CEF - Comitato per l'Etica di Fine Vita

CEF - Comitato per l'Etica di Fine Vita L’attività del CEF ha seguito diverse direzioni. Casi e questioni etiche, pubblicato dal CEF nel 2002 presso l’editore Guerini di Milano.

Il Comitato per l’etica di fine vita (CEF), in precedenza denominato “Comitato etico presso la Fondazione Floriani”, è stato costituito nel 1991 per iniziativa di un gruppo di clinici e di studiosi di altre discipline persuasi della necessità di trovare risposte adeguate alle domande di assistenza provenienti dalla vasta, e sempre crescente, popolazione di malati affetti da patologie evolutive a prognosi infausta. Nel panorama dei comitati etici che, sempre più numerosi, nascevano in Italia in quegli anni, soprattutto presso Enti Ospedalieri e Istituti di ricerca, il CEF si è caratterizzato per la specializzazione nello specifico settore delle questioni etico-giuridiche sollevate dalla cura dei malati terminali e dalle decisioni cliniche alla fine della vita. Innanzitutto, quella della formulazione, in relazione a casi clinici sottoposti da operatori impegnati nelle cure di fine vita, di pareri, un’ampia selezione dei quali è stata raccolta nel volume Alla fine della vita. Sono, inoltre, stati elaborati vari documenti, tra i quali Presupposti etici in medicina palliativa e Carta dei diritti dei morenti. Quest’ultima è stata, nel ’99, commentata in una pubblicazione presentata alla stampa e al pubblico in diverse occasioni e diffusa presso gli operatori interessati. Il Comitato ha poi promosso e organizzato, rispettivamente nel 2002 e nel 2003, i convegni “Scegliere per sé stessi, scegliere per altri. Problemi etici e giuridici nelle decisioni di fine vita” e “Aiutare a morire è sempre eutanasia? La valutazione dei problemi etici nelle cure di fine vita”. Tali convegni hanno costituito due riuscite occasioni in cui avviare, su questioni ancora controverse, un confronto franco ed aperto, favorito dal tentativo di sgombrare, innanzitutto, il campo da diffuse confusioni concettuali, prima fra tutte quella relativa alla nozione di “eutanasia”: Il primo dicembre del 2005 il CEF ha, infine, presentato la Carta delle volontà anticipate, documento, in rapporto di continuità con la Carta dei diritti dei morenti, che rappresenta il contributo di riflessione del CEF al dibattito oggi in corso sulle direttive anticipate di trattamento, anche in vista della regolazione per via legislativa della materia.

14/02/2017

LA SCELTA FINALE: riflessioni attorno al testamento biologico.

LA SCELTA FINALE: riflessioni attorno al testamento biologico.
14/02/2017

LA SCELTA FINALE: riflessioni attorno al testamento biologico.

27/12/2016

Nelle ultime settimane si è tanto sentito parlare dell'inchiesta giudiziaria in merito ad alcune morti sospette a Saronno che vede indagati un anestesista e un'infermiera per la morte di almeno cinque persone. Sul caso è intervenuto il CEF - Comitato per l'Etica di Fine Vita che ha voluto fare chiarezza su una informazione a volte poco corretta che ha messo sotto accusa la sedazione palliativa. Condividiamo con voi il comunicato stampa ufficiale del Comitato nel quale si chiarisce che "La disinvolta equiparazione della sedazione all’omicidio rappresenta un atto irresponsabile, a tutto funzionale fuorché alla difesa della vita e della sua dignità e offensivo per gli operatori sanitari che con rigore e scrupolo si fanno cura dei malati sino alla fine della vita".

