05/12/2022
C’era una volta la figlia di un vecchio contadino che si lamentava costantemente della sua vita, di quanto fosse difficile andare avanti. Era sfiduciata e stanca di lottare; quando risolveva un problema, subito ne compariva un altro, si sentiva sfinita e rassegnata. Il contadino condusse sua figlia in cucina e le chiese di osservare con attenzione e pazienza. Mise sul fuoco tre pentole con l’acqua. Quando l’acqua iniziò a bollire, mise in una pentola una carota, in un’altra un uovo e nella terza alcuni chicchi di caffè. Li lasciò bollire senza dire una parola mentre la figlia aspettava tra l’incredulo e il curioso. Dopo venti minuti, il padre spense il fuoco. Prese la carota e la mise in un piatto. Prese l’uovo e lo mise in una ciotolina. Infine, prese il colino e versò il caffè in una tazza. Guardò la figlia e le chiese: “Cosa vedi?”. “Una carota, un uovo e del caffè”, fu la risposta.
La fece avvicinare e le chiese di toccare la carota. Lei lo fece e notò che era morbida. Poi le chiese di prendere l’uovo e di romperlo. Lei tolse il guscio e vide che l’uovo era duro. Poi le chiese di provare con il caffè. La figlia s’inebriò del piacere di sentire il suo aroma profumato e il suo sapore dolce.
“Cosa vuol dire questo, papà?” Egli le spiegò che i tre oggetti avevano affrontato la stessa avversità: l’acqua bollente. Tuttavia, ciascuno aveva reagito a suo modo. La carota era forte e dura ma, nell’acqua bollente, era diventata fragile, facile da rompere. L’uovo era fragile all’inizio, il suo guscio sottile proteggeva una parte interna delicata, ma dopo essere stato nell’acqua bollente, il suo interno si era indurito. Il caffè era straordinario: dopo essere stato nell’acqua bollente, aveva cambiato l’acqua stessa. La carota, forte e resistente, aveva lottato contro l’acqua, ma era diventata debole e molle. L’uovo, così fragile nel suo guscio sottile che proteggeva l’interno nutriente, si era indurito, era diventato rigido, inflessibile. I chicchi del caffè, invece, avevano fatto il miracolo: dopo essere stati nell’acqua, bollendo, l’avevano trasformata.
“Cosa scegli di essere, figlia mia? Quando le avversità suonano alla tua porta, come rispondi? Sei come la carota che sembra forte, ma quando il dolore ti tocca diventi debole e priva di forza? Sei come un uovo che nella sua fragilità nasconde un cuore tenero e un carattere buono, ma che le prove della vita induriscono? Il guscio sembra sempre lo stesso, ma l’interno è rattrappito e inaridito. Oppure sei come un chicco di caffè, che cambia l’elemento che gli provoca dolore e nel punto di massima crisi raggiunge il suo migliore aroma e sapore? Come un chicco di caffè, proprio quando le cose ti vanno male puoi reagire in maniera positiva e diffondere con il tuo atteggiamento “il profumo del caffè” intorno a te. Le persone più serene e felici non sono quelle a cui tutto va bene, ma quelle che sanno prendersi il meglio della vita, nonostante tutto. Figlia mia, possa tu avere abbastanza gioia da renderti dolce, abbastanza prove da renderti forte e abbastanza speranza da renderti felice. Quando ti senti male e le difficoltà della vita ti sembrano enormi, cerca di salire ad un altro livello e l’acqua bollente si trasformerà in un caffè fragrante e profumato.”