Studio di Psicologia e Psicoterapia Manuela D'Eugenio

Studio di Psicologia e Psicoterapia Manuela D'Eugenio Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Studio di Psicologia e Psicoterapia Manuela D'Eugenio, Psicologo, Viale Vibrata 1, Corropoli.

Le fiabe“C’era una volta…” iniziano così le fiabe e trasportano il lettore in mondi fatati, abitatati da orchi, fate, st...
07/11/2025

Le fiabe

“C’era una volta…” iniziano così le fiabe e trasportano il lettore in mondi fatati, abitatati da orchi, fate, streghe, in questi luoghi compaiono paure, ansie, prove da superare, ostacoli, lieti fini ecc. Si narrano scene di vita reale alle quali si aggiunge un ingrediente che è la magia che riesce a stimolare la fantasia e la capacità immaginativa del lettore. Come il sogno, così l’arte e anche la fiaba è amplificatrice di metafore, indica significati e simboli che vanno oltre il visibile e ciò che appare.

Sono storie che vivono nel “senza tempo” e trasportano in una dimensione in cui il tempo viene sospeso. Tutto può succedere, eventi straordinari che riteniamo impossibili nella vita reale nelle favole possono verificarsi, creando così l’idea che possano sempre esistere soluzioni inaspettate anche nella realtà, infondendo coraggio e fiducia verso il futuro.

Grazie ai meccanismi della fiaba possiamo identificarci nei suoi personaggi, questo permette di far affiorare energie e poteri che ci abitano da sempre e che ci aiutano ad attingere a un mondo invisibile e al suo sapere prezioso: il mondo del cervello notturno e immaginifico. Vengono narrate ai bambini ma possiamo portarle con noi anche quando siamo diventati grandi, per riscoprire il lato del bambino che è in ciascuno di noi e riaccostarci così alla nostra parte più profonda. La lettura di fiabe o la scrittura di una fiaba tutta propria attiva l’immaginazione che nutre l’anima, questo nutrimento è prezioso ad ogni età.

Il cuoreIl cuore è l’organo essenziale per la vita. Nel suo incessante movimento di contrazione (sistole) e rilasciament...
03/10/2025

Il cuore

Il cuore è l’organo essenziale per la vita. Nel suo incessante movimento di contrazione (sistole) e rilasciamento (diastole) determina il ritmo dell’esistenza. E' il perno della circolazione sanguigna, il motore che consente di trasportare il sangue ricco di ossigeno al resto del corpo, a cellule, tessuti e organi, in modo da nutrirli, e ricevere il sangue carico di anidride carbonica da inviare ai polmoni dove avviene lo scambio con l'ossigeno.

E' la p***a meccanica del corpo, con le sue contrazioni e decontrazioni rifornisce di sangue tutto l’organismo e permette il trasporto di ossigeno, nutrendo e rigenerando tutti gli organi. Ma è anche il centro dei sentimenti e degli affetti.

Quasi tutte le culture tradizionali attribuiscono al cuore il significato di centro simbolico dell’affettività. In tutte le tradizioni è il piccolo “sole” di ogni creatura vivente. E’ interessante notare che in certe rappresentazioni pittoriche, dal cuore partono i raggi luminosi, mentre in altre l’organo è circondato da fiamme. L’assimilazione del cuore al sole è comune in tutte le culture in Occidente come in Oriente, in quanto entrambi hanno un significato legato alla luce, all’amore, alla creatività, ma sono anche simbolo di unità, totalità, coscienza e eternità.

Ogni cuore possiede un ritmo e una forza che lo caratterizzano, così ognuno avrà un suo modo unico di ba***re e di esprimersi. In diverse situazioni può farsi “sentire” maggiormente attraverso palpitazioni, tachicardia, battito accelerato o in altri modi…

Numerose ricerche hanno dimostrato che le emozioni possono avere un impatto significativo sul cuore e sul sistema cardiovascolare. Uno dei meccanismi attraverso cui le emozioni influenzano la salute del cuore è attraverso il sistema nervoso autonomo, che regola le funzioni corporee involontarie come la frequenza cardiaca e la pressione del sangue. Lo stress e l’ansia possono attivare il sistema nervoso simpatico, portando così ad un aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, mettendo sotto stress il cuore. Questo può determinare condizioni come l’ipertensione, che è un fattore di rischio per l'insorgenza di malattie cardiache. Studi recenti hanno anche evidenziato il legame tra stress emotivo e disturbi del ritmo cardiaco, come la fibrillazione atriale, che è associata a un aumentato rischio di ictus e altre complicazioni cardiache.

