06/11/2025
La è costituita da 4 muscoli [e relativi tendini]:
⟶ sovraspinato;
⟶ sottoscapolare;
⟶ sottospinato;
⟶ piccolo rotondo.
Tra i quattro, il è quello che si lesiona più frequentemente.
𝐓𝐞𝐫𝐚𝐩𝐢𝐞 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞
Nel caso di infiammazione alla cuffia dei rotatori, la prima cosa da fare è sempre mettere il braccio a riposo, cercando di tenere l’infiammazione sotto controllo attraverso l’assunzione di Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei [FANS].
Applicare alla spalla del ghiaccio per 15-20 minuti ogni ora può essere d’aiuto, specialmente se l’infiammazione deriva da una caduta o da un infortunio.
Se dopo qualche giorno di riposo i sintomi non sono scomparsi, sarà inevitabile ricorrere alla consulenza di uno chirurgo specialista in patologie della spalla.
𝐕𝐢𝐬𝐢𝐭𝐚 𝐒𝐩𝐞𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐚
Lo specialista effettua la diagnosi nel corso della visita medica, attraverso dei test che si effettuano durante l’esame fisico del paziente.
La diagnosi dovrà poi essere confermata ed approfondita attraverso esami di diagnostica per immagini, come l’ecografia o la risonanza magnetica.
Lesioni profonde richiedono sempre l’intervento chirurgico per essere risolte, mentre le lesioni parziali di lieve entità possono spesso essere trattate inizialmente con un approccio conservativo.
𝐋𝐚 𝐓𝐞𝐜𝐚𝐫𝐓𝐞𝐫𝐚𝐩𝐢𝐚
La Tecarterapia, nota anche come Tecar [Trasferimento Energetico Capacitivo-Resistivo], è un tipo di trattamento elettromedicale, che trova particolare impiego nella cura di traumi e patologie infiammatorie dell'apparato muscolo-scheletrico.
Diffusa soprattutto in ambito fisioterapico, la Tecarterapia consiste in un massaggio particolare, praticato tramite uno strumento capace di ridurre il dolore e accelerare la naturale riparazione dei tessuti, laddove ovviamente ci sia un danno.
Il tutto si traduce in un accorciamento tangibile dei tempi di guarigione.
𝟓 𝐜𝐨𝐬𝐞 𝐝𝐚 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐫𝐞 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐓𝐞𝐜𝐚𝐫
Il terapista che esegue una TecarTerapia deve conoscere il tessuto che decide di trattare in maniera perfetta.
Anche la diagnosi iniziale influenzerà il trattamento, in quanto il fisioterapista sceglierà in base alle indicazioni del chirurgo quale tessuto trattare con enfasi, e quindi ricercare una risposta biologica.
Risulta chiaro che se la diagnosi iniziale è sbagliata, o la strategia non è corretta, il risultato finale sarà non soddisfacente per il paziente [per questo troviamo molti pazienti in cui la terapia ha fallito, che però si contrappongono agli innumerevoli casi di successi in campo sportivo o nella gestione del dolore].
𝟏] 𝐓𝐞𝐜𝐚𝐫𝐭𝐞𝐫𝐚𝐩𝐢𝐚 𝐂𝐚𝐩𝐚𝐜𝐢𝐭𝐢𝐯𝐚
Questa modalità prevede l’utilizzo di un manipolo rivestito di un materiale isolante, che permette di usare la Tecar sui tessuti e le strutture biologiche come muscoli, e vasi linfatici e sanguigni.
In questa modalità si potrà quindi aumentare molto l’iperemia locale e dare sollievo in caso di problematiche muscolari, oppure su disfunzioni linfatiche.
Dal punto di vista fisico a livello locale le cariche elettrolitiche si concentreranno in prossimità del manipolo [che è appunto isolato dal rivestimento in teflon o altro materiale] e quindi più in superficie.
𝟐] 𝐓𝐞𝐜𝐚𝐫𝐭𝐞𝐫𝐚𝐩𝐢𝐚 𝐑𝐞𝐬𝐢𝐬𝐢𝐭𝐢𝐯𝐚
Questa modalità si usa prevalentemente sui tessuti che sono dotati di una grande componente connettiva, per cui avrà maggiore enfasi su tendini, legamenti, capsule articolari, ossa e cartilagini.
Dal punto di vista fisico troveremo che le cariche elettrolitiche riusciranno a oltrepassare il tessuto e si disporranno maggiormente in profondità rispetto alla modalità capacitiva.
𝟑] 𝐄𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐓𝐞𝐫𝐚𝐩𝐞𝐮𝐭𝐢𝐜𝐢
Ogni seduta avrà come scopo l’attivazione di processi complessi che possono essere riassunti in:
⟶ effetti antinfiammatori;
⟶ effetti antidolorifici;
⟶ effetti riparativi.
Questi risultati terapeutici avverranno grazie all’azione della Tecar mediante:
⟶ aumento della temperatura endogena locale;
⟶ vasodilatazione;
⟶ aumento della micro-circolazione.
𝟒] 𝐂𝐚𝐫𝐚𝐭𝐭𝐞𝐫𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐞𝐝𝐮𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐓𝐞𝐜𝐚𝐫
Prima di iniziare una classica seduta di Tecarterapia, il terapeuta invita il paziente a togliersi eventuali indumenti che coprono la zona da trattare e ad accomodarsi su un apposito lettino reclinabile in modo da facilitare i passaggi successivi.
Una volta che il paziente è pronto, posiziona la cosiddetta piastra fissa sul lato di corpo umano opposto all'area bisognosa di cure e, su quest'ultima, applica una sostanza gelatinosa, che serve a facilitare il massaggio per mezzo della piastra mobile e a migliorarne la qualità degli effetti della Tecar.
Solo dopo il collocamento della piastra fissa e l'applicazione della sostanza gelatinosa, può avere inizio il massaggio terapeutico tramite piastra mobile; poiché tale massaggio comporta un aumento della temperatura endogena, il terapeuta ha l'obbligo di sincerarsi, interrogando direttamente il paziente, che tale aumento non sia tale da risultare doloroso.
Una seduta di Tecarterapia dura generalmente tra i 20 e i 30 minuti; sulla durata di una seduta di Tecarterapia incidono fattori, quali:
⟶ l'area anatomica di trattamento;
⟶ la modalità di utilizzo dello strumento;
⟶ la patologia da curare.
𝟓] 𝐑𝐢𝐬𝐮𝐥𝐭𝐚𝐭𝐢
Diversi studi clinici, basati anche sulle testimonianze dirette dei pazienti, hanno dimostrato che la Tecarterapia è efficace; essa, infatti, riesce nell'intento di accorciare i tempi di guarigione di patologie traumatiche, muscolari od osteoarticolari sia acute che croniche.
In linea generale, gli effetti della Tecarterapia sono apprezzabili dopo un ciclo di 5-10 sedute ravvicinate nel tempo [l'ideale sarebbe 3 sedute a settimana].
È doveroso puntualizzare, tuttavia, che esistono condizioni per le quali è necessario un ciclo più lungo o sedute di mantenimento a cadenza periodica.