Mimesia Studio di Psicologia e Psicoterapia, Dott.ssa Caterina Vitale

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Mimesia Studio di Psicologia e Psicoterapia, Dott.ssa Caterina Vitale Lo studio MΨmesia nasce dall’intento di promuovere ed integrare ricerca, diagnosi, cura e azione

Dott.ssa Caterina Vitale, psicologa e psicoterapeuta ad approccio gestaltico-integrato.

Cosa mi porto? Una musica nuova che vibra tra pensieri, istinto e cuore.   #
22/11/2025

Cosa mi porto?
Una musica nuova che vibra tra pensieri, istinto e cuore.
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“E scelsi di attraversare la notte” – una poesia di Marion Elswyn sulla fragilità che diventa luceCi sono sere in cui il...
16/11/2025

“E scelsi di attraversare la notte” – una poesia di Marion Elswyn sulla fragilità che diventa luce

Ci sono sere in cui il mondo sembra troppo stretto,
in cui ogni passo pesa come una montagna.
Ti ritrovi davanti a te stessa
senza difese, senza scuse,
solo con quel tremito sottile che chiami respiro.

Ed è lì, in quel silenzio che taglia,
che comprendi che la forza non ha voce,
non ha clamore.
È fatta di mani che tremano
ma che continuano a cercare appigli,
di cuori stanchi
che nonostante tutto battono ancora.

Ricostruirsi non significa tornare interi,
significa imparare a vivere con ciò che si è spezzato,
a lasciare che la luce trovi spazio
proprio tra quelle fratture che credevi irrimediabili.
Ogni lacrima diventa una sillaba nuova,
ogni notte un gesto d’amore verso te stessa.
E lentamente, quasi senza farti rumore,
ritorni a respirare.
Non perché il dolore svanisce,
ma perché hai deciso di attraversarlo.

Restare, anche quando scricchioli.
Restare, anche quando vorresti fuggire da te.
E un giorno, senza sapere come,
ti accorgi che vivi davvero.
Più vulnerabile, sì,
ma profondamente più luce.

Marion Elswyn

Dicono che dobbiamo rigare dritto.Che cambiare strada non ci rende persone per bene.Anche se ogni giorno viviamo prezios...
14/11/2025

Dicono che dobbiamo rigare dritto.

Che cambiare strada non ci rende persone per bene.
Anche se ogni giorno viviamo preziosi attimi che ci invitano a imboccare vie nuove.
Ma preferiamo rimanere sul sentiero di sempre.
E’ così che ci hanno insegnato.
A trattenere i nostri appetiti, i nostri sogni, il nostro sentire.
Ad ogni costo.
Eppure c’è una parte di noi che non potrà mai essere addomesticata. Ed ogni giorno tuona per farsi sentire.
E’ il nostro fuoco interiore.
Che si maschera da malumore, da fastidio, da sintomo corporeo.
Per farsi vedere.
Vuole bruciare, incendiare il mondo con le proprie fiamme creative, sfamarci di puro amore.
E noi, ogni volta, lo spegniamo.
Con cascate di scuse.
Evviva chi prende una strada diversa, chi cambia idea, chi distrugge le proprie convinzioni, chi ne crea di nuove, chi decidere di non credere a niente per poi ritrovarsi a credere a tutto, chi spezza legami già morti da tempo, chi fa spazio al nuovo, chi decide di voler fermarsi e chi invece non si ferma mai.
Non importa ciò che fa la gente.
Importa solo se segue il cuore.
Si percepisce subito cosa muove i nostri passi.
Lo si vede negli occhi.
Se sono felici o se sono spenti.
Tutti sono in grado di vedere la felicità negli occhi di una persona.
C’è una luce particolare.
E’ quella che del suo fuoco che brucia.
E che scalda chiunque gli sta intorno.
Ecco perché il mondo è freddo.
Non ha più occhi roventi.
Andiamolo a ricercare dentro di noi questo incendio di vita.
Abbiamo il dovere di farlo divampare.
E di ubriacarci della sua energia vitale.
Lunga vita ai fuochi, alle deviazioni, ai cambiamenti, alle novità, alle pause, alle sterzate improvvise.
Siamo nati per splendere.
Di una luce che appartiene solo a noi.
E’ ora di andare nel mondo come una miriade di fiamme pulsanti.
E’ questo il momento migliore per farlo.
Dopotutto, anche le stelle aspettano il buio per poter brillare.

Elena Bernabè – Scrittrice

"Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora...
29/10/2025

"Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore...Ci vogliono i riti"
" Che cos'è un rito? " disse il piccolo principe.
" Anche questa è una cosa da tempo dimenticata" [...] " E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora diversa dalle altre ore....."
[Antoine De Saint Exupéry, Il piccolo principe]

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 vuole sempre coraggio per guardarsi dentro? Certo ci sono emozioni che premono nella nostra vita e allora chiudere gli ...
27/10/2025

vuole sempre coraggio per guardarsi dentro?

