Dott.ssa Laura Gallia- Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa Laura Gallia- Psicologa Psicoterapeuta Psicologa psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico specializzata in Psicoterapia Psicoanalitica

Sono una psicologa psicoterapeuta e lavoro privatamente con adolescenti ed adulti. Sono iscritta all'Elenco degli Psicoterapeuti della sezione A dell'Albo degli Psicologi del Veneto con il numero 6646. Mi occupo di psicoterapia individuale, consulenza e sostegno al singolo, alla coppia e alla famiglia. La psicoterapia non si occupa solo di patologie mentali, ma chiunque può beneficiarne in momenti particolari della propria vita e ripristinare il proprio benessere grazie ad essa. Mi occupo principalmente di disturbi dell'umore (depressione, disturbo bipolare), depressioni post partum, disturbi d'ansia, fobie, psicosi. Il mio lavoro è poi rivolto all'elaborazione di lutti, alla gestione dello stress e delle proprie emozioni, al sostegno alle mamme in attesa e nel post partum, alla risoluzione di problematiche scolastiche, alla prevenzione.

A Tarzo 4 incontri per parlare d’invecchiamento ❤️
11/11/2025

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Condivido il post di una collega che credo racchiuda tante situazioni e schemi comportamentali che possono riguardare og...
06/11/2025

Condivido il post di una collega che credo racchiuda tante situazioni e schemi comportamentali che possono riguardare ognuno di noi, oltre a spiegare bene dove l’intelligenza artificiale non può arrivare. Vi invito a leggere con attenzione 💪🏻

🤖 L’intelligenza artificiale sa tutto. Ma non sa amare.

Può riconoscere un volto, una voce, un’emozione.
Può scrivere, analizzare, rispondere.
Ma non può tenerti.

Non può offrirti quello che tutti, prima o poi, abbiamo desiderato:
essere visti, ascoltati, amati senza dover meritare.

💛 Non esiste la famiglia perfetta

Esistono famiglie dove l’amore c’è, ma non basta.
Dove si fa del proprio meglio, ma qualcosa non arriva.

Nessuno esce dall’infanzia “a zero”.
Ognuno porta dentro di sé bisogni emotivi rimasti in sospeso:
• essere visti
• essere ascoltati
• essere amati senza dover meritare

Sono mancanze silenziose, e proprio per questo, più profonde.

🧠 Freud: l’infanzia come matrice delle relazioni future

Freud lo aveva intuito più di un secolo fa:
le nostre relazioni attuali sono repliche delle prime relazioni d’amore.
Non copiamo solo comportamenti.
Copiamo modelli emotivi.

Se da bambina hai imparato che dovevi essere “brava” per essere amata,
oggi potresti sentirti in colpa ogni volta che hai bisogno di aiuto.
Se esprimere emozioni generava distacco,
oggi potresti aver imparato a controllarle fino a isolarti.

💬 Lacan: non veniamo amati per ciò che siamo

Lacan va più a fondo:
non veniamo amati per come siamo, ma per la funzione che rappresentiamo per l’Altro.

“Se non disturbi, ti amo.”
“Se sei forte, ti ammiro.”
“Se non mostri fragilità, rimani accettabile.”

È l’amore condizionato:
non amore, ma contratto emotivo.

Quando cresci così, impari che la tua autenticità è pericolosa.
E diventi brava a compiacere, adattarti, essere utile.
Per essere amata → smetti di essere te stessa.

🫶 Bowlby e Winnicott: “Nessuno mi ha tenuto abbastanza”

Se da bambina non ti sei sentita tenuta emotivamente,
cresci con un senso di sé fragile.
Winnicott diceva:

“Un bambino non ha bisogno di una madre perfetta, ma di una madre sufficientemente buona.”

Molte donne crescono con genitori stanchi, ansiosi, distratti o incapaci di vedere il mondo emotivo del figlio.
E nasce una voce dentro:

“Non devo avere bisogni.”

