26/09/2025
🍽️ Cosa NON dire ad un bambino a tavola
A volte frasi che sembrano innocue possono trasformare il momento del pasto in un’esperienza spiacevole, creando nel bambino l’idea che “deve” mangiare per ottenere qualcosa o per compiacere gli altri… invece che ascoltare i segnali del proprio corpo.
❌ Esempi da evitare:
👉🏻 “Se non mangi le verdure, niente dolce/televisione” → associa le verdure ad una punizione e il dolce ad una ricompensa, rischiando di creare una relazione sbilanciata con il cibo.
👉🏻 “Guarda tuo fratello, lui sì che mangia bene” → i paragoni minano l’autostima e creano competizione: è fondamentale comprendere che ogni bambino ha i suoi tempi e bisogni.
👉🏻 “Mangia così rendi felice la mamma e il papà / se non mangi mi fai arrabbiare” → il piacere di mangiare viene sminuito dalle emozioni dei genitori e sposta il focus dal bambino al bisogno di compiacere un adulto, generando stress e senso di colpa.
👉🏻 “Dai che sei bravo: ancora un pezzettino” → non aiuta l’autoregolazione del bambino, anzi lo porta ad ignorare fame/sazietà.
👉🏻 “Non ti alzi da tavola finché non finisci ciò che hai nel piatto” → trasforma il pasto in un obbligo/“minaccia”, anziché un’esperienza serena e condivisa.
👉🏻 “Bravo, hai finito tutto!” → l’attenzione si sposta su quanto si mangia e non sull’esperienza con il cibo.
Queste frasi possono portare a sensi di colpa, paragoni, stress e a una relazione sbilanciata con il cibo.
🌱 Alternative più utili:
💬 “Ti metto le verdure qui, se ti va di provarne qualcuna”
💬 “Hai ancora fame o hai il pancino pieno?”
💬 “Ti va di aiutarmi a preparare da mangiare?”
💬 “Questo piatto ha un profumo stupendo, secondo te cosa c’è dentro?”
Con piccoli cambiamenti di linguaggio, dai al bambino spazio di scelta, crei un ambiente positivo e favorisci l’ascolto del corpo, senza etichettare il cibo come “buono” o “cattivo”.
💡 Ricorda: i bambini imparano osservando. Se ci vedono mangiare con piacere e serenità, saranno più curiosi e liberi a tavola.
Il miglior esempio siamo noi. 💕