02/11/2025
🍂 Da tempo ho lasciato andare i dogmi dell’alimentazione.
Nessuna etichetta, nessuna regola rigida.
Solo tre principi: semplicità, stagionalità e, ovviamente, ascolto del corpo.
Che poi, se ci pensi, sono quasi la stessa cosa
perché quando impari davvero ad ascoltare il corpo, lui ti chiede proprio ciò che la natura offre in quel momento, e ciò che offre la natura va preparato in modo semplice (altrimenti il sapore si rovina).
Infatti, per me, ciò che mangio deve ricordarmi il vento, il sole, la terra.
Il mio vento, il mio sole, la mia terra.
l'Italia meravigliosa.
Non servono mode o schemi importati da Paesi lontani con la bandiera a stelle e strisce.
Basta osservare, respirare, sentire.
Il profumo dell’aria che cambia, il suono delle foglie sotto i passi, quel bisogno di cibo caldo che aumenta quando le giornate diventano più corte...
Certo, non tutti gli alimenti di stagione vanno bene per tutti.
Ci sono intolleranze, stati infiammatori e via dicendo, ma se ti fermi e ASCOLTI, il corpo ti parla chiaro:
“questo sì”, “questo no”, oppure “questo sì, ma non oggi, non adesso…”.
Nel mio piatto c’è una zuppa di ceci e castagne.
Non appena l'ho vista nel menù ho sentito una voce da dentro di me che mi diceva:
“Mi piace! A fine ottobre non c’è pranzo migliore.
Mi raccomando però: niente dolce, e poi due passi lungo lago per digerire bene.”
(la mia voce è molto pignola 😂)
Così, dopo pranzo, ho seguito il consiglio, e insieme a Vero ci siamo fatti una camminata.
L’aria era fresca ma ancora gentile, le foglie gialle degli alberi, la terra umida e il suo profumo di riposo...sono il miglior digestivo che esiste.
Ricorda: il corpo sa sempre cosa ti serve, quando ti serve e in che modo ti serve.
Imparare ad ascoltarlo è un’arte.
Un’arte che, all'inizio, necessita di un po' di tempo, ma una volta appresa, ti accompagna per tutta la vita.
Arrivederci ottobre...
[pranzo in uno dei nostri luoghi preferiti Ristorante Il Gabbiano a ]