🌱 Sartre e Yalom: non è colpa tua, ma ora è responsabilità tua

Non scegliamo le ferite che riceviamo.
Ma diventiamo responsabili di ciò che ne facciamo.

Yalom diceva:

“La guarigione avviene quando smetti di aspettare che qualcuno ti salvi.”

Non possiamo cambiare ciò che è mancato.
Ma possiamo smettere di inseguire negli altri ciò che non abbiamo ricevuto.

La domanda allora cambia:
❌ “Perché non mi hanno dato ciò di cui avevo bisogno?”
✅ “Sono disposta a darmi oggi ciò che non ho ricevuto allora?”

💔 La ferita più grande: dover meritare amore

Tutte le ferite convergono qui:
aver creduto che l’amore si merita.

Così cresci ad accettare briciole,
a ringraziare per il minimo,
a mettere i bisogni degli altri davanti ai tuoi.
Ma l’amore vero non si merita.
Si riceve perché si esiste.

🌿 Guarire: darsi oggi ciò che non si è ricevuto ieri

Guarire non significa perdonare tutti.
Significa riconoscere ciò che non c’è stato,
legittimare il dolore,
e smettere di giudicarsi per come ci si è adattate.

Guarire è scegliere di non tradire più sé stesse.
Piccoli gesti, ogni giorno:
• dire no senza giustificarsi
• chiedere supporto quando serve
• concedersi una pausa senza colpa
• mettere nome alle emozioni
• accettare di essere imperfettə e amabili

🤖 E qui l’intelligenza artificiale si ferma.

Può imitare l’empatia, ma non può offrirla.
Può scrivere di amore, ma non può sentirlo.
Può spiegare la mente, ma non può abbracciare il cuore.

Per questo, il lavoro più umano resta quello di tornare a sentire.
Dentro di noi.
Con gli altri.
Con gentilezza.

💛 Domanda per te:
In questo momento della tua vita, quale bisogno emotivo stai imparando a riconoscere e onorare?

Rispondere è già un primo atto di guarigione.

02/11/2025

A 9 ANNI HANNO FONDATO UN “CLUB DEL SESSO”: se siete genitori, per favore prendetevi 10 minuti per leggere questo post.

Genitori ed educatori: il messaggio che segue richiede circa 10 minuti del vostro tempo. Ma potrebbero essere dieci minuti chi vi aiutano a comprendere cose che stanno succedendo nelle vite dei nostri figli e di cui è troppo importante riflettere insieme. Questo post parte dalla testimonianza di una collega che mi ha scritto così:

“Gentile dottore per la prima volta nella mia esperienza professionale mi trovo davanti una situazione per me difficile da affrontare. Nella nostra scuola ci sono bambini di 9 anni che vedono video pornografici dallo scorso anno e hanno creato un club del sesso. Chi vuole farne parte è obbligato a visionare materiali pornografici spinti, rapporti orali, a tre, con uso di oggetti. Tutto questo è stato scoperto da una mamma. Mi viene da dire maledetti cellulari e adulti incoscienti che comprano sempre prima questo oggetto e non supervisionano. Alcune bambine manifestano un disagio forte, Oggi una ha vomitato per lo schifo provato davanti a delle immagini, altre piangono. Io da tanti anni affronto il discorso della pornografia online, della mercificazione del corpo, porto poesie d'amore, mostro ciò che manca in quelle visioni di solo accoppiamento fisico. Lo faccio nella terza media. A quella età le parole mi escono facilmente, so come affrontare il discorso. Non mi è mai successo di trovarmi in una situazione simile, davanti a bambini di 9 anni. Ecco perchè ho bisogno di un confronto con lei.

Da anni, ogni settimana (e ribadisco: ogni settimana) ricevo mail con richieste di aiuto in cui un adulto rivela di sentirsi disorientato di fronte a ciò che ha scoperto esistere nella vita virtuale di un figlio, di uno studente, di una classe o all’interno di una chat. Molte di queste richieste hanno a che fare con l’esplorazione della sessualità da parte di minori che viene fatta sempre più precocemente e con modalità totalmente inadeguate rispetto all’età e alla maturità dei soggetti coinvolti. Questa settimana ho ricevuto questa mail e ho chiesto il permesso di poter condividere questa testimonianza con chi legge i miei post.

