Ganesh Yoga e Meditazione

Ganesh Yoga e Meditazione Scuola di Yoga tradizionale. Percorsi di formazione personalizzabili, anche residenziali.

Due vie di conoscenza: Māyā e la Vidyā del SéNella tradizione yogica e tantrica si distinguono chiaramente due vie di co...
19/10/2025

Due vie di conoscenza: Māyā e la Vidyā del Sé

Nella tradizione yogica e tantrica si distinguono chiaramente due vie di conoscenza: la via di Māyā (MayaVidya) – il mondo fenomenico, illusorio, transitorio – e la via della Vidyā (Para Vidya o Maha Vidya) – la Conoscenza Suprema del Sé, il riconoscimento dell’Assoluto in sé e in ogni cosa.

Māyā, nella sua accezione più sottile, non è semplicemente “illusione” come spesso tradotta, ma è "la potenza del velo", la forza creatrice che plasma l’universo apparente e lo rende percepibile alla mente condizionata. Māyā sostiene le scienze, la logica, le opinioni, le costruzioni mentali e sociali. È il mondo delle forme, delle dualità, del divenire. È la via di chi cerca risposte nel molteplice, di chi tenta di controllare il mondo esterno, di chi si affanna ad "abbellire la prigione senza cercare l’uscita".

Nel Vangelo, Gesù si scaglia contro i farisei e i dottori della legge, dicendo:
“Guai a voi che avete tolto la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l’avete impedito.” (Lc 11,52)
Questi sono i falsi maestri che, pur conoscendo le Scritture, non penetrano la Verità. Insegnano ad adornare le celle della mente, ma non a liberarsene. È la stessa denuncia che troviamo nei testi tantrici, nei quali la vera Vidyā è celata agli occhi di chi vive solo nell’esteriorità.

La Vidyā, al contrario, è la *Conoscenza liberante". Non è un accumulo di dati, ma un "processo di dissolvimento": sciogliere le identificazioni, superare i veli, attraversare la mente fino al Cuore. È il sentiero dell’intuizione, della resa, della visione unitaria.
Nello Yoga è il riconoscimento di Puruṣa, il Sé eterno. Nel Ta**ra, è il risveglio di Śakti che si ricongiunge a Śiva nel Sahasrāra.
Nel Vangelo è “il Regno che è dentro di voi” (Lc 17,21), ma che pochi vedono, perché accecati dalla luce esterna.

- Māyā attira chi cerca potere, prestigio, sicurezza, accumulo, dominio delle apparenze.
- Vidyā attrae chi cerca libertà, silenzio, verità, unione. È la via dei Rishi, degli Yogin, dei Santi.

I Maestri non condannano la via di Māyā, anzi, ma indicano che è incompleta. La utilizzano come ponte, ma invitano ad attraversarlo.
Come dice la Gītā:
“Molti sono coloro che cercano la conoscenza, ma pochi vedono Me, colui che risiede in tutti gli esseri.”
A chi è pronto, viene data la chiave. Ma sta al discepolo scegliere: abbellire la prigione o cercare la porta.
La Vidyā è questa porta.

Un abbraccio e buona domenica
A. 🙏🔱🌸

16/10/2025

● SEVA – Il Servizio Disinteressato

Nel linguaggio sanscrito, Seva significa “servizio offerto con devozione”. È un termine antico, che nei testi vedici e nelle Upaniṣad indica l’azione compiuta senza desiderio di frutto, come offerta al Divino.
Non è un’azione sociale o filantropica: è una sādhanā, una disciplina interiore che purifica l’ego e dissolve l’illusione della separazione tra “chi serve” e “chi riceve”.
Nei templi e negli āśram, Seva è parte integrante del cammino spirituale: pulire un pavimento, cucinare per la comunità, accogliere gli ospiti o semplicemente mantenere il silenzio con presenza e amore sono forme di servizio sacro, se l’intenzione è pura.

Nel mondo contemporaneo, soprattutto in Occidente, il concetto di servizio è stato spesso travisato.
Molti compiono “buone azioni”, organizzano eventi, raccolte fondi, scrivono libri, fanno volontariato — ma non per dissolvere l’ego, bensì per nutrirlo.
Il servizio diventa un palcoscenico: si vuole mostrare di essere buoni, di essere utili, di “fare qualcosa per gli altri”.
È un servizio mascherato da generosità, ma in realtà radicato nel bisogno di riconoscimento.
Il come diventa più importante del perché: si progettano attività, programmi e iniziative, ma si perde di vista la sorgente interiore da cui dovrebbe nascere l’atto.

