02/10/2025
Il che Israele sta portando avanti nei confronti dei palestinesi sollecita in me l’urgenza di posizionarmi.
Domani però non aderirò allo sciopero generale perché le uniche persone a cui potrei creare disagio sono i miei pazienti che ogni giorno dimostrano in queste stanzette la loro e il loro coraggio nel raggiungere un cambiamento partendo proprio dalla parte più difficile: se stessi. E lo facciamo insieme al di là di ogni fede politica e religiosa nel pieno rispetto delle ideologie e delle persone.
Non andrò ovviamente a spaccare tutto perché già mi viene l’ansia a sentire il rumore di un bicchiere rotto, ma soprattutto perché come ben sappiamo quelli sono atti criminali che non rappresentano né statisticamente né ideologicamente il senso delle manifestazioni.
Allo stesso modo non voglio più “girarmi dall’altra parte”. In primo luogo perché non reputo corretto stare zitta davanti ad un chiaro intento di prevaricazione di un popolo su un altro. In secondo luogo perché penso che se mai chiunque della mia famiglia (e qualcuno dice che siamo tutti fratelli) si dovesse trovare in difficoltà solo, al buio, in pericolo in mezzo ad una strada, vorrei che chi sta intorno non si girasse dall’altra parte e offrisse aiuto e supporto.
Per queste motivazioni, in accordo con la dottoressa Montanari, che è l’altra metà dello studio ♥️, appenderemo in bacheca la foto qui sotto. È un piccolo segno che non porterà alla soluzione di nessuna guerra, ma resterà lì per ricordarci di non girarci dall’altra parte e come simbolo del di prendere una posizione chiara davanti alle ingiustizie.