Centro Olistico L'Ossidiana

Centro Olistico L'Ossidiana "per ritrovare una nuova consapevolezza"

Studio e pratica delle Discipline Olistiche e Bio-naturali: Naturopatia, Erboristeria, Floriterapia, Ayurveda, Yoga,MTC.

❄️ Mercoledì 3 Dicembre 2025 Il passo più lento dell’inverno「情けは人の為ならず」Nasake wa hito no tame narazu“La gentilezza donat...
03/12/2025

❄️ Mercoledì 3 Dicembre 2025

Il passo più lento dell’inverno

「情けは人の為ならず」
Nasake wa hito no tame narazu
“La gentilezza donata non è mai solo per l’altro.”

Ti è mai capitato di accorgerti davvero di qualcuno solo quando hai rallentato il passo?

Il proverbio giapponese nasake wa hito no tame narazu viene spesso frainteso: non significa che “la pietà non fa bene agli altri”, ma che ogni gesto di cura, prima o poi, torna indietro anche a chi lo compie.

È un invito silenzioso a camminare nel mondo sapendo che il modo in cui trattiamo gli altri ridisegna anche il nostro paesaggio interiore.

Oggi, 3 dicembre, il mondo celebra la Giornata internazionale delle persone con disabilità, nata per ricordare che dignità, ascolto e partecipazione non sono un “di più”, ma il cuore di una società che funziona.

In Giappone, questo tema passa anche attraverso i dettagli: quei sentieri gialli in rilievo sui marciapiedi e nelle stazioni, i Tenji blocks, sono stati inventati da un ingegnere giapponese, Seiichi Miyake, nel 1965 per aiutare un amico ipovedente; dal 1967 hanno iniziato a diffondersi in tutto il Paese e oggi guidano milioni di passi, spesso senza che ce ne accorgiamo.

Mentre la stagione in Giappone entra nei giorni in cui “le foglie del tachibana iniziano a ingiallire” (una delle microstagioni che segnano l’inizio di dicembre), la natura ricorda che anche ciò che sembra fragile o “fuori norma” ha un suo colore, un suo ritmo, una sua forza quieta.

Oggi il proverbio sembra dirci: guarda chi ha un passo diverso dal tuo, e prova a camminare al suo fianco. Non per “aiutarlo dall’alto”, ma per scoprire insieme un altro modo di attraversare l’inverno.

💡 Tre spunti da portare con te oggi:

Rallenta consapevolmente
Scegli un tragitto di oggi (dal parcheggio all’ufficio, dalla fermata di bus a casa) e percorrilo più lentamente del solito, ascoltando suoni, odori, brusii. Chiediti: chi non vedo mai perché corro troppo?

Togli una barriera invisibile
Al lavoro, in famiglia, sui social: c’è qualcuno che tende a rimanere ai margini? Invece di “fare la lezione”, offri una cosa concreta: un posto a sedere, qualche minuto in più per spiegare qualcosa, un messaggio sincero:
“Se hai bisogno, io ci sono. Dimmi tu come posso essere utile.”

Pratica la gentilezza che non si vede
Questa sera, prima di dormire, pensa a una persona che vive un limite (fisico, emotivo, economico). Non compatirla: augurale mentalmente qualcosa di preciso (“che tu possa trovare una persona che ti ascolti davvero”). È una forma di allenamento del cuore.

Haiku
「冬枯れや 世は一色に 風の音」
Fuyugare ya / yo wa isshoku ni / kaze no oto
“Con l’inverno inaridito,
il mondo è d’un solo colore,
solo il suono del vento.”
Matsuo Bashō (1644–1694)
In questo haiku, Bashō ascolta ciò che non si vede: quando il paesaggio è “di un solo colore”, ciò che resta è il vento, il suo tocco, la sua voce. È una lezione sottile per oggi: quando l’occhio non basta, entrano in scena altri sensi, altre forme di attenzione.

