Marta Sartor

Marta Sartor Mi occupo di persone, di significati e di relazioni. Amo sorridere, amo i dettagli e guardo la vita

•Fai attenzione alle parole che scegli per raccontarti e per raccontarti ciò che fai. Con la tua narrazione stai costrue...
14/09/2023


Fai attenzione alle parole che scegli per raccontarti e per raccontarti ciò che fai. Con la tua narrazione stai costruendo la tua persona e ciò che ti circonda.



•Che siano scolastici, sportivi, lavorativi… ricorda che sono risultati SUOI. Puoi essere orgoglioso, puoi non essere d’...
12/07/2023


Che siano scolastici, sportivi, lavorativi… ricorda che sono risultati SUOI. Puoi essere orgoglioso, puoi non essere d’accordo con le decisioni prese, puoi essere preoccupato e puoi essere anche felice. Ma NON puoi permettere che la TUA felicità dipenda dai SUOI risultati, dalle SUE scelte, dai SUOI “successi”.
Trova i TUOI motivi per essere felice, motivi che dipendono da te, dalle tue scelte e dalle tue azioni, NON da quelle degli altri.
Altrimenti stai mettendo la tua felicità nelle mani degli altri… rischioso, no?



11/06/2023

Intervista per SNADIR Nazionale sul tema dello psicologo a scuola!
Tu cosa ne pensi?
Parliamone 😉

02/06/2023

Ultimi giorni per riservare il tuo posto 💪😉

Dietista, fisioterapista, pedagogista, psicoterapeuta in sinergia.

21/05/2023

Iscriviti alla serata, è gratuita! Scrivimi una mail a dottoressamartasartor@gmail.com per riservare il tuo posto 😉

Dietista, fisioterapista, pedagogista, psicoterapeuta in sinergia.

Sembra non arrivare mai, ma anche quest’anno, come ogni anno, si sta avvicinando la fine scuola!L’ultimo mese è compless...
12/05/2023

Sembra non arrivare mai, ma anche quest’anno, come ogni anno, si sta avvicinando la fine scuola!

L’ultimo mese è complesso: studenti e insegnanti iniziano a intravedere l’arrivo delle vacanze e questo pensiero genera scenari diversi rispetto alla routine di tutti i giorni.

Solo per il fatto che siamo consapevoli che manca poco alla fine (chissà da quanto tempo è già iniziato il countdown) ci mettiamo mentalmente nella condizione di accusare maggiore stanchezza e di fare più fatica.

In più, si aggiunge un’altra rilevante difficolta.
Quale?
Che spesso l’ultimo mese di scuola è quello più prestazionale!
Verifiche arretrate, programmi da finire, insufficienze da recuperare, esami di fine anno vicini, preoccupazione per i debiti scolastici, per i recuperi estivi, per il rischio bocciatura...
Come gestire al meglio tutto questo?

Rimanendo focalizzati sul presente con un piccolo sguardo consapevole a quello che succederà tra un mese.

Quindi, parola d’ordine: organizzazione! �Pianificare gli ultimi passi, nel dettaglio, giorno per giorno, per poter arrivare il più possibile sereni e soddisfatti alla fine della scuola.

E se le cose non vanno come previsto?
Ci si ferma a pensare a cosa non ha funzionato per trovare nuove strategie da attuare il prossimo anno!

♥️
09/05/2023

♥️

Training Formativo Scuola Interazionista, 25-29 aprile 2023 Baia Salinedda (OT) Sardegna. Tema: Diversità e Discontinuità Biografica. Digital Photo di Francesco Gardona, Autrice della testimonianza: Chiara Maggiore

“Non vi posso dire come guardare le nuvole. Imparerete da soli.”
È iniziata con queste parole di Alessandro Salvini, il nostro Responsabile Scientifico, l’avventura dei nostri specializzandi a Baia Salinedda, un’oasi tranquilla e mozzafiato, immersa nella natura della Costa Smeralda.
A pochi passi da noi, il mare blu, mai stanco del suo movimento, attraversato dal bianco di certe vele che sanno di viaggio e domande.

A fare i conti con tutto questo, il “vento delle aspettative” di cui zaini e sguardi erano pieni e appesantiti.
Dopo un viaggio in traghetto e la suddivisione nei villini, oltre 80 futuri psicoterapeuti interazionisti hanno iniziato il loro percorso di “discontinuità psicobiografica”.

Una vera e propria rottura dell’atteso che, invece di portare conferme, ha gradualmente disinnescato le immagini precostituite e ha dato il via a deviazioni non cercate e non volute. Una punteggiatura nuova, pronta a interrompere il discorso con il quale si era approdati, alla maniera dei viaggi di Castaneda come ne “L’Isola del Tonal”, dove la missione era quella di poter tornare a liberare gli occhi da ciò che offuscava il potere iniziale con il quale si era venuti al mondo: quello di conoscere tutto per la prima volta.

Così, i nostri specializzandi sono stati ‘iniziati’ all’arte dell’ascolto etero-centrato, a partire da quello che accadeva nell’interazione con l’altro, senza chiamarsi mai fuori.
Via via, hanno lasciato il noto per farsi avanti nell’ignoto.
Un lavoro crescente, faticoso, fatto di ore sotto al sole per deporre maschere e certezze, imparando a indossare ciò che non ha paragoni e un po’ fa perdere.
Ma perdere che cosa poi?
Semplice, per questo difficile: tutti gli “a priori” con i quali ci presentiamo agli appuntamenti della vita.

