01/12/2021
Oggi è la GIORNATA MONDIALE CONTRO L'AIDS.
L’Hiv (Human immunodeficiency virus) è un virus che attacca e distrugge un tipo di globuli bianchi, responsabili della risposta immunitaria dell’organismo.
Si può vivere senza sintomi per molti anni con una infezione da Hiv e scoprire il contagio solo con la comparsa di una malattia opportunistica.
L’Aids (Acquired immune deficiency sindrome) invece è lo stadio clinico avanzato dell'infezione da Hiv e può rivelarsi dopo diversi anni dall’acquisizione dell’infezione, quando l’organismo non è più in grado di difendersi dalle infezioni più banali.
L’HIV si trasmette per via sessuale (attraverso rapporti non protetti); per via ematica (trasfusione sangue contaminato), da madre a neonato (durante la gravidanza, al momento del parto, raramente con l’allattamento). La saliva, il sudore, le urine, le punture di zanzare, ma anche l’uso comune di stoviglie, bagni e piscine NON SONO veicoli di contagio.
“L’HIV non si trasmette con carezze, baci”.
Non si trasmette inoltre quando la persona infetta segue correttamente una terapia e mantiene per almeno sei mesi quantità minime di virus nel sangue e nelle secrezioni.
Stigma e discriminazioni sono oggi una delle maggiori sfide per le persone che vivono con l’HIV/AIDS. I comportamenti discriminatori comprendono rifiuto, isolamento sociale, disoccupazione, maltrattamenti o rifiuto di cure da parte di operatori sanitari, violazioni della riservatezza.
Coloro che convivono con l’HIV possono sperimentare lo stigma in diverse forme: attraverso una violenza o una discriminazione subita o di cui sono stati testimoni, o tramite il cosiddetto stigma percepito, che può causare la paura di essere stigmatizzati e l’angoscia nella gestione del trattamento. Può esserci poi lo stigma interiorizzato, quando la persona considera vera la valutazione negativa della società e la rende parte di sé.
Perché accade questo?
Lo stigma può derivare da idee sbagliate sulla trasmissione dell'HIV e da atteggiamenti giudicanti verso alcuni gruppi sociali, come gli omosessuali, le persone che provengono da paesi in cui l'HIV è endemico, le minoranze etniche e i tossicodipendenti. Molte persone pensano che chi ha contratto l’AIDS non solo se lo sia cercato ma anche meritato.
Perché è importante contrastare lo stigma?
Grazie ai progressi della ricerca scientifica le prospettive di vita per chi oggi scopre di avere l’HIV, ed entra subito in terapia, sono simili a chi non ha l’HIV.
Tuttavia lo stigma associato all'HIV ha un impatto negativo nelle persone che ne sono affette, che può manifestarsi con ansia, depressione, disagio emotivo, vergogna, ridotta autostima e qualità di vita.
Lo stigma inoltre ostacola la prevenzione, per via di uno scarso o ritardato accesso alle cure, dovuto probabilmente alla percezione della discriminazione da parte degli operatori sanitari. La paura di essere rifiutati, isolati, emarginati può portare le persone infette a non effettuare in tempi rapidi le analisi indispensabili per una diagnosi precoce e successivamente a nasconderla. Può ritardare, inoltre, il percorso di cura.
Lo stigma può minare il successo dei programmi di prevenzione e cura dell’HIV.
È necessario continuare a dare importanza alla lotta allo stigma per liberare tutte quelle persone con HIV/AIDS dall’isolamento, dal sentimento di vergogna.
L'HIV è un virus, lo stigma è una malattia mortale.