🎌 – Giappone, microstagioni e città accessibili
Nel tradizionale calendario giapponese delle 72 microstagioni, i primi giorni di dicembre corrispondono al momento in cui le foglie dell’albero di tachibana iniziano a ingiallire: un cambiamento minuscolo, quasi invisibile, che però merita un nome e un posto nel calendario.
Lo stesso sguardo di cura si ritrova, in epoca moderna, nelle scelte di accessibilità:

i già citati Tenji blocks guidano chi non vede, con rilievi diversi per avvisare del pericolo o indicare la direzione;

molte stazioni, templi e spazi pubblici hanno rampe, ascensori, mappe tattili;

l’idea di universal design si è diffusa proprio partendo da qui, per creare spazi utilizzabili da più persone possibili, indipendentemente dalle loro capacità.

Nel Giappone tradizionale, chi era “diverso” veniva spesso nascosto o allontanato. Nel Giappone di oggi, i percorsi gialli sul suolo e le politiche di accessibilità dicono che le città possono trasformarsi in luoghi che vedono anche chi non vede. Non è ancora perfetto, né in Giappone né da noi, ma è un cammino.
In una giornata dedicata ai diritti delle persone con disabilità, questo dialogo tra antiche microstagioni e moderne piastrelle tattili ci ricorda che la vera civiltà non è l’assenza di limiti, ma il modo in cui impariamo a camminare insieme, ognuno con il proprio passo.
Che il vento di questo inverno non cancelli i passi più lenti, ma li protegga: che oggi tu possa essere, per qualcuno, quel tratto di strada più sicuro.❄️

🙏
03/12/2025

🙏

L’UNIVERSO NON AIUTA LE VITTIMESappi che l’universo non aiuta le vittime.Non perché sia crudele, ma perché non risponde ...
02/12/2025

L’UNIVERSO NON AIUTA LE VITTIME

Sappi che l’universo non aiuta le vittime.
Non perché sia crudele, ma perché non risponde alla morale umana:
risponde alla frequenza, a ciò che emanano i nostri pensieri, le nostre emozioni, la nostra postura interiore.

Puoi avere ragione, puoi essere stato ferito, tradito, umiliato.
Ma se resti nella modalità vittima, l’esito non cambia: perdi comunque.
Perché la tua energia continua a trasmettere:
“io subisco la vita”,
“non ho potere”,
“qualcosa o qualcuno decide per me”.

E l’universo, che replica sempre ciò che vibra, non può che rimandarti la stessa esperienza.

La modalità vittima non è un dolore: è una frequenza bloccata.
È come camminare con le ali legate: senti di avere ragione ma non riesci a volare.

Quando ricevi un torto, la vera svolta non è reagire: è elevarsi.

Elevarsi non significa ingoiare tutto o fare finta di niente.
Elevarsi significa fare valere le proprie ragioni senza perdersi, ritrovare la propria dignità energetica, riconoscere il dolore, attraversarlo, guarirlo.

Perché non puoi elevarti se dentro sei pieno di rabbia compressa.
Non puoi rialzarti se continui a chiederti “perché è successo proprio a me?”.
Questa domanda ti incatena al passato,
ti inchioda alla ferita,
ti tiene nella stessa frequenza in cui il torto è nato.

La domanda giusta diventa:
“Cosa devo fare, da ora in poi, per elevarmi da questo punto?”

È qui che cambia tutto.
A quel punto non reagisci più dal dolore, ma dalla coscienza.
Non ti identifichi con ciò che hai subito,
ma con ciò che stai diventando.

**La vittima vede il bicchiere mezzo vuoto.

La coscienza lo riempie.**

Rimanere nella frequenza vittima attira negatività perché è una vibrazione di mancanza, di blocco, di chiusura.
È come dire alla vita: “Non ho potere. Confermamelo”.

Ma ogni volta che decidi di elevarti,
di guarire, di lasciare andare, di trasformare,
la vibrazione cambia.
E l’universo, che ascolta la frequenza e non le parole,
risponde in modo completamente diverso.

Perché la vera forza non è non cadere mai:
è non restare mai nella postura di chi non può rialzarsi.

