoro due volte al giorno è di fondamentale importanza nella prevenzione della carie e può costituire l’unica forma di
somministrazione.
La quantità raccomandata di dentifricio per i bambini sotto i 6 anni deve essere minima. Perché il corretto dosaggio sia rispettato è indispensabile la supervisione di un adulto; in nessun caso il dentifricio dovrà essere lasciato all’uso autonomo del bambino.
Seguendo queste indicazioni, il rischio di fluorosi è decisamente raro, in ogni caso, nullo dopo gli 8 anni (Levy, 2003).
E’, comunque, importante sottolineare che all’età di 5 anni, per sviluppare fluorosi, è necessario ingerire per lunghi intervalli di tempo il 50% del contenuto di un tubetto di dentifricio per bambini (Rock e Sabieha, 1997).
Raccomandazione 4
Le sigillature sono indicate per tutti i bambini.
La loro efficacia nel prevenire la carie è massima se vengono applicate nei 2 anni successivi all’eruzione e la loro integrità va
controllata ogni 6-12 mesi.
La sigillatura è particolarmente indicata per i primi molari permanenti. Questi elementi dentari, infatti, occupano una posizione piuttosto arretrata nel cavo orale del bambino e non risultano facilmente raggiungibili dalle setole dello spazzolino nei soggetti di 6-7 anni.
Raccomandazione 5
L’uso del succhiotto edulcorato e l’uso non nutrizionale del biberon contenente bevande zuccherine devono essere assolutamente evitati.
La carie rapidamente destruente (detta anche carie rampante, baby bottle o carie precoce) è una forma della patologia particolarmente severa.
Le principali manifestazioni cliniche della carie rapidamente destruente sono il dolore, la presenza di ascessi e fistole, cui si associa una frequente compromissione dello stato sistemico e possibile conseguente malnutrizione (Tinanoff et al., 2002).
La terapia di questa forma di carie è spesso rappresentata dall’estrazione di molti o di tutti gli elementi decidui, sia per la gravità delle lesioni, sia per la giovane età dei soggetti colpiti, che
non consente di sottoporli ad una terapia conservativa lunga, complessa e con prognosi dubbia.
La causa principale della carie rapidamente destruente va ricercata nel prolungato uso del biberon contenente sostanze zuccherate o latte anche non addizionato di zucchero, specialmente assunte nelle ore notturne, quando il flusso salivare è fortemente ridotto.
Può risultare utile suggerire al genitore di continuare, almeno per un certo periodo di tempo, la somministrazione del biberon nelle ore notturne, se questo è di aiuto al sonno, ma con il solo
contenuto di acqua.
Raccomandazione 6
L’assunzione di bevande e cibi contenenti carboidrati semplici è sconsigliata fuori dai pasti.
Gli zuccheri ingeriti con la dieta (intesi come carboidrati fermentabili) svolgono un ruolo fondamentale nei meccanismi eziopatogenetici della carie.
La frequente assunzione di carboidrati fermentabili durante l’arco della giornata produce ripetuti abbassamenti del valore del pH orale, che favoriscono la demineralizzazione dei tessuti duri dentari, dando il via alla formazione della lesione cariosa.
La relazione tra consumo di “zuccheri” e malattia cariosa nei paesi industrializzati per lungo tempo è stata ritenuta virtualmente lineare: più una popolazione consumava “zuccheri”, più elevata era la prevalenza della patologia cariosa.
La relazione sembra assumere una tendenza non più lineare per il ruolo protettivo del fluoro, che è in grado di ridurre il
rischio di carie, anche in presenza di elevati e crescenti consumi di zuccheri. L’assunzione di zuccheri aggiunti può arrivare a 15 kg/pro capite/anno [45 g/die] in presenza di un adeguato apporto di fluoro (Moynihan e Petersen, 2002).
Dentista Mestre
Dentista Chioggia
www.studiodentisticocordioli.com
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