Valentina Mossa - Psicologia & Storytelling

Valentina Mossa - Psicologia & Storytelling Valentina Mossa, Psicoterapeuta
Per immaginare insieme nuove alternative.

Valentina Mossa, Psicologa Psicoterapeuta
Per immaginare insieme nuove alternative.

“Il coraggio di immaginare alternative è la nostra più grande risorsa, capace di aggiungere colore e suspense a tutta la nostra vita.”

08/11/2025

[𝗗𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗺𝗮𝗹𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲: 𝗱𝗼𝘃𝗲 𝗶𝗹 𝗱𝗼𝗹𝗼𝗿𝗲 𝗽𝘂𝗼̀ 𝗮𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗮𝗻𝘇𝗮]

A volte il lavoro in studio è ricordare insieme che il dolore ha cittadinanza.
Leggendo Diritto al malessere ho sentito risuonare proprio questo: non c’è guarigione nell’obbligo a “stare bene”, ma nello spazio dove possiamo dire come stiamo, senza sconti né fretta.

Qui abita il mio mestiere: esserci senza invadere, accogliere senza normalizzare a tutti i costi. Il libro lo dice con chiarezza politica e umana: non patologizzare ogni disagio; restituire dignità all’ambivalenza; difendere il tempo psichico dal cronometro della performance.

In studio, come nella vita, non prometto felicità: prometto un luogo dove il sintomo può parlare (Hillman), e dove il “diritto al malessere” non è resa, ma il primo gesto di responsabilità verso di sé.

[ 𝗠𝗮𝗺𝗺𝗮, 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗵𝗮𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗮 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼 𝗼𝗴𝗴𝗶?𝗟𝗮 𝗽𝘀𝗶𝗰𝗼𝘁𝗲𝗿𝗮𝗽𝗶𝗮 𝗿𝗮𝗰𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗮 𝗮 𝗕𝗶𝗮𝗻𝗰𝗮.]Ci sono domande che, quando arrivano, ci sorp...
28/08/2025

[ 𝗠𝗮𝗺𝗺𝗮, 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗵𝗮𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗮 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼 𝗼𝗴𝗴𝗶?
𝗟𝗮 𝗽𝘀𝗶𝗰𝗼𝘁𝗲𝗿𝗮𝗽𝗶𝗮 𝗿𝗮𝗰𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗮 𝗮 𝗕𝗶𝗮𝗻𝗰𝗮.]

Ci sono domande che, quando arrivano, ci sorprendono. Non perché siano complicate, ma perché ci chiedono di spiegare l’essenziale con semplicità.

La settimana scorsa è stata Bianca, la mia bimba di tre anni e mezzo, a farmi la domanda più difficile: “Cosa hai fatto a lavoro stamattina mamma?” É difficile capire cosa Bianca sappia del mio lavoro. Mi descrive come “la dottoressa delle persone” ma finora non si era interessata, effettivamente, a cosa accadesse in quelle ore che mi portano in un luogo altro.

Spiegare a una bambina piccola cosa accade in un colloquio psicoterapeutico mi ha messa sicuramente in difficoltà e quando sono in difficoltà la cosa che mi salva sempre é cercare di essere il più semplice possibile:

“Ho incontrato L. che aveva avuto brutte giornate a lavoro,
G. e F. che desiderano tanto un bimbo,
S. che ha comprato una nuova casa,
M. che si é innamora per la prima volta e E. che era dispiaciuta per aver litigato con la sua mamma.”

Bianca mi ha ascoltata seria, poi ha detto:
“Anche io sono triste quando noi litighiamo. Però poi facciamo pace. Lo hai detto?”

Ho sorriso.

“E che hai detto a tutti?”
“Che li capisco.”
“E ora sono felici?”
“Non so se siano proprio felici felici, ma sanno di essere ascoltati. E avere qualcuno che ti ascolta quando sei triste è una cosa molto bella: fa sentire meno soli e spesso aiuta a risolvere i problemi.”
“Eh. Appunto.”

Appunto.

A volte la psicoterapia è proprio questo: uno spazio semplice, umano, dove sentirsi capiti e meno soli.
Un po’ come un girotondo: bastano mani che si cercano, uno sguardo che incontra l’altro e la certezza di non essere soli a danzare.

Non sempre servono grandi parole.
Molte volte, come nel gioco dei bambini, è la semplicità a contenere la forza più grande.

[“𝗣𝗶𝘂̀ 𝗮𝗰𝗾𝘂𝗮? 𝗠𝗲𝗻𝗼 𝗮𝗰𝗾𝘂𝗮?”𝗣𝘀𝗶𝗰𝗼𝗮𝗻𝗮𝗹𝗶𝘀𝗶 𝗲 𝗡𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗠𝗼𝗿𝗲𝘁𝘁𝗶]In Bianca, Nanni Moretti si rivolge ad una pianta: “Cosa vuoi? Pi...
20/08/2025

[“𝗣𝗶𝘂̀ 𝗮𝗰𝗾𝘂𝗮? 𝗠𝗲𝗻𝗼 𝗮𝗰𝗾𝘂𝗮?”
𝗣𝘀𝗶𝗰𝗼𝗮𝗻𝗮𝗹𝗶𝘀𝗶 𝗲 𝗡𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗠𝗼𝗿𝗲𝘁𝘁𝗶]

In Bianca, Nanni Moretti si rivolge ad una pianta: “Cosa vuoi? Più acqua? Meno acqua?”. (Per chi non conoscesse la scena potete gustarla nella seconda diapositiva!)
Con l’ironia che lo contraddistingue Moretti racconta molto di noi e dell’umana difficoltà a riconoscere quali siano i nostri bisogni e quelli degli altri.

In terapia accade lo stesso: molti pazienti arrivano senza sapere “quanta acqua” serva loro davvero. A volte hanno dato tutto agli altri, dimenticando se stessi. Altre volte hanno trattenuto, per paura di chiedere.

La psicoanalisi non offre una ricetta perfetta, non dice quanta “acqua” serva ma permette, grazie ad un lavoro certosino, di arrivare, insieme, a capirlo. A sciogliere il dubbio, a scoprire il perché di questa incertezza.

Il mio compito, come terapeuta, non è stabilire la misura esatta, ma accompagnarvi a sciogliere i nodi che impediscono di ascoltarsi, fino a quando non riuscirete ad “annaffiarvi” da soli.

Ed è per questo che tocca fare - ogni tanto!- un passaggio dal simbolico al concreto: iniziamo a portare qualche pianta in studio per ricordarci insieme di annaffiarci e di chiederci sempre quanta acqua ci serva…

sperando che non facciano la stessa fine delle piante morettiane 😅

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Lunedì 09:00 - 21:00
Martedì 09:00 - 21:00
Mercoledì 09:00 - 21:00
Giovedì 09:00 - 21:00
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