01/11/2022
PIU' DANNI CHE ALTRO ....
Un (ennesimo) caso clinico
Mirella, anni 62, peso 86 kg per un'altezza di 165 cm si presenta in studio su suggerimento di un'altra paziente sua coetanea.
Riferisce di una importante sintomatologia al bacino con irradiazione all'arto inferiore sx , che si estende al ginocchio fino alla zona malleolare esterna della gamba.
Dopo croniche ed inefficaci terapie chimico-farmaceutiche ed una pletora infinita di terapie conservative (Tecar, tens, ultrasuoni, agopuntura) i signori della medicina delle "evidenze" decidono per l'installazione di un dispositivo elettronico in sottocute (in area glutea), intervento che avviene effettuato a Luglio del 2021.
Lo strumento impiantato, genera una stimolazione midollare e rimodulazione elettrica con FRP (radiofrequenza pulsata) , in buona sostanza è un impianto generatore di impulsi collegato ad elettrodo per neurostimolazione.
Nelle visite di controllo si legge :
"decorso: Parestesia alle dita dei piedi sono evolute in peggio con incremento del formicolio".
Al successivo controllo e dinanzi alle lamentele della donna, relativamente ad un significativo peggioramento del quadro clinico il neurochirurgo risponde:
" signora, anch'io ho il mal di schiena, deve tenerselo".
Questa è, in tutta evidenza, la risposta che ci si aspetterebbe da uno specialista, quella di colui che interpreta il proprio lavoro con dedizione e competenza...
una conclusione non solo ad alto contenuto scientifico ma assolutamente consolatoria per una donna di 62 anni che sta soffrendo da 12 mesi per una sintomatologia 24 ore al giorno.....
Mirella si reca presso il mio studio di Verona su suggerimento di un'altra "famosa" paziente
quella alla quale era stato realizzato lo "strangolamento" del cardias, tramite CUCITURA del fundus gastrico alla parte distale dell'esofago, insomma una delle tante demenzialità chirurgiche, irrazionali e controproducenti per contrastare il reflusso gastroesofageo.
Ma tornando al caso di Mirella, dopo aver ASCOLTATO attentamente la paziente deduco che l'impianto strumentale possa essere, non solo inutile, ma costituire fattore amplificatore del segnale nocicettivo ......
Suggerisco alla paziente di far spegnere il dispositivo dal medico che gestisce l'apparecchio.
Alla visita di controllo, 30 giorni dopo, la paziente mi riferisce che lo spegnimento dell'elettrostimolatore le ha fornito un beneficio immediato, percependo una progressiva riduzione della sintomatologia all'arto inferiore sinistro.
E nei giorni a seguire, Mirella, ha un ulteriore recupero anatomo-funzionale dell'arto.
E' verosimile ipotizzare che il piano motorio-nutrizionale già in atto da circa 1 mese, avesse sviluppato una riduzione dell'infiammazione sistemica ( infatti registra un calo ponderale di 6 kg) amplificando in modo significativo gli effetti positivi dello spegnimento del disastroso apparecchio elettromedicale.
Non posso certo decretare l'inutilità di tali dispositivi, visto il numero limitato di casi incontrati fino ad oggi, dico solo che su 4 pazienti 4 hanno avuto beneficio spegnendolo
MA, aimè, le correlazioni viscero-somatiche ai signori della medicina "meccanicistica" non piacciono proprio
LORO devono vedere la molecolina che parte, si attiva e sprigiona il suo effetto dimostrabile, quantificabile e riproducibile....
PECCATO che il SISTEMA BIOLOGICO sia molto più complesso dei loro ragionamenti schematici e della "controllata" farmacocinetica ....
intanto noi , nel nostro piccolo, proviamo a fare un ragionamento più ampio e a portare le persone a riflettere in merito alla necessità di ricercare la SALUTE attraverso regolare attività motoria ed una sana alimentazione ANCESTRALE
Questa è l EPIGENETICA il resto sono "pezze" medico/industriali ....
Un Caro SALUTO di SALUTE
ai lettori della pagina