E proprio qui, in questo spaesamento esistenziale, si è aperta una feritoia che ha condotto verso paesaggi inediti e variopinti. La “realtà”, improvvisamente, ha assunto forme nuove, proprio come per le nuvole, creando spazio.
Attraverso la ricerca etnografica, i nostri pionieri hanno esplorato l’isola e incontrato gli abitanti del luogo, tra uomini nostalgici e pieni di tradizioni, donne anziane pronte a togliere il malocchio, oppure coraggiosi hippy capaci di mollare tutto per vivere una vita immersi nella natura.
Hanno, così, assaporato – da veri “artigiani di storie” – che cosa significhi imparare a stare NEL racconto dell’altro, superando il tranello del racconto SULL’altro.

Tra sessioni di lavoro, esplorazioni geografiche, tuffi in mare rubati e stelle luminose indicate in cielo, la vita si è svelata nella sua complessità che non solo chiedeva di “sentire”, ma anche di “dire”.
Con parole, occhi, mani e silenzi.

Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’accompagnamento pieno di Attenzione e Cura dei nostri straordinari conduttori, i Dott. Carlo Massironi, Daniele Baron Toaldo, Chiara Girola, Emiliano Subissi, Fabio Cinque, Luisa Maniotti ed Elena Biondi, insieme al prezioso coordinamento del Direttore Gestionale.

Ed è proprio attraverso i loro occhi, “allenati al possibile”, che abbiamo potuto raccogliere dentro ad un baule di legno pregiatissimo l’interesse tenerissimo a migliorarsi come persone e professionisti, prendendosi il tempo di dare tempo al dolore, guardando le proprie paure negli occhi “bellissime ma assolutamente infondate” (o fondate su attese)” - con l’invito di non lasciare loro lo spazio di intralciare nei percorsi di crescita.

Solo alla fine, abbiamo capito di aver partecipato ad un gioco che ci aveva chiesto di cambiare piani e panni. Bisognava imparare a “stare nelle cose”, senza soluzione di continuità.
A che pro?
Entrare nel “qui e ora”.
A quale condizione?
Scomodarsi all’inverosimile.
Con quale esito?
Quello di portarsi a casa qualcosa di noi che prima non c’era.

Così è cambiata la domanda ed anche la direzione del “vento”: non più quanto i nostri specializzandi hanno aderito a ciò che avevano in mente; ma quanto sono state disattese le loro aspettative e per quale obiettivo.

Noi abbiamo permesso loro di sviluppare tutto questo insieme.
Loro sono ripartiti chiedendosi se sapranno fare lo stesso.
Bisognerà chiederlo alle persone del futuro.
Quelle che saranno.
Quelle che incontreranno.

Una cosa però già la sappiamo.
Ci basterà restare presenti.
Qui e ora.
Per conoscere ancora “per la prima volta”.
Insieme a tutte le discontinuità che verranno.

In studio, in comunità, in aula, in clinica, dovunque.

I nostri zaini si sono svuotati ed il vento è cambiato.
Il mare si è arricchito nelle sue varie sfumature di blu e le vele navigano silenziose.

Così le nuvole continuano a correre,
e noi, adesso, abbiamo imparato a guardarle.

•A un certo punto il nostro corpo ci dice di fermarci e di dedicarci del tempo. Ci sono periodi in cui non ci ascoltiamo...
27/03/2023


A un certo punto il nostro corpo ci dice di fermarci e di dedicarci del tempo. Ci sono periodi in cui non ci ascoltiamo, in cui diamo priorità agli altri, alle richieste degli altri, alle aspettative degli altri, al lavoro e a un sacco di altre cose. Capita di trascurarci e di dimenticarci del nostro benessere per un po’, ma alla fine ci pensa il corpo a metterci ko e a obbligarci a fermarci e a pensare se ne vale davvero la pena.

•Dove scegli di orientare il tuo sguardo, è una tua responsabilità.•
14/03/2023


Dove scegli di orientare il tuo sguardo, è una tua responsabilità.



•Il tempo è il tempo.Un’ora è composta da 60 minuti.Un minuto è formato da 60 secondi.Ognuno di quei secondi ha la stess...
21/07/2022


Il tempo è il tempo.
Un’ora è composta da 60 minuti.
Un minuto è formato da 60 secondi.
Ognuno di quei secondi ha la stessa durata.
Non c’è un’ora che temporalmente duri più di un’altra.
Eppure a noi sembra che sia così.
Il tempo, da misura oggettiva, diventa estremamente soggettivo.
Quando mi sono svegliata stamattina mancavano 15 ore. Ora ne mancano 7. Ne sono passate 8, ma a me sembrano giorni interi. E chissà le prossime 7…
L’attesa di un momento importante, il cuore che accelera, le mani che sudano e il sorriso che cerchi di nascondere perché è di un pensiero privato, tuo.
Che meraviglia ♥️



•“Ho capito che dipende tutto da me”Quanto è difficile ammettere che siamo noi a scegliere come affrontare le situazioni...
13/06/2022


“Ho capito che dipende tutto da me”

Quanto è difficile ammettere che siamo noi a scegliere come affrontare le situazioni?
Dipende tutto dai significati che diamo a ciò che viviamo.




•Pensieri che costruiscono gabbie scomode in cui scegliamo comunque di stare.•
28/11/2021


Pensieri che costruiscono gabbie scomode in cui scegliamo comunque di stare.

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