Il cuore e la psiche sono interconnessi in modi complessi, comprendere questa relazione è essenziale per la promozione della salute del cuore e dell’intero organismo.

Il fiore di loto e i suoi simboliIl fiore di loto è una pianta acquatica appartenente alla famiglia delle Nelumbonaceae ...
08/09/2025

Il fiore di loto e i suoi simboli

Il fiore di loto è una pianta acquatica appartenente alla famiglia
delle Nelumbonaceae ed in natura ne esistono solo due varietà che crescono per lo più tra America, Asia e Australia. Esso sboccia in estate tra giugno e settembre, si caratterizza per una crescita veloce e può raggiungere anche il metro di altezza.

I suoi petali sono molto grandi: ogni fiore ne ha circa una ventina, sono linguati e possono essere di colore bianco, rosa o giallo. Spesso i fiori di loto vengono confusi con le ninfee o, addirittura, considerati la stessa cosa.

Il fiore presenta una particolarità: è l’unico fiore ad essere frutto allo stesso tempo: il frutto ha la forma di un cono rovesciato e si trova al suo interno. Quando il fiore è chiuso, è inodore, ma quando si apre, il suo aroma ricorda quello del giacinto.

Questo fiore, che nasce nel buio e nel fango, arriva fino in superficie per aprire i suoi petali quando viene colpito dai raggi del sole per poi richiuderli una volta arrivato il buio. Di notte i petali si chiudono e il fiore si immerge sott’acqua.

E’ considerato sacro ed è uno dei simboli più antichi al quale sono stati attribuiti diversi significati nei vari paesi orientali, ma troviamo molti riferimenti ad esso anche in occidente.

Originario dell’India e dell’Asia orientale, in lingua giapponese “loto” è “hasu”, ovvero purezza dell’anima. Nelle iconografie indiane diverse divinità sono raffigurate sedute mentre meditano su fiori di loto che sono anche le rappresentazioni dei chakra, i centri energetici del corpo.

La cultura egizia era profondamente legata al fiore di loto: infatti, questo fiore era il simbolo del Dio Ra e indicava rinascita e spiritualità. È raffigurato all’interno di tutti i luoghi sacri. Anche in Giappone questo simbolo è molto importante: spesso legato al mondo femminile, simboleggia la forza e la purezza legate a un viaggio interiore consapevole e introspettivo.

Il fiore di loto porta con sé una storia millenaria e anche diversi significati profondi:

Il potere della resistenza psicologica in quanto capacità di trasformare le avversità in potenzialità

La purezza: per i buddisti il fiore di loto, in particolare quello con i petali banchi, è legato al concetto di purezza dell’anima e del corpo, simbolo di elevazione spirituale. Infatti il fiore, pur affondando le sue radici nelle acque e nel fango, è in grado di rimanere in superficie puro e incontaminato e di svilupparsi anche in condizioni di avversità.

Rinascita: la sua particolarità di aprire la corolla di giorno e chiudersi di notte simboleggia rigenerazione e forza vitale.

Energia femminile: il fiore di loto rosa è associato all’energia femminile.
Questo fiore ci ricorda come sia possibile risorgere e rifiorire nonostante le avversità.

La cervicaleLa cervicale è oggi uno dei disturbi più diffusi. Il dolore localizzato nella parte posteriore del collo e d...
01/08/2025

La cervicale

La cervicale è oggi uno dei disturbi più diffusi. Il dolore localizzato nella parte posteriore del collo e della nuca, può essere accompagnato da difficoltà di movimento e rigidità muscolare e, talvolta, da disturbi della sensibilità di braccia e mani che si manifestano con i formicolii. Inoltre, può capitare che il dolore al tratto cervicale si propaghi sino alla testa, dando origine ad alcuni tipi di cefalea, nausea, vertigini e problemi digestivi.

Si tratta di un dolore costante ma anche variabile, che può essere localizzato in diversi punti della colonna vertebrale. L’intensità con cui viene percepito il malessere è strettamente collegato alla causa che l’ha scatenato.

In base al luogo d’origine del dolore, è possibile distinguere:

La Cervicalgia che riguarda soprattutto il collo (torcicollo);

La Sindrome cervico-brachiale: il dolore si estende dal tratto cervicale al braccio;

La Sindrome cervico-cefalica localizzata soprattutto al collo e alle spalle, provoca emicrania, alterazioni visive e uditive, nausea, vomito e vertigini.