Certo ci sono emozioni che premono nella nostra vita e allora chiudere gli occhi e praticare può sembrarci difficile, a volte suscita solitudine, altre volte risveglia irrequietezza, altre ancora smarrimento.
Ma ciò che abbassa la nostra vitalità non sono solo le situazioni che viviamo, ma anche il peso delle nostre difese, quando diventano troppo rigide.
Ci troviamo spesso a lottare, come se la lotta fosse l’unica strada per superare le difficoltà. Dimentichiamo che possiamo trovare rifugio dentro di noi dove c’è una riserva di saggezza: la parte coraggiosa di noi. Semplicemente, abbiamo smarrito la strada per tornarvi, se ne siamo stati molto lontani.

Ma possiamo tornarvi ogni volta che vogliamo, perché dista solo un respiro.

L’intento della pratica è imparare a tornare alla consapevolezza del respiro e del nostro rifugio interiore, è tornare al nostro Sé per abitare la vita momento per momento, per essere vivi davvero.

Sarà un piccolo viaggio, di tre incontri, attraverso la consapevolezza, verso l’ integrità.

Ci incontreremo in cerchio. Cammineremo insieme. Respirando con l'essenza di ciò che siamo.

Questo percorso vuole essere un gentile invito a non distogliere lo sguardo, a non fuggire di fronte alla verità interiore, perché guardarsi dentro significa accettare la propria condizione, smascherata dalle illusioni.
Significa ritrovare centratura, incontrare la vita con cuore saldo.

Se anche tu vuoi tornare ad abitarti, rimettere i piedi per terra e il cuore al centro, questo è il momento...

Gli incontri saranno il 12 Novembre, il 3 e il 17 Dicembre dalle 19.30 alle 21.30

È possibile anticipare previa iscrizione entro lunedì 10 novembre.

Abbi cura di te....
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Le virgole sono importanti,tutta la punteggiatura lo è.Come il destinoquando capiti nel posto sbagliato,nel momento meno...
26/10/2025

Le virgole sono importanti,
tutta la punteggiatura lo è.
Come il destino
quando capiti nel posto sbagliato,
nel momento meno opportuno
e tutto cambia.
Poi c’è un verbo “sentire”
dai mille significati…
Mi piace il verbo sentire,
sentire il rumore del mare,
sentirne l’odore,
sentire il suono della pioggia
che ti bagna le labbra,
sentire una penna
che traccia sentimenti su un foglio bianco.
Sentire l’odore di chi ami,
sentirne la voce
e sentirlo col cuore.
Sentire è il verbo delle emozioni,
ci si sdraia sulla schiena del mondo
e si sente.

Alda Merini

Prendersi cura di sé inizia gradualmente, inizia dal riconoscere il bisogno di equilibrio, inizia nell' orientarsi verso...
22/10/2025

Prendersi cura di sé inizia gradualmente, inizia dal riconoscere il bisogno di equilibrio, inizia nell' orientarsi verso il percorso più adatto.

Inizia dal riconoscere che la ricerca non è fuori da sé, che tutti siamo alla ricerca di un centro, che non amiamo avvicinarci alle incertezze, fatichiamo ad abitare sulla soglia dell’interiorità, ma sappiamo che le nostre crepe ci indicano la strada, e che siamo alla ricerca di una nuova abitabilità.

La psicoterapia sostiene l'incontro con il mondo interiore, con le emozioni dolorose, agevola visioni alternative, è una esperienza riparativa che riporta al sentire e poter essere profondamente se stessi.

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Poter vivere nella propria pelle, è il più bel modo di tornare a casa...
14/10/2025

Poter vivere nella propria pelle, è il più bel modo di tornare a casa...

Sei una persona che si è risolta.
Questo è il complimento più bello che possano farti.
Dietro a queste parole c’è un universo.

Essere una persona risolta
non significa aver smesso di soffrire,
ma aver smesso di far soffrire gli altri
per ciò che non abbiamo risolto in noi.
Significa guardarsi dentro senza paura,
con tenerezza,
e dire: “Qui c’è una ferita, ma adesso la so riconoscere.”
È sapere che il tuo buio esiste e non chiedere ad altri
di diventare medicina per la tua mancanza.

Una persona risolta
ha imparato a stare in piedi nel proprio caos.
Ha imparato a vivere nella sua pelle.
Ha accettato la luce e l’ombra,
l’inizio e la fine,
la voce e il silenzio.
Ha smesso di chiedere al mondo di guarirla,
perché ha scoperto che la cura comincia da sé.
Il sacro di una vita risolta è semplice:
non fuggire da te,
non vendere la tua anima
per l’approvazione.