Avere 9 anni e fondare, nel proprio ambito di amicizie, il club del sesso imponendo ai coetanei – per farne parte – di visionare materiali molto spinti è un esempio di come l’abuso sessuale (sì, questo è abuso e non esplorazione fase-specifica) possa entrare nella vita dei nostri figli attraverso la combinazione di cinque elementi:
1) il bisogno di appartenenza al gruppo
2) la disponibilità di strumenti digitali che permettono con tre click di fare qualsiasi cosa
3) la superficialità con cui il mondo adulto ha sdoganato nella vita dei minori strumenti potentissimi senza avere alcuna contezza della loro potenza e della disfunzionalità che essa porta nella vita dei minori
4) l’aggressività con cui le piattaforme digitali entrano nelle vite di tutti, anche dei bambini, proponendo esperienze totalmente non fase specifiche e arrogandosi il diritto di dire che non hanno alcuna responsabilità, in quanto avvertono l’utente di contenere materiale riservato ad un pubblico di cui specificano l’età minima (da cui se ne deduce che gli unici responsabili per le navigazioni pericolose sarebbero i genitori che dovrebbero vivere dentro gli smartphones dei figli)
5) la totale mancanza di educazione affettiva e sessuale, che lascia i piccoli esposti a situazioni estreme in cui percepiscono disagio ed eccitazione allo stesso tempo nella totale incapacità di comprendere come orientarsi in tutto ciò e soprattutto a chi chiedere aiuto., visto che le agenzie educative e gli adulti in generale si rivelano vacanti in questo ambito educativo.

Condivido questa testimonianza in un giorno di festa, non per rovinarvelo, ma perché nei giorni festivi noi adulti abbiamo ritmi più lenti e più tempo per concentrarci su cose che la frenesia del lavoro a volte non ci fa considerare importanti. Io non so più come dirlo al mondo che là fuori c’è un problema enorme che entra nelle nostre vite attraverso lo sdoganamento della virtualità a cui bambini e bambine hanno accesso, navigando senza alcun criterio e supervisione.

So che molti dicono che basterebbe educare ad un buon uso dello smartphone, perché non è lo smartphone in sé il problema, ma l’uso che ne viene fatto. Beh, lasciatemi dire che invece è anche lo smartphone in sé il problema perché ha una potenza che nessun bambino sa governare e che nessun adulto sa educare nella relazione con un minore. Dentro al virtuale c’è troppa roba mentre nella mente dei nostri figli, prima dei 16 anni ci sono ancora troppe poche reti neuronali integrative in grado di avere un dominio efficace di quella “troppa roba”. E’ come far guidare una fuoriserie ad un ragazzo che ha appena preso la patente per guidare un motorino.

Per favore parlate di tutto questo ad altri genitori. Voi educatori condividete questa storia nelle vostre chat di classe. Rendete questa domenica una domenica di consapevolezza adulta, sia genitoriale che della comunità educante tutta. Troppe volte sento dire, anche da colleghi molto quotati, che io, con la narrazione che ho fatto del digitale in questi anni, non ho compreso nulla. Perché il problema secondo moltissimi sta nella fragilità di noi adulti.

Io penso che dobbiamo avere il coraggio di dire che il mondo virtuale ha reso i genitori fragili e la fragilità degli adulti ha reso il mondo virtuale sempre più capace di impossessarsi delle vite dei nostri figli. E’ un gatto che si morde la coda che però ha avuto il suo punto di inizio con la pervasività del digitale portatile dentro alle nostre vite di esseri umani del terzo millennio. E questo, Jonathan Haidt lo spiega benissimo nel suo volume “Generazione ansiosa” (Rizzoli ed.)