Quando c’è l’idea di “io servo”, “io faccio del bene”, “io aiuto gli altri”, l’ego è già entrato in scena.
L’ego vuole essere il protagonista, anche della spiritualità.
Così, l’azione che dovrebbe dissolverlo lo rafforza.
Si crea un’identità sottile di “colui che serve”, un io spirituale che ha bisogno di conferme, di applausi interiori, di sentirsi nobile.
Ma finché c’è un agente che serve, non c’è Seva.
Il vero Seva accade quando non c’è più nessuno che dice “io sto servendo”.
Quando l’azione si compie da sé, come flusso naturale della Presenza, senza attesa, senza calcolo, senza ritorno.

Il vero Seva è un atto segreto.
Non ha spettatori, non cerca testimoni.
È un gesto invisibile che si dissolve nell’atto stesso.
Può essere un pensiero d’amore, un gesto silenzioso, una preghiera, una cura, una parola pronunciata nel momento giusto o un’azione che nessuno vedrà mai.
È il servizio reso al Divino che abita in ogni essere, non all’immagine dell’altro, né alla propria.
È un atto d’amore che non lascia tracce.

L’essenza del Seva non è il gesto, ma la motivazione.
Il gesto può essere identico — cucinare, parlare, scrivere, pulire — ma ciò che lo rende Seva o egoismo è da dove nasce.
Se nasce dal desiderio di apparire, di controllare, di essere ricordato o di sentirsi utile, allora non è Seva.
Se nasce dal silenzio, dalla gratitudine, dalla devozione, allora ogni piccolo atto diventa sacro.
La purezza del cuore è la misura di ogni servizio.

Nell’Aśram o nel percorso interiore, il Seva non è un dovere, ma un metodo di liberazione.
Mentre la mente serve, osserva se stessa: nota la resistenza, l’orgoglio, la ricerca di approvazione.
Attraverso il servizio, l’ego viene lentamente dissolto.
Ogni volta che si agisce senza desiderio personale, un velo cade.
Il Seva autentico non cambia il mondo esterno cambia la coscienza di chi lo vive.
Da qui inizia la vera trasformazione.

Il Seva non è un fare, è un essere.
Quando l’essere è puro, l’azione diventa spontanea, necessaria, perfettamente in armonia col tutto.
Il vero servitore non sa di servire.
Il suo cuore è aperto e la sua mano agisce, senza che la mente calcoli.
Allora il Seva non è più un atto di volontariato, ma un’estensione del Divino che opera attraverso l’essere umano.
È il servizio reso da Dio a Dio.

Quando l’ego si ritira, l’Amore comincia a servire.
Allora il gesto più piccolo diventa preghiera,
e il servizio più silenzioso diventa adorazione.

Sri Pranidhana

Dal 29 settembre. Om Gam Ganapataye Namaha 🙏🌸🔱
15/09/2025

Dal 29 settembre.
Om Gam Ganapataye Namaha 🙏🌸🔱

È ufficiale, da quest'anno si pratica anche a Bernezzo🧘🏻‍♀️

🗓️Dal 29 settembre

Presso le Opere Parrocchiali
📌Via Regina Margherita, 30 Bernezzo

QUANDO hai iniziato a preoccuparti per il denaro? Da bambino avevi quel pensiero? Quando fai l'amore hai quel pensiero? ...
12/09/2025

QUANDO hai iniziato a preoccuparti per il denaro? Da bambino avevi quel pensiero? Quando fai l'amore hai quel pensiero? Quando ridi a crepapelle, dove si trova quel pensiero?

Quando hai iniziato a provare orgoglio o senso di colpa per come appare il tuo corpo?
Quando canti spensieratamente la tua canzone preferita, quel pensiero è lì con te?
Senti la sua presenza quando sei immerso nella lettura di qualcosa che ti appassiona? O della tua serie TV preferita?

Quando hai iniziato a desiderare maggiore potere? Quando hai accolto il primo conflitto? Quando hai provato per la prima volta invidia, o gelosia?
Quando sprofondi in un abbraccio sincero, o ti imbarchi per la vacanza dei tuoi sogni, dove sono questi demoni?

Quando hai iniziato ad associare la vergogna all'inciampo, alla caduta, o al cambiamento?
Quando hai rinunciato alla curiosità barattandola con la "sicurezza"?

Quando, quando ,... Quando.... Lo vedi?

