dp Filosofia Applicata

dp Filosofia Applicata La dp Filosofia Applicata nasce come ricerca di comparazione ed accostamento tra filosofie orientali ed occidentali.

La dp Filosofia Applicata nasce come volontà di ricerca comparativa tra filosofie/discipline orientali e scienze occidentali . L’intento del Corso di Filosofia Applicata “dp”
è divulgare la conoscenza dei principi che formano la disciplina stessa. Un’opportunità per imparare una chiave di lettura di concetti filosofici antichi ma contemporaneamente funzionali nella nostra quotidianità .
È un’occasione di ricerca personale, svolto individualmente o in gruppo per rapportarsi attraverso il gioco con se stessi e agli altri per scoprire le nostre innate abilità. Organizziamo ed accettiamo inviti per conferenze divulgative e Seminari teorici/pratici.

05/11/2025

Aveva solo sei anni.
Un’età in cui la maggior parte dei bambini sogna un giocattolo, non un mondo migliore.
Ma Ryan Hreljac, nato in Canada nel maggio del 1991, era diverso.

Un giorno, in classe, la maestra raccontò come vivevano i bambini in Africa: camminavano chilometri per trovare acqua, spesso sporca, e molti morivano di sete.
Ryan rimase in silenzio, con lo sguardo fisso. Poi alzò la mano e chiese:
«Maestra, quanto costa costruire un pozzo?»
«Circa settanta dollari», rispose lei, senza immaginare che quella frase avrebbe cambiato una vita.

Ryan corse a casa e lo disse a sua madre, Susan.
«Voglio costruire un pozzo per quei bambini.»
Lei sorrise, pensando a una fantasia passeggera. Ma Ryan insistette.
Così la madre gli propose un patto: avrebbe potuto guadagnare i soldi facendo piccoli lavori domestici.

Ogni settimana Ryan puliva, sistemava, aiutava. Guadagnava pochi dollari, ma non si fermava mai.
Quando raggiunse i settanta, corse all’associazione WaterCan per donare la somma.
Fu lì che scoprì la verità: il costo reale di un pozzo era duemila dollari.

Chiunque altro avrebbe mollato.
Ryan no.
«Va bene», disse. «Allora tornerò quando li avrò.»

E lo fece davvero.
Coinvolse la scuola, i compagni, i vicini, persino i giornali locali.
Ogni moneta, ogni donazione, ogni parola contava.
Alla fine del 1998 aveva raccolto abbastanza.
Nel gennaio 1999, nel nord dell’Uganda, venne costruito il primo pozzo di Ryan.

Quel giorno, in un villaggio dove la sete era quotidiana, sgorgò l’acqua pulita.
Per la prima volta, i bambini non dovettero camminare ore per bere.
E per la prima volta, qualcuno dall’altra parte del mondo aveva mantenuto una promessa fatta da un bambino.

Poco dopo, la scuola di Ryan si gemellò con quella del villaggio ugandese.
Fu allora che conobbe Akana, un ragazzo che percorreva chilometri ogni giorno pur di studiare.
Ryan volle incontrarlo. Nel 2000 partì per l’Africa.
Quando arrivò, trovò centinaia di persone in festa, una lunga fila di bambini che applaudivano e gridavano il suo nome.
«Conoscono davvero chi sono?» chiese stupito.
La guida sorrise: «Non solo qui. In un raggio di cento chilometri, tutti conoscono Ryan.»

Da quel giorno non si è più fermato.
Ryan oggi ha 33 anni e dirige una fondazione che ha realizzato oltre 400 pozzi in diversi Paesi africani.
Ogni goccia d’acqua che scende da quei rubinetti è una risposta alla sua promessa di bambino.
Ma non solo acqua: anche scuole, formazione, istruzione.
Perché Ryan ha capito che cambiare il mondo significa anche insegnare agli altri a continuare ciò che hai iniziato.

La sua storia non è fatta di miracoli, ma di coerenza.
Di un bambino che ha ascoltato una lezione e ha deciso di agire.
In un tempo in cui tanti cercano eroi nei film o sui social, Ryan Hreljac ci ricorda che il vero coraggio può nascere anche da mani piccole e cuori immensi.

E che a volte, per cambiare il mondo, basta credere davvero a una promessa fatta a sei anni.

Piccole Storie.

rifletto...
22/09/2025

rifletto...