Su questo tema anch’io ho appena pubblicato un libro con Barbara Tamborini intitolato “Esci da quella stanza. Come e perché riportare i nostri figli nel mondo” (Mondadori ed.) dove cerchiamo di far capire ai lettori che oggi abbiamo bisogno di una totale inversione di rotta e che noi genitori ne dobbiamo essere consapevoli protagonisti. Vi prego, andatelo a cercare nella biblioteca più vicina a casa vostra, non c’è bisogno che lo compriate (chi sa quanti pensano che il mio unico interesse sia – in questo momento - vendere un libro. Ma se così fosse, vi siete mai chiesti come mai in più di dieci anni di vita nei social non ho mai – e ribadisco mai – messo un link ad alcuna libreria online che conduca all’acquisto automatico di un mio libro?). Scrivo libri non perché ho l’urgenza di venderli (cosa che naturalmente viene valutata come positiva da un autore), ma per fare cultura, per usare il mio posizionamento professionale e sociale (oltre che social) ai fini del miglioramento della vita e delle condizioni di crescita dei nostri figli. Lo dico da professionista e lo dico come padre di quattro figli.

Se anche voi pensate che fondare il club del sesso a 9 anni sia una spaventosa distorsione della crescita derivata da un mondo che non ha alcuna cura dei bisogni evolutivi di bambini e bambine del terzo millennio e che ciò non dipenda solo dalla fragilità di noi genitori, ma dalla potenza con cui quel mondo invade le nostre vite…… beh allora spero che questo post vi aiuti a correre ai ripari.

Se volete e potete, aprite il dibattito con più adulti possibili e condividete questo messaggio.

Condivido con voi la preziosa testimonianza della mamma di una ragazza plusdotata che a mio avviso delinea molto bene le...
29/10/2025

Condivido con voi la preziosa testimonianza della mamma di una ragazza plusdotata che a mio avviso delinea molto bene le caratteristiche dei ragazzi Gifted

Quando sua figlia ha cinque anni, Gloria Torri si accorge di avere una bambina «speciale». Oggi la storia faticosa e di speranza della sua famiglia è diventata un libro. Per aiutare i genitori nella sua stessa situazione

03/10/2025

🎬 "𝐒𝐚𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐂𝐨𝐥𝐨𝐫𝐢": 𝐢𝐥 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐨 𝐜𝐢𝐧𝐞𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐚' 𝐅𝐨𝐧𝐜𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐚 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐫𝐚𝐦𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞

🎭 Luci soffuse, poltrone comode e uno schermo di 9 metri quadrati: non è una sala cinematografica qualunque, ma la nuovissima "Sala dei Colori" della Pediatria del Ca' Foncello, donata dalla famiglia Geremia e inaugurata lo scorso settembre.

🤝 𝐃𝐚 𝐠𝐢𝐨𝐯𝐞𝐝𝐢̀ 𝟗 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞 prenderà il via "Proiezioni dopo la diagnosi", un ciclo di tre incontri rivolto ai genitori di bambini con malattie infiammatorie croniche intestinali. L'iniziativa, nata dalla collaborazione tra le Unità di Pediatria, Psicologia Ospedaliera e l'Associazione AMICI Italia, userà il linguaggio universale del cinema per stimolare il confronto e la condivisione di esperienze. Ogni incontro prevede la proiezione di un cortometraggio seguito da un dialogo guidato da psicologi e medici gastroenterologi.

🎉 La partecipazione è gratuita (max 25 persone) e le iscrizioni sono già aperte!

Per maggiori informazioni, leggi il primo commento!

Auguri a tutti i nonni ❤️
02/10/2025

Auguri a tutti i nonni ❤️

27/09/2025

Mi capita di incontrare nel mio studio ragazzi o adulti a cui non è stato riconosciuto l’ADHD da bambini che spesso vengono additati o ricevono diagnosi errate. Questo post spiega bene alcune caratteristiche delle persone con ADHD.

Le emozioni positive influiscono positivamente sull’apprendimento ❤️
25/09/2025

Le emozioni positive influiscono positivamente sull’apprendimento ❤️

Indirizzo

Via Le Spellanzon 88
Conegliano
31015

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