"Semi delle stelle"

"La saggezza non consiste nel governare gli altri, ma nel governare se stessi. La nobiltà non consiste nel potere e nel ...
01/12/2025

"La saggezza non consiste nel governare gli altri, ma nel governare se stessi. La nobiltà non consiste nel potere e nel rango sociale, ma è una questione di autorealizzazione; se ti realizzi, troverai tutto il mondo in te stesso. La felicità non consiste nella ricchezza o nella condizione sociale, ma è una questione di armonia."
(Lao-tzu)

🙏
01/12/2025

🙏

La Luna Affamata: Gurdjieff e il Misterioso Legame tra Vita e Morte Terrestre Nel passato sono esistite e tutt'oggi pers...
01/12/2025

La Luna Affamata: Gurdjieff e il Misterioso Legame tra Vita e Morte Terrestre

Nel passato sono esistite e tutt'oggi persistono in alcune credenze popolari, concezioni che attribuivano e attribuiscono alla Luna un'influenza significativa sul tasso di natalità e mortalità. Queste credenze spesso si basano su un'analogia tra il ciclo lunare (circa 29 giorni) e il ciclo mestruale femminile (circa 28 giorni), portando a collegare la Luna alla fertilità e al parto. Inoltre, l'attrazione gravitazionale della Luna sulle maree ha fatto ipotizzare un'influenza anche sui fluidi corporei umani, incluso il liquido amniotico, suggerendo un ruolo nell'inizio del travaglio.
Le credenze più diffuse riguardo alla natalità includono:
Luna Piena e Aumento delle Nascite: È una delle credenze più radicate, secondo cui la Luna piena causerebbe un aumento delle rotture delle acque e, di conseguenza, un maggior numero di parti. Molti operatori sanitari e persone comuni riportano aneddoti a supporto di questa idea, sebbene la ricerca scientifica non abbia trovato correlazioni significative.
Fasi Lunari e Sesso del Bambino: Alcune tradizioni popolari sostengono che il sesso del nascituro possa essere influenzato dalla fase lunare al momento del concepimento. Ad esempio, il concepimento in Luna crescente favorirebbe la nascita di un maschio, mentre in Luna calante una femmina.
Ciclo Mestruale e Luna: La coincidenza della durata del ciclo lunare con quello mestruale ha portato a lungo ad associare la Luna alla fertilità femminile, con la Luna piena spesso legata all'ovulazione e la Luna nuova alle mestruazioni.
Per quanto riguarda la mortalità, le credenze sono meno diffuse e meno strutturate, ma esistono:
Luna Piena e Comportamento Umano: Storicamente, la Luna piena è stata associata a cambiamenti nel comportamento umano, inclusi stati di agitazione, insonnia e, in alcuni casi, un aumento di eventi come incidenti o, in credenze più marginali, suicidi. Quest'ultima associazione è spesso legata a un presunto impatto della Luna sulla salute mentale e sui ritmi circadiani.
Malattie e Debilitazione: In alcune tradizioni antiche, si credeva che le fasi lunari potessero influenzare la gravità delle malattie o la resistenza fisica, potenzialmente incidendo sui tassi di mortalità tra le persone più deboli o anziane.
Secondo gli insegnamenti di Gurdjieff, in particolare quelli esposti in "I Racconti di Belzebù al Suo Nipote" e negli scritti del suo allievo P. D. Ouspensky, la Luna è un corpo cosmico ancora in via di sviluppo che necessita di nutrimento per crescere e maturare. Questo nutrimento, affermava, proviene dalla vita organica presente sulla Terra. In sostanza, la vita organica terrestre – inclusi esseri umani, animali e piante – funge da una sorta di "cibo" per la Luna. Questo "cibo" non è una sostanza fisica nel senso convenzionale, ma piuttosto radiazioni sottili o energie prodotte dagli esseri viventi. Nello specifico, Gurdjieff insegnava che una parte significativa dell'energia rilasciata al momento della morte (ciò che lui chiamava "Rascooarno") viene assorbita dalla Luna. Questo implica uno scambio energetico continuo e sottile, in cui la Luna si nutre delle "vibrazioni" emesse dalla morte delle creature viventi.

