31/10/2025
Questa notte vivremo il passaggio di Samhain, festa Celtica.
La notte dove i confini tra questo mondo e l’Oltre, quello invisibile, diventano così sottili da poter avere contatti.
È un portale.
Una notte di sogni e visioni dove tessere un passaggio attraverso la mente tra ciò che è conosciuto e le nostre paure più profonde e andare poi oltre queste ultime, dove la dimensione oltre il velo appare.
Talvolta considerata di origine anglo-irlandese, talvolta di origine “Gallese” celebrata quasi tre millenni fa, chiamata Samain o Samhain, questa festa segnava sia l'inizio dell'anno che quella della stagione “scura”, in opposizione alla stagione “chiara”, i Celti avevano solo due stagioni.
Anche se è difficile conoscere la verità su queste tradizioni e sulla loro origine perché erano tramandate oralmente, le migliori fonti di cui disponiamo sulle origini e la celebrazione della festa di Samhain sono da attribuire ai monaci irlandesi del medioevo, che registrano e soprattutto cristianizzano la mitologia gaelica. Così si apprende che Samhain era una delle quattro feste dell'anno, che segnava bene l'inizio della stagione scura (e la fine della stagione chiara secondo il vecchio calendario celtico), e che in questo si viveva una festa di transizione.
Nel giorno in cui il confine tra il mondo dei morti e dei vivi è quasi invisibile e quando il velo tra i mondi si assottiglia, le linee del tempo si mescolano per divenire un solo TEMPO così con varie forme e diversi rituali (arte divinatoria, cerchio di magia, preghiera, fuochi) si onorano gli antenati, si cerca di catturare i loro messaggi pieni di saggezza che saranno come una luce che illuminerà i nostri passi e ci guiderà per accompagnarci ad entrare in questo periodo propizio di riflessione, per aiutarci a tornare sull'anno appena trascorso e accettare un fenomeno della vita che sfugge al nostro controllo: la morte in tutte le sue forme.
Tra i Celti si ritrova questa celebrazione che si verifica per tre notti durante il mese chiamato Samonios. Ci sono tracce di banchetti rituali in questo periodo, organizzati dai Druidi. Per i Celti è un periodo fuori dal tempo, che non appartiene all'anno che sta per iniziare.
Da parte mia Samhain è simbolo di transizione, metamorfosi, morte simbolica, trasformazione e rinascita perché nulla muore davvero, basta osservare la natura che in qualche modo muore a poco a poco, in realtà la Natura vive la fine di un ciclo e si prepara al riposo, la linfa degli alberi è scesa, le foglie degli alberi cadono lasciando il terreno tappezzato di un tappeto di colore splendente.
È il tornare a l’essenza l'energia che sento in questo periodo e che mi accompagnerà tutto l'inverno, è un ritorno dentro, nel cuore, un momento di gestazione e ritorno a sé, di riposo.
Tempo di bilanci e di voltarsi e vedere cosa è stato fatto, assaporare il cammino percorso e sono piena di gratitudine per questo.
Amo questo tempo di introspezione che invita a riposare, a rallentare, amo questi quadri di colori che passano dal giallo arancio al rosso fino allo spoglio più totale e così basta tornare dentro di sé per sentire questo legame con la terra e con questa energia singolare.
Samhain per me va quindi oltre una serata o pochi giorni, è un ciclo che accompagno in coesione della natura e del ritmo naturale del vivere della Terra.
Anna Vergendo, Naturopatia e Alchimia
Arte Robert Gonsalves