I dolori possono essere provocati da diversi fattori:

La sedentarietà, la postura scorretta, il colpo di freddo, ma anche da traumi derivati da incidenti d’auto (il colpo di frusta) o da un'intensa pratica sportiva;

Un prolungato irrigidimento dei muscoli di collo e spalle può essere dovuto anche alla somatizzazione di stati di stress e ansia. Quando ci si sente sotto pressione, inconsciamente si tende ad assumere una posizione di chiusura forzata che può provocare fastidi e sofferenza.

Vedere quali sono le cause è molto importante per impostare un trattamento adeguato e agevolare la scomparsa del disturbo. Ci sono numerose soluzioni che giungono dal mondo della medicina naturale e dall’omeopatia che, delicatamente, riescono a sciogliere le tensioni di mente e corpo causate da stress, cattive posture o colpi di freddo, consentendoci di ristabilire quell’armonia cui siamo legati per natura e che chiamiamo salute.

Secondo l’interpretazione psicosomatica ogni manifestazione dei dolori al tratto cervicale ha una sua simbologia e un significato (dal torcicollo, all’artrosi cervicale e all’ernia cervicale). Possono narrare di ansia, stress, di una sofferenza interiore non espressa, anche tensioni dovute a stati emotivi possono manifestarsi attraverso il dolore cervicale. Questi diversi aspetti possono essere affrontati anche in psicoterapia, portando così dei benefici alla cervicale.

La cefalea: sintomi e soluzioniCefalea o mal di testa o emicrania rappresentano una vera problematica per chi ne soffre,...
12/05/2025

La cefalea: sintomi e soluzioni

Cefalea o mal di testa o emicrania rappresentano una vera problematica per chi ne soffre, un sintomo invadente e molto diffuso che influisce negativamente sulla vita quotidiana della persona nei diversi ambiti e per il quale si consumano un maggior numero di farmaci.

Secondo i principali testi di Medicina Interna tra le forme più comuni di cefalea ci sono:

L’ emicrania con o senza aura

Si tratta di un dolore che si estende dalla regione frontale a quella temporale della testa, in modo unilaterale o bilaterale. Compare soprattutto al risveglio, si attenua con il sonno. Può essere scatenata dal ciclo mestruale, dagli odori e alimenti.

La cefalea tensiva

E’ caratterizzata da un dolore diffuso, più spesso occipitale con senso di tensione e di peso frontale. Può essere favorita dagli stessi fattori dell’emicrania, ma con un dolore meno intenso.

La cefalea a grappolo

Colpisce una sola parte della testa, soprattutto la zona orbitale o temporale. E’ molto intensa, si manifesta a cicli di circa sei settimane, con ricorrenza annuale (1-2 attacchi al giorno e spesso interrompe il sonno).

Ci sono poi altre cefalee dovute a cause più gravi e specifiche:

cefalea dopo un trauma

cefalea da tumore cerebrale

cefalea da arterite temporale (infiammazione dell’arteria temporale)

I sintomi di accompagnamento alla cefalea possono essere:

Nausea, vomito, diarrea, fotofobia (fastidio alla luce), altri disturbi visivi (vedere le luci), parestesie (sensazioni di ipersensibilità cutanea), dolorabilità del cuoio capelluto, sensazione di testa vuota, vertigini.



La medicina sta facendo il possibile per affrontare il mal di testa: diagnosi sempre più accurate, nuovi rimedi, farmaci sempre più specifici e ricerca di fattori predisponenti o scatenanti (ad esempio alcuni alimenti, livelli ormonali alterati, lo stress). Ma sembra che appoggiarsi al solo intervento medico/farmacologico non basti…

Dato che il meccanismo fisiopatologico che lo genera può essere scatenato dallo stress, dall’ansia e da fattori emotivi, vengono infatti utilizzati altri metodi di cura come l’agopuntura, i trattamenti corporei, la meditazione, le tecniche di rilassamento, i rimedi naturali e anche la psicoterapia, dai quali si possono trarre benefici a lungo termine.

Che si tratti di cefalea a grappolo oppure tensiva, che il dolore arrivi in sede frontale oppure occipitale, che sia psicogeno, a predisposizione genetica o di matrice ormonale, il mal di testa esprime sempre anche qualcosa di esistenziale e di importante.

