04/11/2025
Quando parlo di modifica del materiale, mi riferisco proprio a questo tipo di adattamento. Non tutt@ i/le bambin@, infatti, riescono — almeno inizialmente — a lavorare in modo tradizionale, ad esempio sul foglio. In questa attività ho scelto di trasporre la tabella sul pavimento, trasformandola in uno spazio dinamico e interattivo. Il/la bambin@, muovendosi fisicamente tra le diverse parti della tabella, doveva comporre le parole.
Questa modalità ha reso l’apprendimento più concreto e coinvolgente: non abbiamo lavorato soltanto sul trigramma *CHI*, ma anche su aspetti visuospaziali, favorendo la comprensione pratica di come funziona una tabella a doppia entrata. L’esperienza ha avuto anche un importante valore emotivo: il/la bambin@ si è sentito/a competent@, capace di affrontare un compito che inizialmente poteva sembrare difficile. Questo ha contribuito a rafforzare la sua autostima e il senso di autoefficacia, favorendo un approccio al compito più positivo e limitando i comportamenti di evitamento. In questo modo il/la bambin@ ha potuto vivere l’attività con maggiore efficacia e serenità.
Credo fortemente che, quando un@ bambin@ percepisce che l’adulto crede davvero nelle sue capacità, inizierà pian piano a farlo anche lui/lei. Al contrario, se percepisce sfiducia o aspettative basse, tenderà — anche inconsapevolmente — a confermare quella visione. Per questo il nostro sguardo educativo ha un ruolo fondamentale nel sostenere la fiducia e la motivazione all’apprendimento.
È importante ricordare che, in presenza di difficoltà attentive e di impulsività associate a disturbi dell’apprendimento, è opportuno concentrare prima il lavoro sul potenziamento delle capacità attentive. Solo successivamente si potrà interve**re in modo efficace e mirato sulle abilità di letto-scrittura.