ASPIC Scuola Superiore Europea di Counseling - Sede di Cosenza

ASPIC Scuola Superiore Europea di Counseling - Sede di Cosenza Oggi si contano 40 sedi in tutta Italia, fra cui Cosenza.

Aspic Scuola Superiore Europea di Counseling - Sede di Cosenza promuove il counseling, nonché corsi e interventi intesi a gestire le condizioni che mirano al benessere individuale e della comunità. L’ASPIC - Associazione per lo Sviluppo Psicologico dell’Individuo e della Comunità - è stata fondata nel 1988 a Roma da Edoardo Giusti e da Claudia Montanari, didatti supervisori accreditati presso il MIUR e presso l'EAIP (European Association for Integrative Psychotherapy). Dopo l’attivazione, come Gestalt Counseling Training Center, del primo corso di counselling in Italia, nel 1984 a Roma, l’ASPIC ha promosso corsi a diffusione nazionale grazie alla nascita delle sedi territoriali. L'ASPIC è, inoltre, membro fondatore dell’European Association for Counseling (EAC) e membro della British Association for Counseling, della quale recepisce il Codice Etico Deontologico. L’ASPIC promuove il counseling e il benessere individuale attraverso interventi che favoriscono la crescita e lo sviluppo del singolo e della collettività in un’ottica di salutogenesi; le azioni psico-educative sono orientate a migliorare la qualità della vita, a gestire efficacemente le condizioni che assicurano il benessere individuale, ad affrontare e risolvere in modo soddisfacente e flessibile problemi e difficoltà sia all’interno del contesto familiare che di quello sociale.

Educare vuol dire insegnare a vivere in un mondo così vasto, così mutevole da ridursi a mistero. Educare un figlio miste...
02/12/2025

Educare vuol dire insegnare a vivere in un mondo così vasto, così mutevole da ridursi a mistero. Educare un figlio misterioso a vivere dentro un mondo incomprensibile .E intanto ascolto gli adolescenti, figli dei genitori smarriti che mi chiedono che fare, li vedo anche se non mi chiamano, anche se la loro voce è afona. Mi pare che vogliano dirmi di essere stanchi di un padre che urla, di una madre che piange. Vorrebbero essere senza padre, quando ce l’hanno, e quando è lontano o non c’è, lo sognano. Padre e figlio, una combinazione impronunciabile, la e che unisce è diventata una o di opposizione: padre o figlio. Nella famiglia domina il principio della lotta e, nel migliore dei casi, non si spara e si cerca la via di un armistizio: dalla guerra calda, quella della violenza, alla guerra fredda.

Vittorino Andreoli

La cosa importante è accettare se stessi. Se la condizione in cui mi trovo è causa di malessere, è segno che la rifiuto....
01/12/2025

La cosa importante è accettare se stessi. Se la condizione in cui mi trovo è causa di malessere, è segno che la rifiuto. Allora, più o meno coscientemente, tento di essere diverso da come sono; in definitiva non sono io. Se, al contrario, accetto pienamente il mio stato, troverò la pace. Non mi lamento del fatto che dovrei essere più santo, più bello, più puro rispetto a quello che sono ora. Quando sono bianco, sono bianco, quando sono nero, sono nero, punto e basta. Questo atteggiamento non impedisce che continui a lavorare su di me per poter diventare uno strumento migliore; l’accettazione di sé non limita le aspirazioni, al contrario, le nutre. Perché ogni miglioramento partirà sempre da ciò che si è realmente.

Alejandro Jodorowski

L’uomo vive il male come un tradimento: la malattia è un tradimento, la perdita dei cari, la fatica del vivere, il dover...
30/11/2025

L’uomo vive il male come un tradimento: la malattia è un tradimento, la perdita dei cari, la fatica del vivere, il dover abdicare ai propri sogni per una realtà esistenziale molto più prosaica ed elementare. Il male e il male di vivere sono fratelli gemelli, l’uno sollecita l’altro, lo rende presente. Quando, disperati e senza vie d’uscita, malediciamo la nostra condizione umana come assurda, in realtà ci dibattiamo disperatamente come il bambino dinanzi all’assenza della madre. Noi vogliamo essere protetti, custoditi, contenuti, affrancati da ogni male: ogni volta che esso appare e ci tocca, è la vita stessa a tradirci.

Aldo Carotenuto

Adulto è colui che ha curato le ferite della propria infanzia, riaprendole per vedere se ci sono cancrene in atto, guard...
29/11/2025

Adulto è colui che ha curato le ferite della propria infanzia, riaprendole per vedere se ci sono cancrene in atto, guardandole in faccia, non nascondendo il bambino ferito che è stato, ma rispettandolo profondamente riconoscendone la verità dei sentimenti passati, che se non ascoltati diventano, presenti, futuri, eterni.
Adulto è colui che smette di cercare i propri genitori ovunque, e ciò che loro non hanno saputo o potuto dare.

