15/11/2025
L’amore non è un lusso emotivo ma una necessità biologica.
Lo dicono le neuroscienze, ma lo sa anche chi ha amato davvero: senza amore ci si spegne. Lentamente, ma inesorabilmente. Possiamo nutrirci, respirare, dormire, ma se nessuno ci tocca l’anima o la pelle, qualcosa dentro di noi si atrofizza. È come se il corpo vivesse, ma la mente non avesse più ossigeno.
Negli anni ’50, uno psicologo di nome Harry Harlow condusse un esperimento tanto crudele quanto illuminante. Mise dei cuccioli di scimmia di fronte a due “madri”: una fatta di ferro, fredda, ma con il biberon del latte; l’altra di stoffa, morbida, calda, ma senza cibo. I piccoli non ebbero dubbi: si aggrapparono alla madre di stoffa. Sceglievano il calore, non il nutrimento. Il contatto, non la sopravvivenza. Preferivano morire di fame piuttosto che di mancanza d’amore.
Da allora la scienza lo ha confermato più volte: il nostro cervello è cablato per il legame. L’amore, nelle sue molte forme — affetto, amicizia, appartenenza — è la sostanza invisibile che regola tutto il nostro equilibrio interno. È l’unica droga naturale che riduce il cortisolo, il principale ormone dello stress, e che stimola l’ossitocina, quella molecola che ci fa sentire al sicuro. Quando riceviamo una carezza, un abbraccio, o anche solo un sorriso sincero, il nostro sistema nervoso si riequilibra. È come se il corpo dicesse: “Posso abbassare le difese, non sono più solo”.
Per questo chi si chiude per non soffrire, alla lunga soffre di più. Perché si protegge dal dolore, ma si priva anche della cura. L’amore non è solo sentimento: è medicina. È ciò che ci ancora alla vita, ci regola il battito, ci calma il respiro. È il primo linguaggio che impariamo, quando non sappiamo ancora parlare. È il caldo di una mano sul petto, la voce che ci dice “ci sono”, anche quando tutto il resto trema.
Nel mondo di oggi, dove sembrare forti conta più che sentirsi vivi, abbiamo scambiato l’indipendenza per isolamento. Ci vantiamo di non aver bisogno di nessuno, come se l’autonomia fosse il grado più alto dell’evoluzione. Ma la verità è un’altra: gli esseri umani non sopravvivono da soli. Sopravvivono grazie a qualcuno. Anche solo a uno.
L’amore non ci indebolisce: ci costruisce. È l’ossigeno dell’anima, l’acqua invisibile di cui ogni emozione ha bisogno per fiorire. Senza di lui, la vita non finisce: si scolora.
Quindi, se oggi ti senti spento, non chiederti solo cosa ti manca da fare.
Chiediti chi ti manca da sentire.
Perché a volte, più che di pane, abbiamo fame di abbracci.
Enrico Chelini