Se per mere ed effimere ideologie politiche si ignora la realtà dei fatti, ripetendo a se stessi slogan profusi dalla propaganda, ci si ritrova in una condizione umana detta del “miserabile”.
Il termine miserabile indica appunto l’assenza di valori etici e morali nelle proprie abilità.
Alla regolare domanda di come sia stato possibile per i nazisti concepire l’orrore dei campi di sterminio, oggi otteniamo la risposta!
Le cause sono: L’indifferenza dei molti e la viltà di esporsi di chi è scandalizzato.
Il silenzio creato da questi atteggiamenti rendono boati il sussurro del male.
Si, credo che il male esista!
Esiste nell’assenza di grazia che in natura lega ogni forma, creando armonia.
Le immagini di essere umani in fuga dall’orrore della guerra è assenza di grazia, l’immagine di un essere umano ridotto alla povertà da un sistema economico è perdita di grazia.
Nelle occasioni di confronto come riunioni, concerti o semplici dialoghi fra amici, esprimo l’opinione che i valori sociali e culturali con cui la società regge la propria morale e la propria etica sono profondamente mutati. Abbiamo nel tempo sostituito il timore di Dio a cui facevamo riferimento per valutare la bontà delle nostre azioni, con il denaro creando una nuova religione chiamata Economia.
Una volta, un individuo socialmente degno era una persona “buona”, le cui azioni rendevano giustizia a codici religiosi di empatia e di aiuto fra gli esseri umani. Venivano dunque santificati come “giusti” coloro che facevano del “bene”.
Oggi santifichiamo come “giusto” chi è ricco!
La ricchezza economica e il successo vengono identificati come il fine delle carriere ma soprattutto delle vite.
Un medico che esercita la propria professione per curare i pazienti, dedicherà la propria professionalità alla salute dell'assistito, ma se il fine fosse arricchirsi? Quale sarebbe la priorità delle proprie prestazioni?
Come è possibile che i poveri seguono la vita personale di gente arricchita, copiandone e bramandone lo stile di vita?
Ormai consideriamo benefattore chi fa lavorare e non chi ti fa guadagnare equamente.
Per la nuova religione dunque il mondo non è altro che un grande Bazar: i cittadini diventano consumatori, gli atei i risparmiatori e i fedeli coloro che si indebitano 30 anni di vita con finanziamenti e mutui per comprare nuove schiavitù.
Si, per avere i comfort si affitta tutto, le piattaforme per vedere film e serie tv per rilassarsi, il parcheggio in montagna per andare a camminare, la sdraio e l’ombrellone per andare al mare!
Certo non sei “obbligato", ma se tutto ciò che è di tutti (bene pubblico) viene lasciato al degrado, si limita la scelta!
Ecco che così si investe nella sanità privata (sovvenzionandola) anziché investire in quella pubblica!
Il prossimo passo sarà verso la scuola privilegiando le università private a quelle pubbliche, lo abbiamo già fatto liberalizzando i mercati dell’energia senza più controlli statali sui costi, l’alibi? Il privato è meglio perché il mercato “libero” crea la concorrenza…
Quindi siamo circondati da catene alimentari a prezzi vantaggiosi ma con alimenti poco nutritivi, giardini pubblici in cui è vietato giocare e fare picnic, insomma tutto ciò che potrebbe essere fonte di risparmio e aiutare le persone è considerato sbagliato oppure uno stile di vita da poveri quindi di scarsa qualità.
Fra un po’ immagino vieteranno ai privati di fare l’orto e allevare animali da cortile...l’alibi ? il tutto sarà motivato da paure…Sicuramente allevare galline e conigli creerà nuove pestilenze, mentre coltivare frutta e ortaggi ci esporrà a pericolosissime calamità ambientali. Del resto le stufe a legna creano il buco nell’ozono mentre l’esplosioni di bombe la libertà!
Alla fine a qualcuno, anche un genocidio, economicamente conviene!

24/08/2025

Il grande inganno della nostra società, nasce dall’idea che la ricchezza sia un valore morale ed etico nonché uno status symbol di successo personale.
Questa illusione porta i più a credere che indebitarsi e avere stili di vita di apparenza e superficialità siano le basi della felicità e fortuna.
Certo alla soglia dei 60 anni, agli occhi di un ventenne, sono un vecchio che non sa un c***o.
Sicuramente è così… non comprendo infatti come sia possibile per un giovane non avere la pretesa di poter vivere da solo, come sia possibile che pur lavorando, non si possa permettere un affitto, di risparmiare e addirittura andare in ferie tre settimane per viaggiare e conoscere altre culture.
Mi chiedo come sia possibile avere contratti con minimi sindacali ma non ci siano limiti massimi di salario; in un concetto di equità socialista, un CEO dovrebbe essere retribuito non più di 10 volte il salario di un operaio!
l’operaio prende 800 euro mensili bene il CEO ne prende 8000!
Non capisco come sia diventato normale che per avere una visita medica o un esame diagnostico si attendano mesi se si va in una struttura sanitaria pubblica, mentre si può avere il sevizio immediato o quasi a pagamento in strutture private ma convenzionate , oppure addirittura nello stesso ospedale in cui c’è la lista di attesa.
Non comprendo come, anche a Gardaland, si possa pagando “saltare la coda” per usufruire del giro nelle attrazioni già pagate con il biglietto!
Non comprendo come sia possibile che nella modernità dell’informatica, richiedere il passaporto comporti mesi di attesa.

Tutto normale.

L’importante è essere ricchi o meglio sembrare di esserlo, non importa se si hanno finanziamenti e mutui che portano le famiglie a livelli di povertà.

La cosa peggiore è che questa situazione economica è il terreno in cui l’arroganza e la frustrazione crescono, dando concime alle idee di “reazione” in cui il disagio crea la guerra fra i poveri, dove chi sta peggio è reo di richiedere aiuto!
Lo sguardo di chi si sente non degno, si rivolge verso il basso, verso gli ultimi, coloro che usufruiscono di “vantaggi” a discapito di altri.

Lo sguardo verso l’alto è un atto di venerazione, verso idoli da emulare… verso chi ostenta la ricchezza esibendo lo stile di vita da sogno.
I nuovi Dei dalla posizione di privilegio predicano e sentenziano alimentando la rabbia…
Ieri ho sentito un gruppetto di ragazzini cantare “faccetta nera” sicuramente ignorano il senso delle parole che allegramente cantavano, non sanno dell’orrore della guerra che i nostri antenati fecero. Con le loro scarpe “griffate” guardano a ciò che hanno dandolo per ovvio e scontato, ignorando che il prezzo per il loro “lusso e benessere” si chiama libertà.

Immagine dal Web: Paperon de Paperoni di Walt Disney

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Creazzo

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Martedì 10:00 - 17:00
Mercoledì 10:00 - 17:00
Giovedì 10:00 - 17:00

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