Emily Mignanelli

Il nostro vero impegno non è certo quello di "assomigliare o piacere a qualcuno", ma di essere come il bruco che partori...
28/11/2025

Il nostro vero impegno non è certo quello di "assomigliare o piacere a qualcuno", ma di essere come il bruco che partorisce la farfalla, cioè di far emergere l’essenza, di cui il talento è una manifestazione potente e privilegiata. Questo è il significato di diventare ciò che si è, ed è in questo processo di costante auto trasformazione che si percepisce la gioia.

Raffaele Morelli

Ciascuno di noi fa parte di una famiglia con cui vive ed a cui è legato, che lo voglia o meno. Spesso continuiamo a ripe...
27/11/2025

Ciascuno di noi fa parte di una famiglia con cui vive ed a cui è legato, che lo voglia o meno. Spesso continuiamo a ripetere conflitti e malesseri nelle nostre esperienze, oppure portiamo sulle spalle pesi che non ci appartengono. O anche, viviamo a nostra insaputa il tragico destino di un familiare, scomparso da tanto tempo e mai conosciuto. Tutte queste dinamiche ci legano in modo negativo alla famiglia, impedendoci di guardare in avanti con forza gioiosa e di avere successo nella nostra vita.

Bert Hellinger

Io sento una radicale insicurezza. È la mia dannazione e forse la mia fortuna. Nessun attimo è al sicuro, nessun giorno ...
26/11/2025

Io sento una radicale insicurezza. È la mia dannazione e forse la mia fortuna. Nessun attimo è al sicuro, nessun giorno può essere davvero arrogante. Appena prendo una postura più salda mi bastano due passi per sgretolarmi. Da un respiro e l’altro c’è il vuoto, come se vivessi su un ponte di spaghi.
Forse così è la vita di tanti.
Forse così è la vita delle persone che mi piace incontrare. [...]
Non possiamo educarla questa inquietudine, sarebbe uno spreco. Non possiamo affondarla in una pace falsa, in una bontà finta. E allora confidiamo di diventare ogni giorno più fragili, più indifesi, non vogliamo esporci a nessuna sicurezza, a nessun privilegio.

Franco Arminio

A non pochi accade di essere chiamati dalla propria voce interiore; allora essi diventano immediatamente diversi dagli a...
25/11/2025

A non pochi accade di essere chiamati dalla propria voce interiore; allora essi diventano immediatamente diversi dagli altri e si sentono posti di fronte a un problema che gli altri ignorano. Di solito è impossibile spiegare ai propri simili che cosa sia accaduto, perché tenacissimi pregiudizi impediscono loro qualsiasi comprensione. “Siamo come tutti gli altri”, “una cosa del genere non esiste”, о se esiste naturalmente è “morbosa”, estremamente inopportuna, inoltre è una “terribile presunzione pensare che una cosa del genere possa avere un significato”.
Più la personalità è modesta, infatti, più diventa indefinita e inconscia, e lentamente sfuma fino a confondersi con la società, rinunciando così alla propria integrità, per risolversi nella totalità del gruppo. Al posto della voce dell’interiorità subentra la voce del gruppo sociale, e la vocazione cede il passo ai bisogni collettivi.

Carl Gustav Jung.

C’è una differenza tra la virtù e moralismo. I virtuosi sono umili, i moralisti sono orgogliosi. Il virtuoso capisce il ...
24/11/2025

C’è una differenza tra la virtù e moralismo. I virtuosi sono umili, i moralisti sono orgogliosi. Il virtuoso capisce il dubbio, il moralista ha solo la certezza. Il virtuoso vede il buono nelle persone, il moralista solo il male. Il virtuoso ti allarga i sentimenti, il moralista ti fa sentire piccolo. E’ abbastanza facile fare amicizia con il primo ed evitare il secondo. Abbiamo bisogno di moderati, cioè persone che capiscono che ci può essere uno scontro tra giusto e giusto, e non solo tra giusto e sbagliato. Abbiamo bisogno di persone capaci di comprendere il pluralismo cognitivo, vale a dire che c’è più di un modo di guardare il mondo. Abbiamo bisogno di persone che possano ascoltare le opinioni altrui senza sentirsi minacciati. Abbiamo bisogno di persone con umiltà.

Jonathan Sacks

Smettila di chiedere risposte oggi.Lascia che tutto riposi, oggi.Fai una pausa sacra.Lascia che le domande oggi non abbi...
23/11/2025

Smettila di chiedere risposte oggi.
Lascia che tutto riposi, oggi.
Fai una pausa sacra.
Lascia che le domande oggi non abbiano una risposta.
Lasciati uno spazio per respirare.
Lascia che tutto vada senza controllo.
Permettiti di non controllare tutto, oggi.
Permettiti di non sapere come,
di non sapere niente.
Lascia che il cuore si spezzi, se necessario,
e che il corpo provi dolore e l’anima si svegli.
Tutto è bene, se te lo permetti.