Ad un certo punto queste cose appaiono, poi scompaiono,... In un ciclo infinito... Come giorno e notte, come inspiro ed espiro, come le nuvole, come le folate di vento, come la fame,... Come tutto ciò che Tu sperimenti... Rifletti....Ma cosa rimane se togli tutto per un istante?

Eccoti fratello caro, eccoti!

Un abbraccio
A. 🙏🔱🌸

Tutto ciò che vedi, tutto ciò che tocchi, tutto ciò che credi di essere… è un’onda.Un’onda nell’oceano dell’Essere.  Nul...
06/09/2025

Tutto ciò che vedi, tutto ciò che tocchi, tutto ciò che credi di essere… è un’onda.
Un’onda nell’oceano dell’Essere.

Nulla è separato. Nulla è stabile. Nulla è tuo.

Il corpo cambia, i pensieri passano, le emozioni si dissolvono.
La gioia, il dolore, la paura, l’amore… sorgono, vibrano e svaniscono.
Come nuvole nel cielo, non lasciano traccia nell’azzurro eterno.

Ma l’oceano non scompare con l’onda.
Tu non sei l’onda.
Tu sei il Mare.

Quando comprendi l’interrelazione di ogni forma, smetti di aggrapparti.
Quando comprendi l’impermanenza, smetti di temere.
E nasce un’altra qualità: la libertà.
La libertà di vivere intensamente ogni attimo,
senza possederlo, senza imprigionarlo.

Osserva. Lascia che tutto appaia. Lascia che tutto passi.
Rimani come il Sé: silenzioso, testimone, immutabile.

In questo riconoscimento, la Vita si rivela per ciò che è:
un Lila, un gioco divino…
in cui nulla è separato da Te.

Un abbraccio
A. 🙏🔱🌸

“Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà”Nel Vangelo, Gesù pronuncia una frase che scuote le fondamenta della logi...
26/08/2025

“Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà”

Nel Vangelo, Gesù pronuncia una frase che scuote le fondamenta della logica ordinaria:
“Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà. Chi invece la perderà per causa mia, la salverà.” (Lc 9,24)

A un primo sguardo, queste parole sembrano oscure, antilogiche, quasi paradossali, inaccoglibili.
Ma non parlano della morte di ciò che Sei, né di un sacrificio tragico e mortificante. Parlano del lasciar andare ciò che crediamo di essere, per riconoscere "Chi siamo davvero".

La “vita” da perdere non è la vita dell’Essere, ma quella costruita sull’identificazione temporanea e continuamente soggetta al mutamento:
i ruoli, i beni, le sicurezze, le opinioni, le convinzioni che abbiamo ereditato o costruito per sentirci “qualcuno”. Ma ciò che nasce da paura e attaccamento, gli Yogi aggiungerebbero: corpo fisico compreso… è già destinato a svanire.

Anche lo Yoga, quello che nasce dalla Tradizione e si realizza nel silenzio interiore, quello che non si ferma alla superficie della ginnastica, ci pone di fronte allo stesso bivio, e ci da strumenti atti a permetterci di Com-prenderlo.
Ogni āsana, ogni respiro, ogni silenzio profondo, ogni mantra, ogni yama, ogni riflessione è contemporaneamente un invito a rinunciare a ciò che non siamo, per fare spazio alla nostra vera natura e un passo verso quello stesso obiettivo.

La mente resiste, l’ego si spaventa, i "mercanti nel tempio" si scatenano. Ma chi ha il coraggio di lasciar morire ciò che è illusione, mettendo i propri piedi negli insegnamenti dei Grandi Maestri… sperimenta la *pienezza dell'Essere che non muore mai*.

Allora, ti chiedo:
Sarà vero? Sarà falso?
Non posso e non desidero convincerti.

Per cui, probabilmente, hai tre possibilità:
1- ti fidi perché l'ha detto Gesù, ma Lui era Gesù. Oppure
2 - le rifiuti e passi oltre. Oppure
3 -senti il desiderio di sperimentare se ciò che ha detto Gesù, invitandoci ad agire, è Possibile e Vero.
In quest'ultimo caso, se non vuoi camminare da sola/o, ti aspettiamo in ashram!

Un abbraccio
A. 🙏🔱🌸

Dal 15 settembre riprendono le attività. Vi aspettiamo
24/08/2025

Dal 15 settembre riprendono le attività. Vi aspettiamo

Indirizzo

Via Della Battaglia 186
Cuneo
12100

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Ganesh - Scuola di yoga e meditazione. Anche on-line

Dal 5 aprile 2020 il centro Ganesh offre la possibilità di seguire un percorso di pratica quotidiana, anche online.

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