Infatti la testa è la sede di quell’attività che chiamiamo pensiero, immaginazione, ragione. Il disturbo così colpisce la sede del pensiero. E’ significativo che nella maggior parte delle volte, durante un attacco di cefalea, l’attività mentale si trova ad essere inibita alla radice: non si riesce più a pensare e a ragionare, come se fosse la manifestazione inconscia della necessità di un “altro mondo”, caratterizzato da emozioni, energie, istinti, altri pensieri ecc., che vuole ve**re alla luce.

Le vertiginiAll’improvviso la testa gira, la vista si annebbia e si percepisce la mancanza di equilibrio: le vertigini. ...
21/03/2025

Le vertigini

All’improvviso la testa gira, la vista si annebbia e si percepisce la mancanza di equilibrio: le vertigini. L’etimologia stessa della parola vertigine ci riporta all’idea del “girare”, infatti la parola deriva dal latino vertere che significa girare.

La vertigine indica uno stato di disorientamento soggettivo nello spazio. La persona ha la sensazione di essere sul punto di cadere e in alcuni casi può succedere, in assenza di cause esterne che possono realmente disturbare l’equilibrio (ad esempio trovarsi su una barca col mare mosso).

I disturbi più frequenti che accompagnano le vertigini sono nausea, vomito, sudorazione, pallore, abbassamento della pressione e della frequenza cardiaca.

L’origine organica di questo disturbo può risiedere in disfunzioni degli apparati preposti al mantenimento dell’equilibrio e dell’orientamento.

L’orientamento nello spazio e l’equilibrio sono possibili grazie all’azione coordinata di alcuni meccanismi fisici:

I recettori posti sulla pelle, nella muscolatura e nelle articolazioni, che ci permettono di essere sempre consapevoli della posizione che il nostro corpo occupa nello spazio
I recettori vestibolari situati nell’apparato vestibolare che permettono la percezione dei movimenti della testa
I movimenti riflessi dell’occhio, che consentono il rapido ripristino dell’equilibrio di fronte a movimenti rotatori rapidi


Le vertigini possono essere classificate in:

“Vertigini cerebrali”, causate da un disturbo che interessa direttamente l’orecchio e gli organi dell’equilibrio.

“Vertigini periferiche” che possono dipendere da diversi fattori:

Innalzamento o abbassamento della pressione
Calo degli zuccheri
Respirazione affannosa
Disturbi della deambulazione


In base alla qualità del movimento che percepiamo durante i capogiri possiamo distinguere diversi tipi di vertigine:

La vertigine rotatoria, la più frequente, in cui la persona ha la sensazione che tutto giri intorno a sé stessa…

Quando il piano d’appoggio oscilla lungo l’asse longitudinale o trasversale si tratta di vertigine ondulatoria…

Nel caso si percepisca un senso di trascinamento in alto o in basso o sembra che il pavimento sprofondi si parla di vertigine sussultoria...

Inoltre nelle classificazioni mediche c’è un insieme di manifestazioni vertiginose a cui non corrisponde una lesione organica come causa scatenante. In questi casi la vertigine è definita “da stress”. Nell’ottica psicosomatica il sintomo è un linguaggio del corpo e in questo caso la vertigine è l’espressione di un disagio psico-fisico che fa vacillare.

Per comprendere il messaggio che le vertigini vogliono comunicare bisogna interrogarsi sul significato simbolico di ciò che viene a mancare durante la vertigine: la postura eretta, infatti la persona vacilla e perde l’equilibrio e la vista.

Così le vertigini testimoniano sul fronte organico ma anche simbolico un processo di assestamento che si sta mettendo in atto: in queste circostanze l’instabilità testimonia da una parte l’incertezza del momento, dall’altra il progressivo “aggiustamento” alla ricerca della stabilità. La crisi vertiginosa arriva così proprio per far entrare in contatto con le parti più profonde di sè stessi e in sintonia con esse, avere la possibilità di creare un nuovo equilibrio

Sintomi e cura dei disturbi psicosomaticiCi sono sintomi fisici che spesso ci colpiscono all’improvviso: una cervicale, ...
07/02/2025

Sintomi e cura dei disturbi psicosomatici

Ci sono sintomi fisici che spesso ci colpiscono all’improvviso: una cervicale, una cefalea, mal di stomaco, dolori alla schiena o altri disturbi comuni. Questi possono essere intensi e non darci tregua, creare difficoltà sul lavoro e le normali attività del quotidiano possono essere condizionate o compromesse. Il corpo si esprime a suo modo attraverso sensazioni, dolori, malesseri, che costantemente sperimentiamo durante le giornate.