Influenza sulla Natalità e Mortalità (Indirettamente)

All'interno di questa cornice, la comprensione di Gurdjieff dell'influenza lunare sui tassi di natalità e mortalità è indiretta e sistemica, piuttosto che una correlazione diretta con le fasi lunari.
Necessità di Vita e Morte: Affinché la Luna possa continuare il suo sviluppo, ha bisogno di questo sostentamento energetico. Pertanto, l'esistenza stessa della vita organica sulla Terra, con i suoi cicli di nascita e morte, è una necessità cosmica per alimentare la Luna. In questo senso, la "fame" della Luna per questa energia guida i processi di vita e morte sulla Terra per assicurare un rifornimento continuo.
"Accumulatore" di Energia: La vita organica sulla Terra agisce come un "enorme accumulatore" per l'energia di cui la Luna ha bisogno. Ciò significa che il processo collettivo di vivere, morire e il conseguente rilascio energetico è fondamentale per l'esistenza e l'evoluzione della Luna nella cosmologia di Gurdjieff.
Oltre le Fasi: Le specifiche fasi della Luna (nuova, crescente, piena, calante) non sono il meccanismo diretto di influenza nel sistema di Gurdjieff. Invece, è la dinamica energetica complessiva tra la vita organica della Terra e il bisogno di sostentamento della Luna che detta i modelli generali di vita e morte. Il "tasso" di natalità e mortalità sarebbe quindi legato ai "bisogni digestivi" della Luna e al suo continuo sviluppo, piuttosto che a qualsiasi fenomeno lunare ciclico osservabile sulla Terra.

La "Liberazione dalla Luna"

Un tema centrale nell'insegnamento di Gurdjieff, in particolare per quanto riguarda l'umanità, è l'idea di "liberazione dalla Luna." Suggeriva che la vita umana ordinaria e inconscia serva in gran parte a questo scopo cosmico di alimentare la Luna. Attraverso il lavoro consapevole su sé stessi e lo sviluppo spirituale (il "Lavoro" o la "Quarta Via"), gli individui potrebbero potenzialmente generare una diversa qualità di energia, sfuggendo alla servitù meccanica verso la Luna e contribuendo alla propria evoluzione superiore. Fin dall'alba dei tempi, le antiche civiltà hanno osservato la Luna con venerazione e timore, attribuendole poteri mistici e un'influenza tangibile sulla vita e sulla morte. Questa fascinazione era spesso radicata nell'osservazione dei cicli naturali (come le maree e il ciclo mestruale femminile) e nella percezione che la Luna fosse una divinità o una forza cosmica. Sebbene non si trattasse di "tassi" in senso statistico moderno, l'idea di un impatto lunare su natalità e mortalità era diffusa e si manifestava in miti, rituali e pratiche quotidiane.

