06/11/2025
Condivido il post di una collega che credo racchiuda tante situazioni e schemi comportamentali che possono riguardare ognuno di noi, oltre a spiegare bene dove l’intelligenza artificiale non può arrivare. Vi invito a leggere con attenzione 💪🏻
🤖 L’intelligenza artificiale sa tutto. Ma non sa amare.
Può riconoscere un volto, una voce, un’emozione.
Può scrivere, analizzare, rispondere.
Ma non può tenerti.
Non può offrirti quello che tutti, prima o poi, abbiamo desiderato:
essere visti, ascoltati, amati senza dover meritare.
💛 Non esiste la famiglia perfetta
Esistono famiglie dove l’amore c’è, ma non basta.
Dove si fa del proprio meglio, ma qualcosa non arriva.
Nessuno esce dall’infanzia “a zero”.
Ognuno porta dentro di sé bisogni emotivi rimasti in sospeso:
• essere visti
• essere ascoltati
• essere amati senza dover meritare
Sono mancanze silenziose, e proprio per questo, più profonde.
🧠 Freud: l’infanzia come matrice delle relazioni future
Freud lo aveva intuito più di un secolo fa:
le nostre relazioni attuali sono repliche delle prime relazioni d’amore.
Non copiamo solo comportamenti.
Copiamo modelli emotivi.
Se da bambina hai imparato che dovevi essere “brava” per essere amata,
oggi potresti sentirti in colpa ogni volta che hai bisogno di aiuto.
Se esprimere emozioni generava distacco,
oggi potresti aver imparato a controllarle fino a isolarti.
💬 Lacan: non veniamo amati per ciò che siamo
Lacan va più a fondo:
non veniamo amati per come siamo, ma per la funzione che rappresentiamo per l’Altro.
“Se non disturbi, ti amo.”
“Se sei forte, ti ammiro.”
“Se non mostri fragilità, rimani accettabile.”
È l’amore condizionato:
non amore, ma contratto emotivo.
Quando cresci così, impari che la tua autenticità è pericolosa.
E diventi brava a compiacere, adattarti, essere utile.
Per essere amata → smetti di essere te stessa.
🫶 Bowlby e Winnicott: “Nessuno mi ha tenuto abbastanza”
Se da bambina non ti sei sentita tenuta emotivamente,
cresci con un senso di sé fragile.
Winnicott diceva:
“Un bambino non ha bisogno di una madre perfetta, ma di una madre sufficientemente buona.”
Molte donne crescono con genitori stanchi, ansiosi, distratti o incapaci di vedere il mondo emotivo del figlio.
E nasce una voce dentro:
“Non devo avere bisogni.”
🌱 Sartre e Yalom: non è colpa tua, ma ora è responsabilità tua
Non scegliamo le ferite che riceviamo.
Ma diventiamo responsabili di ciò che ne facciamo.
Yalom diceva:
“La guarigione avviene quando smetti di aspettare che qualcuno ti salvi.”
Non possiamo cambiare ciò che è mancato.
Ma possiamo smettere di inseguire negli altri ciò che non abbiamo ricevuto.
La domanda allora cambia:
❌ “Perché non mi hanno dato ciò di cui avevo bisogno?”
✅ “Sono disposta a darmi oggi ciò che non ho ricevuto allora?”
💔 La ferita più grande: dover meritare amore
Tutte le ferite convergono qui:
aver creduto che l’amore si merita.
Così cresci ad accettare briciole,
a ringraziare per il minimo,
a mettere i bisogni degli altri davanti ai tuoi.
Ma l’amore vero non si merita.
Si riceve perché si esiste.
🌿 Guarire: darsi oggi ciò che non si è ricevuto ieri
Guarire non significa perdonare tutti.
Significa riconoscere ciò che non c’è stato,
legittimare il dolore,
e smettere di giudicarsi per come ci si è adattate.
Guarire è scegliere di non tradire più sé stesse.
Piccoli gesti, ogni giorno:
• dire no senza giustificarsi
• chiedere supporto quando serve
• concedersi una pausa senza colpa
• mettere nome alle emozioni
• accettare di essere imperfettə e amabili
🤖 E qui l’intelligenza artificiale si ferma.
Può imitare l’empatia, ma non può offrirla.
Può scrivere di amore, ma non può sentirlo.
Può spiegare la mente, ma non può abbracciare il cuore.
Per questo, il lavoro più umano resta quello di tornare a sentire.
Dentro di noi.
Con gli altri.
Con gentilezza.
💛 Domanda per te:
In questo momento della tua vita, quale bisogno emotivo stai imparando a riconoscere e onorare?
Rispondere è già un primo atto di guarigione.