23/10/2025
“LA GINGOMMA DELLE API OPERAIE MI FARA’ PASSARE IL RAFFREDDORE?
La Propoli è una sostanza di natura sostanzialmente vegetale che si rinviene negli alveari. La sua produzione deriva, secondo la teoria più accreditata, dall'attività di alcune api operaie bottinatrici, che "masticano" resine e altre sostanze balsamiche su germogli, foglie e cortecce di diverse specie di piante, come abeti, Betulle, Ippocastani, Olmi, Ontani, Pioppi, Pini, Querce, Salici e, nei luoghi tropicali, Palme.
Le sostanze vegetali resinose, raccolte dalle api bottinatrici durante le ore più calde della giornata, nelle quali risultano più morbide e malleabili, subiscono successivamente all'interno dell'alveare varie fasi di trasformazione mediante un arricchimento enzimatico ad opera di altre api operaie, che le rielaborano con aggiunta di cere, secrezioni salivari ed enzimi secreti da particolari ghiandole: questa operazione di trasformazione delle sostanze vegetali originarie produce come risultato finale un materiale peculiare per aspetto, consistenza, odore, colore, e soprattutto proprietà: la Propoli.
Il termine Propoli deriverebbe, secondo alcuni, dal greco antico "pro" 😊 davanti, in difesa), e "polis" 😊 città), con riferimento al fatto che gli antichi apicoltori avevano notato che le api accumulano rilevanti quantità di Propoli all'ingresso dell'alveare, e utilizzano questa sorta di "cemento" per chiudere le fessure dell'arnia e difenderla dal freddo durante l'inverno, ma anche da eventuali piccoli predatori o parassiti esterni, o da animali più grandi, come lucertole o topolini, oltre che per "mummificare" corpi estranei di varia natura e le carcasse di animali invasori uccisi dalle api, troppo grandi per poterli espellere dall'alveare; questa pratica, simile ad una sorta di "imbalsamazione", serve per evitare l'insorgere di processi putrefattivi, che potrebbero danneggiare le api stesse e le provviste accumulate per il loro sostentamento, mettendo a rischio la vita della comunità.
Altre ipotesi fanno derivare il termine Propoli dal latino "pro" 😊 a favore di) e "polire" 😊 pulire, lisciare, rifinire), in relazione al fatto che le api utilizzano la Propoli per intonacare e levigare le pareti all'interno dell'alveare prima di costruire i favi con la cera, e inoltre per rivestire le pareti interne delle cellette che ospiteranno la covata: questo comportamento rimarcherebbe la funzione antisettica e igienizzante della Propoli, che costituirebbe un sorta di verniciatura disinfettante delle cellette, prima che la regina vi deponga le uova.
La Propoli è utilizzata in definitiva dalle api per molteplici scopi: come materiale da costruzione, come difesa, come igienizzante e antisettico dell'alveare. L'uso a scopo disinfettante e igienizzante della Propoli da parte delle api, osservato da apicoltori particolarmente attenti, ne ha forse fatto intuire le potenzialità come sostanza medicinale ad uso umano, tanto che essa è entrata già da tempo a far parte della medicina popolare.
La composizione chimica della Propoli è molto complessa e può variare secondo il luogo di raccolta e la vegetazione presente, la stagione e altre variabili che ne hanno reso difficoltoso lo studio e la sua determinazione, ma le numerose analisi iniziate a partire dai primi anni del 1900, effettuate tramite il frazionamento delle sue principali componenti, ne hanno individuato la composizione media, che si può riassumere nella presenza di circa il 50-60% di resine e balsami, il 40% di cere (acidi grassi, ossiacidi, lattoni), il 5-10% di oli essenziali e acidi aromatici, il 5% di sostanze estranee, come il polline, e il 5% di costituenti polifenolici, con prevalenza di composti a struttura flavonoide, aldeidi, cumarine, acido benzoico e caffeico, oligoelementi e vitamine.
I polifenoli, e in particolare la componente flavonoide, solubile in alcool etilico, costituiscono la frazione più importante e caratterizzante dal punto di vista fitoterapico per le sue particolari e apprezzabili proprietà salutistiche e perciò risulta la parte più studiata e analizzata della Propoli: in essa si distinguono galangina, pinocembrina, quercetina, crisina. I vari flavonoidi esplicano ciascuno un particolare effetto farmacologico distinto, ma nel loro complesso costituiscono l'insieme delle proprietà della Propoli "in toto".
Altre sostanze di natura aromatica presenti nella Propoli hanno rivelato proprietà batteriostatiche e battericide, come gli acidi benzoico, ferulico, caffeico, cinnamico, miristico, oltre a vanillina, composti cumarinici, eugenolo e altri.
È immunostimolante e antiossidante, azione che aiuta l'organismo a contrastare l'effetto deleterio dei radicali liberi, per questo è fortemente raccomandata durante i mesi della prevenzione influenzale, qui da noi Ottobre e Novembre. Proprio il vasto campo di azione ha favorito il nascere di numerosi e svariati preparati a base di Propoli, adatti a molteplici utilizzi per adulti e bambini, come estratti idroalcolici e glicolici, sciroppi antinfluenzali, compresse effervescenti, perle masticabili, estratti granulari solubili, caramelle da succhiare, spray orali, nasali e aerosol, dentifrici, collutori, spray orali anche non alcolici, e per disturbi come afte, stomatiti, gengiviti; shampoo, lozioni, gel e balsami per l'igiene del cuoio capelluto, in particolare per capelli grassi e contro la forfora.