Le persone risolte non cercano colpe,
cercano pace.
Non ti usano per riempirsi,
ti scelgono per condividere.
Non vogliono cambiare nessuno,
perché sanno quanto è stato difficile cambiare se stesse.
Una persona risolta non aggredisce, risponde.
Non esplode, respira.
Non pretende, comprende.
Sa chiedere scusa quando serve
e ritirare la mano quando fa male.
Sa che amare non è possesso
ma cura quotidiana.

Essere risolti non vuol dire essere perfetti.
Vuol dire conoscersi a fondo,
sapere dove fa male
e dove si fiorisce.
Vuol dire portare la propria anima a casa,
e da lì iniziare a costruire pace.

Dentro ogni persona risolta c’è il suo daimon,
come dicevano gli antichi greci:
una forza interiore,
che orienta, guida
e custudisce il tuo desiderio più vero
non un padrone,
bensì la tua bussola di fuoco
la voce silenziosa che ti guida verso ciò
che sei davvero,
non ciò che ti chiedono di essere.
Chi lo ascolta trova la direzione.
Chi lo ignora resta fermo nel rumore.

Una persona non risolta, invece,
fa male anche senza volerlo.
Ama come chi afferra,
parla per difendersi,
giudica per non guardarsi.
Ha paura del silenzio
perché nel silenzio sente tutto.
La differenza si vede nelle mani:
quelle non risolte soffocano, chiudono, stringono.
Quelle risolte accolgono, sfiorano, lasciano libertà.
L’una spegne, l’altra illumina.
L’una costruisce muri, l’altra apre porte.

Una persona risolta non ha più bisogno di vincere,
perché ha capito che vincere non serve a niente.
Ha imparato a lasciar andare,
a dire “scusa”,
a dire “non so”.
Ha imparato a restare.

Le persone risolte portano pace,
non perché il mondo gliel’ha data,
ma perché hanno deciso di crearla dentro.
Sono fari silenziosi,
non insegnano: illuminano.

E allora risolviamoci.
Non per diventare migliori,
ma per smettere di far male.
Non per essere perfetti,
ma per essere interi.

Risolversi è l’atto più rivoluzionario che esista:
significa scegliere di non restare feriti per sempre.
Significa guardare la vita in faccia
e dirle:
“Ci ho messo un po’, ma adesso ci sono.”

Il teatro  può avere una grande forza trasformativa. In questa esperienza ogni partecipante non è spettatore ma è protag...
13/10/2025

Il teatro può avere una grande forza trasformativa. In questa esperienza ogni partecipante non è spettatore ma è protagonista di un vero percorso emotivo, espressivo e rigenerante. Sarà un viaggio per riscoprirsi tra corpo, voce ed emozioni. Prenota la tua presenza entro il 17 ottobre!

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"Guardate avanti. Ma soprattutto, guardate dentro di voi. La strada da percorrere è tutta lì." Max Conteddu  #
12/10/2025

"Guardate avanti. Ma soprattutto, guardate dentro di voi. La strada da percorrere è tutta lì."

Max Conteddu

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06/10/2025

Ci sono persone che sanno trasmettere un senso di sicurezza, di appartenenza e di rifugio. Persone che diventano come una vera e propria casa in cui sentirsi accolti, protetti e a proprio agio, sia fisicamente che emotivamente.

“Essere casa” può significare sentire un luogo come proprio, dove ritrovare sostegno e serenità. Ma può anche rivelare un senso profondo di radicamento, di intimità e di sicurezza che non dipende dalle mura di un edificio, bensì dalla connessione che nutriamo con noi stessi e con gli altri.

A volte è la presenza di una persona a “fare casa”: uno sguardo che accoglie, una voce che consola, un gesto che protegge.
Altre volte siamo noi stessi a poter diventare casa, per chi ci è accanto e soprattutto per noi stessi.

E tu, dove senti che è “casa”?
Sai ascoltare e riconoscere il tuo bisogno di raccoglimento?
Come diventi casa per te e per gli altri?

Questa meditazione è un invito a guardarci dentro con occhi nuovi, a scoprire come creare un luogo interiore di conforto e stabilità: un rifugio dove sentirsi accettati e al sicuro, dove il mondo resta fuori e possiamo finalmente trovare pace, e soprattutto scoprire che la vera casa
è già qui, nel respiro che ci abita,
nella presenza che ci accoglie,
nel silenzio che ci riconduce a noi stessi.

Perché “essere casa” non è un luogo fisico, ma una condizione del cuore, uno stato di profonda connessione e presenza.
È quell’oasi di pace e accoglienza che possiamo ritrovare in alcune persone… e coltivare dentro di noi.
Mercoledì 8 Ottobre dalle 19 alle 21.

È possibile partecipare previa iscrizione entro lunedì

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Indirizzo

Via Roma, 230
Cinisi
90045

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 20:00
Martedì 09:00 - 20:00
Mercoledì 09:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 20:00
Venerdì 09:00 - 20:00

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