06/12/2016

COMUNICATO DEL COMITATO PER L’ETICA DI FINE VITA

IL CASO DI SARONNO: E’ IRRESPONSABILE METTERE SOTTO ACCUSA LA SEDAZIONE PALLIATIVA

Il Comitato per l’etica di fine vita (CEF), impegnato da venticinque anni, nella riflessione e nel dibattito sulle questioni etico-giuridiche sollevate dall’assistenza ai malati affetti da patologie a prognosi infausta e/o giunte alla fase terminale, ritiene doveroso denunciare la pericolosità e gli effetti disinformativi di messaggi mediatici diffusi nel contesto di trasmissioni di largo ascolto, il cui obiettivo dovrebbe essere, al contrario, quello della corretta informazione al pubblico. Di tale natura è l’affermazione fatta nella trasmissione “Storie vere” del 30 novembre dal dott. Alessandro Meluzzi, psichiatra e vescovo ortodosso, ospite della trasmissione. Il dott. Meluzzi, traendo spunto dalla notizia delle morti sospette nell’ospedale di Saronno, per le quali sono stati accusati un anestesista e un’infermiera, ha chiamato in causa i “protocolli di sedazione terminale”, insinuando l’idea che a questi possano essere assimilati o, addirittura, ricondotti gli atti posti in essere dagli accusati, atti che, se confermati dalle prove, non potranno essere qualificati se non come omicidi volontari. Va sottolineato con forza che la sedazione “terminale” o, come è preferibile denominarla, “palliativa”, rappresenta l’ultima frontiera di un’assistenza volta a sollevare i malati inguaribili da una sofferenza non diversamente trattabile. Si tratta di una modalità di intervento pienamente conforme al mandato di cura che il medico è chiamato ad adempiere facendosi carico dei bisogni del malato sino alla fine della vita e, come afferma il Codice di Deontologia medica all’art. 39, da porre in essere «tutelando la volontà, la dignità e la qualità della vita». Come per qualunque altro trattamento, la sedazione deve rispettare criteri di appropriatezza clinicamente rigorosi e richiede il consenso del malato o di chi lo rappresenta. Nel nostro contesto, nonostante la diffusione delle cure palliative, l’accesso alle quali è disciplinato dalla legge n. 38 del 2010, ancora troppo numerose sono le persone a cui non è garantita una conclusione della vita il più possibile serena e non gravata dall’ipoteca del dolore. Servono senz’altro maggiori risorse e riorganizzazione dei servizi, ma serve, prima di tutto, riguardo alle cure di fine vita, una crescita di consapevolezza negli operatori sanitari così come nei cittadini. La disinvolta equiparazione della sedazione all’omicidio, posto in essere – come sembrerebbe nel caso di Saronno – da un medico e da un’infermiera assassini in preda a un delirio di onnipotenza, rappresenta un atto irresponsabile, a tutto funzionale fuorché alla difesa della vita e della sua dignità e offensivo per gli operatori sanitari che con rigore e scrupolo si prendono cura dei malati sino alla fine della vita.

Il presidente del CEF
Prof.ssa Patrizia Borsellino

www.unimib.it/master/bioetica
23/06/2015

www.unimib.it/master/bioetica

Il Master di primo livello in Bioetica e Biodiritto per la pratica clinica, di durata annuale, caratterizzandosi per innovatività, rispetto all’offerta di Master universitari oggi presente a livello nazionale, intende rispondere ad uno specifico e frequentemente rilevato bisogno di formazione etico-…

19/05/2011

ROMA (Reuters) - La maggioranza ha ottenuto di rinviare l'esame alla Camera del disegno di legge sul testamento biologico, un suo cavallo di battaglia ma che dopo la sconfitta alle elezioni amministrative

19/05/2011

L'Unione Democratica Federale e il Partito Evangelico chiedevano al cantone più popolato di dire sì a un'azione parlamentare per il divieto della pratica sugli stranieri. Secondo le proiezioni, il "no" ha totalizzato l'80%. Exit Italia: "Trenta gli italiani emigrati per morire". Un trend destinato a

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COMUNICATO CEF: IL DISEGNO CALABRO’ APPRODA ALLA CAMERA

19/05/2011

CNB: riformarlo o abolirlo? Contro il monopolio BIOetico

Indirizzo

C/o Università Degli Studi Di Milano-Bicocca, Villa Di Breme Forno, Via Martinelli 23
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