Si tratta di sintomi intensi che alternandosi fra loro a volte non danno tregua alla persona e le condizionano la vita. Sono i disturbi psicosomatici. Questi non hanno una causa organica ma funzionale: l'organo è sano ma la sua funzione si altera per ragioni di tipo psicologico esprimendo un disagio globale.

Quando si soffre di disturbi psicosomatici diventa difficile e si fa una gran fatica condurre la propria vita. Questo implica uno spreco di energia e l’impossibilità di godersi le cose, generando anche un senso di frustrazione che può produrre rabbia e nervosismo.

Il corpo ci dice a suo modo che qualcosa non va, sembra quasi che siano i sintomi a decidere per noi. Il corpo non sostiene la persona in situazioni o in occasioni particolari o a cui la persona tiene particolarmente. In pratica tra la persona e il mondo si sovrappone il sintomo.

Il corpo si incarica di esprimere le emozioni che più o meno inconsapevolmente consideriamo insostenibili o inesprimibili e le tratteniamo per paura o perchè non ne siamo consapevoli. Dato che le emozioni sono energia e questa energia necessita di esprimersi, il sistema nervoso centrale le converte in qualcos’altro, in un sintomo che permette loro di esprimersi e di non accumularsi all’interno dell’organismo. Se il sintomo è necessario per mantenere un equilibrio, allo stesso tempo può interferire fortemente nella vita quotidiana della persona che li vive. Sembra una situazione senza uscita ma in realtà non lo è. E il corpo a suggerire la soluzione: c’è una disarmonia profonda che necessita di essere risolta.

Importante è non trattarsi male o arrabbiarsi con il proprio corpo, poiché un sintomo che arriva svolge la funzione di mantenere l’equilibrio psicofisico, perciò va preso in considerazione, ascoltato e compreso in una chiave simbolica. Attraverso una lettura psicosomatica, possiamo comprendere il messaggio che il sintomo vuole comunicarci a suo modo, favorire l’espressione in altro modo di quelle emozioni a cui non diamo voce e ricollocare al centro della propria vita le fonti che permettono di far fluire le energie psicofisiche dell’organismo.

Il bruxismo: sintomi e soluzioniIl bruxismo: un disturbo molto diffuso nel quale si digrignano i denti o anche si serran...
25/01/2025

Il bruxismo: sintomi e soluzioni

Il bruxismo: un disturbo molto diffuso nel quale si digrignano i denti o anche si serrano le mandibole per un tempo prolungato, sia in stato di sonno che di veglia.

Molto spesso chi ne soffre non se ne accorge, almeno fino a quando non è obbligato a cercare le cause di uno o più sintomi fastidiosi che si protraggono nel tempo, il più frequente dei quali è un risveglio mattutino con sensazioni di dolore diffuso alle mandibole. Quando il fenomeno perdura nel tempo, può scatenare sintomi come forti emicranie. La contrazione involontaria dei muscoli mascellari a lungo andare può determinare anche un irrigidimento dei muscoli del collo, l'occlusione mandibolo-mascellare, infiammazioni al nervo trigemino, l'usura dello smalto dentale, un indebolimento dei denti stessi, cervicalgie e disturbi del sonno.

La causa del bruxismo non è chiaramente compresa, ma può essere attribuita a fattori fisici, psicologici e genetici.

Il trattamento include approcci dentali (come bite o protesi), psicoterapie (tecniche per alleviare lo stress o migliorare le abitudini di sonno) e farmaci (come rilassanti muscolari o neurotossine).
Secondo le ricerche, oltre il 70% dei casi di bruxismo notturno è dovuto a stati di stress ed ansia non risolti, che inducono una persistente tensione muscolare di cui la persona spesso non è cosciente. Da un punto di vista psicosomatico il digrignare i denti è dunque un tentativo inconscio di scaricare un sovraccarico di tensione psichica, una quota di ansia, rabbia o aggressività inespressa che si è accumulata durante la giornata. Possono essere utili delle sedute di psicoterapia che portano a riconoscere le proprie emozioni e a trovare modi per esprimerle e al contempo trovarne libero sfogo, togliendo così al sintomo il ruolo di primo canale di espressione.

Indirizzo

Viale Vibrata 1
Corropoli
64013

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