Le Antiche Civiltà e l'Influenza Lunare

Le credenze sull'influenza della Luna variavano, ma molti popoli antichi condividevano l'idea che fosse legata alla fertilità, alla nascita e, in alcuni casi, al destino o alla fine della vita.
Mesopotamia:
Le civiltà mesopotamiche (Sumeri, Babilonesi, Assiri) erano astute osservatrici del cielo. La Luna (Sin o Nanna) era una divinità maschile di grande importanza, associata al tempo, ai cicli e alla fertilità. Sebbene le registrazioni dirette di un'influenza specifica sui "tassi" di natalità o mortalità siano difficili da rintracciare in modo esplicito come nelle concezioni moderne, l'associazione della Luna con la fertilità e i cicli era implicita nella sua divinità. I calendari lunari scandivano i tempi per l'agricoltura e le festività legate alla prosperità della vita.
Antico Egitto:
Gli Egizi veneravano diverse divinità lunari, come Thot (dio della saggezza, della scrittura e del tempo) e Khonsu (legato al tempo e alla guarigione, e talvolta associato alla fertilità). La Luna era vista come regolatrice dei cicli naturali, e per estensione, si credeva potesse influenzare i cicli di vita e morte. Le sue fasi potevano essere associate a momenti propizi o sfortunati per la nascita o per la salute. La durata del ciclo lunare era spesso paragonata a quella della gravidanza o del ciclo mestruale, rafforzando l'idea di un legame con la fertilità femminile e il parto.
Grecia Antica:
Nella mitologia greca, la Luna era rappresentata da divinità come Selene e Artemide. Selene era la dea della Luna piena, mentre Artemide (Diana per i Romani) era la dea della caccia, della natura selvaggia e, cruciale, della nascita e delle donne in travaglio. Si credeva che Artemide assistesse le partorienti e proteggesse i neonati, e la sua associazione con la Luna implicava un'influenza lunare sui processi riproduttivi e sulla sopravvivenza infantile. Alcuni testi antichi accennano a presagi lunari legati alla vita o alla morte. Artemidoro, un onirocritico del II secolo d.C., sosteneva che sognare la Luna potesse promettere figli a chi non ne aveva e, in quanto "umida", la morte a malati di edema o a marinai, suggerendo una duplice natura del suo influsso.
Roma Antica:
I Romani assimilavano spesso le divinità greche. La Luna era venerata come Luna o Diana. Diana Lucina, in particolare, era invocata durante il parto come dea che portava alla luce (dal latino lux, luce). Questa associazione diretta tra la Luna e l'atto della nascita era molto forte. L'idea di un'influenza sulla morte era meno esplicita in termini di tassi, ma il calendario lunare regolava riti e festività, e si credeva che alcuni eventi lunari potessero essere presagi fausti o infausti per la vita delle persone. La fragilità della vita infantile nell'antichità, con alti tassi di mortalità neonatale, potrebbe aver spinto alla ricerca di spiegazioni o influenze esterne, inclusa quella lunare.
Civiltà Precolombiane (Mesoamerica e Ande):
Molte culture precolombiane avevano complessi sistemi astronomici e calendari lunari. La Luna era spesso una divinità importante, associata alla fertilità, all'acqua, alla vita vegetale e ai cicli riproduttivi. Ad esempio, tra i Maya e gli Aztechi, le divinità lunari erano legate alla creazione e alla nascita, e le eclissi lunari potevano essere viste come presagi negativi che potevano influenzare la vita e la morte della comunità. La loro profonda comprensione dei cicli lunari influenzava le pratiche agricole e, per estensione, la sopravvivenza e la prosperità del popolo, che era legata anche alla natalità.
Civiltà Orientali (India, Cina):
In India, la Luna (Chandra) è spesso una divinità maschile, associata alla crescita delle coltivazioni, alla fertilità e alla mente. Le fasi lunari influenzavano il calendario e le pratiche religiose e agricole, indirettamente connesse al sostentamento e, quindi, alla vita e alla morte della popolazione.
In Cina, la Luna è un simbolo dello Yin, associato alla femminilità, all'acqua, all'oscurità e alla fertilità. Molte leggende e pratiche tradizionali collegano la Luna ai cicli di vita, alla salute delle donne e, quindi, alla natalità.
In sintesi, l'idea di un'influenza lunare sui cicli di vita e morte, sebbene non formulata come un moderno "tasso di natalità e mortalità", era ampiamente diffusa nelle antiche civiltà. Questa influenza era percepita principalmente attraverso l'associazione della Luna con la fertilità, la nascita, la crescita dei cicli naturali e, talvolta, come portatrice di presagi o regolatrice del destino.
___
https://gurdjieff-quarta-via-inedito.blogspot.com/

"L'uomo diventa spesso ciò che crede di essere. Se continua a dire che non si riesce a fare una certa cosa, è possibile ...
29/11/2025

"L'uomo diventa spesso ciò che crede di essere. Se continua a dire che non si riesce a fare una certa cosa, è possibile che alla fine si diventi realmente incapaci di farla."
(Mahatma Gandhi)

🍁 Sabato 29 Novembre 2025Il giorno in cui scegli che “abito” dare alla tua anima 👘Se aprendo l’armadio questa mattina tr...
29/11/2025

🍁 Sabato 29 Novembre 2025
Il giorno in cui scegli che “abito” dare alla tua anima 👘

Se aprendo l’armadio questa mattina trovassi solo ciò che fa bene al tuo cuore,
cosa sceglieresti di indossare: protezione, coraggio, dolcezza, silenzio?

Oggi in Giappone è uno di quei giorni che nascono da un gioco di suoni e significati:
11/29 si legge “ii fuku no hi” – il giorno dei “bei vestiti”,
un invito gentile a chiedersi non solo cosa indossiamo,
ma chi diventiamo mentre lo indossiamo.

「見かけによらぬは人のこと」
Mikake ni yoranu wa hito no koto
“Le persone non vanno giudicate dall’apparenza.”

Nel Giappone tradizionale il kimono era un linguaggio silenzioso:
colori e motivi raccontavano stagione, stato d’animo, ruolo, età.
Eppure questo proverbio insiste, da secoli, sulla stessa cosa:
non fermarti al tessuto, guarda il cuore che lo abita.