Jeff Foster

Quando un genitore dice: “io non ho mai fatto mancare niente a mio figlio” esprime la sua totale idiozia.Perché il compi...
22/11/2025

Quando un genitore dice: “io non ho mai fatto mancare niente a mio figlio” esprime la sua totale idiozia.
Perché il compito di un genitore è di far mancare qualcosa, perché se non ti manca niente a che ti deve servire la curiosità, a che ti serve l’ingegno, a che ti serve il talento, a che ti serve tutto quello che abbiamo in questa scatola magica, non ti serve a niente no? Se sei stato servito e riverito come un piccolo lord rimbecillito su un divano, ti hanno svegliato alle 7 meno un quarto la mattina, ti hanno portato a scuola, ti hanno riportato a casa, ti hanno fatto vedere immancabilmente Maria De Filippi perché non è possibile perdersi una puntata di Uomini e Donne, perché sapete che è un’accusa pedagogicamente brillantissima.
Ma una cosa di buon senso, il coraggio di dire di no? Vedete io me lo ricordo, tanti anni dopo, l’1 in matematica e non mi ricordo le centinaia di volte che mi hanno dato 6, perché il 6 non dice niente, è scialbo, è mediocre. Me lo disse mio padre quando tornai a casa. “Papà ho preso 1 in matematica”.
Pensai che avrebbe scatenato gli inferi, non sapevo cosa sarebbe successo a casa mia. Lui invece mi disse: “fantastico, 4 lo prendono in tanti, invece 1 non l’avevo mai sentito. E quindi hai un talento figliolo”. E poi passava dall’ironia ad essere serio: “Cerca di recuperare entro giugno se no sarà una gran br**ta estate”. Fine. Non ne abbiamo più parlato. Perché lui credeva in me. E quando credi in un ragazzo non lo devi aiutare, se è bravo ce la fa. Perché lo dobbiamo aiutare? Io aiuto una signora di 94 anni ad attraversare la strada, ci mancherebbe altro. Perché devo aiutare uno di 18? Al massimo gli posso dire: “Sei connesso? Ecco, questa è la strada , tanti auguri per la tua vita”. Si raccomandano le persone in difficoltà, non un figlio. Perché devi raccomandare un figlio? Perché non ce la fa? Che messaggio diamo? Siccome tu non ce la fai, ci pensa papà. Tante volte ho sentito dire da un genitore: io devo sistemare mio figlio. “Sistemare”. Come un vaso cinese. Dove lo sistemi? Dentro la vetrinetta, sopra l’armadio? Hai messo al mondo un oggetto o hai messo al mondo un’anima? Se hai messo al mondo un’anima non la devi sistemare, l’anima va dove sa andare.
Educare non ha nulla a che fare con la democrazia, dobbiamo comandare noi perché loro sono più piccoli. In uno stagno gli anatroccoli stanno dietro all’anatra. Avete mai visto un’anatra con tutti gli anatroccoli davanti? È impossibile, è contro natura. Perché le anatre sono intelligenti, noi meno.
Un genitore è un istruttore di volo, deve insegnarti a volare. Non è uno che spera che devi restare a casa fino a sessant’anni, così diventi una specie di badante gratis. Questo è egoismo, non c’entra niente con l’amore. L’amore è vederli volare.

Paolo Crepet

Indirizzo

Cosenza
87100

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L’ASPIC - Associazione per lo Sviluppo Psicologico dell’Individuo e della Comunità - è stata fondata nel 1988 a Roma da Edoardo Giusti e da Claudia Montanari. Dopo l’attivazione, come Gestalt Counseling Training Center, del primo corso di counselling in Italia, nel 1984 a Roma, l’ASPIC ha promosso corsi a diffusione nazionale grazie alla nascita delle sedi territoriali. Oggi si contano 40 sedi in tutta Italia, fra cui quella di Cosenza.

Aspic Cosenza Counseling e Cultura, fondata nel 2009, promuove, come tutte le sedi Aspic, il counseling e la cultura psicologica. Molto nutrito il programma di corsi di counseling (master triennale e annuale) e di microcounseling (questi ultimi anche per docenti), di seminari e laboratori che rappresentano un momento di apprendimento e di confronto su temi specifici che favoriscono la conoscenza di Sé e lo sviluppo di competenze relazionali.

Presso Aspic Cosenza Counseling e Cultura è possibile, inoltre, seguire gruppi di evoluzione e di crescita personale, che rappresentano uno degli strumenti più efficaci di cambiamento. Obiettivo del gruppo è quello di migliorare, infatti, la qualità della vita attraverso una maggiore consapevolezza di Sé e del proprio modo di relazionarsi con gli altri.

L’azione di Aspic Cosenza Counseling e Cultura si rivolge, altresì, al mondo dell’associazionismo, della scuola e dell’impresa, fornendo consulenza, supervisione e progettando corsi di formazione.