In un tempio di Kyoto puoi vedere una signora in kimono di seta seduta accanto a uno studente in felpa:
il fruscio è diverso, ma la preghiera è la stessa.
E noi?
Quante volte ci giudichiamo da soli per come “appaia” la nostra vita,
dimenticando il lavoro silenzioso che facciamo dentro?

Oggi, mentre scorri offerte, vetrine, guardaroba, puoi portare con te una domanda semplice:
se dovessi scegliere un solo “abito invisibile” per tutto il giorno, quale sarebbe?
Pazienza? Tenerezza? Fermezza? Ascolto?
Scriverlo, a volte, è già un primo passo.
Le parole sono il primo kimono dell’anima.

💡 Tre spunti da portare con te oggi:

Vesti un gesto, non solo un capo.
Qualunque cosa indossi stamattina, aggiungi un gesto: un respiro profondo, un “grazie” muto, un pensiero buono.

Scegli un dettaglio che ti rappresenti.
Un colore, un foulard, un accessorio semplice che dica “oggi sono così”.
Non per farti vedere dagli altri, ma per riconoscerti tu.

Guarda oltre l’apparenza di qualcuno.
La prossima persona che incontri, immaginane la storia invisibile:
fatiche, speranze, fragilità che non si vedono, ma esistono.

Haiku

衣更へて
KOROMOGAETE
心もしずく
KOKORO MO SHIZUKU
秋深し
AKI FUKASHI

「衣更へて / 心もしずく / 秋深し」
Koromogaete / kokoro mo shizuku / aki fukashi

“Cambiando le vesti,
anche il cuore si quieta a gocce –
l’autunno è profondo.”

🎐– Da kimono a “ii fuku no hi”: il vestito come specchio del tempo

Nel Giappone antico il koromogae, il cambio stagionale degli abiti, era un rito collettivo:
corte, templi e scuole cambiavano insieme dal leggero al pesante,
come se tutta la comunità dicesse:
“L’aria è cambiata, cambiamo anche noi.”

L’11/29 è oggi dedicato a “ii fuku no hi”, il giorno dei “bei vestiti”:
non solo quelli eleganti,
ma quelli “giusti”, che rispettano stagione, corpo, tessuto, chi li crea e chi li indossa.

Accanto a questo, sempre per gioco fonetico, il 29 novembre è anche “ii niku no hi”,
il giorno della “buona carne”, usato in Giappone moderno per campagne alimentari.
Un esempio chiaro di come i giochi di parole diventino strumenti di marketing
e di come la scelta resti sempre nostra:
consumare in automatico o trasformare ogni giorno in una pratica di consapevolezza.

E mentre scegliamo un maglione più caldo davanti all’armadio,
possiamo “vestire” anche il mondo con un pensiero in più per chi non ha riparo,
per chi porta pesi che non vediamo ma che esistono.

Ti auguro un giorno in cui i tuoi abiti – visibili e invisibili –
sappiano proteggerti senza nasconderti,
come un kimono che lascia filtrare la luce tra le pieghe. 🍵

Ogni parola ha conseguenze.Ogni silenzio anche. (J.P. Sartre)
26/11/2025

Ogni parola ha conseguenze.
Ogni silenzio anche.
(J.P. Sartre)

🌹" Gli uomini non cambiano""Quello che le donne non dicono"Forse meglio..👇"Gli uomini cambiano""Quello che le donne dico...
26/11/2025

🌹" Gli uomini non cambiano"
"Quello che le donne non dicono"

Forse meglio..
👇
"Gli uomini cambiano"
"Quello che le donne dicono"

👇
Forse suona meglio:
"io cambio, tu cambi, gli altri cambiano, tutti cambiamo"🌹

Indirizzo

Viale Alcide De Gasperi 30
Civitavecchia
00053

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Centro Olistico L'Ossidiana pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Centro Olistico L'Ossidiana:

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram

Centro Olistico L’Ossidiana Civitavecchia

Sudio e pratica delle Discipline Olistiche e Bio-naturali: Naturopatia, Erboristeria, Floriterapia, Ayurveda, Yoga, Shiatsu, Alimentazione.